Prefazione

Negli ultimi anni pochi argomenti hanno creato un dibattito così acceso e una così intensa reazione emotiva quanto il tema di questo libro. Sempre con lui - I vantaggi di essere un genitore a tempo pieno affronta il dilemma con cui molti genitori in attesa o neogenitori si trovano a dover fare i conti quando arriva il momento di scegliere a chi affidare il proprio figlio, sia esso un neonato, un lattante o un bimbo sotto i due anni.


Questo libro è stato scritto soprattutto per quei genitori che hanno, o possono avere, una situazione economica che consente loro di operare delle scelte in fatto di accudimento dei figli. Suo intento è aiutare quelle mamme e quei papà – soprattutto coloro che si sentono in dovere di lavorare a tempo pieno – ad apprezzare il valore della loro presenza nella vita dei propri bambini e la grande importanza di un accudimento costante nei primi anni di vita. Esplora inoltre la possibilità, che ogni genitore possiede, di giocare un ruolo essenziale nell’apprendimento della disciplina, nello sviluppo del linguaggio e delle funzioni cognitive, oltre che nell’insegnamento dei valori sociali e morali.


Il mio scopo è quello di metterli in guardia sulle pericolose conseguenze del “carosello delle tate”. Con questa espressione si vuole indicare l’abitudine sempre più diffusa – e ormai comune a milioni di bambini – di cambiare spesso le figure di riferimento. Di solito, quando entrambi i genitori lavorano a tempo pieno, i bambini passano l’80% della loro giornata con dei sostituti che, purtroppo, tendono ad avvicendarsi con grande frequenza – anche ogni 4-5 mesi – e con effetti oltremodo disturbanti. È mio intento spiegare come tale discontinuità nell’accudimento del bambino sia emotivamente devastante e abbia effetti negativi a lungo termine, poiché compromette lo sviluppo del legame di fiducia con le principali, e fondamentali, figure di riferimento. Ciò si riflette, a sua volta, anche sulle modalità di relazione con gli altri, sulle capacità di apprendimento, di sviluppo di un atteggiamento ottimistico verso la vita e persino sul rispetto delle regole della società.


Pare che i tanti problemi legati al continuo avvicendamento di tate e baby-sitter tendano ad essere sottovalutati, forse in ragione del fatto che le conseguenze spesso si rivelano solo molti anni dopo. Soltanto di recente ci si è resi conto che i bambini vivono reazioni emotive molto serie legate alla perdita, durante l’infanzia, delle principali figure di riferimento.


È altresì evidente che il messaggio riguardo l’importanza di un accudimento costante e qualitativamente valido risulti molesto, e in molti casi inneschi non pochi sensi di colpa. I genitori spesso rifiutano la conclusione che frequenti sostituzioni delle figure di riferimento abbiano conseguenze a lungo termine, ed è comprensibile che tale messaggio provochi l’irritazione di molti di loro, che quindi si rivolgono altrove in cerca di rassicurazione.


Mi rendo conto che alcuni genitori sono ostili o hanno un atteggiamento di rifiuto o di indifferenza nei confronti dei loro figli. È anche vero che molti sostituti dei genitori sono in grado di ricreare un ambiente favorevole a uno sviluppo armonioso. Comunque sia, questo libro si rivolge a quei genitori che posseggono la salute emotiva e la motivazione necessarie per prendersi cura dei propri figli in modo amorevole.


Voglio sottolineare la mia personale adesione all’idea che la realizzazione professionale della donna sia importante quanto quella di un uomo. Non è mia intenzione incarnare alcuna posizione regressiva nei confronti del perseguimento del successo professionale e dell’indipendenza economica, né mi interessa prendere parte ad alcuna azione reazionaria contro il movimento femminista. Piuttosto il mio scopo, nello scrivere questo libro, è di spostare l’attenzione sui bisogni dei bambini e nello stesso tempo accrescere la consapevolezza dei genitori rispetto al proprio ruolo affinché entrambi, madri e padri, imparino a rispettarlo e ad apprezzarlo.


Uno dei problemi dei nostri tempi è che molti giovani sono stati educati a pensare di poter godere di tutti gli aspetti della “bella vita” nello stesso momento. In altre parole credono che si debbano sperimentare contemporaneamente sia le gioie della maternità e della paternità, sia gli stimoli dell’auto-gratificazione professionale e i vantaggi materiali di due entrate economiche, riuscendo a rendere merito ad ognuno di questi aspetti. Tali scopi sono di fatto raggiungibili nel corso dell’esistenza, ma è difficile farlo allo stesso tempo se si ha a cuore il benessere di un figlio.


