capitolo xv

Giocare insieme

Nel mio libro Giochi con me?1 ho affrontato, tra l’altro, la questione del giocare con i bambini. Molti adulti hanno l’impressione di non esserne capaci. In questo caso basta lasciarsi guidare dal bambino che, invece, è un vero esperto. Oltre a migliorare la relazione tra genitore e figlio, il gioco può rivelarsi una vera e propria terapia e aiutare l’adulto a guarire vecchie ferite.

Alcuni adulti però hanno un altro problema: non ne hanno voglia. Ci sono genitori che, pur amando immensamente i propri figli, trovano i giochi infantili estremamente noiosi e, se decidono di dedicarvisi per far piacere al bambino, lo fanno in modo goffo e forzato, ottenendo il risultato opposto a quello sperato, ovvero una bella dose di frustrazione per tutti.


Dimostrando entusiasmo per ciò che ci propongono mandiamo ai nostri figli un chiaro messaggio: “Ciò che fai è interessante. Tu sei interessante”. Ciò che diciamo ai nostri figli condiziona fortemente la “voce interiore” che li accompagnerà non solo durante l’infanzia, ma anche quando saranno adulti: quel giudice spietato o quel coach motivazionale che li seguirà interiormente per il resto della loro vita.


Ma come fare se quell’entusiasmo che dovremmo dimostrare non lo proviamo? Dovremmo fingere?


La risposta è no. Fingere non è mai una buona idea. Guardare la situazione da una prospettiva diversa, invece, è un’idea eccellente. Ok, non vi interessa prendere il tè con le bambole o giocare con le macchinine ma in quel salottino (o su quella pista) una cosa che vi interessa c’è: il vostro bambino!


Osservatelo mentre prepara meticolosamente la tavola o mentre dispone le automobiline in fila. Ogni momento di concentrazione è prezioso perché permette al bambino di costruire le connessioni cerebrali necessarie al suo sano sviluppo psicofisico. Osservatelo mentre è completamente assorbito nelle sue attività: vi conquisterà.


Se non riuscite ad appassionarvi al gioco che vi propone, interessatevi semplicemente al bambino. Osservatelo con attenzione: noterete i suoi progressi, scoprirete i suoi interessi, vedrete la gioia nei suoi occhi quando gli risponderete che sì, giocherete un po’ con lui. La gioia è l’unica cosa che si moltiplica quando viene condivisa: vedere il vostro bambino felice non potrà che farvi star bene: una bella dose di serotonina per tutti!

Un’altra prospettiva è quella che Silvia Lonardo2 propone sul suo blog cosedamamme.it: “Non è importante che a noi genitori piaccia fare OGNI GIOCO che piace ai nostri figli (i bambini possono anche giocare da soli eh) l’importante è trovare qualche gioco che ci piaccia e farlo tutti insieme.

I bambini si fanno contagiare facilmente dai nostri interessi, quindi se ci piace fare qualcosa, facciamo in modo di coinvolgere anche i bambini.


Io da piccola quando stavo con mia nonna mi divertivo da matti a giocare a briscola perché a lei piaceva e per me era l’occasione per fare qualcosa insieme. Lei non si sarebbe mai unita a me davanti alla playstation! Ma io mi adattavo, ero felice e mi mancano tanto quelle partite!”.


Avete una passione per gli scacchi, la briscola o il ping pong? Insegnatelo ai vostri figli! Saranno felici anche di imparare a lavorare a maglia, a cucinare o ad aiutarvi nel bricolage: in genere giocano a fare finta perché non permettiamo loro di fare per davvero!


Il mio figlio preferito

Ero a tavola con i miei tre figli. Gloria si vantava di essere la mia preferita e gli altri ridevano. Scherzando ho chiesto a Leo e Chiara: “Non vi dispiace, vero, che io abbia una preferenza?”.


“No”, hanno risposto. Leonardo mi ha fatto l’occhiolino mentre Chiara rimaneva impassibile.


“Credi davvero che Gloria sia la mia preferita?” gli ho chiesto.


“No”, ha risposto “so benissimo chi è il tuo preferito”.


“Ah, si? E chi sarebbe?”


“Sono io!”


Ho guardato Chiara. Secondo te chi è il mio preferito? Lei è arrossita e ha detto sottovoce “Sono io”.


Da bambina ho sempre pensato che i miei genitori preferissero mia sorella, e lei che preferissero me. Un giorno, parlando con un’amica cresciuta in una grande famiglia (7 figli in tutto), lei raccontava di una riunione di famiglia durante la quale ciascuno dei 7 fratelli e sorelle cercava di convincere gli altri di essere il preferito/a della mamma. Ho subito provato una grande ammirazione per quella donna che aveva saputo far sentire amato in modo unico ed esclusivo ciascuno dei suoi sette figli. Da quel giorno mi sono detta che se fossi riuscita a far sentire così tutti e tre i miei figli avrei potuto ritenermi soddisfatta.


Ho raccontato questa storia ai miei figli, ma non credo abbiano capito quanto quello che mi avevano appena detto fosse importante per me. Lo realizzeranno, probabilmente, quando saranno a loro volta genitori.


Mindfulness per genitori
Mindfulness per genitori
Claudia Porta
Suggerimenti ed esercizi per praticare la consapevolezza in famiglia.Una guida per allenare la consapevolezza e vivere con maggiore serenità, lucidità ed equilibrio il rapporto con i propri figli. Essere un genitore consapevole è la chiave per vivere relazioni autentiche e appaganti con i propri figli.In Mindfulness per genitori, l’autrice Claudia Porta vuole fornire un aiuto concreto a tutti i genitori che desiderano rafforzare questa consapevolezza, senza dedicare necessariamente tanto tempo alla meditazione: ogni occasione, infatti, è buona per praticare la mindfulness e sviluppare quell’atteggiamento che consente di vivere il quotidiano con serenità, lucidità ed equilibrio.Uno strumento utile per affrontare quelle situazioni che sembrano sfuggire al controllo, come i capricci dei bambini piccoli, gli attriti con i figli più grandi, le difficili relazioni in famiglia, e ritrovare la pace e lo stato di grazia nel quale si sente di non avere bisogno di un motivo per essere felici.Un libro scorrevole e di facile lettura, che suggerisce esercizi da fare da soli o con i bambini, per godere appieno degli innumerevoli benefici che questa pratica riesce a dare. L’ebook di questo libro è certificato dalla Fondazione Libri Italiani Accessibili (LIA) come accessibili da parte di persone cieche e ipovedenti. Conosci l’autore Claudia Porta è autrice, blogger e insegnante di yoga e di meditazione. Dal 2007 vive in Provenza e cura il blog lacasanellaprateria.com. Organizza anche corsi di yoga e meditazione guidate.