L’estrazione del latte
Lavatevi le mani. Non è necessario lavarvi il seno, a meno che non sia particolarmente sporco per qualche motivo. Come prima cosa conviene fare un massaggio dolce a tutto il seno, dalla base al capezzolo. Alcune donne con il seno molto grande si inclinano in avanti e lo scuotono con la mano. Toccando il capezzolo (meglio sopra i vestiti, perché il dito, anche se è lavato, ha molti più microbi del capezzolo) si stimola il riflesso di eiezione. Se non avete vostro figlio vicino, potrebbe essere utile guardare una sua foto o qualche vestito che ve lo ricordi, questo contribuisce a stimolare il riflesso.
Per togliersi il latte a mano, posizionate il pollice e le altre dita, in modo che formino una C, a un paio di centimetri dalla base del capezzolo (cosa che in molte donne significa fuori dall’areola, ma in altre no, perché hanno l’areola molto grande). Premete con le dita prima all’indietro (verso le costole) e poi, unendole, comprimete il seno tra il pollice e l’indice. Non conviene far scivolare le dita sulla pelle (finireste per irritarla). Spostate le dita, muovetele di nuovo su tutto il seno e ripetete l’operazione mentre esce il latte. Quando vi accorgete che il latte, da quel lato, è quasi ultimato, cambiate seno. È probabile che possiate conoscere un’altra mamma che possa darvi una dimostrazione, chiedendo ad altre madri o alla vostra ostetrica.
Se preferite usare il tiralatte, ce ne sono di diversi tipi. Alcuni manuali, che assomigliano a una siringa gigante con uno stantuffo che entra ed esce, altri a pile, o elettrici, di piccole dimensioni, che si possono affittare in molte farmacie o presso gruppi di madri. Negli ospedali a volte ne hanno di elettrici, di grandi dimensioni, che non si possono utilizzare privatamente, perché sono carissimi. E per ogni tipo potrete trovare diverse case di produzione. Informatevi presso altre mamme su quali modelli hanno utilizzato e se ne sono rimaste soddisfatte. Leggete le istruzioni che troverete nella confezione del tiralatte; sarebbe anche utile parlare con un’altra mamma che ha già utilizzato quello stesso modello.
Esiste un tipo di tiralatte che sconsigliamo in assoluto: quello che ha la forma di una trombetta per la bicicletta, con una pera di gomma che bisogna premere e lasciare. Quasi tutte le mamme che lo hanno usato concordano sul fatto che faccia molto male ed estragga poco latte.
Sia a mano che col tiralatte, è normale che il primo giorno non estraiate nulla. Soprattutto, non fatevi prendere dal panico. Da alcune mamme ho sentito dire: “Non ho latte, perché ho provato col tiralatte e non è uscito niente”, e di fianco il bambino grassoccio come un piccolo buddha, che sta a dimostrare chiaramente che qualcosa ha mangiato. Se non esce latte, non significa che non ce l’avete, ma che non sapete togliervelo; per questo bisogna cominciare un paio di settimane prima.
Non massacratevi il seno. È meglio farlo molte volte al giorno (cinque, otto, quante potete), e ogni volta solo per cinque o dieci minuti, piuttosto che stare per un’ora di seguito (che è quel che accadrebbe se il primo giorno diceste: “Io di qui non mi muovo finché non me ne sono tolta 100 millilitri”…e dopo un’ora non ne avrete estratto neanche un poco). No, il primo giorno l’unico obiettivo ragionevole è toglierne qualche goccia, se avete fortuna pochi millilitri; se per caso, invece, esce molto latte e con grande facilità, magnifico, fortuna vostra. La facilità con cui una donna si toglie più o meno latte non ha nulla a che vedere con la quantità di latte né con la facilità con cui succhia il latte vostro figlio poppando (vostro figlio lo fa mille volte meglio di voi, non dubitate).
I primi giorni, le quattro gocce che estrarrete potete buttarle (o metterle nel caffè). Quando inizierete a toglierne una quantità decente, 40 o 50 millilitri per volta, potrete iniziare a congelarlo.
Di solito si estrae il latte di oggi per il giorno dopo. In questo caso il latte si conserva in frigo, senza congelarlo. Quello che non pensate di usare il giorno seguente si congela per le emergenze (se per caso un giorno non riuscite a toglierne una quantità sufficiente, o se vostro figlio si sveglia con una fame da lupi e finisce tutto). Se dovete metter mano alla riserva congelata, potrete rifornirla con il latte che toglierete il venerdì e il sabato.
In quale momento togliervi il latte? Quando vi risulta più comodo. Alcune mamme se lo tolgono sul lavoro e lo portano a casa ogni giorno. Per questo avrete bisogno di un posto pulito e tranquillo, del tempo necessario per farlo (potete sfruttare la vostra ora d’allattamento, suddivisa in due intervalli di mezz’ora), di un frigo o di un frigo portatile in cui lasciare il latte estratto (con garanzie d’igiene, non deve essere un contenitore aperto e chiuso da dozzine di persone, o in cui si conservano cose che non vorreste vedere mischiate al latte), e di una borsa termica portatile per trasportarlo, specialmente con un clima caldo (di solito bastano quelle borse per surgelati, in cui si mette anche un sacchetto di ghiaccio).
Altre mamme non possono o non vogliono togliersi il latte sul lavoro, o se ne tolgono un po’ solo se i seni sono troppo gonfi, ma poi il latte va buttato se l’operazione è svolta nel lavandino, e per la verità… Non preoccupatevi, potete anche togliervi il latte a casa ogni giorno. In linea di principio, è indifferente che sia prima o dopo la suzione, o tra poppata e poppata. Come è più comodo ed efficace per voi. Se siete già padrone della tecnica e riuscite con le mani, la cosa più semplice può essere togliersi il latte da un seno mentre il bambino poppa dall’altro; in questo modo potete approfittare del riflesso dell’ossitocina e il latte uscirà rapidamente. Poi cambiate parte; potete dare a vostro figlio il seno da cui avete appena tolto il latte (ne rimane sempre una piccola quantità, e si tratta proprio del latte più calorico), e potete provare a togliervelo dal seno da cui si è appena staccato il bambino (normalmente, anche da lì esce qualcosa).
Se si estrae il latte appena dopo la poppata, asciugate prima la saliva sul seno.
Alcune donne tolgono in una volta il latte di cui hanno bisogno. Altre ripetono l’operazione due, tre o più volte durante la giornata. Ricordate che togliersi il latte è come allattare: se lo fate più volte, uscirà più latte. Se escono, diciamo, 50 ml facilmente, ma per arrivare a 100 dovete premere molto e impiegare troppo tempo, non vale la pena; è meglio toglierne 50 ml adesso e altri 50 fra una o due ore.
Non è necessario bollire o sterilizzare il tiralatte o i recipienti in cui si conserva il latte. Bisogna solo pulirli normalmente, come si lavano piatti, bicchieri e posate con cui mangiano vostro figlio e il resto della famiglia. Se il tiralatte ha tubi o parti attorcigliate che non riuscite a pulire con uno strofinaccio, è importante lavarli con acqua abbondante immediatamente dopo l’uso, perché non rimangano residui secchi.
Vi suggerisco un paio di video interessanti che riguardano l’estrazione manuale del latte:
https://youtu.be/m3t8vOS--Qs
https://youtu.be/JXJpHFIIcA8