Storia delle due farfalle – 2° versione
C’era una volta una farfalla che si chiamava Alda e cercava la sua sorellina dentro ad ogni fiore. Doveva accudirla e tenerla a bada, ma era difficile perché a volte si distraeva e quella piccola curiosona le scappava da sotto le antenne e si infilava sempre in un guaio. Il nome della sorellina era Gumilla.
“Gumillina, dove ti sei andata a cacciare questa volta? Sei un disastro di sorella”, sbuffava Alda. Stava cominciando a preoccuparsi quando sentì: tof! gol! tof! gol! Che cos’era questo rumore?
“Gumi, Gumillina, sei tu?”. Chiamò Alda. Ma non era la piccola Gumilla. Quel rumore lo facevano la fata Giorgiona e l’orso Gordo che stavano giocando a tennis.
La racchetta dell’orso era di legno e ragnatele, un po’ pesante ma anche un po’ leggera, e Gordo non riusciva mai a respingere la palla perché la ragnatela si rompeva ogni volta e si doveva cambiare. La fata gridava: “gol!” ad ogni battuta che faceva con la sua racchetta magica, che arrivava volando dappertutto e non c’era nemmeno bisogno di tenerla in mano. Per questo Giorgiona ne approfittava per mangiare, fra un tiro e l’altro, i bomboloni che crescevano nei cespugli.
“Scusate, avete visto Gumilla, la mia sorellina?” chiese Alda alla fata e all’orso.
“No!” rispose Gordo mentre cambiava la ragnatela.
“Sì!” rispose Giorgiona con la bocca piena.
Alda raccolse la palla per consegnarla alla fata ma in quel momento sentì un odore cattivissimo.
“Cos’è questa puzza?”
“La palla!”
Alda non capì, e fece per consegnare la palla: “Tieni la tua palla, ma cos’è questa puzza, perdincibacco? Neanche Gumillina fa delle puzze così!”. “Ti ho detto che è la palla farfallina, cerca di stare attenta: la palla è una puzzola. Tua sorella comunque è andata per di là”, disse Giorgiona spazientita.
Vola vola, Alda proseguì la ricerca verso quella direzione.
Il bosco stava diventando sempre più fitto, e il cielo più buio.
Ma lei non si stancava di cercare perché voleva troppo bene a Gumilla, anche se non stava mai ferma, e non si sarebbe arresa per niente al mondo.
A un certo punto sentì una vociaccia: “Ciao bella farfallina, cosa fai tutta sola nel bosco?”
Alda ingoiò la saliva e tirò dritto senza rispondere.
“Ciao bella farfallina, cosa fai tutta sola nel bosco? Non lo sai che è maleducazione non rispondere ai lupi vecchietti che ti fanno le domande?”
Era un lupo! Si mise davanti ad Alda, chiuse gli occhi e aprì la bocca grandissima; sembrava una galleria e Alda stava per finirci dentro! Con un colpo d’ali Alda cambiò direzione. Nella bocca del lupo ci finì la palla lanciata da Giorgiona. Il lupo ingoiò e fece segno di soffocare perché la puzzola aveva un cattivo odore ma anche un orrendo sapore. Il lupo svenne e l’orso Gordo corse a chiamare il taglialegna per aprirgli la pancia, non tanto per salvare la puzzola quanto per riavere la sua palla.
Alda volò con Gordo.
Il taglialegna era appostato fra l’erba perché era appassionato di fotografia e aveva trovato una farfalla minuscola da fotografare per farla vedere alla sua bambina che si chiamava Pimpiripettenusìna.
La farfallina era Gumilla! Gordo portò il taglialegna a salvare la puzzola e ingabbiare il lupo.
Alda invece portò a casa Gumillina, le fece un grosso rimprovero e poi le diede un grosso bacio.
Gumillina era così emozionata che le scappò una puzzetta, e promise di non allontanarsi mai più.