Se lo desiderate, può avere sepoltura
C’è una legge in Italia che da più di vent’anni stabilisce, secondo precise normative, il diritto alla sepoltura di tutti i bimbi morti nel grembo materno a qualsiasi età gestazionale, anche se piccolissimi20.
Personalmente non immaginavo proprio esistesse questa possibilità e credo che molti genitori non ne siano a conoscenza. Quando si scopre di aspettare un bambino ci si informa in merito a tanti aspetti della gravidanza, della nascita, del post-parto, ma non si è certo preparati per gestire un post-aborto.
Informare i genitori del fatto che il loro piccino, anche se minuscolo, può ricevere sepoltura e avere un luogo dove riposare è quindi competenza del personale sanitario, ma l’impressione è che questa legge sia poco conosciuta (o considerata) anche in ambito ospedaliero.
Il Consiglio Regionale della Lombardia ha sancito il diritto dei genitori di essere informati della possibilità di richiedere sepoltura anche per i piccini al di sotto delle venti settimane di gestazione già nel 2004, come si legge nel Regolamento regionale (del 9 novembre 2004, n. 6) in materia di attività funebri e cimiteriali, e nel 2007 con le modifiche al già citato regolamento, si ribadisce che l’incarico di informare i genitori viene affidato alle direzioni sanitarie e si stabilisce che, in ogni caso, i resti mortali di questi piccolissimi saranno soggetti a sepoltura21.
Perché a ogni coppia vengano offerte le informazioni necessarie per compiere una scelta consapevole e perché non sia negato il loro diritto ad avere un ‘luogo fisico’ dove piangere il loro bambino e da cui iniziare il percorso di rielaborazione del lutto, le associazioni CiaoLapo Onlus e La Quercia Millenaria Onlus con la collaborazione dell’associazione Come-Te, nel 2009, hanno elaborato un documento per il Ministro della Salute e promosso una raccolta firme a cui hanno aderito circa duemila genitori in poche settimane.
Nel documento sono stati sottolineati lo smarrimento, il dolore, il senso di vuoto e di incompiuto dei genitori che, privati a tempo debito di una semplice informazione in merito alla legge Italiana, si trovano senza il loro bambino e anche senza un luogo fisico dal quale iniziare il percorso di lutto, ed è stato chiesto di rendere nota a tutti i punti nascita l’esistenza di una legge in tema di sepoltura dei feti, perché possano offrire questa preziosa informazione e le indicazioni relative all’iter da seguire, alle coppie che perdono un figlio nell’attesa.
La legislazione internazionale si sta muovendo a questo proposito, e pare vi sia una maggior consapevolezza delle esigenze e dei diritti delle coppie che vivono un’esperienza di perdita prenatale.
In Francia, ad esempio, una legge del 200822 sancisce il diritto della donna di dare un nome e registrare all’anagrafe il proprio figlio, indipendentemente dalla settimana di gestazione in cui è avvenuta la perdita23. E, sempre dal 2008, i genitori di bimbi che si sono spenti nel grembo materno a partire dalla ventiduesima settimana di gravidanza possono usufruire del congedo di maternità.