Il ferro
Il ferro è un caso particolare. Rispetto agli altri nutrienti, di cui abbiamo solo calcoli teorici molto discutibili, con il ferro abbiamo dati un po’ più affidabili. E anche se abbiamo la certezza che nessun bambino allattato al seno soffre di scorbuto (per mancanza di vitamina C) o di pellagra (per mancanza di niacina), ce ne sono sicuramente a sufficienza che diventano anemici per mancanza di ferro.
Il latte materno è povero di ferro, ma questo ferro viene assorbito molto bene, meglio di qualsiasi altro alimento. Anche quello vaccino è povero di ferro, che oltretutto è di difficile assorbimento. Il latte di tutti i mammiferi che è stato analizzato è povero di ferro. Quando a una madre si somministrano integratori, la quantità di ferro nel suo latte non aumenta. La cosa risulta molto stuzzicante perché se alla stessa madre diamo un’aspirina, la quantità di aspirina nel suo latte aumenta. Esiste, in apparenza, un meccanismo biologico che impedisce attivamente che nel latte ci sia troppo ferro. Sarà che l’eccesso di ferro non va bene per i lattanti? Si dice (ma non ci sono prove, che io sappia) che l’eccesso di ferro nell’apparato digerente potrebbe provocare diarrea, perché i microbi cattivi che provocano la diarrea hanno bisogno di molto ferro per vivere, mentre i microbi buoni, i lattobacilli che formano la flora digestiva dei bambini allattati al seno, possono vivere con pochissimo ferro. Secondo un paio di studi, i bambini sani, senza anemia, a cui venivano somministrati gli integratori di ferro, all’età di un anno pesavano e misuravano un po’ meno rispetto a quelli del gruppo di controllo che non assumevano integratori di ferro. Sembra che somministrare molto ferro a un bambino che non ne ha bisogno non sia del tutto innocuo, e forse converrebbe evitarlo (sto parlando di quelli che non ne hanno bisogno. Se vostro figlio è anemico e gli è stato prescritto del ferro, certo che glielo dovete dare).
E se il latte contiene poco ferro, perché non soffrono di anemia tutti i bambini, fin da quando nascono? Da dove prendono il ferro? Non lo prendono da nessuna parte; i bambini nascono già con riserve di ferro.
Il ferro fa parte dell’emoglobina, la molecola che trasporta l’ossigeno nel sangue. Il feto prende l’ossigeno dal sangue della madre, attraverso la placenta. Immaginatevi la placenta come una rete, da una parte all’altra due squadre che giocano a passarsi la palla. La squadra che tiene la palla vince. Ma la natura non può permettere che la madre vinca la partita; se la madre resta con l’ossigeno suo figlio muore. Così bara. La squadra del feto ha più giocatori, e tutti professionisti. Il feto ha un tipo di emoglobina speciale, l’emoglobina fetale, che si unisce più fortemente all’ossigeno rispetto all’emoglobina normale. E inoltre è più ricca di globuli rossi, ne ha di più (per millilitro) rispetto alla madre e anche rispetto al padre (i maschi adulti hanno più globuli rossi delle donne; ma il feto ne ha ancora di più).
Il risultato è che, quando nasce, il feto ha un sacco di globuli rossi in eccesso. Rapidamente si distruggono non solo quelli in eccesso, ma tutti, perché il neonato non ha più bisogno dell’emoglobina fetale. E nel contempo si creano i nuovi globuli rossi, con emoglobina normale. L’emoglobina distrutta si trasforma in bilirubina; per questo ai neonati aumenta di un po’ e diventano itterici (gialli). Tra il mese e i due mesi si raggiunge il punto più basso, quando rimangono pochi globuli rossi fetali ma ancora non è stato creato un sufficiente numero di globuli rossi normali, e il bambino soffre di un’anemia transitoria, l’anemia fisiologica del lattante (fisiologico significa che è normale, che non è dovuto a malattia).
Il ferro di quei globuli rossi in eccesso viene immagazzinato e si utilizza a poco a poco per creare nuovi globuli rossi. Quindi il grande problema è: quanto durano le riserve? Quando il ferro immagazzinato finisce, il poco ferro del latte materno sarà insufficiente, e il bambino avrà bisogno di mangiare altri alimenti ricchi di ferro. I bambini nati prematuri o con un peso scarso non hanno potuto accumulare ferro a sufficienza, per cui il pediatra avrà certo prescritto loro un integratore.
