L’OMS raccomanda l’allattamento al seno esclusivo per i primi 6 mesi di vita: esclusivo significa senza aggiunta di acqua, tisane, bevande o solidi, ad eccezione di prodotti vitaminici, minerali o medicine eventualmente necessari. Il latte materno contiene infatti tutti i nutrienti di cui un lattante ha bisogno fino ai sei mesi: grassi, carboidrati, proteine, vitamine, minerali e acqua. È stato evidenziato che i neonati sani non necessitano di somministrazione di acqua durante i primi sei mesi neppure nei climi più caldi, se allattati esclusivamente al seno, dal momento che il latte materno è composto per l’88% da acqua ed è sufficiente a soddisfare la sete del piccolo.
Dopo i 6 mesi, il fabbisogno di energia e nutrienti, in particolare ferro, zinco, vitamine e proteine inizia a superare l’offerta del latte materno, per cui si rende necessaria l’introduzione di altri alimenti.
Al fine di scongiurare una condizione di anemia, l’EFSA indica che potrebbe essere necessaria un’introduzione prima dei sei mesi di alimenti che siano fonte di ferro nei lattanti a rischio di carenza di ferro: nati prematuri, nati piccoli per l’età gestazionale o con una rapida velocità di crescita, allattati da madri con basse riserve di ferro o in caso di precoce clampaggio del cordone ombelicale cioè a meno di un 1 minuto dalla nascita. In alternativa, nelle categorie a rischio di carenza, è possibile attuare una supplementazione di ferro piuttosto che anticipare il divezzamento. Sarà il pediatra di fiducia, che conosce la storia del bambino e della gravidanza, a guidarvi nella scelta migliore.
Un bambino allattato con latte formulato, non correndo il rischio dello scarso apporto di ferro, può attendere i sei mesi prima di iniziare lo svezzamento. I genitori di un neonato nato prima del termine dovranno fare riferimento al pediatra di fiducia che saprà guidarli verso il momento migliore per procedere con lo svezzamento.
Perché un lattante sia pronto a consumare alimenti diversi dal latte è fondamentale che abbia un apparato digerente sufficientemente maturo per digerire amido, proteine e grassi contenuti nella dieta e che abbia raggiunto lo sviluppo neurologico necessario.
Alcuni bambini progrediscono più rapidamente nel camminare o nel parlare, e altri più lentamente; lo stesso avviene anche per la funzione alimentare. Ciò dipende da molti fattori tra cui il carattere del bambino, le esperienze offerte, l’ambiente sociale, la sensibilità agli stimoli sensoriali.