Domande frequenti
Anche “in tandem” sono molti i miti che caratterizzano le raccomandazioni alle mamme che si avventurano in questo percorso. Cerchiamo perciò di rispondere a qualche domanda, tra quelle più comuni.
Il seno risponde al meccanismo della domanda e dell’offerta per produrre latte. Questo significa che più i bambini si attaccano, più il seno produce. In questa fase, la suzione vigorosa del bambino grande aiuterà ad anticipare i tempi della montata lattea; tuttavia, prima che questa arrivi (quindi nel primo-secondo giorno di vita), la precedenza si può dare al bebè per assicurargli le preziosissime gocce di colostro, vero concentrato di salute.
Dopo l’arrivo della montata lattea, quando c’è sensazione di pienezza del seno e la produzione di latte eccede il fabbisogno e il consumo del bebè, la suzione del grande può essere di sollievo ed aiuto per alleviare il disagio e per mantenere una buona produzione.
Per questa abbondante disponibilità di latte potrebbe presentarsi un forte riflesso di emissione, ovvero di latte che all’inizio della poppata esca così velocemente da creare difficoltà di deglutizione e di gestione del flusso per il bebè. In questo caso un bambino grande che succhia è risolutivo. La strategia di allattare per primo il grande consente a lui di fare la desiderata poppata succhiando il latte che fuoriesce con un flusso veloce, “a schizzo”, e al piccolo di poter proseguire la poppata sfruttando un flusso di latte più lento e, per giunta, ricco di grassi.
A riprova del fatto che il latte viene allattando, la preoccupazione di una mamma che allatta due bambini in tandem di solito non riguarda una scarsa produzione ma una sovrapproduzione.
- Allattare due bambini è pericoloso per la trasmissione di germi?
Non c’è bisogno di prendere precauzioni particolari perché i germi con cui il neonato viene a contatto sono quelli familiari: la normale igiene quotidiana è la pratica più appropriata. Potrebbe essere una buona idea lavare le mani del bimbo grande, se queste sono sporche e se la poppata avviene in contemporanea: tale precauzione è motivata dal fatto che potrebbe accarezzare il fratello/sorella appena nati sulla faccia o sulle mani. Va anche detto, però, che durante la giornata e con poppate frequenti e in momenti particolari questo non è sempre possibile o di realistica realizzazione. E quindi anche delle mani “colorate e condite”, entro i limiti della normalità, possono contribuire a creare un buono scudo di anticorpi.
Per quanto riguarda le comuni malattie virali (es. influenza, raffreddore o altro), entrambi i bambini sono comunque esposti in casa, sia che prendano il seno oppure no. L’unica eccezione è costituita dalla presenza di infezione da candida: in questo caso è necessario il trattamento di mamma e bambini per evitare di trasmettersi l’infezione o di reinfettarsi. Alcuni studi spiegano che l’allattamento in tandem velocizza il processo di produzione di anticorpi nel latte. Il seno inizia la produzione di anticorpi appena viene esposto alla malattia attraverso l’allattamento del bambino. Se un bambino grande che non viene allattato si ammala, il seno non produrrà anticorpi fino al momento in cui la madre viene esposta alla malattia indipendentemente oppure attraverso la bocca del bambino che allatta, se è ammalato. Lavare il seno riduce il numero di batteri sulla sua superficie ma, contemporaneamente, la sua efficienza nel produrre anticorpi.
- È meglio allattare i bambini contemporaneamente oppure uno per volta?
Non esistono regole. Alcune mamme preferiscono allattare in contemporanea, altre invece preferiscono dedicarsi a ognuno in maniera esclusiva. Allattare contemporaneamente consente di incrementare la produzione nella metà del tempo, mentre un allattamento che si sussegue permette di drenare il seno completamente; infatti specialmente nelle prime settimane, quando la produzione di latte non si assesta sul ritmo della richiesta, la mamma può sentire il seno non del tutto morbido dopo la poppata. Entrambe le modalità riescono ad aumentare la produzione di latte in modo da soddisfare le richieste di entrambi con facilità. Dunque: doppio tiraggio, più latte! Nei casi di ingorgo o, addirittura, di mastite, un bambino grande, con la sua suzione vigorosa e costante, può essere una risoluzione veloce, oltre che piacevole.
Può accadere comunque che ci si senta preoccupate per la crescita del neonato anche dopo che la produzione di latte si è stabilizzata. Alcune mamme sentono la necessità di avere alcuni punti di riferimento, come abitudini che le rassicurino sull’adeguato apporto di latte per la crescita del piccolo e quindi desiderano in qualche modo regolare l’accesso del maggiore. Perciò, ad esempio, si accordano con il loro grande perché prenda il latte da un solo seno lasciando l’altro al fratello e, se il neonato sembra non essere sazio, lo passano poi al seno del grande. Altre madri hanno trovato utile chiedere al bambino più grande di fare poppate solo in determinate ore della giornata o in luoghi stabiliti, ad esempio a letto prima della nanna notturna oppure al risveglio o dopo pranzo in una sedia particolare.
