capitolo v

Pannolini lavabili:
come e quando

Allevare i figli è un’impresa creativa, un’arte più che una scienza.

Bruno Bettelheim

Lavabili, quando e come? Iniziare a usarli dalla nascita o in un momento successivo? Alternandoli agli usa e getta o in modo esclusivo? E quando il bimbo è affidato ai nonni o al nido? Vediamo insieme le risposte a queste domande.

Ad ogni famiglia la sua soluzione

Ogni famiglia è un piccolo cosmo a sé stante, con le sue leggi e le sue regole.

Jesper Juul


Abbiamo scoperto i vari modelli di pannolini lavabili, ci siamo fatti un’idea di come procedere per lavarli e conservarli al meglio, abbiamo valutato i motivi che potrebbero spingerci a preferire questa soluzione. E ora… dobbiamo “costruire” il nostro modo di utilizzare i lavabili.


Sono infatti convinta del fatto che non esistano soluzioni giuste a priori, valide per tutti i bimbi e per tutti i genitori, e neppure soluzioni valide per sempre, dato che con la crescita possono cambiare esigenze e situazioni. La fantasia e la flessibilità sono ottime alleate nella relazione con un bambino. Anche in questo caso, come sempre, l’unico metodo sempre vincente è quello di mettersi in ascolto del proprio piccino…

Una scelta condivisa

I lavabili sono una faccenda di famiglia. Quella di sostituire gli usa e getta con i pannolini di tessuto dovrebbe essere una scelta condivisa da mamma e papà. Non importa chi dei due ha avuto l’idea, chi per primo si è sentito attratto da questa possibilità, l’importante è che poi se ne discuta all’interno della coppia, si valutino insieme aspetti, difficoltà, benefici e potenzialità di questa soluzione; sia perché l’operazione del cambio pannolino riguarda entrambi i genitori, sia perché è bello che mamma e papà siano in sintonia, che apprezzino entrambi la strada intrapresa.


Oggi sono in aumento le giovani coppie che affrontano l’avventura dei lavabili di comune accordo, con pari entusiasmo e determinazione.


Ma cosa fare se invece il papà è un po’ preoccupato dalla novità? Se ne parla. Ci si confronta. E poi si prova. In genere sono sufficienti qualche giorno e un po’ di pratica perché anche il papà veda che “si può fare”, che la gestione del cambio e dei lavaggi non è complicata come magari temeva.


Ci sono coppie che raccontano come questa scelta particolare li abbia uniti ancor di più!

Mio marito mi ha appoggiata da subito, anzi, è stato lui a incoraggiarmi. Come per tutte le scelte importanti per i nostri figli (allattamento, alimentazione naturale, ecc.) è stato insostituibile compagno e alleato, mi aiuta ogni giorno ad essere la mamma che desideravo essere.

Valeria, mamma di Lorenzo, 3 anni, Sebastiano, 10 mesi


Li abbiamo usati da subito, temevo di non essere in grado invece fin dai primi mesi è stato il “nostro momento”, quello del cambio pannolino!

Spesso la mattina prima di andare al lavoro stendo le lavatrici di lavabili e lo faccio con gran piacere, aiuto volentieri mia moglie e non lo troviamo un lavoro pesante.

Emiliano, papà di Sophia, 11 mesi


È stato proprio lui a sostenere fortemente l’idea, io l’ho seguito… e per me questa condivisione è stata molto importante, non ce l’avrei fatta da sola.

Silvia, mamma di Ruben, 4 mesi


Nella nostra esperienza sono stato io a proporre di usarli e mi sono fatto carico del grosso del lavoro. Sostanzialmente ho anticipato la sveglia al mattino di quindici minuti per fare la lavatrice prima di andare al lavoro, poi al ritorno li stendo. Mia moglie da sola non lo avrebbe fatto, per la fatica, però è contenta che li usiamo!

Francesco, papà di Maria, 3 anni e mezzo, Marco 7 mesi, in attesa del terzo bimbo


Alla proposta dei lavabili fatta a mio marito lui ha risposto tranquillo: “Fai tu, mi fido di te!” Il suo appoggio è stato importantissimo per me, per noi come coppia e come famiglia. È così coinvolto che racconta con soddisfazione ad altri papà della nostra scelta e spesso è lui che mi ricorda: “Stasera pannolini!” per dirmi che è ora di fare una lavatrice!

Nicoletta, mamma di Elia, 6 anni, Evan, un anno


Il papà appoggia ma è perplesso, molto difficilmente cambia un pannolino sostenendo che non è capace (ovvio che se io sono assente questa capacità miracolosamente la trova!). Mi difende, però, quando i suoceri provano a riconvertirmi agli usa e getta, e per me questo è molto importante.

Erika, mamma di Beatrice, 3 anni, Mattia, 13 mesi


Diciamo che il marito mi ha lasciato fare, anche se non sono ancora riuscita a vincere tutte le sue resistenze. Ogni tanto brontola che la lavatrice è sempre in funzione e non è molto collaborativo sul piano pratico. Però c’è anche da dire che quando è capitato di dover ricorrere a un usa e getta per qualche motivo, mi ha chiesto se doveva mettergli un pannolino finto (u&g) o uno vero (lavabile)! Inoltre, anche se in casa fa il criticone, quando poi è fuori incassa con piacere i complimenti e l’ammirazione di amici e conoscenti… Ma non lo ammetterà neanche sotto tortura!

Nicoletta, mamma di Matilde, 6 anni, Leonardo, 14 mesi


Prima che nascesse il nostro secondo cucciolo mia moglie si è informata e mi ha proposto di provare i pannolini lavabili. Ero un po’ scettico… Non la scoraggiavo, ma non si può neppure dire che la incoraggiassi! Lasciavo un po’ cadere la cosa e il lungo inverno (il piccolo è nato a dicembre) era dalla mia. Tra il tempo quasi sempre brutto, un po’ di difficoltà ad avviare l’allattamento e a gestire un po’ di gelosia della primogenita, anche mia moglie non ne ha più parlato, finché con l’estate è tornata alla carica! Abbiamo cominciato a circa 7 mesi d’età del piccolo. Finché non abbiamo avuto abbastanza pannolini li abbiamo alternati con gli usa e getta, l’estate è servita un po’ da rodaggio, per ingranare con i lavaggi e non scoraggiarci per gli incidenti di percorso. Poi siamo passati all’uso esclusivo.

