Dieta vegetariana

Seguire una dieta vegetariana non significa solo eliminare le proteine animali. Quando si parla di dieta vegetale infatti, è importante specificare non solo cosa si esclude, ma anche che cosa si deve necessariamente includere affinché sia una dieta completa.


Non sarà difficile comprendere come, per soddisfare le richieste di un organismo in crescita come indicato nei capitoli precedenti, sarà necessaria la guida di un nutrizionista o di un pediatra esperto che possa pianificare una dieta corretta e ben condotta con i supplementi necessari (con vitamina D, B12 ed eventualmente DHA) perché possa essere adeguata anche all’età pediatrica.


In letteratura si trovano giudizi contrastanti.

La Società Italiana di Pediatria Preventiva Sociale, la Federazione Italiana Medici Pediatri e la Società Italiana di Medicina Perinatale hanno recentemente assunto una posizione negativa nei confronti della scelta di adottare diete vegetariane in gravidanza ed età evolutiva dichiarando che a coloro che comunque volessero seguire o far seguire ai figli tale modello alimentare devono essere somministrati tutti i supplementi necessari e attentamente monitorati tramite un costante counselling dietetico.

L’Academy of Nutrition and Dietetics74, una delle più prestigiose organizzazioni di professionisti della nutrizione, dichiara nel suo ultimo documento di sintesi che “le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete totalmente vegetariane o vegane, sono salutari, nutrizionalmente adeguate e possono apportare benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Queste diete sono adatte in tutti gli stadi del ciclo vitale, inclusi la gravidanza, l’allattamento, la prima e la seconda infanzia, l’adolescenza, l’età adulta, per gli anziani e per gli atleti. Le diete a base vegetale sono maggiormente sostenibili a livello ambientale rispetto alle diete ricche di prodotti di origine animale, in quanto utilizzano quantità inferiori di risorse naturali e sono associate a un minor danno ambientale. Vegetariani e vegani hanno un minor rischio di sviluppare determinate condizioni patologiche, tra cui malattie ischemiche cardiache, diabete di tipo 2, ipertensione, alcuni tipi di cancro, e obesità.”

Nel recente documento di sintesi dell’ESPGHAN sull’alimentazione complementare si afferma che le diete vegane devono essere utilizzate solo sotto un’adeguata supervisione medica o dietetica per garantire che il bambino riceva un apporto sufficiente di vitamina B 12 , vitamina D, ferro, zinco, acido folico, LCPUFA n-3, proteine e calcio e che la dieta sia sufficientemente nutriente ed energetica. I genitori dovrebbero comprendere le gravi conseguenze del mancato rispetto dei consigli sull’integrazione della dieta.


È evidente che non ci si può affidare a una dieta vegetariana fai-da-te, soprattutto in una fase critica come quella dell’alimentazione complementare.


A chi volesse approfondire l’argomento, consiglio di consultare il sito della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana o Società Italiana di Nutrizione Vegetariana.

TestimonianzaLuna non cresce

Luna ha 10 mesi. L’ho incontrata per la prima volta quando aveva 15 giorni di vita. Ora ha 10 mesi. È allattata al seno a richiesta. Dopo i 6 mesi i genitori hanno iniziato a proporle alimenti diversi dal latte. La portano alla mia attenzione perché negli ultimi mesi è stata riscontrata una scarsa crescita.