- Allattare in tandem rende più facile l’adattamento del bambino grande alla nuova situazione?
Si pensa che continuare ad allattare il bambino grande gli assicuri un passaggio più facile per l’accettazione del piccolo fratello o sorella e una facilitazione ad adattarsi alla nuova “forma” della famiglia. Questo può accadere talvolta ma non è sempre così.
Il bambino grande passa attraverso una miriade di sensazioni contrastanti tra loro che possono comprendere la paura di perdere l’amore di mamma e papà, oppure rabbia verso il bebè o verso la mamma o, ancora, smarrimento. Può persino accadere che, specialmente nei primi tempi, chieda di poppare agli stessi ritmi del neonato sorprendendo la mamma con questo genere di richiesta, soprattutto se il bambino è grande e se succhiava solo di tanto in tanto. Tutto questo è normale e il confronto con altre mamme nella stessa condizione può confermarlo.
Se la mamma lo desidera può, in questo momento, assecondare i bisogni del grande per rispondere al suo desiderio di rassicurazione. Di solito questa “emergenza” rientra in pochissimo tempo.
Frequentare un gruppo di auto aiuto affrontando il tema specifico oppure parlare con una consulente professionale aiuta a coltivare aspettative realistiche in merito. Inoltre sono ingredienti essenziali tanto amore di mamma, coccole, attenzioni particolari, dare la possibilità al bimbo di esprimersi apertamente e con tutte le sue emozioni e, perché no? senso dell’umorismo!
- Come faccio ad affrontare i risvegli notturni di due bambini che chiedono il seno?
Il risveglio notturno di due bambini, di cui uno neonato, che chiedono di essere allattati può far sentire la mamma davvero esausta. Affrontare questa situazione non è sempre facile anche per il fatto che il bambino “grande” potrebbe non esserlo abbastanza da capire che la mamma è stanca e vorrebbe riposare più a lungo. Alcune mamme dicono di sentirsi risentite verso il bambino grande perché non ha più necessità di succhiare di notte per vivere, mentre loro si barcamenano con il bisogno di dormire.
È importante avere la possibilità di riposare durante il giorno per affrontare i risvegli notturni. Anche in questo caso l’aiuto per i lavori domestici e per la preparazione dei pasti può fare la differenza rispetto alla serenità degli atteggiamenti della mamma. Quando la stanchezza incombe, infatti, è molto difficile fare analisi lucide della situazione, capire cosa si desideri davvero e prendere decisioni libere.
Alcune mamme si attrezzano con molti cuscini nel letto in modo da poter velocemente trovare una posizione comoda per allattare e, insieme, per continuare a dormire o rimanere in uno stato di quiete riposante. Se entrambi i bambini sono in camera con i genitori e hanno un lettino alla stessa altezza del letto matrimoniale diventa molto più facile girarsi di lato, accogliere il bambino e offrire il seno senza nemmeno accendere la luce. Per i genitori i cui figli dormono in un’altra stanza questo può essere più faticoso. Una soluzione in questo caso potrebbe essere quella di collocare un futon o un materasso a terra e sdraiarsi di notte per allattare in modo da proseguire lì il sonno.
Quando il risveglio notturno del bambino grande, invece, diventa per la mamma una difficoltà per lei troppo pesante da gestire forse è il caso di affrontare lo svezzamento dalla poppata notturna (vedi capitolo 4). Spesso accade che, quando la mamma riesce a riposare un poco di più, è più disponibile a proseguire l’esperienza del tandem.
Allattare in pubblico due bambini può essere imbarazzante per alcune mamme. Non sempre si è disposti a sopportare gli sguardi curiosi delle persone o addirittura appunti e rimbrotti. Ci si può accordare allattando in casa ma non in pubblico. La relazione di reciproco rispetto instaurata e il dialogo faciliteranno il contrattare delle regole assieme. I bambini i cui bisogni sono soddisfatti sono incredibilmente empatici e in cuor loro sentono bene quando la loro mamma si trova in difficoltà e sono felici di aiutarla. Si procede per tentativi ed errori fino a quando non si sarà trovato un accordo soddisfacente per entrambi. Per esempio può esserci un gioco speciale o un libretto magico con cui il grande può giocare mentre il neonato prende il seno della mamma in pubblico.
Frequentare gruppi di auto aiuto, confrontarsi con una consulente professionale in allattamento nel caso dell’allattamento in tandem si rivela essere di fondamentale importanza proprio per la mancanza di una cultura di supporto. Nei gruppi le madri parlano delle loro personali soluzioni, sistemazioni, delle situazioni più ricorrenti e, in questo modo, rafforzano le motivazioni delle loro scelte o sono stimolate a sperimentare altri percorsi. In un parola ad aver fiducia nelle proprie competenze di donne e di madri capaci.