Domenico, papà di Matilde, 6 anni, Leonardo, 14 mesi


Sono stata io ad informarmi su modelli, marche, assetti e lavaggi ma lui ha voluto imparare ed è diventato presto autonomo: dal cambio alla preparazione dei pannolini, al lavaggio, alla stenditura. Troppo spesso si dice che i papà non sono partecipativi ma a volte siamo noi mamme le prime ad escluderli. Il nostro sicuramente è un papà speciale e con due gemelli per forza di cose deve fare la sua parte ma credo che tutti i papà se coinvolti nella crescita dei figli rispondano con partecipazione ed entusiasmo.

Sara, mamma di Mattia e Emanuele, 30 mesi

Per me e la mia compagna assemblare i pannolini assieme era un momento molto rilassante. I bimbi erano a letto e ci trovavamo a parlare da soli, magari bevendo un tè. Era il nostro piccolo spazio e sebbene fosse pieno di inserti e mutandine coloratissime, l’ho sempre trovato romantico e prezioso nella sua ecologica semplicità!


Davide, papà di Mattia e Emanuele, 30 mesi

Le reazioni del resto del mondo

È facile, nel mondo, vivere secondo l’opinione del mondo; è facile, in solitudine, vivere secondo noi stessi; ma l’uomo Grande è colui che in mezzo alla folla conserva con perfetta serenità l’indipendenza della solitudine.

Ralph Waldo Emerson

Quando una futura mamma o un futuro papà raccontano che useranno i lavabili, le reazioni possono essere le più varie. Si va dai commenti entusiastici di chi dimostra apprezzamento per questa scelta eco-compatibile, agli sguardi sbalorditi di chi forse la ignorava, ai giudizi decisamente antipatici sulla loro “presunta follia”. Ovviamente fanno più piacere i commenti incoraggianti o almeno incuriositi di chi si mostra aperto alle novità, ma anche le critiche fanno parte del gioco. Cosa rispondere a chi contesta le nostre scelte? Dipende. Se ad esprimere dubbi sono persone vicine a noi, a cui vogliamo bene, credo valga la pena approfondire l’argomento spiegando le nostre motivazioni, ma se i commenti fuori luogo arrivano da conoscenti o sconosciuti forse conviene fare orecchi da mercante e non angustiarsi1. D’altronde tutte le cose nuove inizialmente suscitano diffidenza o addirittura opposizione2. È successo anche con l’allattamento dopo i primi mesi di vita, o con la pratica di portare i piccoli usando la fascia. Le resistenze iniziali stanno pian piano cedendo il passo all’apprezzamento per queste modalità di accudimento3.


Una famiglia alla volta, si costruisce il cambiamento.

Grazie alle scelte consapevoli di quei genitori che non hanno timore di uscire dai binari soliti del così fan tutti, si ampliano gli orizzonti di tutta la società.

È stata una grossa battaglia far capire agli altri quanto è importante non affidarsi all’industria chimica e riscoprire il piacere di impiegare del tempo per i propri figli.


Ricordo che quando stendevo i pannolini la gente pensava fossi povera perché li ri-usavo per non spendere! Ah, ah, ah!

Valentina, mamma di Soliana, 3 anni


Secondo la maggior parte della gente utilizzare i pannolini lavabili è una scelta folle e impegnativa, ma basta non dare retta e seguire le proprie convinzioni se si è certi che sia una cosa buona per il bimbo.

Gigi, papà di Edoardo, 11 mesi


Mi guardano come se fossi una pazza fricchettona, che porta la bimba in fascia e usa i pannolini lavabili.

Patrizia, mamma di Luca, 6 anni, Gaia, 4 mesi


Critica comune: sono complicati da usare perché vanno smacchiati, stoccati (ohi ohi i germi!), lavati (col detersivo bio!) e asciugati… Io rispondevo: “Gli altri panni li nascondete sotto il materasso con le macchie di pomodoro e aspettate che si lavino da soli?”

Laura, mamma di Luca, 4 anni, Matteo, 2 anni


Una cosa non capisco: chi non conosce i lavabili si permette facilmente di criticare chi li usa, mentre chi li usa, solitamente, comprende chi non si è orientato verso questa scelta e utilizza gli usa e getta. Perché?

Elisa, mamma di Anna, 3 anni, Luca, 2 mesi


A chi ci critica dicendo: “Che voglia che avete di fare fatica” noi rispondiamo che dovrebbero ringraziarci per questo atto di cortesia fatto anche nei loro confronti.

Sara, mamma di Misol, 12 mesi

Quando iniziare?

Quando iniziare con i lavabili? Quando preferite voi. Quando vi sembra il momento giusto, il vostro momento. Ci sono famiglie che hanno portato i lavabili già in ospedale e famiglie che li hanno utilizzati sin dal rientro a casa. E ci sono genitori che hanno preferito ricorrere agli usa e getta per le prime settimane successive alla nascita, in modo di avere il tempo di prendere confidenza con il bebè, far avviare l’allattamento, entrare nel nuovo ruolo genitoriale. Una volta superato il primo periodo – entusiasmante, magico, emozionante, ma anche impegnativo e faticoso! – questi genitori si sono sentiti pronti per sperimentare i lavabili.


Ci sono anche mamme che hanno stabilito di iniziare dopo lo svezzamento del bebè, quando l’introduzione di cibi solidi nella dieta fa sì che le feci assumano una consistenza più solida e/o le scariche quotidiane diventino meno numerose. E, infine, ci sono genitori che hanno scoperto tardi i lavabili e hanno iniziato ad usarli con grande soddisfazione solo verso il primo compleanno del bambino o in un periodo successivo. Diciamo che finché il piccolo non ha detto addio al pannolino, non è mai troppo tardi per abbandonare gli usa e getta e sostituirli con qualche bel pannolino di stoffa!




Tempo pieno o part-time?

