Che l’autrice di questo libro fosse un medico “speciale” lo scoprii molti anni fa quando mi presentò la sua tesi di laurea in Medicina: avevo di fronte un testo che riusciva a conciliare in modo egregio l’aridità del dato scientifico con una sensibilità all’aspetto umano della ricerca, il tutto tradotto in uno stile narrativo di gradevolissima lettura.
Il “piccolo libro” che oggi Elena Balsamo ci propone è un’ulteriore conferma della sua capacità di richiamare l’attenzione sugli aspetti relazionali attraverso l’ascolto dell’essere umano nei suoi primi momenti di vita.
L’autrice affronta l’esperienza emozionale della nascita nelle sue diverse fasi: prenatale, intrapartum e postnatale dal punto di vista del feto/neonato, sottolineando la dimensione di sacralità insita in questo evento. Si sofferma sull’accoglienza del neonato in condizioni di normalità, dedicando la seconda parte del testo ai casi più difficili e problematici: quando qualcosa non procede per il verso giusto, come nel caso dei parti prematuri o in qualche modo traumatici. Ci introduce nel mondo fetale e neonatale narrandoci le sensazioni gradevoli e sgradevoli, e le paure sperimentate dall’essere umano, soprattutto se pretermine, durante il suo viaggio dal concepimento alla nascita, con particolare attenzione al momento del passaggio attraverso il canale del parto e al primo contatto con il mondo esterno.
Partendo dall’esperienza personale riporta l’effetto destruente, anche a lungo termine, provocato dalla mancata attenzione alla richieste di aiuto che non solo il neonato ma anche il feto sono in grado di esprimere. Ci ricorda poi come sia possibile contenere queste paure e sensazioni sgradevoli solo con piccoli gesti. Rivolge quindi alcune domande agli esperti che, in ambito sanitario, si occupano di neonati: che cosa sappiamo oggi dello sviluppo psicomotorio del feto, come e perché prestano tanta attenzione all’aspetto relazionale nell’approccio quotidiano con il neonato stesso, che cos’è il “cesareo dolce”…?
La modalità scelta dall’autrice per condurre il colloquio con gli esperti, mediante domande mirate, rende il testo comprensibile anche ai non addetti ai lavori e in particolare ai genitori ai quali è rivolto questo libro.
Nell’ultima parte del testo la narrazione di esperienze da parte di genitori di neonati pretermine aiuta altri genitori che si trovano ad affrontare un’esperienza analoga a comprendere che cosa sta accadendo loro, e gli addetti ai lavori (i professionisti della sanità) a offrire sostegno a questi ultimi, attraverso una migliore comprensione degli stati emozionali che scatena questa esperienza. Sebbene non condivida alcune affermazioni fatte dagli esperti, in tutti loro ho colto molto forte la convinzione che il feto/neonato vada visto, rispettato e ascoltato qualunque sia il contesto in cui si opera, convinzione che dimostrano di mettere in pratica nel loro agire quotidiano.