Appendice

La voce di Maria Montessori

Amore: un bisogno essenziale

Quando nasce, un bambino è come una “nebula” che discende sui genitori. Da tale nebula egli prende forma per costituire un centro vitale intorno a sé. Qualcosa di simile succede nella vita fisica della madre – un mutamento, che produce il nutrimento assimilabile dal suo bambino. È ormai provato che la futura salute del bambino dipende strettamente dal periodo dell’allattamento. Allo stesso modo, la psicoanalisi riconosce che l’infanzia – periodo durante il quale il bambino deve diventare centro di amore e di attenzione, ha un’influenza decisiva sulla formazione del suo carattere da adulto.


Due sono i fattori che devono essere messi in relazione con i difetti del carattere umano, secondo la loro moderna interpretazione: la repressione delle attività del bambino e la scorretta interpretazione dell’amore, che portano entrambi ad una mancanza di centratura. Perciò possiamo dire che così come si verifica una malnutrizione fisica quando la madre non ha abbastanza latte per il suo bambino, si verifica anche una malnutrizione psichica dovuta a una mancanza di nutrimento spirituale. Molti di questi bambini presentano prima o poi difetti di carattere, molti dei quali così estremi che è difficile conviverci o risolverli. In genere, una volta individuati e risolti questi due fattori, turbe e difetti del carattere imputati al bambino scompaiono.


Se si fa tutto per il bambino sostituendosi a lui, non gli si permette nessuna attività. Spesso i genitori sono totalmente distaccati dalle esigenze emozionali del bambino come se il suo bisogno fosse esclusivamente quello di essere nutrito. Così egli soffre di malnutrizione psichica. La mancanza di attenzione lo spinge a credere di non essere importante né per i suoi genitori né per nessun altro. La consapevolezza del valore della sua persona invece è un nucleo vitale, che dà forza al bambino. È infatti un impulso da cui dipende in modo imprescindibile lo sviluppo dell’intelligenza e a cui è legata quella gioia fanciullesca che sembra appartenere a tutti i bambini.


Quando il bambino vive l’indifferenza non solo cresce disilluso ma nasce in lui anche un senso di ribellione. Questa ribellione lo fissa in una linea d’azioni classificate come i capricci del bambino.


Una volta, alcuni adulti seduti a tavola con un bambino insistevano perché questi mangiasse in modo composto. Per tutta risposta, il bambino reagì facendo sulla tovaglia più macchie che poteva. Poi gettò anche tutte le briciole dal suo piatto sulla tavola e poi a terra. Più gli dicevano di non farlo e più lui lo faceva. Forse il bambino pensava: “Nessuno al mondo fa qualcosa per me, perché dovrei fare io qualcosa per loro? Tutti sono cattivi con me e io sarò cattivo con loro!”.


Gli adulti allora chiamarono una educatrice che era considerata un’autorità nel campo. Dissero al bambino: “ Questa signora ora si prenderà cura di te”. Quando la tata si avvicinò al bambino, questi la guardò e gettò tutto per terra! La tata non disse niente al bambino e lui ripetè il gesto per due o tre volte. Poi, un giorno, la tata gli disse: “Che peccato, le briciole di pane sono andate tutte sprecate. Potevamo darle agli uccellini in giardino!”. Questa frase catturò immediatamente l’interesse del bambino, il quale raccolse tutte le briciole, andò in giardino e le diede agli uccellini. Da quella volta il bambino smise di gettare le cose per terra. Il capriccio non si ripetè più. Allora l’educatrice disse ai genitori: “Beh, forse ora questo bambino è guarito da quel suo difetto che vi crucciava tanto, ma la cura migliore per lui è fargli sentire che le persone intorno a lui lo considerano il centro della loro vita.” Questa forma di egoismo è tipica dell’infanzia. È una caratteristica che ci dà una chiave per capire le cose che interessano il bambino mostrandoci come dovrebbero essergli presentate. Per esempio, a questa età, il bambino ama essere al centro dell’attenzione. Vuole sentirsi protetto e al sicuro. Perciò, se vogliamo infondere nel bambino sentimenti religiosi, dovremmo dirgli che Dio si prende cura di lui in modo molto speciale, che lo guida in ogni sua azione. Se dorme, Dio veglia su di lui. Mentre lavora Dio lo protegge. Dio gli ha anche mandato un angelo che non lo lascia mai solo! Forse questo bisogno non è esclusivo del bambino ma è un bisogno che tutti noi condividiamo.