Ci sono famiglie che non hanno comprato neppure una confezione di usa e getta, poiché si sono gestite molto bene dalla nascita al vasino, con la loro collezione di lavabili. E poi ci sono famiglie che hanno adottato tutta una serie – davvero ricca – di soluzioni intermedie. Genitori che hanno utilizzato i lavabili alternati agli usa e getta, oppure alternati all’elimination communication, lasciando il bimbo senza pannolino per alcune ore al giorno o in specifici momenti della giornata. Anche l’uso parziale dei lavabili offre molte possibilità: lavabili di giorno e usa e getta di notte, oppure lavabili di sera e di notte quando la mamma torna dal lavoro, e usa e getta durante la giornata mentre il bimbo è al nido o affidato ad altre figure di riferimento. E ancora, lavabili solo nel fine settimana, quando i genitori hanno più tempo a disposizione. Oppure lavabili in casa, sempre, ma usa e getta per le uscite all’aria aperta. L’elenco è lungo perché le soluzioni sono davvero tante. E possono variare nel corso dei mesi, con la crescita del bambino o con il mutare delle esigenze e delle abitudini di mamma e papà.


In occasione di una presentazione di Bebè a costo zero ho incontrato una mamma che ha raccontato di usare un lavabile al giorno. Io ho apprezzato molto la sua testimonianza, il fatto che lei avesse trovato la ‘sua’ soluzione: ogni giorno, per alcune ore, la pelle del suo piccino era a contatto con tessuti naturali anziché con la plastica e ogni giorno questa mamma ha dato il suo piccolo grande contributo per la salute del pianeta.


Credo sia importante tenere sempre d’occhio la serenità dei genitori: quella dei lavabili dev’essere un’esperienza soddisfacente, non una fonte di stress. Il che non significa che sarà sempre tutto facile: le difficoltà per chi sperimenta i lavabili possono esserci, è necessario del tempo per trovare il pannolino giusto per il proprio piccino, l’assetto migliore per le pipì della notte, il giusto ritmo per i lavaggi; ma questo è normale, tutti gli aspetti dell’accudimento del bambino richiedono un po’ di pratica. Ma se la mamma e il papà sono sereni, quella dei lavabili può rivelarsi proprio una bella avventura, allegra, colorata e arricchente!

Usa e getta ecologici

Per i genitori che alternano lavabili e usa e getta, ma sono infastiditi al pensiero di produrre rifiuti e inquinamento, una soluzione interessante potrebbe essere quella dei pannolini non sbiancati con il cloro, oppure dei monouso biodegradabili realizzati in Mater-Bi, o con amido di grano4.


Il Mater Bi è un materiale termoplastico a base di amido di mais, biodegradabile5, adatto ad essere utilizzato con i rifiuti organici per produrre compost, e certificato dal marchio “OK compost” che garantisce la conformità alle norme europee per il packaging biodegradabile emanate nel 20016. Chi opta per questa soluzione quale alternativa agli usa e getta convenzionali, spende un po’ di più, ma inquina di meno.

Elimination Communication

Ci sono famiglie che i pannolini non li usano proprio, o ne fanno un uso ridottissimo, perché stanno sperimentando la “comunicazione dell’eliminazione”, ovvero l’EC (Elimination Communication7). In sostanza, il genitore impara a interpretare i segnali con cui il proprio piccino esprime l’esigenza di fare pipì e cacca, così come impara a comprendere quando ha fame, ha sonno, è nervoso… Nella presentazione della mailing-list “Senza pannolini” dove i genitori discutono e si confrontano sull’argomento si legge: “l’uso dei pannolini non ha niente di universale ed è un’introduzione recente dei paesi occidentali. È un’abitudine che fa sì che i bambini perdano il contatto con il proprio corpo, che insegna loro a fare pipì e cacca nel pannolino, e non fa altro che spostare nel tempo la comunicazione che si stabilisce su questo particolare argomento”8.


L’EC si basa dunque sull’osservazione attenta del bambino per imparare a riconoscere i segnali premonitori (il tipo di pianto, l’espressione del viso) e gli orari in cui di solito il bebè si scarica9. In occasione di tali segnali, quando il bebè non è ancora in grado di stare seduto, mamma e papà lo tengono in braccio sollevato sopra una bacinella (o sopra il lavandino o il water); in una seconda fase, dai sei-sette mesi circa, si può utilizzare il vasino.

L’obiettivo non è educare i bambini al vasino o far acquisire loro un precoce controllo degli sfinteri; l’EC è principalmente “ascolto”, è una forma di comunicazione e di intesa tra genitori e figli. Tra le motivazioni di questa scelta, i genitori elencano il benessere del bimbo che non resta a contatto con cacca e pipì, la questione ambientale (in questo modo il rispetto dell’ambiente e delle risorse è assoluto), e il risparmio economico.


- Lavabili ed EC

Pannolini lavabili ed Elimination Communication mi sembrano due modalità che si sposano molto bene. Forse perché entrambe presuppongono un ruolo attivo del genitore, che osserva il bimbo e si sintonizza con lui. O perché entrambe facilitano il passaggio al vasino. Molte mamme raccontano di aver praticato EC in modo parziale – su misura della propria famiglia –, lasciando il piccolo senza pannolino solo qualche ora al giorno e nel resto della giornata ricorrendo ai lavabili.


E per chi usa i lavabili, lasciare il bimbo senza pannolino per qualche ora è una buona soluzione quando il sederino è arrossato o la cute è irritata, o nelle giornate calde, quando si vuole concedere un po’ di libertà al piccolo.


- Prove di vasino

Un’alternativa interessante quando il bimbo arricchisce la sua dieta assaggiando i primi cibi solidi è quella di iniziare a usare il vasino per la pupù. In genere non è difficile cogliere i segnali che riguardano l’evacuazione (espressioni del viso, concentrazione particolare, sforzo per spingere); inoltre parecchi bimbi sono molto regolari e fanno sempre la cacca dopo aver terminato il pasto.


Alcune famiglie hanno introdotto il vasino per la cacca dai sei-sette mesi, e si sono trovate molto bene, sia perché avendo già confidenza con il vasino, i bambini nel tempo hanno imparato a usarlo anche per la pipì senza fatica, sia perché diminuiscono i pannolini da lavare.


- L’esperienza dei genitori

Di seguito riportiamo alcune voci di mamme che raccontano come hanno gestito questa modalità di relazione con i loro bimbi e le prime prove di vasino.