Mamma e papà sono vegetariani; mi raccontano di essere stati invitati a somministrare carne e pesce alla loro bambina dal pediatra di fiducia e ora sono confusi. La loro preoccupazione è evidente. Ascolto con attenzione le loro paure e i loro dubbi. Visito la piccola che appare in buona salute; il peso ha mostrato un rallentamento nell’ultimo periodo, ma rimane nella norma per la sua età. Sta assumendo un integratore di ferro in gocce per bocca. Chiedo ai genitori di compilare un diario alimentare, ossia di indicare quello che mangia durante una settimana intera. Luna assume sempre volentieri latte materno e assaggia per lo più frutta e verdura, talvolta fa qualche assaggio di cereali, ma spesso i tentativi di somministrare la pappa da parte dei genitori si concludono con il suo rifiuto. Incontro nuovamente la famiglia, spiego loro che la carne non è fondamentale per crescere, ma che è necessario somministrare a Luna una dieta vegetariana equilibrata e ben pianificata; non è sufficiente togliere la carne e il pesce! La verdura e la frutta che hanno offerto, sebbene preziose, sono povere in energia e ricche in fibre, quindi non vanno offerte in quantità eccessive, soprattutto ai bambini che assumono un’alimentazione a base vegetale, per il rischio che riducano l’assorbimento dei micronutrienti e diano un senso di sazietà precoce. Propongo loro, vista la difficoltà della bambina ad assumere le pappe, di variare le proposte e di offrire nutrienti diversi. Luna inizia così ad assumere nei pasti principali pastina e cereali in chicco, cotti fino a renderli morbidi, alternando quelli con e quelli senza glutine; inserisce le proteine vegetali, legumi decorticati come lenticchie rosse e piselli spezzati, ma anche tofu e yogurt di soia e qualche volta formaggi freschi. Spiego a mamma e papà che, per aumentare l’energia dei pasti della giornata e l’apporto di minerali come ferro, zinco e calcio, devono introdurre frutta secca e semi oleaginosi in crema o ridotti in polvere tramite un macinacaffè e fornire i grassi necessari sottoforma di olio. Raccomando inoltre di somministrare le integrazioni vitaminiche necessarie. Saluto la famiglia di Luna lasciando loro indicazioni precise perché lo svezzamento proceda con semplicità e serenità, in modo da soddisfare le richieste nutrizionali della piccola. Al controllo successivo la crescita di Luna è regolare e i genitori sono sereni e sollevati.

Svezzamento: un affare di famiglia
Svezzamento: un affare di famiglia
Vera Gandini
A mangiare bene si impara da piccoli.Mamma e papà, attraverso scelte consapevoli, hanno l’opportunità di condizionare le abitudini alimentari dei loro figli, abitudini che tendono a persistere da adulti.Un libro per riflettere (anche) su quello che portiamo in tavola e migliorare il modello nutrizionale di tutta la famiglia. In una fase così importante e delicata come lo svezzamento, ogni genitore si interroga sul ruolo dell’alimentazione nella crescita del proprio bambino e si propone di utilizzare la modalità migliore, ma è solo grazie a osservazione e partecipazione che il bambino ci farà capire quando è pronto a iniziare, quando avrà fame e quando sarà sazio.Mamma e papà, attraverso scelte consapevoli, hanno l’opportunità di condizionare le abitudini alimentari dei loro figli, abitudini che tendono a persistere da adulti. I bambini, infatti, ci osservano quando facciamo la spesa, quando cuciniamo, quando mangiamo, e l’esempio è, anche in questo caso, fondamentale.Lo svezzamento rappresenta quindi un’occasione per riflettere su quello che portiamo sulle nostre tavole e migliorare il modello nutrizionale di tutta la famiglia. Le scelte alimentari dei primi anni di vita non influiscono esclusivamente sulla crescita e sulla salute a breve termine, ma si riflettono sul benessere delle età successive.Il libro Svezzamento: un affare di famiglia di Vera Gandini fa suo il motto “impariamo a mangiare bene da piccoli per stare bene da grandi”. Conosci l’autore Vera Gandini è laureata in Medicina e Chirurgia e specializzata in Pediatria. Ha conseguito il Master di secondo livello “Alimentazione ed educazione alla salute” presso l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna.Promuove la prevenzione attraverso l’alimentazione e l’educazione a stili di vita sani, orientando le famiglie verso scelte consapevoli fin dalle prime età della vita.