Già molti decenni fa si fecero calcoli meticolosi, e si arrivò alla conclusione che questi depositi si possono esaurire tra i sei e i dodici mesi. E questo coincide abbastanza bene con la realtà: ai sei mesi si iniziano a vedere alcuni bambini anemici, agli otto mesi qualcuno in più, a dieci mesi ancora di più… Basandosi su quei dati si dice di solito che “a partire dai sei mesi, il ferro nel latte materno è insufficiente, e pertanto bisogna introdurre l’alimentazione complementare”. Naturalmente però questa è solo una semplificazione esagerata. Sarebbe più corretto dire: “A partire dai sei mesi alcuni bambini possono aver bisogno di un’alimentazione complementare, mentre altri hanno ferro a sufficienza nutrendosi solo al seno fino ai dodici mesi” (o forse di più). Il problema è sapere chi ha bisogno di ferro e chi no.
Questi calcoli sono stati fatti in un’epoca in cui era abitudine pinzare e tagliare il cordone ombelicale appena nati. Oggi sappiamo che è meglio tagliarlo qualche minuto dopo (pag. 79), perché in questo modo diminuiscono i casi di anemia a un anno di età.
Il possibile deficit di ferro a partire dai sei mesi è uno dei principali argomenti per iniziare l’alimentazione complementare a quest’età.
Molti bambini allattati al seno si rifiutano in assoluto di mangiare qualsiasi altra cosa fino agli otto o dieci mesi, o oltre; e quando dico in assoluto voglio dire che non accettano nemmeno una cucchiaiata. E molti altri mangiano solo tre o quattro cucchiaiate, e qui arriviamo a un altro disaccordo sulla terminologia, perché quando un bambino mangia tre o quattro cucchiai le mamme di solito dicono: “Non mangia niente”, ma io rispondo: “Sì che mangia”.
Personalmente, credo che i bambini che si rifiutano di mangiare abbiano già ferro a sufficienza, e che nel momento in cui avranno bisogno di ferro (o di qualsiasi altra cosa) si decideranno a mangiare. Quindi, l’unica cosa che devono fare i genitori, è offrirgli alimenti ricchi di ferro, e poi possono stare tranquilli, sia che il bambino mangi sia che non mangi. Ma è solo una convinzione, non esiste alcuno studio scientifico che lo dimostri.
Altri pensano tutto il contrario: che il deficit di ferro gli faccia perdere l’appetito, e per questo si rifiutano di mangiare le pappe e gli viene a mancare ancora più ferro, entrando così in un circolo vizioso. In questa situazione i genitori non dovrebbero sentirsi per niente tranquilli. Ma è solo un’altra convinzione; neanche per questo conosco prove scientifiche.
In ogni caso, quando un bambino si rifiuta di mangiare non lo si può obbligare. Non solo va contro l’etica (non si può obbligare un essere umano a mangiare), ma è inutile. Decine di migliaia di mamme passano ore a cercare di far mangiare il proprio figlio, senza ottenere niente. Il consiglio (spesso seguito) di “non dargli il seno così se avrà fame mangerà qualcos’altro” è assurdo e aberrante: il latte materno è il miglior alimento che esista, e contiene centinaia di ingredienti; non ha alcuna logica privare vostro figlio di tutto questo solo perché assuma un po’ di ferro in più.
Esiste un’opzione molto più semplice. Se il bambino rifiuta gli alimenti ricchi di ferro, se non vuole provare la carne, il pollo o il pesce, e i genitori e il pediatra sono preoccupati della possibilità che abbia carenze di ferro, devono solo fargli un esame. Se sta bene, tutti tranquilli, può continuare senza che mangi. E se davvero gli manca il ferro, gliene si dà una goccina e buonanotte. Oppure, se vi dispiace fargli un’iniezione e non sospettate che soffra di una grave forma di anemia, gli si può dare il ferro in maniera preventiva senza fare le analisi. Col seno e il ferro può continuare “senza mangiare” per tutto il tempo che vuole.
La ESPGHAN consiglia di posticipare la recisione del cordone ombelicale, di somministrare integratori di ferro ai bambini prematuri o di scarso peso e di offrire loro alimenti ricchi di ferro (soprattutto pollo e carne) a partire dal sesto mese.
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https://goo.gl/uKS2r1