L’ossitocina è un ormone che non arriva mai da solo: viene secreto in un cocktail di ormoni e di neurotrasmettitori capaci di essere vere e proprie medicine naturali, sempre disponibili e a costo zero. È con la cooperazione fra le nostre cellule che si ottiene salute, calma e connessione, mentre la competizione (essendo legata allo stress e ai ritmi frenetici delle nostre vite basate sulla produttività e sulla crescita economica) ci rende stressati e in perenne affanno. Questo processo riguarda tutta la nostra vita fin dall’epoca fetale e pertanto il modo in cui veniamo al mondo e in cui veniamo alimentati e accuditi nei primi mesi e anni di vita determina un imprinting affettivo che servirà da matrice per le relazioni di tutta la vita. L’ossitocina è chiamata anche “ormone dell’amore” e viene definita come un ormone “timido”, nel senso che viene secreto in condizioni in cui ci si sente al sicuro e non si prova paura o l’esigenza di stare all’erta. Pertanto quando nasce una nuova creatura diventa necessario conoscere la fisiologia e focalizzarsi sui bisogni primari di contatto del bambino e della mamma (prima, durante e dopo il parto), facendola sentire al sicuro e protetta.
Questo libro, a mio avviso, può fornire strumenti fondamentali per riprendersi la propria vita e compiere scelte autonome, informate e libere da interessi commerciali, verso il diritto e la ricerca di contatto fisico ed emotivo fin dai primi istanti di vita. Eppure sappiamo bene che nelle culture come la nostra il contatto viene considerato un tabù, secondo il pregiudizio per cui un bambino tenuto troppo in braccio, allattato troppo a lungo o troppo spesso, o addirittura che dorme con i genitori, sarà un bambino viziato e dipendente, che tarderà a conquistare l’autonomia.
Invece la scienza ci dice che creare un bonding nei primi istanti di vita e proteggere un legame basato sul contatto fa bene alla salute dei neonati e di chi si prende cura di loro: saremo tutti meno stressati e guariremo più facilmente.
Quindi a livello comportamentale l’ossitocina è implicata in processi prosociali, biologici e guaritori. Alcuni degli effetti dell’ossitocina sono davvero incredibili: abbassa la pressione sanguigna e i battiti cardiaci, fa percepire meno dolore e riduce il livello di ansia, dà una sensazione di benessere a lungo termine. Migliora l’attività del sistema gastrico e intestinale, sia come digestione che come assorbimento degli alimenti. Inoltre, contrariamente a quanto viene detto, l’ossitocina non è un ormone solo femminile, ma viene secreto anche dagli uomini e pertanto possiamo facilmente capire l’immensa portata degli effetti positivi dell’ossitocina sulla salute umana di tutti, a tutte le età.
Il sistema di attacco o fuga e quello della calma e della connessione sono antagonisti. Se pensiamo che la maggior parte degli studi psicologici si è concentrata sul comportamento umano di difesa dallo stress, e che si sono studiate soprattutto le teorie, ma non gli effetti di questi ormoni nel periodo primale e lungo tutto l’arco temporale del ciclo vitale, possiamo capire facilmente come manchi da approfondire un pezzo fondamentale di ricerca per promuovere la salute degli esseri umani. Diventa necessario che lo studio di questi meccanismi salutogenici sia integrato e multidisciplinare, abbandonando pregiudizi e vecchie teorie che non considerano la fisiologia nel suo funzionamento primario, salutogenico e allostatico. L’ossitocina ha effetti a lungo termine che sono dovuti all’esposizione continua e prolungata a ciò che la stimola, tuttavia viene immessa nell’organismo in maniera pulsatile e non permanente; questo determina un comportamento di ricerca continua dello stimolo che provoca la secrezione di ossitocina. Un esempio di tale aspetto è dato dall’allattamento materno, in cui l’ossitocina provoca le cosiddette montate lattee che ogni mamma sa riconoscere più volte anche all’interno della stessa poppata. Le donne producono più ossitocina dopo (piuttosto che durante) il parto e la generano più a lungo grazie anche al bambino che succhia al seno e spinge sulla pelle della mamma con i piedini e le manine. Inoltre durante l’allattamento l’ossitocina ha un effetto antistress perché abbassa il cortisolo (noto come “ormone dello stress”) e anche la pressione sanguigna della madre, sia quella sistolica che quella diastolica, scende. Nel tempo di sei settimane l’effetto ipotensivo diventa stabile a lungo termine: gli studi in mamme che hanno allattato al seno rilevano un abbassamento di 10 mmHg medi di pressione arteriosa per tutta la vita.
Col pelle a pelle viene aiutato l’imprinting affettivo e il bonding e inoltre si inibiscono i processi infiammatori materni. Questo aiuterà la mamma a guarire anche le ferite del parto, se ce ne sono state, e credo che sia estremamente affascinante il fatto che la biologia provveda al benessere fisico e al processo di guarigione della coppia madre-neonato attraverso il tatto e il contatto.
Di recente si è scoperta l’esistenza di nervi che rispondono al tocco gentile, collegati ad aree cerebrali che sono legate allo stare bene. Tutti questi meccanismi sono inconsci, perché il tocco è un modo di ridurre il dolore che va direttamente al cervello e inibisce lo stress. Pertanto, a ogni età, diventa di primaria importanza proteggere tutte le occasioni in cui può avvenire il contatto fra esseri umani, senza cedere a pregiudizi che non sono suffragati da alcuna prova scientifica.
Un altro effetto dell’ossitocina dopo il parto è quello di interagire con il sistema di ricompensa indotto dalla dopamina e dalla serotonina, che provocano una dipendenza affettiva fra il neonato e chi si prende cura di lui, favorendo quindi un attaccamento sicuro e l’arricchimento dell’autostima materna. Questo va in direzione contraria a quanto viene detto di solito alle neomamme, ovvero che stando troppo vicine ai propri bambini tenderanno a renderli dipendenti e insicuri. Va da sè che ciò che realmente può danneggiare l’autostima materna e la relazione madre-bambino fa parte di pregiudizi culturali che sembra proprio necessario abbandonare al più presto.
In conclusione vale la pena notare anche che il massaggio al seno e il contatto pelle a pelle fra madre e bambino determinano picchi di ossitocina, che tuttavia possono essere influenzati in maniera negativa dalle preoccupazioni materne, da pensieri ansiosi, da ingerenze di persone che non sostengono la madre oppure da stress prolungato. Se questi fastidi si presentano in maniera precoce possono influenzare la durata e la scelta dell’allattamento; pertanto risulta molto importante conoscere il funzionamento degli ormoni nel periodo perinatale e garantirne la distribuzione fisiologica nel tempo per favorire il benessere di mamma e bambino e di tutto il sistema familiare a cui appartengono.
Troppo spesso nella nostra cultura i pregiudizi culturali e la mancanza di formazione specifica di molti operatori sanitari su questi temi impediscono alle neomamme di accudire i propri bambini secondo le leggi della fisiologia; pertanto sono certa che questo affascinante volume potrà aiutare le generazioni presenti e future a rispettare e promuovere la fisiologica capacità di amare attraverso ciò che abbiamo tutti dentro di noi, indipendentemente dal genere, dall’età o da altre variabili sociali e culturali.
Alessandra Bortolotti
Psicologa esperta in perinatalità