La mia opinione è che un genitore, la madre o il padre, dovrebbe porsi come referente principale del proprio bambino almeno durante i suoi primi due o tre anni di vita. In questo periodo sarebbe auspicabile una sospensione della propria carriera professionale in favore del mestiere di genitore. Durante questo breve periodo della vita del bambino, i genitori che si prendono cura di lui in modo responsabile e positivo compiono un investimento di grande valore per il futuro del figlio, della propria famiglia e della società stessa, un investimento che non mancherà di ripagarli ampiamente negli anni successivi.


Provo profonda comprensione nei confronti di quei genitori che all’epoca attuale si trovano, rispetto alle generazioni precedenti, a doversi confrontare con molte pressioni di ordine economico e sociale, alcune delle quali indotte dai mass-media. Ma mi sono decisa a scrivere questo libro per il bene dei nostri bambini, che sono spesso vittime delle scelte dei genitori di oggi. Questi bambini, che non possono parlare in propria difesa, possono contare sul sostegno di un numero esiguo di organismi e di rappresentanti che perorino la loro causa; non dispongono delle risorse finanziarie, dei voti o delle energie necessari per “spingere” e battersi in favore di un accudimento costante e qualitativamente valido. Sono troppo piccoli e troppo impotenti.


Questo libro pertanto intende parlare a loro favore, pur riconoscendo il difficile dilemma che si trovano ad affrontare i genitori, e si ripropone quindi quattro obiettivi principali:


1. Insegnare le basi della teoria dell’attaccamento. Essa spiega come conquistare il senso di sicurezza, dapprima nell’infanzia e poi nell’età adulta. Lo psichiatra inglese John Bowlby è stato uno dei primi a osservare e descrivere il valore del legame di attaccamento precoce tra madre e bambino, e a sviluppare la teoria dell’attaccamento come interpretazione del comportamento. Secondo questa teoria il bambino si sente più sicuro quando è in stretta prossimità della persona che si occupa di lui. L’“attaccamento” tra il neonato e la figura che se ne prende cura si crea assai precocemente nella vita del bambino, già a partire dalle innumerevoli interazioni necessarie alla sopravvivenza. Piano piano il piccolo impara ad aspettarsi da quella persona un mondo prevedibile, sicuro e confortevole. Il legame di attaccamento comincia così a crearsi e a svilupparsi con la figura che è sempre a sua disposizione, ed è con lei e grazie a lei che il neonato sviluppa una base sicura dalla quale partire per la libera esplorazione del mondo.


È mio obiettivo inoltre spiegare come l’ansia da estranei e l’ansia da separazione facciano parte del normale sviluppo infantile, e come i bambini possano sviluppare un “attaccamento sicuro”, “ansioso” o “distaccato”. Si parlerà inoltre di come i bambini da 0 a 2 anni creino “modelli strutturali” in grado di rivelare come saranno trattati in futuro. Vengono altresì descritte le reazioni dei bambini alla perdita e alla separazione.


2. Mostrare i vantaggi – sia per il bambino sia per la famiglia – della presenza dei genitori durante il percorso di crescita di un figlio negli anni dell’infanzia. I genitori hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo cognitivo, emotivo e sociale dei figli. Se eventuali figure sostitutive sono in grado di offrire cure adeguate, genitori motivati riescono sicuramente a creare un ambiente ben più ricco e stimolante dal punto di vista sociale e cognitivo in cui crescere un figlio. Un coinvolgimento genitoriale di questo tipo ha un valore inestimabile nei primi anni di vita del bambino così come in quelli successivi. In genere la mamma e il papà dimostrano maggior disponibilità ed entusiasmo nel proteggerlo, sostenerlo, coccolarlo, rassicurarlo, nutrirlo, stimolarlo, giocare e comunicare con lui. E man mano che lui cresce e matura, durante gli anni dell’asilo e della scuola elementare, sono sempre loro a stimolarlo, educarlo, proteggerlo e arricchirlo meglio di chiunque altro. Non solo: essi svolgono un ruolo importante nello sviluppo del linguaggio, nell’acquisizione della disciplina, nella trasmissione di valori morali e sociali, nell’offerta di ambienti ludici stimolanti e nella creazione di rituali e tradizioni familiari.


3. Spiegare come il “carosello delle tate”, cioè il frequente avvicendarsi di diversi sostituti materni, e la conseguente disgregazione dei legami di attaccamento, possa provocare nel bambino sotto i 2 anni profondi traumi di natura emotiva, oltre che disturbi a lungo termine che spesso perdurano nel corso della vita. Diversi ricercatori confermano che molti bambini la cui esperienza nei primi anni di vita è stata segnata dalla discontinuità dell’accudimento, cosa che li ha resi incapaci di creare legami di attaccamento sicuro, risultano essere a maggior rischio di sviluppare quei problemi che sempre più affliggono la società di oggi, tra cui:

  • l’incapacità di adottare un codice morale e di osservare la legge;

  • la difficoltà di apprendimento con conseguenti insuccessi nell’iter scolastico;

  • l’incapacità di resistere all’abuso di alcol, droghe, o altre sostanze; – l’incapacità di creare e mantenere relazioni di intimità con conseguenti problemi coniugali e fallimenti matrimoniali;

  • la maggiore predisposizione verso seri disturbi psichici quali la depressione.


