In casa nostra siamo dei gran lettori e le nostre bambine hanno sempre potuto familiarizzare coi libri fin dai primi mesi. La mia esperienza da bambina è stata molto negativa. Vedevo i libri soltanto come un ‘obbligo scolastico’. Verso l’adolescenza ho cominciato spontaneamente ad essere attratta dai libri e a leggerne qualcuno d’estate. Ho cominciato e sceglierli io e non a dover leggere per forza ciò che era stato deciso da qualcun altro. Col tempo la lettura è diventata una vera passione e quando sono diventata mamma ho cercato di trasmettere questo interesse alle mie bambine. Ricordo che Bianca a un anno sfogliava i suoi libri e diceva: “Bla, bla, bla, bla” seguendo col ditino le righe scritte! All’ingresso al nido le maestre si sono sorprese di come a diciotto mesi scegliesse i libri e si appartasse a leggerli a modo suo: per me è stata una grande soddisfazione. Ora che Bianca ha frequentato la prima elementare posso dire che ha accettato molto bene il cambiamento dall’asilo e che finalmente può leggere da sola i suoi libri con grande soddisfazione!
Da psicologa penso che il libro sia un ottimo veicolo di relazione fra genitori e figli. Senza bisogno di altro, leggere un libro coi propri bambini aiuta a stare insieme in tranquillità e a stimolare la fantasia di tutti!
Alessandra, mamma di Bianca, 7 anni, e Irene, 3 anni
Leggo storie tutte le sere da quando la mia prima bimba aveva due anni: lo trovo un momento speciale di tutta la famiglia, a cui di solito partecipa anche mio marito. Il piccolo non sembra apprezzarlo più di tanto ma ascolta, la grande invece lo adora e credo che questa consuetudine l’abbia aiutata molto al suo ingresso alla scuola primaria, infatti legge molto bene! Quando doveva leggere per compito e a scuola, lo faceva molto volentieri, rispettando la punteggiatura e cambiando toni di voce da un personaggio all’altro. Giorgia diceva che lei quando c’era il punto si fermava e i suoi compagni no: ne ho dedotto l’abbia imparato da come le leggo io! Inoltre, ha sviluppato una fantasia molto fervida, lo aveva notato anche la sua maestra della scuola materna.
Ah, penso che sia rilevante anche il fatto che li porto spesso in biblioteca e ovviamente vengono a casa con un libro o due ogni volta. Anche all’asilo c’era l’angolo della biblioteca e a Giorgia è sempre piaciuto, sceglieva sempre le stesse favole, storie di un coniglietto che spiegava le sue emozioni, ogni libro un’emozione nuova.
Rossana, mamma di Giorgia, 7 anni, e Lucas, 2 anni
Abbiamo letto libri tattili, profumati, di carta, di stoffa, di plastica (quelli acquatici per intenderci), con le finestrine e le sorprese. Molti sono stati regalati da Babbo Natale e Santa Lucia, da sempre portatori di un gioco e di uno o due libri, molti sono stati doni di compleanno, molti sono stati acquistati in occasione di un giro in libreria. Abbiamo frequentato spesso anche la biblioteca, sia restando lì a leggere sia portando a casa i libri.
Alice adora semplicemente leggere e il suo genere preferito è il fantasy, ma le piace leggere anche altro. Francesca per tutta la classe prima ha avuto problemi di lettura, nel senso che non aveva una lettura scorrevole, e quando è così leggere non è un piacere. Ora va molto meglio, io leggo ancora con lei, ma comincia a voler leggere da sola sempre più spesso.
Anna, mamma di Alice, 11 anni, e Francesca, 7 anni
Mio figlio frequenta la prima elementare. Già dalla fine dell’asilo ha iniziato a leggere le singole parole e poi nel giro di pochi mesi ha cominciato ad avere una lettura fluente e abbastanza scorrevole. Ma facendogli qualche domanda mi sono resa conto che effettivamente non sempre capiva quello che stava leggendo o comunque non del tutto. Così al momento della lettura serale, prima di andare a letto, ho iniziato a far leggere direttamente lui, mentre io e il fratellino stiamo ad ascoltarlo. In questo modo Davide può chiedermi il significato delle parole che non capisce e soprattutto, stuzzicato dalle mille domande del fratellino è comunque obbligato a stare più attento anche al significato di quello che legge. Sono bastate poche settimane e ora abbiamo un piccolo lettore da manuale (il fratellino comunque non ha alcuna intenzione di smetterla con le domande…).
