I Fattori Immunologici del latte materno
Come detto in precedenza, il latte dei mammiferi contiene esattamente ciò di cui ha bisogno il cucciolo di quella specie: dal momento che il sistema immunitario del bambino impiega alcuni anni per maturare, il latte materno contiene numerose sostanze che lo proteggono dalle malattie come anticorpi, alcune proteine ed enzimi che uccidono o rendono inoffensivi i micro-organismi patogeni, e addirittura delle cellule vive, cioè alcuni globuli bianchi. Una peculiarità dell’allattamento è costituita dal fatto che, già dalla gravidanza, alcuni globuli bianchi provenienti dall’apparato gastro-intestinale e respiratorio della madre migrano, via sistema linfatico, nel seno, ove producono anticorpi specifici per i micro-organismi che vivono nell’ambiente materno. È poi noto da anni che, mediante la poppata, il bambino può segnalare alla madre di quali anticorpi ha bisogno, così che l’organismo materno possa produrli e passarli al bambino nella poppata successiva! Oltre a conferire immunità passiva, che compensa l’immaturità delle difese del lattante con effetti immediati (come ad esempio fanno gli anticorpi del latte materno), l’allattamento offre anche immunità attiva, ovvero stimola il sistema immunitario del bambino a funzionare e a crescere con effetti che durano presumibilmente tutta la vita.
Ecco i principali fattori immunologici del latte materno:
ANTICORPI – (o immunoglobuline) fanno parte delle proteine del siero. Il tipo che si trova più in abbondanza nel latte materno è l’Immunoglobulina A secretoria, indicata con la sigla SIgA. È caratterizzata da una componente cosiddetta “secretoria” che rende questi anticorpi resistenti alla digestione da parte del lattante, passando quindi direttamente nell’intestino dove sono attivi. La SIgA rappresenta l’80-90% degli anticorpi del latte, il colostro ne contiene in concentrazione altissima, ovvero12 gr/l (contro 1 g/l del latte maturo). Un bebè di un mese, ne riceverà con il latte 125 mg al giorno per ogni chilo di peso corporeo, contro i 40mg/kg/giorno prodotti da un adulto! Esistono vari tipi di SIgA per vari tipi di batteri: in primo luogo quelli presenti nell’intestino della madre ma anche quelli nel suo tratto respiratorio. Agiscono legandosi ai batteri specifici e impedendo così che questi si attacchino alle mucose, che costituiscono le principali vie di infezione batterica. Il tutto senza creare infiammazione: senza, quindi, far consumare energia al bambino. Sono attive anche contro virus e tossine batteriche.
LATTOFERRINA – è una proteina del siero presente nel colostro e nel latte maturo. Inibisce la crescita di alcuni tipi di batteri sottraendo loro il ferro, che necessitano per crescere. È attiva contro il batterio Escherichia coli, il fungo Candida albicans e altri micro-organismi, fornendo una protezione contro la diarrea. Come le SIgA, anche la lattoferrina riesce a passare in parte indigerita nel tratto intestinale del lattante, e ad esempio è stata ritrovata sia intera che in frammenti nel tratto urinario del lattante dove probabilmente ha un’azione protettiva contro le infezioni. Ha azione anti-infiammatoria e agisce anche contro virus e alcuni funghi (Candida).
α-LATTALBUMINA – è una proteina del siero, presente soltanto nella ghiandola mammaria umana e soltanto durante l’allattamento. Si è visto che, in vitro, è attiva nell’uccidere alcuni batteri, e inoltre si è scoperto che nella ghiandola mammaria può legarsi a un acido grasso, l’acido oleico, formando un complesso detto HAMLET, che distrugge le cellule maligne (e solo queste). L’ambiente acido presente nell’intestino del bambino allattato favorisce la formazione di questo legame fra α-lattalbumina e acido oleico. Il complesso HAMLET, in esperimenti condotti in laboratorio, si è dimostrato attivo contro oltre 40 tipi di cellule tumorali, e si ipotizza quindi che potrebbe avere un ruolo nella protezione dai tumori sia per il lattante che per la ghiandola mammaria materna stessa.
LISOZIMA – è un enzima che appartiene alle proteine del siero. Ha il potere di distruggere le pareti dei batteri patogeni, combattendo quindi le infezioni insieme a SIgA e lattoferrina, anch’esso senza provocare infiammazione. Viene normalmente prodotto a livello delle mucose, ma non in quelle del bambino piccolo. Quindi la normale concentrazione di lisozima nel tratto gastro-intestinale e bronchiale del lattante dipende esclusivamente dall’allattamento. Contrariamente a SIgA e lattoferrina, la sua concentrazione nel latte materno aumenta con il passare dei mesi.
LEUCOCITI – o globuli bianchi, ovvero delle vere e proprie cellule che dal tessuto mammario materno penetrano nel latte. Si dividono in fagociti (che distruggono i micro-organismi inglobandoli e assorbendoli) e linfociti, attivi contro i virus.
LIPIDI ANTIVIRALI: alcuni prodotti dalla digestione dei grassi del latte materno, come acidi grassi liberi e monogliceridi, possono danneggiare la membrana protettiva di cui si rivestono alcuni virus, inattivandoli.
NUCLEOTIDI – sono composti a base azotata a basso peso molecolare, che, unendosi fra loro, formano gli acidi nucleici (DNA e RNA). Oltre a svolgere questa importante funzione, favoriscono nel lattante la maturazione e crescita del tratto gastro-intestinale, sono attivi nel metabolismo energetico e nelle reazioni enzimatiche. Inoltre stimolano la proliferazione dei linfociti e la produzione di anticorpi.
CITOCHINE E CEMIOCHINE – sono detti agenti “immunomodulatori” il cui ruolo è quello di attivare il sistema immunitario per proteggere il bambino dalle infezioni, e di stimolarne la crescita e lo sviluppo. Sono attive anche nella ghiandola mammaria intervenendo probabilmente in caso di infezione.