4. Proporre soluzioni e consigli pratici a tutte le famiglie che desiderano dedicarsi con costanza ai propri figli. Spiego loro come prendersene cura, offrendo suggerimenti validi per i genitori single e per le famiglie mononucleari, per i genitori con grandi disponibilità economiche e per le famiglie più modeste. Ecco alcuni esempi:

  • la descrizione delle varie modalità attraverso cui genitori con differenti possibilità economiche possano trovare sostituti materni che si occupino dei loro figli con la necessaria continuità, onde evitare eventuali disturbi legati al continuo cambiamento delle figure di riferimento;

  • soluzioni alternative che permettano ai genitori stessi di partecipare in modo più attivo all’accudimento dei figli. A quei genitori con limitate possibilità economiche, che intendono comunque occuparsi dei loro bambini, vengono offerte indicazioni utili alla realizzazione dei loro obiettivi sfruttando la propria creatività e motivazione.


So bene che i gravi problemi sociali descritti nel libro non sono interamente imputabili al frequente avvicendarsi di diverse figure di riferimento nel corso dei primi anni di vita di un figlio, ma che esiste un concorso di cause. Tuttavia un numero crescente di dati clinici indica come la frequente perdita o separazione dalle principali figure di riferimento abbia un profondo impatto sul futuro del bambino, così come esperienze di attaccamento carenti siano una delle principali cause di problematiche a lungo termine. Su questi temi si sono espresse molte eminenti autorità nel campo della salute mentale, come John Bowlby, T.Berry Brazelton, Alan Sroufe, Jay Belsky, Mary Ainsworth, Mary Main, Selma Fraiberg, Ken Magid, Penelope Leach e altri ancora. Sospetto che ancora oggi siano molti i genitori ad essere all’oscuro dell’esistenza o del significato del “carosello delle tate”, oltre che degli enormi vantaggi derivanti dall’avere un genitore a tempo pieno. Esiste un ulteriore merito, meno ovvio e meno noto, legato alla costante presenza della madre o del padre: che entrambi lavorino o no fuori casa, i bambini restano comunque esposti all’eventualità di incidenti. Potrebbero verificarsi esplosioni di rabbia rivolte verso di loro, che ne risulterebbero spaventati. Un genitore a casa ha quantomeno modo di accorgersi subito del problema, e in caso di malattia o lesioni, di accompagnare il figlio dal medico, o di dimostrargli amore e attenzione. La risposta alle esigenze del proprio bambino, solerte e appropriata, fa di lui un genitore amorevole e premuroso.


È mio sincero auspicio e intento incoraggiare sia i genitori in attesa che i neogenitori a sopportare piccoli sacrifici e adattamenti temporanei che permetteranno loro di accompagnare questi piccoli cittadini del mondo negli anni più delicati della loro formazione.


Tutti noi sappiamo che, per dare fiori profumati e frutti succosi, i semi vanno seminati in un terreno fertile, annaffiati regolarmente e nutriti dalla luce del sole. Anche per i bambini funziona così.

Sempre con lui
Sempre con lui
Isabelle Fox
I vantaggi di essere un genitore a tempo pieno.Quanto è importante stare con il proprio figlio almeno durante i primi due anni di età? Una forte presa di coscienza da parte di una psicologa evolutiva. Sempre con lui è dedicato ai milioni di bimbi piccoli che al giorno d’oggi sono privati del necessario e sano accudimento, per colpa dell’eccessivo impegno lavorativo di entrambi i genitori e della conseguente sostituzione delle principali figure di riferimento. L’autrice Isabelle Fox approfondisce questo fenomeno sociale, offrendo spunti di riflessione e illustrando concetti di vitale importanza per il benessere psicologico dei bambini. Un libro particolarmente ricco di soluzioni e suggerimenti pratici che, compatibilmente con i vincoli familiari e gli impegni lavorativi di mamma e papà, permetteranno di offrire ai bambini la migliore possibilità di sentirsi accuditi, compresi e amati. Conosci l’autore Isabelle Fox è psicoterapeuta da più di 40 anni, con specializzazione in psicologia evolutiva e relazioni genitori-figli. Per 10 anni ha prestato servizio come consulente per la salute mentale per Operation Head Start.