Anna, mamma di Davide, 6 anni, e Riccardo, 4 anni
Noi abbiamo due maschietti di 3 e 8 anni e ogni sera c’è la “discussione” su cosa leggere perché ovviamente hanno gusti un po’ diversi. Tendenzialmente lasciamo la scelta a loro che, a turno, una sera per uno (più o meno), ci chiedono di leggere i loro libri preferiti. Il grande è appassionato di Geronimo Stilton, anche se io e la mamma cerchiamo di inframezzare ogni tanto con Pinocchio o altri romanzi un pochino più impegnativi. Il piccolo adora le filastrocche con i disegni di Tony Wolf e in generale le fiabe della buonanotte con i cuccioli. Il rito della lettura serale è molto importante per tutta la famiglia ed è davvero raro che si salti…
Gianfranco, papà di Andrea, 8 anni, e Diego, 3 anni
Da quando sono cresciuti, la postazione di lettura, per lo più serale, è il divano. Io o il papà al centro, loro ai lati con la testa spesso appoggiata alla mia spalla.
Col passare del tempo, certe vicende o certe espressioni che abbiamo trovato nei libri sono entrate a far parte del lessico famigliare. Ad esempio, qualche giorno fa, Davide per dirmi che aveva fatto un incubo, mi ha detto: “Mamma stanotte mentre dormivo qualcuno mi ha soffiato un troglogoblo”, espressione che usa il “GGG” di Roald Dalh. E ce ne sarebbero tante di queste espressioni che mi sono care perché parlano della nostra intimità famigliare che si è mescolata con le storie che abbiamo letto in questi anni.
Carla, mamma di Miriam, 9 anni, e Davide, 7 anni
Sto leggendo con loro il primo libro di Harry Potter. Parola dopo parola li accompagno in un mondo di avventure emozionante e fantastico. Sono lì con loro, pregusto le loro emozioni, le vivo con loro arricchendo le mie. La prima volta che Harry è salito su una scopa, non vedevo l’ora di portarli lì per aria, di salire sulla scopa insieme a loro. “Ragazzi stasera prendiamo quota” pensavo fra me. Wow! Bello!
Anna, mamma di Alessandro, 9 anni, e Lorenzo, 5 anni
Da piccola ero una lettrice compulsiva, e col tempo non sono migliorata. Conservavo i libri della mia infanzia e coltivavo nel cuore il grande desiderio di poter condividere con le mie figlie, un giorno, le emozioni che mi avevano dato. A Sofia sono sempre piaciuti tanto i libri, fin da piccolissima. Ora ha da poco compiuto otto anni e vederla spalmata sul divano per un intero pomeriggio a leggere un libro mi rende felice. E, dopo averlo letto, va a leggerlo a Silvia, che ancora non sa leggere. Ogni tanto le trovo accucciate in un angolo, immerse in qualche mondo fantastico costruito intorno a loro dalle parole di un libro, rese reali dalla voce della mia bambina.
Giovanna, mamma di Sofia, 8 anni, Silvia, 6 anni, Anita, 2 anni
Quando erano piccoli alla sera io preferivo cantare per loro, ma spesso erano i bambini stessi che mi chiedevano di leggere. E allora ecco che mi impegnavo a interpretare al meglio il testo, variando voci e toni, in base ai personaggi e alle situazioni.
Oggi Giorgia è una lettrice “forte”, legge davvero un sacco. Matteo chiede libri in regalo a Natale e per il suo compleanno e legge, legge, legge… Marco, dipende, se un libro gli piace può finirlo in un giorno (o in un pomeriggio!), ma non prende l’iniziativa di andare a cercarsi un libro, devo essere io a dirglielo. Anche Gaia deve essere un po’ stimolata, poi però è contenta, leggere le piace e quest’anno, nella sua classe, è la bambina che ha letto più libri.
Io ho sempre cercato di aiutarli portandoli spesso in biblioteca. E a favorire l’amore per la lettura credo sia stato vedere che in casa si legge e il fatto di aver tenuto spenta la tivù (quest’ultima cosa secondo me è molto importante!).
Monica, mamma di Giorgia, 18 anni, Marco 15, Matteo 13, e Gaia, 10
Con Matteo non esiste più il “mamma me lo leggi”, ma di solito questo è il dialogo: “Matteo, sto leggendo un libro, senti come è bello questo passaggio” e così inizio a leggere, in lui nasce la curiosità, fa domande sulla storia e il tutto finisce con “Eh, quando hai finito me lo presti” oppure “Sì, mi sa che lo leggerò”.
Oppure altra scena. Matteo rovista fra i libri e chiede: “Mamma com’è questo libro?”. Io racconto, riassumo, abbellisco e lui decide se può essere adatto a lui oppure no.
Rosa, mamma di Matteo, 13 anni, e Andrea, 9 anni