Quinta parte - capitolo xviii

L'ecologia interna

All’inizio di questo libro ho spiegato come il tipico approccio che si concentra quasi esclusivamente sulla reazione di attacco o fuga in risposta alle difficoltà dell’ambiente abbia generato una carenza “storica” nella conoscenza scientifica della fisiologia. Le informazioni contenute nei vari capitoli rappresentano il mio tentativo di iniziare a correggere questo scompenso, illustrando tutto ciò che è stato scoperto finora sul sistema complementare di calma e connessione. Mi spingo oltre le attuali conoscenze scientifiche per formulare ipotesi e introdurre tecniche e attività in cui sembra proprio di riconoscere l’azione dell’ossitocina, anche se ciò non è stato ancora dimostrato. L’integrazione consapevole di queste tecniche nella nostra vita potrebbe aiutarci a ritrovare il benessere e la salute.


Il sistema di calma e connessione, come abbiamo visto, ha un’azione fisiologica equilibrante a diversi livelli negli animali e nell’essere umano. L’ossitocina abbassa la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca, protegge il flusso sanguigno da quantità eccessive di ormoni dello stress e aiuta il corpo ad assimilare il cibo in modo ottimale. Si tratta di un vero e proprio elisir naturale di guarigione, un antidoto contro gli effetti negativi di uno stile di vita frenetico, caratterizzato da una competizione che genera stress e ansia. Sta a noi servircene, scegliendo di bilanciare stress e iperattività con i molti modi che aiutano a ritrovare la tranquillità.


A nostra disposizione vi è un’ampia gamma di metodi, antichi e moderni, per attivare consapevolmente il sistema di calma e connessione, e accedere all’azione benefica priva di effetti collaterali indesiderati dell’ossitocina. Abbiamo la scelta tra massaggio, agopuntura, esercizio fisico, meditazione… e tutti i piaceri della vita come le relazioni affettive, la sessualità, il divertimento e la gioia: in tutti questi casi, l’ossitocina è all’opera. Esistono anche strategie meno salutari per liberare ossitocina, che in un primo momento sembrano avere un impatto positivo, come l’alcol, le droghe (o i farmaci che influenzano l’umore), o un’alimentazione ricca di grassi. Certamente ne aumentano il livello, ma prima o poi possono avere conseguenze negative sulla salute. Una scelta informata ci permette di evitare sorprese.


È possibile che le donne, da un punto di vista fisiologico, e forse per via del ruolo tradizionale, raggiungano con maggiore facilità uno stato di calma e di connessione rispetto agli uomini. Per questo motivo, è proprio una fortunata coincidenza che ora ricercatrici donne hanno iniziato ad affermarsi nell’ambiente scientifico, finora dominato da uomini. Sappiamo che il testosterone, l’ormone sessuale maschile, aumenta il livello di vasopressina, e che queste due sostanze biochimiche sono “naturalmente” correlate all’attività fisica, all’aggressività e alla difesa. Sappiamo anche che l’estrogeno, l’ormone sessuale femminile, agisce amplificando gli effetti dell’ossitocina, cosa che favorisce altre sensazioni e altre attività, caratterizzate dalla dolcezza. Ma è importante ricordare che entrambi i sessi secernono tutti e due questi ormoni e sono in grado di attivare sia il sistema di calma e connessione che la reazione di attacco o fuga. Uomini o donne, abbiamo tutti bisogno di entrambe le risposte fisiologiche. Le differenze individuali e personali sono probabilmente più importanti degli stereotipi sulle caratteristiche cosiddette maschili e femminili, secondo cui il destino sarebbe dettato dall’anatomia.


Da quando è stata scoperta e studiata la reazione di attacco o fuga, è apparso con chiarezza come si tratti di un meccanismo fisiologico essenziale per la sopravvivenza, che permette di mobilizzare al massimo tutte le proprie risorse e raggiungere prestazioni eccezionali, perlomeno per un breve lasso di tempo. Quando osserviamo la società di oggi, sembra che i comportamenti tipici dell’attacco o della fuga siano alla base dei valori e dei costumi dello stile di vita predominante. Indipendenza, competizione, efficienza, successo e potere sono valorizzati bel oltre la loro effettiva utilità nella vita.


Tuttavia, da un punto di vista biologico siamo egualmente predisposti per uno stile di vita del tutto diverso. È nella nostra natura saper allacciare relazioni, comunicare, collaborare, proteggere, riflettere, accudire, riposarci e gioire della vita. Siamo fatti per amare e per vivere l’estasi sessuale assieme a un partner. Abbiamo l’innata capacità di nutrire il corpo, la mente e lo spirito, sia in senso letterale che figurato, e di apprezzare ciò che sono capaci di fare e percepire. Siamo stati creati per gioire della vita senza sensi di colpa o vergogna. È giunto il momento di riconoscere che il meccanismo psicofisiologico che si cela dietro queste innate capacità umane è anch’esso essenziale per la salute e la sopravvivenza.