Insieme a un pacco di lavabili usati, mia sorella mi prestò anche un libro illuminante: il famoso Senza pannolino, manuale dell’EC. Ne ho parlato al mio compagno che all’inizio era un po’ scettico, poi ci siamo informati insieme, abbiamo partecipato a degli incontri con mamme che avevano usato questo approccio, e abbiamo deciso di tentare. Ovviamente i pannolini lavabili restano la base, ma fin da subito abbiamo constatato che il metodo EC funziona! La nostra piccola ha fatto la sua prima pipì nel lavandino a sei giorni, ed ora continua sistematicamente a fare i suoi bisogni nel vasino che le proponiamo.


Ormai conoscendo i ritmi della piccola le mettiamo i lavabili quando dorme, e di giorno sempre più spesso la lasciamo senza pannolino o con un piccolo panno di protezione.

Ilena, mamma di Elba, 3 mesi


L’uso dei lavabili mi ha spronata a fare EC, che con gli usa e getta non avrei mai fatto per pigrizia. Risultato: mettendoli sul vasino dopo ogni poppata (e, poi, dopo ogni pasto), dai 6-8 mesi entrambi i miei figli hanno cominciato a fare la cacca solo nel vasino.

Giorgia, mamma di Pietro, 29 mesi, Marta, 8 mesi


Utilizziamo i lavabili e da quando Margherita ha cinque mesi e mezzo le abbiamo proposto il vasino. Con nostro stupore ci siamo resi conto che la maggior parte delle volte per fare popò ci faceva capire che avrebbe gradito essere portata sul vasino. Quando siamo in casa prevediamo delle tappe sul vasino appena sveglia e dopo i pasti principali, per il resto ci facciamo guidare da lei. Riusciamo a “prendere” quasi tutte le popò, con la pipì è un pochino più difficile.

Cinzia, mamma di Margherita, 14 mesi


Una volta iniziato lo svezzamento, a partire dai 6/7 mesi della bimba, quando mi rendevo conto che stava per scaricare, le toglievo il pannolino e la portavo in bagno su water o vasino. Da lì in poi gestire i pannolini sporchi – per la maggior parte solo di pipì – è stato più veloce e facile.

Elisa, mamma di Anna, 3 anni, Luca, 2 mesi


Un pò di sana sperimentazione

Abbiamo parlato di pannolini lavabili, di usa e getta, dei monouso in materiale biodegradabile e di bimbi cresciuti senza pannolino. Strade diverse, possibilità che - ci teniamo a sottolinearlo - non si escludono a vicenda. Anzi. È probabile che proprio con un po’ di sana sperimentazione, con la voglia di mettersi in gioco e procedere per tentativi (per arrivare a trovare il meglio per il proprio bimbo e per la propria famiglia), si ottengano risultati più soddisfacenti.


Quando la mamma è al lavoro

Se entrambi i genitori sono al lavoro e il bimbo è affidato ai nonni o alla baby sitter, toccherà a loro per alcune ore al giorno occuparsi del cambio pannolino. In questo caso conviene mostrare alla persona che si prenderà cura del bambino il funzionamento dei lavabili, per rassicurarla del fatto che non si tratta di qualcosa di complicato o particolarmente impegnativo.


Ogni mattina si lasciano alcuni pannolini pronti da indossare con inserti già inseriti, perché i nonni o la baby sitter possano procedere con il cambio esattamente come farebbero con un pannolino usa e getta. Se i nonni fossero titubanti o poco entusiasti, rassicurateli del fatto che non è richiesto loro alcun impegno aggiuntivo, basterà che lascino da parte (nel bidone o in bagno o dove stabilirete) i pannolini sporchi, di cui vi occuperete voi a tempo debito. Se la loro preoccupazione dovesse riguardare il benessere del nipotino (tanti anni di usa e getta ci hanno abituati a pensare che siano la scelta migliore anche per il bebè), potrete spiegare le vostre motivazioni sottolineando che i lavabili rappresentano una soluzione più sicura e sana per la pelle del bambino.


Per chi invece può contare su una nonna che ha accolto con entusiasmo la scelta dei lavabili, non ci sarà bisogno di nessun accorgimento particolare, poiché imparerà volentieri a gestirli e magari vorrà dare una mano anche per il lavaggio (se accettarla o meno decidete voi, in base al tipo di rapporto che avete con con lei, ma in generale un po’ di aiuto per una mamma-lavoratrice non guasta mai).

Il bimbo al nido

Come regolarsi con i lavabili se il bimbo frequenta il nido? La buona notizia è che sono sempre più numerosi gli asili nido che accettano, senza particolari problemi o perplessità, la proposta di usare i lavabili.


Questa graduale apertura è la conseguenza della loro crescente diffusione: più famiglie li utilizzano, più famiglie ne parlano, e più questa modalità entra a far parte della normalità. Ci sono addirittura località dove le amministrazioni pubbliche promuovono l’utilizzo dei lavabili per tutti i bimbi del nido. È il caso della Provincia di Gorizia che ha di recente inaugurato il progetto “Pannolini lavabili per bambini felici”: l’amministrazione ha disposto un contributo per le famiglie che acquistano i lavabili, ma anche per gli asili nido e i punti nascita10.

Di solito il consiglio è di portare al nido pannolini “facili”, come i modelli Tutto in Uno, perché le educatrici si trovino a cambiare un pannolino già pronto come l’usa e getta. Per chi utilizza modelli Tutto in Due (con inserto che si abbottona alla parte interna) o Pocket (con inserto inserito nella tasca) non c’è problema, l’importante è portare al nido tutti i pannolini con inserti già predisposti e quindi pronti per essere indossati.


Per conservare i pannolini sporchi ci si accorda con le educatrici, ma in genere la soluzione più immediata è portare al nido una borsa impermeabile dove riporre i pannolini nel corso della giornata. In alcuni casi il nido ha richiesto dei sacchetti impermeabili (per riporre i pannolini sporchi singolarmente) o un bidoncino con il coperchio.


L’importante, quando si richiede di usare i lavabili, è far presente che ci sono soluzioni veloci e igieniche per custodire i pannolini sporchi senza che questo comporti un carico di lavoro in più per le educatrici. A volte, infatti, il timore del personale è che si allunghino molto i tempi del cambio (e questo ovviamente, avendo spesso tanti bimbi da accudire, sarebbe un problema). Una volta mostrati i pannolini perché le educatrici possano farsi un’idea più precisa e la borsa impermeabile (o elencate le possibili soluzioni per conservare i pannolini sporchi), in genere si raggiunge un accordo.


