Meno paurosi, più socievoli e più premurosi
L’ossitocina nei topi ha un effetto turbo su diversi comportamenti normali e, maggiore è la dose, più rapidamente si osserva l’effetto.
Dopo somministrazione di una bassa dose di ossitocina, diventano meno paurosi e più curiosi. Più di frequente osano avventurarsi fuori dalla tana ed esplorare un ambiente nuovo. Senza alcun dubbio l’ossitocina ha effetto ansiolitico.
Se si tratta di topi dello stesso sesso, diventano meno scontrosi e più gregari. All’interno del gruppo l’aggressività diminuisce considerevolmente, lasciando il posto a un’amichevole socializzazione; invece di evitarsi, preferiscono stare vicini e ciò provoca, a sua volta, un ulteriore rilascio di ossitocina. Più avanti vedremo come il tocco e il contatto fisico abbiano un grande ruolo nel rilascio di ossitocina.
È interessante notare come anche la vasopressina, sostanza sorella dell’ossitocina da cui si differenzia solo per due amminoacidi, sia in grado di rendere i topi meno paurosi, ma in modo completamente diverso. La vasopressina, infatti, infonde coraggio, rendendo il singolo individuo aggressivo e, di conseguenza, temerario. Il topo, maschio o femmina che sia, si prepara a combattere, a marcare il territorio e a difendersi con vigore. L’ossitocina, invece, come abbiamo visto, infonde coraggio diminuendo la sensazione di pericolo. Esperimenti su animali mostrano che l’ossitocina ha la speciale capacità di rendere gli animali “amabili”. Da un punto di vista fisiologico, quindi, sorprende che la sostanza che rende forti e vigilanti, la vasopressina, sia da un punto di vista chimico strettamente imparentata con quella che rende docili e premurosi, l’ossitocina. Funzionano in modo diverso e sono tutte e due indispensabili. Come dice Pippi Calzelunghe: “Chi è molto forte deve anche essere molto carino”. Come dire, forza e dolcezza vanno assieme.
L’ossitocina stimola il desiderio sessuale. È stato dimostrato che iniezioni di ossitocina facilitano l’accoppiamento, forse grazie alla riduzione della paura. L’accoppiamento, a sua volta, stimola la liberazione di ossitocina in entrambi i sessi. Si crede che ciò sia un vantaggio per il trasporto dell’ovulo e dello sperma. Ossitocina e sessualità nell’essere umano saranno affrontate nel capitolo 11.
Un esempio notevole di comportamento influenzato dall’ossitocina è l’interazione tra madre e cucciolo. I topi sono animali timidi per natura e, di solito, la femmina ha paura degli sconosciuti, inclusi i cuccioli che non sono suoi. Eppure, topi femmina a cui è stato prima somministrato estrogeno, l’ormone sessuale femminile, e poi ossitocina, assumono un atteggiamento materno anche se non hanno partorito. Così come accade normalmente, costruiscono il nido, radunano lì tutti i cuccioli che trovano, li leccano, li puliscono e li proteggono dagli intrusi. Nonostante non abbiano latte, si distendono sul fianco come se si preparassero ad allattare.
Quando un topo femmina partorisce per davvero, il rilascio di ossitocina nella madre viene attivato nel processo del parto stesso e con la suzione al seno. Come abbiamo visto, l’ossitocina stimola le contrazioni dell’utero che portano all’espulsione dei cuccioli e provoca la contrazione dei muscoli attorno ai dotti lattiferi fino alla fuoriuscita del latte. Diremo di più sull’allattamento nel capitolo 8. È stato osservato che i topi che allattano perdono la loro indole paurosa e si dedicano alle cure materne anche in caso di rumori forti o luce intensa.