Oggigiorno troppe persone crollano sotto il peso dello stile di vita stressante e sempre più sono i giovani esauriti e malati, sia fisicamente che mentalmente. A tutte le età molte malattie sono in fin dei conti dovute allo stress. A livello sia individuale che sociale c’è un disperato bisogno di un cambiamento, che è molto più a portata di mano di quanto si possa immaginare, dato che la soluzione si trova proprio dentro di noi. Il nostro corpo è in grado di attivare da sé l’antidoto, ovvero il sistema biochimico di calma e connessione, finora rimasto nascosto all’ombra del fin troppo familiare sistema di attacco o fuga.


La natura comprende l’intero insieme delle reti di relazione e interdipendenza, che chiamiamo ecologia, e che può funzionare in modo duraturo e sostenibile soltanto se c’è equilibrio tra flora e fauna, e una gestione appropriata delle risorse e delle attività. In tal modo evitiamo danni irreversibili.


Noi esseri umani dobbiamo iniziare a considerare la salute e il benessere come la nostra ecologia interna. Il corpo non può continuare a funzionare bene, se viene sovraccaricato di lavoro e se le risorse si esauriscono. Abbiamo bisogno di ripristinare le riserve, recuperare le forze, riposare e guarire. Non sto dicendo nulla di nuovo, naturalmente, ma proprio adesso cominciamo a comprendere quali sono i processi fisiologici coinvolti e in che modo vengono attivati. Ciò ci permetterà forse un cambio di paradigma, a livello sia individuale che culturale, per riavvicinarci all’equilibrio perduto nella società moderna.


Attualmente i farmaci che aumentano il livello di serotonina e, dunque, come abbiamo visto anche quello di ossitocina, sono i più diffusi nel mondo occidentale, al punto che perfino chi potrebbe essere considerato sano li assume per sentirsi meno pauroso, più felice e ottimista.


Ma esistono alternative. Possiamo scegliere attività e svaghi che attivano il rilascio di ossitocina, e quindi attingere alla nostra personale “farmacia interiore”. Grazie alle importanti scoperte scientifiche sul sistema di calma e connessione, abbiamo ora l’alternativa e possiamo dare priorità all’esercizio fisico, alla meditazione o al massaggio, piuttosto che alle ore straordinarie. Possiamo optare per un riposino, invece di precipitarci a fare la spesa. Possiamo fermarci a giocare con i nostri figli o fare una passeggiata, invece di mangiare in modo eccessivo o trascorrere ore di fronte al computer.


Prevedere quali cambiamenti potrebbero prodursi nel tempo grazie a queste scelte è virtualmente impossibile. Come qualunque altra persona, posso solo fare delle ipotesi. Ognuno di noi è unico. Tuttavia spero davvero che tutti inizieremo ad ascoltare ciò che l’ossitocina e il sistema di calma e connessione stanno cercando di dirci.


Vivere non dev’essere solo fatica e affanno; può, anzi dovrebbe anche essere danzare tra le rose.

Ossitocina, l'ormone dell'amore
Ossitocina, l'ormone dell'amore
Kerstin Uvnäs Moberg
Fonte di calma, rigenerazione e guarigione.Un libro che descrive le innumerevoli funzioni dell’ossitocina: un ormone finora poco studiato ma che gioca un ruolo chiave nel nostro organismo. Negli ultimi anni sono state fatte importanti scoperte riguardo all’ossitocina, un ormone che gioca un ruolo chiave nell’ organismo per quel che riguarda la riproduzione, i legami affettivi, le interazioni sociali, i processi di guarigione e, più in generale, la capacità di mantenere uno stato di calma e rilassamento. L’autrice Kerstin Uvnäs Moberg da tempo si dedica, insieme al suo gruppo di ricerca a Stoccolma, allo studio dell’ossitocina. Già si sapeva della correlazione tra ossitocina e allattamento, ma i risultati delle sue ricerche forniscono una spiegazione scientifica dell’effetto benefico del massaggio, del tocco, e di quanto essi siano importanti. Tra i sensi, infatti, il tatto si distingue come via d’elezione per la secrezione di ossitocina. Ossitocina, l’ormone dell’amore, primo libro ad affrontare l’argomento con un taglio divulgativo, è un ponte tra fisiologia e psicologia. In esso, l’autrice presenta nel suo insieme quello che ha chiamato “sistema di calma e connessione”, modulato dall’ossitocina, ma che coinvolge molte sostanze, e suggerisce modi per attingere alla preziosa fonte di calma e rigenerazione che ognuno ha dentro e della quale ha bisogno, non soltanto per evitare di ammalarsi, ma anche per godere della vita e sentirsi curioso, ottimista e creativo. Conosci l’autore Kerstin Uvnäs Moberg è considerata la maggior esperta a livello mondiale sull’ossitocina. Ha condotto le sue ricerche presso il Karolinska Institute a Stoccolma e la Swedish University di Scienze Agrarie di Uppsala, dov’è Professore di Fisiologia. Autrice di più di 400 articoli scientifici e di un libro, Kerstin Uvnäs Moberg tiene spesso conferenze in Europa e negli Stati Uniti.Il suo lavoro ha influenzato molte discipline, come l’ostetricia, la psicologia, l’allevamento degli animali, la fisioterapia, la pediatria e lo sviluppo nell’infanzia.Madre di quattro figli, vive a Djursholm, in Svezia.