In alcuni casi l’accordo contempla un utilizzo esclusivo di pannolini lavabili come richiesto dai genitori, in alcuni casi la proposta viene accettata solo parzialmente per cui il bimbo arriva con indosso il pannolino lavabile, nel corso della giornata utilizza gli usa e getta, e all’ultimo cambio prima di tornare a casa le educatrici gli mettono un lavabile.


Può capitare, infine, che il nido rifiuti la proposta della famiglia. In questo caso non resta che avere pazienza, dispiace dover comprare gli usa e getta apposta, ma d’altronde non sempre si ha la possibilità di scegliere tra più di un nido (anzi, spesso è difficile trovare un posto). Eventualmente si potrà ritentare al momento dell’iscrizione per l’anno successivo.


In ogni caso, anche se non accolta, la nostra proposta ha un valore importante, è un passo verso il cambiamento. Quando altre mamme faranno la stessa richiesta dopo di noi, forse l’idea non suonerà più così strana e pian piano si creeranno delle aperture…

“Quello giallo con gli orsetti”

Quello giallo. No, quello con le macchinine! I bimbi che usano i lavabili, ben presto diventano partecipi nell’operazione del cambio, esprimendo spesso con grande decisione la loro preferenza per un pannolino piuttosto che per un altro. È divertente constatare come i bimbi si affezionino a un colore o una fantasia e abbiano i loro pannolini preferiti. Le famiglie con più bimbi hanno notato che il lavabile rappresenta una bella opportunità anche per coinvolgere i fratelli maggiori, ad esempio, rendendoli partecipi al momento dell’acquisto, nella scelta di colori e fantasie. E dopo la nascita del piccolino incaricandoli di preparare il pannolino per il cambio11.

La cosa più bella è stata coinvolgere i due fratelli “grandi”: prima che arrivasse Cristiano abbiamo scelto con loro i modelli e le fantasie dei pannolini, poi li abbiamo riposti nel cassetto in attesa del fratellino tutti divisi per colore. Quando abbiamo iniziato a usarli ecco i due fratelli grandi assisterci nel cambio… decidere insieme o a turno il colore del pannolino da usare, controllare (questo con molta attenzione) che mamma, papà o nonne lo mettessero correttamente… È stato un modo per aiutarli a prendersi cura del fratellino, ad accettarlo nella nuova routine familiare e a distinguere i ruoli evitando grandi regressioni comportamentali (loro si sentono grandi, lui lo identificano come piccolo).

Alessia e Roberto, mamma e papà di Federico e Vittoria, 3 anni, Cristiano, 3 mesi


Abbiamo acquistato la maggior parte dei nostri pannolini in un gruppo di mamme dedicato allo scambio e vendita di lavabili usati. I tre fratelli maggiori hanno partecipato attivamente alla scelta di fantasie e modelli, e ora sono decisamente ferrati in materia. Stiamo anche cucendo insieme degli inserti confezionati con vecchie magliette. La sera ci sediamo sul lettone: si cuce, si chiacchiera, si “ascoltano” i calcetti e le capriole del fratellino nel pancione.

Giorgia, mamma di Mattia, 14 anni, Nicola, 12, Maddalena, 8

È l’ora del vasino

L’addio al pannolino è una conquista a cui ogni bimbo arriva con i suoi tempi, accompagnato con affetto e con pazienza da mamma e papà. Per aiutare il bambino ad accogliere il cambiamento con serenità, l’atteggiamento degli adulti è infatti molto importante. Se i genitori si mostrano tranquilli, pronti ad accettare successi ed insuccessi che fanno ugualmente parte del percorso, senza forzare il bimbo e rispettandone i tempi, quella del vasino sarà una tappa entusiasmante del suo percorso verso l’autonomia12. Di seguito qualche semplice suggerimento per gestire i primi approcci con il vasino.


Non nutrire aspettative eccessive e non reagire con nervosismo agli “insuccessi”. Il bimbo è abituato da sempre a usare il pannolino ed è normale che nei primi tempi qualche pipì scappi nei calzoncini. I bambini che hanno usato i lavabili in genere faticano meno a percepire gli stimoli e i segnali corporei, ma anche loro hanno bisogno di un po’ di tempo per abituarsi.


Scegliere un bel vasino colorato e tenerlo a portata di mano. Soprattutto nei primi tempi senza pannolino non si potrà contare su un grande preavviso e se il vasino è sempre vicino è più probabile che il bimbo faccia in tempo a sedersi.


Proporgli di fare pipì ogni volta che pensate possa essere il momento giusto (osservando il bimbo potete riuscire a farvi un’idea della tempistica).


Quando fa pipì accogliere con entusiasmo il suo piccolo grande successo. Ma se non gli riesce non c’è problema, riproverà più tardi.


Quando fa la cacca, in genere il bimbo è fiero di quanto da lui prodotto. Se vi chiama per mostrarvi il vasino con orgoglio, accogliete il suo invito stando attenti a non mostrare fastidio o disgusto.


Leggere insieme! Ci sono testi illustrati decisamente divertenti dedicati all’uso del vasino e alla pupù (di bambini ma anche di cuccioli e animali vari)13.

Un addio da non rimandare

Quando proporre il vasino al piccolo? Come per tutte le tappe dello sviluppo, non c’è una data precisa, uguale per tutti i bimbi. Ma in generale possiamo dire che intorno ai diciotto-ventiquattro mesi (qualcuno anche prima, qualcuno dopo) molti bambini sono pronti per dire addio al pannolino o comunque per iniziare a farne a meno durante il giorno.


