capitolo xxix

Quando la famiglia si divide

Dal giorno in cui ho abbozzato questo libro a quello in cui è stato aggiornato per essere pubblicato sono passati diversi anni e, come spesso accade, molte cose sono cambiate.


Tra i tanti cambiamenti, piccoli e grandi, che ho attraversato insieme alla mia famiglia, c’è stata la dura prova della separazione. Dopo anni di tentativi per “rattoppare” i numerosi problemi, il papà dei miei figli e io abbiamo deciso di separarci.


Negli ultimi anni la situazione aveva iniziato a pesarci, ma abbiamo deciso di mettere al primo posto quello che ci sembrava più importante per garantire il benessere dei nostri figli. Così io ho optato per la soluzione “tartaruga” (tiro dentro testa e zampe, mi rifugio in me stessa e mi proteggo così), mentre lui, più orientato verso l’esterno (gli amici, lo sport e così via), si circondava di distrazioni.


Ci era già successo di parlare di separazione, ma la paura, il senso di colpa e il senso del dovere ci impedivano di prendere ciascuno la propria strada. Forse i nostri “problemi” non erano abbastanza gravi, ha suggerito qualcuno.


Fino al giorno in cui ci siamo accorti che con l’esempio che trasmettevamo non stavamo affatto garantendo il benessere dei nostri figli. Ci siamo chiesti cosa avremmo consigliato a uno di loro che si fosse trovato, un giorno, in una situazione simile. Sicuramente non di rimanere imprigionato in una situazione che lo rendeva infelice. Io mi sono anche ricordata del senso di colpa (retroattivo, ma devastante) che ho provato nello scoprire che mia madre aveva sofferto in silenzio per anni prima di trovare il coraggio di separarsi, e ho deciso che non volevo questo per i miei ragazzi.

Vivere vuol dire imparare a deludere.

Ho letto questa frase del papà di Enrica Tesio, autrice e blogger1, su Facebook. È stata come una bella sberla, di quelle che ti danno per svegliarti quando perdi conoscenza. Nel mio cammino personale sono tanti gli obiettivi che ho raggiunto, ma questo… questo mi mancava. La parte più difficile della decisione in questione era infatti accettare il fatto che essere sinceri con noi stessi e affrontare apertamente la situazione significasse deludere i nostri figli, provocare loro una sofferenza.

Ed è forse in questo momento che abbiamo avuto la prova del nostro valore in quanto genitori. La reazione dei nostri figli è stata ovviamente di tristezza e di delusione sulle prime, ma nel giro di pochi giorni sono stati in grado di comprendere e di accettare la situazione. Non solo: hanno ritrovato la serenità. Per mesi ho aspettato “il contraccolpo”, che alla fine non è arrivato.


Insomma, pur non essendo “genitori perfetti”, una cosa buona l’abbiamo fatta, in tutti questi anni: riuscire a essere una famiglia anche se non eravamo (o non eravamo più) una coppia. Questo ci servirà nei prossimi, di anni, durante i quali continueremo a essere una famiglia pur avendo accettato e ammesso pubblicamente il naufragio della coppia.


Partendo da questo presupposto, la modalità possibile era una sola: una separazione il più possibile pacifica e indolore. Questo sì, è il momento in cui bisogna mettere da parte il proprio ego e le proprie esigenze per focalizzarsi su quelle dei figli. Tutte le nostre contrattazioni sono state (e sono tuttora) subordinate alla domanda: “Cosa è meglio per i ragazzi?”.


Per quanto riguarda l’avvocato, per evitare sanguinose battaglie abbiamo deciso di rivolgerci a uno solo che facesse gli interessi di entrambi, e non di prenderne due che si battano per la vittoria dell’uno o dell’altro. La vittoria, per noi, significa riuscire a voltare pagina nel modo più indolore possibile.

Mindfulness per genitori
Mindfulness per genitori
Claudia Porta
Suggerimenti ed esercizi per praticare la consapevolezza in famiglia.Una guida per allenare la consapevolezza e vivere con maggiore serenità, lucidità ed equilibrio il rapporto con i propri figli. Essere un genitore consapevole è la chiave per vivere relazioni autentiche e appaganti con i propri figli.In Mindfulness per genitori, l’autrice Claudia Porta vuole fornire un aiuto concreto a tutti i genitori che desiderano rafforzare questa consapevolezza, senza dedicare necessariamente tanto tempo alla meditazione: ogni occasione, infatti, è buona per praticare la mindfulness e sviluppare quell’atteggiamento che consente di vivere il quotidiano con serenità, lucidità ed equilibrio.Uno strumento utile per affrontare quelle situazioni che sembrano sfuggire al controllo, come i capricci dei bambini piccoli, gli attriti con i figli più grandi, le difficili relazioni in famiglia, e ritrovare la pace e lo stato di grazia nel quale si sente di non avere bisogno di un motivo per essere felici.Un libro scorrevole e di facile lettura, che suggerisce esercizi da fare da soli o con i bambini, per godere appieno degli innumerevoli benefici che questa pratica riesce a dare. L’ebook di questo libro è certificato dalla Fondazione Libri Italiani Accessibili (LIA) come accessibili da parte di persone cieche e ipovedenti. Conosci l’autore Claudia Porta è autrice, blogger e insegnante di yoga e di meditazione. Dal 2007 vive in Provenza e cura il blog lacasanellaprateria.com. Organizza anche corsi di yoga e meditazione guidate.