Quando le cose non vanno per il verso giusto
Non sempre gli eventi si svolgono come abbiamo sperato, neppure con le migliori intenzioni e con le decisioni più sagge. Il parto, la maternità e la paternità, così come la vita, possono portare con sé esiti inaspettati, deludenti, persino tragici per noi e per i nostri piccoli, spingendoci a domandarci se i risvolti sarebbero stati diversi se accompagnati da scelte diverse. In altri casi potremmo non trovare né spiegazioni, né ragioni, risolvendoci, infine, ad accettare che non c’era modo di evitare l’imprevedibile.
Dopo spiacevoli esperienze, che possono riguardare parti definibili “normali” ma che hanno comportato paura, impotenza, confusione, o terrore, è importante riconoscere i nostri dubbi e le nostre delusioni, meglio se con l’aiuto di un compagno, del marito, di un amico fidato, o di un professionista. Potrebbe essere un modo per aprirsi a emozioni profonde quali tristezza, dolore, rabbia. Possiamo contribuire a risolvere sentimenti tanto coinvolgenti attraverso una profonda riflessione: il continuo confronto con amici comprensivi, il sostegno di un professionista o di gruppi di autocura (tra cui i circoli femminili), o altre forme di terapia. In teoria lavoreremo con individui che hanno esperienza e competenza nel trattamento dei traumi legati alla nascita e alla genitorialità.
Riconoscere il trauma e chiedere aiuto sono i primi passi fondamentali; tuttavia, se lo desideriamo, la guarigione può avvenire in modo semplice e soprattutto autonomo: attraverso tecniche quali la redazione di un diario o il disegno. In alcuni casi si dimostrano efficaci alcune forme di terapia fisica, quali l’osteopatia, la chiropratica, la terapia cranio-sacrale, l’omeopatia o la medicina cinese, specie se le nostre esperienze hanno leso il nostro organismo. Saranno d’aiuto anche gruppi e risorse on-line – per un elenco di siti web utili si veda all’indirizzo www.sarahjbuckley.com.
Qualsiasi sia il percorso di guarigione scelto (e confideremo sui suggerimenti del nostro intuito) è fondamentale, sopraffatte della gravità degli eventi e durante il percorso di recupero, usarsi amore e gentilezza. Avremo bisogno anche di concederci lo spazio e il tempo di intraprendere il percorso di guarigione, nel rispetto degli impegni familiari, il che implicherà lo sforzo di trasmettere la grandezza e l’importanza di questo lavoro al compagno, alla famiglia, e agli amici.
Ricordiamo che anche i compagni, mariti o amici potrebbero nutrire sentimenti forti nei confronti dell’esperienza del parto e della genitorialità, specie se erano presenti, e per esprimere le proprie paure, i propri sentimenti – e compiere il proprio percorso di guarigione – potrebbero aver bisogno di sostegno e di sentirsi al sicuro. È fondamentale che gli interessati si concedano il tempo necessario per esprimere le proprie esperienze ed emozioni, muovendosi verso la risoluzione.
Per tutti noi l’esperienza del parto può scatenare ricordi e sentimenti appartenenti alla nostra stessa nascita e ai primissimi momenti di vita, gestibili attraverso l’omeopatia, le essenze floreali, la terapia cranio sacrale e altri metodi di cura. Alcuni professionisti tratteranno in maniera più diretta le esperienze legate al parto attraverso tecniche quali l’ipnosi, il rebirthing e il bodywork, individualmente o in gruppi e laboratori (per ulteriori informazioni vai all’indirizzo www.sarahjbuckley.com). Osservare e lenire le nostre esperienze di parto significa anche prepararsi in modo significativo al parto, iniziando semplicemente con il chiedere a nostra madre come siamo nati noi.
Molte donne hanno utilizzato il dolore e la passione scaturiti dagli eventi inattesi del proprio travaglio e parto, specie quando sembra esserci state carenze a livello di assistenza, a sostegno di scelte più idonee e di una migliore assistenza a favore delle altre donne. Alcune delle attiviste della nascita più impegnate del mondo hanno vissuto parti traumatici e deludenti, spesso seguiti da un risveglio della coscienza e ulteriori parti consapevoli, e si sono impegnate affinché le altre donne avessero la miglior esperienza possibile.