Oggi l’età in cui si abbandona il pannolino si alza sempre più, complice l’usa e getta che rende difficile per il piccolo sentire lo stimolo e può far “impigrire” i genitori. Però, in un’ottica di benessere del bambino, il suggerimento sarebbe quello di non posticipare eccessivamente il momento dello spannolinamento. Ricordiamo che fino a qualche decennio fa, anche da noi, la norma era togliere il pannolino verso l’anno di età. Con l’avvento degli usa e getta questo momento di passaggio si è spostato molto in là, ma non è indispensabile attendere il secondo compleanno per iniziare a prendere confidenza con il vasino e per abituarsi ad usarlo gradualmente14. E in ogni caso, a qualunque età, l’indicazione è sempre quella di osservare il bambino e calibrare le proposte in base alle sue reazioni. Ogni genitore conosce bene il proprio bimbo e saprà come gestire questa fase!

Pannolini lavabili “a riposo” fino a…

Quando il bimbo inizia a usare il vasino è l’ora di mettere a riposo i nostri pannolini. Un bel lavaggio finale e poi via al sicuro in una scatola o in un cassetto, fino all’arrivo di un fratellino o di una sorellina.


Se c’è qualche pannolino che abbiamo amato particolarmente, un’idea per riutilizzarlo subito è quella di trasformarlo in una piccola borsa, cucendo i fori per le gambine, in modo da chiudere il pannolino e creare così la parte bassa della borsina. La parte alta del pannolino diventa l’apertura della borsa, ai lati si applica un nastro largo un paio di centimetri o un cordino, che servirà per portare la borsa a tracolla. Semmai anziché un unico nastro, se ne possono usare due, per creare due manici. Da pannolino a borsina per i nostri bimbi15!

Se sappiamo già che non ci saranno altri bimbi, possiamo proporre i nostri lavabili a parenti e amiche che stanno per diventare mamme o sono già mamme di bimbi in età da pannolino. Oppure rivenderli per recuperare parte del denaro investito nel loro acquisto e perché possano continuare a svolgere il loro utile servizio in altre famiglie. È possibile inserire un annuncio nei siti dedicati all’usato, nei siti che si occupano di baratto (magari potremo scambiare i pannolini con abiti o giochi per il bambino o con accessori utili per la casa), o nei forum e gruppi di mamme sui social network. Se in zona ci sono dei negozi dell’usato che trattano abbigliamento e accessori per bambini, forse potrebbero essere interessati ad alcuni pannolini, sarebbe un modo per re-immetterli sul mercato e dare visibilità a questa soluzione.


Chi preferisce non cimentarsi con la vendita (dal vero o online) potrà prendere in considerazione una bella alternativa, ovvero donare i propri pannolini a una pannolinoteca. Le pannolinoteche rappresentano un servizio prezioso per diffondere informazioni e promuovere la cultura dei lavabili; poiché nella maggior parte dei casi sono gestite da mamme volontarie, ogni pannolino donato è benvenuto.


Ma prima di regalare, passare ad altre mamme, vendere i vostri pannolini, forse anche voi vorrete mettere da parte il primo pannolino del vostro piccino o quelli a cui siete più affezionate, da custodire nella scatola dei ricordi… E forse un giorno quei pannolini saranno indossati dai vostri nipotini!

Lavabili e poi?

Tutti pensano a cambiare l’umanità ma nessuno pensa a cambiare se stesso.

Lev Tolstoj


Con l’avvento del vasino si chiude per la nostra famiglia l’era dei lavabili. E ora?

Scegliere i lavabili non vuol dire soltanto usare un certo tipo di pannolino piuttosto che un altro. Io credo sia qualcosa di più, questa scelta. Perché è un punto di arrivo, e inevitabilmente anche di partenza. È il frutto di una riflessione che ci ha portato su una strada diversa rispetto a quella “convenzionale”. Una strada ancora poco frequentata e per questo non delle più semplici, perché non è immediato trovare le informazioni e i suggerimenti pratici, utili per gestire al meglio questa soluzione. Una strada non semplice, perché la sua diversità la rende impopolare, e fa sì che i genitori che la scelgono si trovino a dover sostenere sguardi sbigottiti o aperte critiche.


E come spesso accade, quando si intraprende una strada del tutto personale, ecco che lungo il cammino… si cresce. Si cresce nella relazione con il proprio bambino, prima di tutto. I lavabili richiedono un atteggiamento di maggior attenzione, richiedono di entrare in sintonia con i tempi, i ritmi, le esigenze dei propri piccini. Per individuare i pannolini idonei per il fisico, la pelle e le caratteristiche del bambino. Per capire quando quei pannolini non sono più adeguati, ed è arrivato il momento di trovare soluzioni differenti. Per prendersi cura dei pannolini, lavandoli e conservandoli nel modo più indicato.


Per identificare le soluzioni più appropriate per la nostra famiglia, quelle che ci permettono di garantire il benessere del bambino e la serenità di mamma e papà. E, di nuovo, per identificare altre soluzioni, quando la situazione si modifica, si evolve e, cambiando le esigenze, devono cambiare anche le risposte.


C’è impegno, dietro a questa scelta. Non penso tanto ai lavaggi, a dire il vero. Ma proprio alla ricerca di una sintonia profonda con il bambino, anche per quanto riguarda questo aspetto. Un passo non scontato, per noi figli dell’usa e getta. E allo stesso tempo, un passo che può dare grandi soddisfazioni. Perché quando i nostri pannolini colorati vengono messi a riposo, il nostro bambino è cresciuto, ma anche noi. Ebbene sì: giorno dopo giorno, siamo cresciuti insieme. E i lavabili possono avere una parte importante in questo vissuto di maturazione personale. Siamo partiti da qui, da questa scelta poco consueta. Ma la via prosegue… dove ci porterà?

I pannolini lavabili mi hanno aperto un mondo che non conoscevo, sono diventata più sensibile all’ecologia e alla necessità di preservare il mondo per i nostri figli. Ora uso assorbenti lavabili e coppetta mestruale per me, evito i prodotti usa e getta, imposto programmi di lavaggio ecologici e uso prodotti meno inquinanti. Di tutte queste possibilità non conoscevo nemmeno l’esistenza… Unico rimpianto aver scoperto i lavabili solo al quarto figlio!

Giuliana, mamma di Erica, 15 anni, Chiara 14, Claudio 11, Flavio 4


Quello della scelta dei lavabili è anche un percorso interiore perché ti porta a rivalutare molti aspetti della tua vita. Inoltre è un percorso di “amore e attenzione” verso i figli. Racconterò loro di questa scelta e la mia bimba mi vedrà usarli con il fratellino… e l’esempio per me è il modo migliore di trasmettere ai figli i valori in cui crediamo.

