capitolo ii

Il dolore del parto:
dove origina?

I meccanismi che provocano il dolore

Il parto è il procedimento attraverso il quale l’utero spinge verso l’esterno il bambino. È una fase attiva del travaglio, in cui la mamma e il bambino partecipano a questa espulsione aiutandosi a vicenda e sfruttando la forza della contrazione.


Per passare attraverso il canale del parto, cioè la vagina materna, il bambino deve farsi spazio in uno stretto canale rivestito di muscoli, nervi e legamenti, e vi riesce grazie alla contrazione che lo spinge verso il basso, grazie alle spinte della mamma e spingendosi con i propri piedi sul fondo dell’utero contratto.

A mano a mano che la sua testa progredisce in questo stretto passaggio, però, i tessuti materni devono adattarsi ad essa, distendendosi e stirandosi, un procedimento relativamente doloroso che in ogni caso rappresenta un altro ostacolo alla forza della contrazione, che risulterà dolorosa.


In questa fase, però, la testa preme sul retto materno, stimolando una sensazione di “spinta”, come una voglia di andare di corpo, che risulta talmente irresistibile da non poter essere contrastata, anche se alcune donne, proprio per la forza con cui si presenta, ne sono spaventate e istintivamente tenderebbero a chiudersi per reprimerla. La madre, in questa fase, ha la possibilità di spingere come per defecare e la forza e la concentrazione che essa impiega nella spinta le permettono di non percepire più la sensazione dolorosa della contrazione in sé; quest’ultima verrà sostituita da una crescente sensazione di bruciore localizzato nel tratto finale della vagina, nella vulva e nel perineo in fase di distensione per il passaggio del bambino.

Ho urlato, come fanno i tennisti quando colpiscono la pallina: prendevo fiato e lo incanalavo tutto nel diaframma. Mi hanno detto che ero tutta rossa e alla fine dello sforzo cacciavo il mio urlo spingendo… alla sera non riuscivo neanche a tenere la bottiglietta d’acqua in mano!

Silvia, mamma di Teresa

Questo bruciore acuto, dovuto alla forte distensione dei tessuti, si estende a tutto il perineo e può essere attenuato mediante una spinta graduale e lenta, non violenta, che permetta ai tessuti di adattarsi e non lacerarsi al passaggio del bambino.

La fase delle spinte è durata una mezz’ora, io mi concentravo e quando arrivava la contrazione cercavo di “assecondarla” spingendo con tutte le mie forze… ha funzionato: in meno di mezz’ora la testolina di Maddalena si era già incoronata: quel momento è stato doloroso, sentivo un forte bruciore, ma sapevo che con un’ultima spinta lei sarebbe uscita, e infatti è successo!

Daniela, mamma di Maddalena


Ho sentito come se avessi un elefante nella pancia! Una forza pazzesca che veniva da dentro e sobbalzai… Arrivò subito l’ostetrica che a quel punto rimase sempre li con me… A intervalli regolari arrivavano queste spinte pazzesche e subito non riuscivo a controllarle. Allora mi spiegò bene come tenermi e la posizione… Dovevo spingere “come per fare la cacca”. Questo particolare non l’avevo proprio capito durante il corso! Capito questo… Iniziai a spingere quanto più riuscivo!”[…] “Ormai la testa era in mezzo e bruciava tantissimo, il più grande ricordo di dolore è proprio questo bruciore pazzesco.

Cinzia, mamma di Michela

Infine, in questa fase, può risultare dolorosa la compressione che la testa e il corpo del bambino – progredendo nel canale del parto – attuano sulle strutture circostanti: il retto e la vescica, il sacro, le terminazioni nervose, i muscoli che circondano e sorreggono l’utero, i legamenti, la struttura ossea del bacino. Per questo è importante cercare una posizione che aiuti a gestire queste sensazioni e cambiare posizione tra una contrazione e l’altra, mobilizzando il bacino, piuttosto che restare ferme in un’unica posizione per tutto il periodo espulsivo! Il movimento, inoltre, aiuta e favorisce la discesa del bambino, quindi ne previene ogni traumatismo e sofferenza, e facilita le spinte materne.
MECCANISMI

  • La distensione e lo stiramento del canale del parto (vagina, muscoli)

  • La compressione dei nervi circostanti il canale del parto

  • La compressione delle strutture e degli organi adiacenti (retto, uretra e vescica, articolazioni del bacino, zona sacrale)

  • La sovradistensione del perineo

TIPO DI DOLORE

  • Facilmente localizzabile

  • Accompagnato da una forte e impellente sensazione di premito a livello del retto (“voglia di spingere”)

  • Le spinte espulsive coprono la sensazione dolorosa

  • Alla fine della fase espulsiva si può avvertire un bruciore a livello del perineo


Quando il bimbo nasce, il dolore cessa del tutto e all’improvviso, lasciando spazio a una forte sensazione di vittoria, un’enorme gratificazione e tanta emozione per quel primo incontro (e qui occorre di nuovo ringraziare gli ormoni del parto, che la natura ha predisposto giocassero un ruolo “gratificante” e “dimenticante”)!


Sapevo che con un’ultima spinta lei sarebbe uscita, e infatti è successo! Un’ultima spinta e il suo corpicino è sgusciato fuori, e il dolore è improvvisamente sparito: ricordo la prima immagine che ho di lei, appena uscita, la sua boccuccia aperta, e tutto il dolore provato fino a quel momento non c’era più… solo un’emozione incredibile per l’avventura che io e lei avevamo appena vissuto insieme, con uno splendido lieto fine!

Daniela, mamma di Maddalena

La grande soddisfazione è stata poter tirare fuori la bimba con le mie mani strette sotto le sue braccia, un guizzo finale e tutto era passato.

Serena, mamma di Noa

Travaglio e parto senza paura
Travaglio e parto senza paura
Emanuela Rocca
Comprendere la funzione del dolore e alleviarlo con i metodi naturali.Utili suggerimenti e consigli pratici per prepararsi al momento del parto e alleviare il dolore del travaglio con metodi naturali. Travaglio e parto senza paura fa luce sulle possibilità che oggi si hanno a disposizione per vivere il momento del parto nel rispetto della naturalità dell’evento e del benessere di mamma e bambino, spiegando come la sofferenza possa essere una potente arma che la natura fornisce alla donna per guidarla nel processo che conduce alla nascita.Non sempre è semplice, occorre un accompagnamento alla nascita che restituisca alla donna l’innata e istintiva capacità di partorire, costituita dalla fiducia nel proprio corpo e nelle proprie competenze. In questo libro l’ostetrica Emanuela Rocca approfondisce le tecniche dell’analgesia alternativa, come l’assunzione di posizioni particolari, il massaggio, l’aromaterapia, l’agopuntura e altri metodi per affrontare e superare naturalmente il dolore del parto. Conosci l’autore Emanuela Rocca, madre di tre figli e ostetrica libera professionista a Genova, si occupa di assistenza alla gravidanza, accompagnamento alla nascita, assistenza al travaglio e in puerperio, allattamento e primi anni di vita del bambino.Crede profondamente nella sapienza delle donne e nella loro capacità di dare la vita e accudire il proprio neonato e nella figura dell’ostetrica come colei che le accompagna attraverso questa scoperta, con rispetto e fiducia.