Ora, quello che ci dovrebbe far riflettere è il ruolo che Freud assegna al bambino. In tutta la sua speculazione abbiamo visto come il bambino non sia mai visto nella sua innocenza, nella sua infanzia, ma come un “piccolo adulto”: piccolo nelle forme, ma adulto nella mente. Da quanto fin qui emerso, risulta evidente come questo bambino giochi un ruolo molto attivo nella scelta del comportamento da assumere per soddisfare i propri bisogni sessuali. In questo senso dunque il bambino è un “soggetto” che pensa, che desidera, che seduce in modo malizioso, consapevole di tutto ciò che riguarda sé e gli altri che lo circondano. L’autore, negli ultimi due passaggi di cui sopra, ci dice però che in qualche modo questo stesso bambino è anche un “oggetto” sessuale, perché attira su di sé le attenzioni sessuali dell’adulto. Addirittura lo si paragona a un “giocattolo erotico” al pari di quelli venduti nei sexy shop.
Se mettiamo insieme i due ruoli, il bambino diventa allo stesso tempo “oggetto passivo di attenzioni sessuali” da parte dell’adulto e “soggetto attivo” che cerca consapevolmente il sesso e l’incesto. Credo che la conseguenza logica sia pensare che tutta la teoria freudiana altro non sia che una sottile, mascherata e dannosa “apologia della pedofilia”. Nel momento in cui si definisce il bambino “giocattolo erotico” e si suggerisce l’esistenza di una spinta erotica normale e inevitabile celata dietro l’“affetto” dei genitori, si appoggia a mio giudizio pienamente quella “cultura pedofila” che approva il sesso con i bambini e che non vede in questo niente di insano o di immorale: il bambino è per sua natura attraente fisicamente e sessualmente, così come per sua natura l’adulto è attratto da lui (bambino oggetto passivo). Per la Psicoanalisi inoltre: il bambino è consapevole della sua sessualità, “gode” dei piaceri del corpo, l’attrazione erotica tra adulto e bambino è normale (bambino soggetto attivo).
Allo stesso modo è interessante notare come oggi sia i pedofili veri e propri, sia personaggi di spicco “non ufficialmente pedofili” che fanno comparsate varie in televisione, propongano le stesse identiche tesi “propedofilia” sostenute cento anni fa dallo stesso Freud. Si vedano per esempio i due siti internet “Danish Pedophil Association” e “The Slurp”, siti non pedo-pornografici, ma promotori della pedofilia, dove questi concetti freudiani sono ribaditi e diffusi. Famosa è anche la “NAMBLA” (North American Man/Boy Love Association), che combatte le leggi che vietano i rapporti sessuali tra adulti e bambini.
Nel 2006 è addirittura sorto in Olanda il primo partito pedofilo, l’NVD (Partito dell’Amore per il Prossimo, la Libertà e la Diversità), che promuove il sesso con i minori, l’abbassamento della maggiore età sessuale a 12 anni, il sesso con gli animali, la possibilità di girare nudi sempre e ovunque e la possibilità per un minore, raggiunta la soglia dei 16 anni, di girare film pornografici (che tra l’altro, secondo loro dovrebbero essere proiettati in TV anche di giorno) e finanche di prostituirsi…
A prescindere dai pedofili veri e propri, sono all’ordine del giorno notizie relative a quella che a tutti gli effetti possiamo considerare una negazione e uno scandalo per l’infanzia: baby concorsi di bellezza, dove bambine di pochissimi anni sono truccate e vestite come delle vamp e ammiccano allo spettatore con pose ed espressioni seduttive da donne navigate; immagini pedo-pornografiche filtrate da un aspetto comico e fumettistico, ma che di fatto rappresentano atti sessuali tra adulto e bambino, diffuse su reti sociali come se fossero immagini normali e divertenti; giornalisti, politici e opnionisti che non esitano a rivendicare come normale la sessualità tra adulti e bambini e a legittimarne i reciproci diritti, con tanto di applauso a fine discorso.
Non so se questi individui abbiano letto Freud; so per certo però che in lui ritrovano le loro stesse teorie. E ci sguazzano. D’altronde, se uno dei più grandi pensatori del XX secolo ha avallato le loro tesi, perché considerarli malati? E se questi ultimi dovrebbero essere considerati malati, altrettanto deve valere per Freud? Certo, mi sento di rispondere, ma questa ovvietà evidentemente non salta subito agli occhi. Le teorie freudiane, vuoi anche in modo molto sottile e velato, sono penetrate nell’immaginario collettivo delle persone, dentro le loro teste. Credo tuttavia che con la recente istituzione dell’Art. 414 bis del Codice Penale (Istigazione a pratiche di pedofilia e di pedopornografia, che prevede anche il reato di apologia della pedofilia) Freud sarebbe oggi, almeno in Italia, forse giudicato un criminale.