Francesca, mamma di Gemma, 2 anni, in attesa di Mattia


Probabilmente non avrei mai pensato da solo ai lavabili, ma sicuramente il fatto che questi pannolini siano ancora utilizzati e che sempre più famiglie li scelgano è una cosa positiva, anche per ripensare il nostro stile di vita.

Domenico, papà di Matilde, 6 anni, Leonardo, 14 mesi

Sono molto felice di aver cominciato questa avventura. Le motivazioni scatenanti alla fine sono abbastanza frivole: è vero che i tanti aspetti di risparmio economico e legati all’ecologia hanno pesato, ma detta proprio sinceramente… ho deciso di usare i lavabili perché mi piaceva troppo l’idea di un sederino ben imbottito e colorato!

Però poi l’uso dei lavabili è stato la molla che mi ha portato a riconsiderare l’intero stile di vita mio e della mia famiglia, e piano piano stiamo cercando di prendere una strada più virtuosa, a partire da quale e quanto detersivo usare, il risparmio dell’acqua, i prodotti cosmetici, la gestione dei rifiuti… Grazie ai lavabili, insomma, sto cercando di aumentare la mia consapevolezza e coscienza ecologica, senza estremismi ma con più giudizio critico.

Nicoletta, mamma di Matilde, 6 anni, Leonardo, 14 mesi

Voci di mamme e papà

Utilizzati dalla nascita in maniera pressoché esclusiva. Per situazioni particolari abbiamo usato gli usa e getta compostabili e/o biodegradabili.

Carlo, papà di Anna-Lucia, 20 mesi


Ho cominciato che Flavio aveva 6 mesi, prima non me la sentivo con altri tre figli da guardare, ho dato la precedenza all’allattamento che già mi portava via tempo ed energia. Quando ho iniziato però non ho più smesso…

Giuliana, mamma di Erica 15 anni, Chiara 14, Claudio, 11, Flavio, 4


Sono ottimi nei primi mesi quando molto spesso la cacca richiede pannolini parecchio contenitivi. Sono più serena perché so che a contatto con la pelle c’è cotone quindi il culetto si arrossa molto meno (salvo nei periodi di dentizione). Il bimbo ha molta più consapevolezza dei suoi bisogni. Da quando ha 7 mesi a volte fa cacca e pipì nel vasino e ultimamente ha iniziato a chiamare per portarlo in bagno.

Irene, mamma di Federico, 20 mesi


Li abbiamo usati sin dalla nascita di Emma in modo esclusivo. Dopo circa 8 mesi, durante la notte abbiamo cominciato ad utilizzare gli usa e getta perché i lavabili si bagnavano molto e la bambina si svegliava per essere cambiata.

Ilenia, mamma di Emma, un anno


Abbiamo iniziato ad usarli dal terzo mese, di notte, perché era il momento in cui il pannolino restava più a contatto con la pelle. Temevamo fuoriuscite, ma non ci sono mai state. Poi, per molte ragioni (costi alti, mancanza di tempo, inizio del nido e ingombro con i vestiti) abbiamo deciso di continuare a usarli solo di notte.

Valentina, mamma di Emma, 13 mesi


Siamo partiti con i lavabili in modo esclusivo subito dopo la nascita. Non c’è da nascondere che si tratta di lavoro in più che, soprattutto nei primi giorni, potrebbe risultare pesante. Secondo me non bisogna avere ansie: se si accumulano un po’ di pannolini non è la fine del mondo, così come se la casa è disordinata. Chiaramente se deve diventare una fonte di stress è meglio affidarsi agli usa e getta (ecocompatibili). Penso che la prima cosa che serve a un bambino sia una mamma serena ma è anche vero che siamo responsabili dei nostri rifiuti. Ad ognuno il compito di trovare la giusta via di mezzo.

Sara, mamma di Orlando, 13 mesi


Complice un inizio d’allattamento difficile siamo partiti a usarli verso i 6 mesi. La difficoltà all’inizio è stata più mentale che pratica. Quello che mi sento di dire alle mamme è di non lasciarsi frenare dalle apparenti difficoltà perché i lavabili possono rivelarsi molto più semplici e gestibili di quello che si era pensato.

Valeria, mamma di Lorenzo, 3 anni, Sebastiano, 10 mesi


Mia moglie, dopo essersi informata sull’argomento, era convinta che il pannolino lavabile potesse essere una soluzione eco-sostenibile e con un miglior impatto economico sul bilancio familiare. Le ragioni che portava a supporto del lavabile erano convincenti, ma io ero preoccupato dall’aggravio di lavoro che le recavano. Temevo che aggiungerle ulteriori incombenze potesse stressarla maggiormente. Ne abbiamo parlato, li ha provati, non li abbiamo più lasciati.

Diego, papà di Jacopo, 5 anni, Giovanni, 3 anni


Nonostante mi fossi informata molto prima della nascita abbiamo iniziato a usare i lavabili a otto mesi e mezzo. Ho ritardato l’acquisto essenzialmente perché pensavo che nei primi mesi fosse abbastanza complicato gestire le continue cacche liquide e i cambi molto frequenti e anche per il problema di asciugare in una casa piccola senza asciugatrice e in una zona abbastanza piovosa. Una volta iniziato li abbiamo usati in modo prevalentemente esclusivo.

Beatrice, mamma di Giorgio, 16 mesi


Quando a due mesi, Irene ha fatto l’ecografia, è risultata un’anca un po’ immatura e ci hanno consigliato, per tenerle le gambine un po’ più aperte, la terapia del “doppio pannolino”. A quel punto abbiamo iniziato a usare i lavabili in modo esclusivo (risolvendo perfettamente il problema dell’anca), sia in casa che fuori, sia di giorno che di notte, e ho trovato che era molto più semplice di quanto mi aspettassi!

Emanuela, mamma di Emiliano, 4 anni, Irene, 2 anni


Avendo mia mamma con me nei primi 20 giorni, abbiamo potuto iniziare con tranquillità dalla nascita, perché avevo una mano in casa mentre mio marito lavorava.

Silvia, mamma di Ruben, 4 mesi

Laura, mamma di Luca, 4 anni, Matteo, 2 anni


Sono stata supportata da mia mamma, dalle nonne, dalla zia… E che entusiasmo mia nonna! Davvero meravigliata di come potessero essere diventati “tecnologici” dei pannolini lavabili!

Elena, mamma di Isabella, 5 anni, Lavinia, 2 anni


I parenti se ne sono fatti una ragione, mio papà in particolare che guarda Edoardo ora che vado a lavorare, dopo un po’ di reticenza, sta usando i lavabili alla grande e sono molto contenta!

Cristina, mamma di Edoardo, 11 mesi


La prima volta che è venuta a trovarmi, mia nonna era preoccupata, ma dopo aver visto come erano fatti i lavabili che usiamo noi si è subito ricreduta, le sono piaciuti tantissimo.

Valentina, mamma di Clio, 8 mesi


Con la prima figlia ho iniziato a 6 mesi. Avrei iniziato prima ma mi è servito del tempo per far digerire in famiglia prima l’allattamento esclusivo, poi la fascia. Quando queste stranezze sono state accettate ho affrontato i pannolini. Il babbo era scettico. Così ne ho comprato uno. Poi ne ho comprati altri cinque. Dopo circa un mese e mezzo di prove anche lui si è convinto e ne abbiamo comprati altri dieci.


Mia suocera e mia cognata, che badavano alla bimba, all’inizio erano dubbiose, ma anche loro si sono convinte vedendoli utilizzare. E devo dire che si sono trovate talmente bene che hanno iniziato a pubblicizzare la cosa nel loro cerchio di amici. E hanno contagiato un paio di famiglie!

Elisa, mamma di Nausicaa, 3 anni, Ettore, 11 mesi


Gioele ha iniziato a frequentare il nido, è l’unico che usa i lavabili, ma non ci hanno fatto problemi, ogni giorno ne porto di puliti e loro mi lasciano il sacchetto con quelli sporchi.

Vannina, mamma di Gioele, 20 mesi


Al nido utilizzano usa e getta di una marca molto commercializzata che ha additivi chimici tossici e irritanti. Non volendo rovinare il nostro percorso abbiamo chiesto di usare i nostri lavabili e ci è stato concesso. Li porto la mattina puliti e li riprendo sporchi al pomeriggio.

Mirko, papà di Misol, un anno


Al nido non volevano farmeli usare, così mi procurai un certificato che diceva che “causa pelle sensibile” dei bimbi erano indicati i lavabili…

Sabrina, mamma di Alexander, 4 anni, Luna, 3, Jonathan, 1 anno, in attesa del quarto bebè


Per noi la rivoluzione è stata l’ingresso al nido. Dopo aver battagliato per poter portare i biberon con il mio latte tirato non c’è stato modo di proporre i lavabili… un secco no ha chiuso la questione. Così, un po’ per incrementare le coccole, e molto per abbattere i costi, a casa e di notte ho cominciato a utilizzare i lavabili, sempre più frequentemente fino ad arrivare all’utilizzo esclusivo. Per il prossimo, conto di cominciare prima… adesso sono informata, attrezzata e collaudata!

Agnese, mamma di Filippo, 9 mesi

Vorrei ci fosse più consapevolezza del fatto che sono facili da usare, il lavoro è poco più di quello richiesto per buttare e ricomprare gli usa e getta e i vantaggi sono innegabili, dal punto di vista della salute ma anche e soprattutto dell’inquinamento e dello smaltimento rifiuti. Penso a tutte le mamme che mi dicono: “Uh che bella cosa, che brava, io non ce la farei mai”, e vorrei dire: “Io lo sto facendo anche per i vostri figli!”

Flaminia, mamma di Matilde, 9 mesi


Terminato l’uso, li abbiamo rivenduti recuperando parte delle spese.

Giancarlo, papà di Sabrina, 10 anni, Iris, 4


Io ho comprato prevalentemente pannolini usati, li ho tenuti con cura e li ho rivenduti quando ho spannolinato. Alla fine due anni di pannolini non mi sono costati quasi nulla. Alcuni li ho tenuti di ricordo e ora con due amiche apriremo una pannolinoteca. La vita dei lavabili deve proseguire!

Michela, mamma di Giovanni, 3 anni

Pannolini lavabili
Pannolini lavabili
Giorgia Cozza
Guida all’uso dei pannolini di tessuto dalla nascita al vasino.Come scegliere e usare i pannolini lavabili: idee, spunti e suggerimenti per utilizzare con soddisfazione i pannolini in tessuto. Sono sempre più numerose le famiglie interessate al mondo dei pannolini lavabili: genitori e futuri tali, preoccupati per il forte impatto ambientale degli usa e getta, che desiderano fare un passo avanti verso un futuro più sostenibile, per il bene del pianeta, dei figli e di tutta l’umanità.Pannolini lavabili vuole dare una risposta ai dubbi che possono sorgere quando si abbandonano gli usa e getta per sperimentare questo percorso alternativo.I pannolini in stoffa, oltre a essere rispettosi dell’ambiente, sono più confortevoli e “sani” per il bambino, e anche vantaggiosi a livello economico.Ma come “funzionano” questi pannolini?Come orientarsi nella scelta di modelli, taglie e tessuti?Quali accorgimenti sono necessari per il lavaggio, l’asciugatura e la conservazione?Giorgia Cozza offre la risposta a tutti questi interrogativi e tanti suggerimenti pratici per usare con soddisfazione i pannolini lavabili.Le numerose testimonianze dei genitori, i consigli degli esperti, la consulenza di una pediatra e le indicazioni utili per orientarsi nell’acquisto fanno di questo libro uno strumento prezioso per chi muove i primi passi nel mondo allegro e colorato dei pannolini lavabili, con anche un’appendice dedicata al fai da te e le istruzioni passo passo per chi vuole provare a realizzare i pannolini del suo bambino. Conosci l’autore Giorgia Cozza è una mamma-giornalista, specializzata nel settore materno-infantile, autrice di libri per bambini e numerosi manuali per genitori, divenuti un importante punto di riferimento per tante famiglie in Italia e all’estero.È stata relatrice in numerosi congressi per genitori e operatori del settore e ospite di trasmissioni televisive per rispondere a quesiti legati all’accudimento dei bimbi e a uno stile genitoriale ecocompatibile.