Noi adulti, per esempio, possiamo trarre piacere da una determinata attività, possiamo avere una passione particolare che ci entusiasma, ma dobbiamo anche avere al nostro fianco una persona speciale che si interessa a noi in un modo speciale. Se questa non c’è, che ne è del nostro coraggio? Abbiamo il lavoro, abbiamo il divertimento, abbiamo anche il successo, ma la vita sembra che manchi di qualcosa. Noi tutti abbiamo bisogno di qualcuno che creda in noi, che sia pronto a difenderci e sostenere la nostra causa. Potranno esserci migliaia di persone che pensano male di noi, che dicono le cose più ingiuste nei nostri confronti, ma ci sarà sempre una persona che ci ama, che ha fiducia in noi, che ci comprende e riconosce il buono in noi, qualcuno per il quale qualsiasi cosa facciamo andrà sempre bene. Saremo pure brutti e mal vestiti, ma lei ci troverà sempre belli ed eleganti. In un mondo gremito di nemici, abbiamo una persona su cui poter contare. Se non fosse per la fiducia che questa persona ripone in noi e che ci fa credere in noi stessi, non potremmo andare avanti e avere la forza di lottare. L’affetto di questa persona ci dà il coraggio di vivere in questo mondo caotico e difficile, pieno di gente che non ci apprezza, che neppure ci conosce.


Essere il centro dell’interesse di qualcuno è una parte essenziale della vita.


Dobbiamo perciò stare attenti a non giudicare egoista il bambino perché desidera essere il centro dell’attenzione: se, per gli adulti che hanno così tanti interessi, questo fatto è di così vitale importanza che la sua assenza porta a una mancanza di interesse nella vita, immaginate cosa può essere per un bambino. Quando cadiamo, con ogni probabilità persino gli estranei vengono in nostro soccorso. Ma sebbene provino empatia per noi, in realtà noi non abbiamo alcuna importanza per loro né loro provano alcunché per noi.


Pertanto, l’aiuto materiale offerto da un insegnante a scuola o dall’adulto che prepara un ambiente accogliente o dall’infermiera che medica la ferita, non è così importante come la fiducia che qualcuno ha in noi. Il primo, principale sostegno della vita umana è la fiducia.


Per un bambino la madre è la persona più bella che esista al mondo. È come Dio in persona. Lei ha fiducia in lui. Lei rappresenta la sua sicurezza e la sua protezione.


…I genitori vivono per il proprio bambino, si riempiono di gioia quando lui è felice e lo consolano quando soffre. Lui è il vero centro delle loro attenzioni. Il bambino sente che queste due persone lo difendono, guardano tutto quello che fa e lo apprezzano. Sente che qualsiasi cosa i genitori gli dicano, lo fanno con amore e ciò che dicono è sempre vero. Sa di avere in loro degli amici che ripongono in lui la più totale fiducia. Pensa che loro siano fieri di lui. Come possiamo chiamare tutto ciò se non fiducia incondizionata? Questa prima forma di fiducia che è il nucleo della vita del bambino, è amore.


Se tale centro di attenzioni è venuto a mancare nell’infanzia, l’anima umana cresce distorta, come nel caso delle persone ciniche, che mancano delle cose che gli altri considerano sacre. È come se qualcosa non avesse avuto la possibilità di svilupparsi nelle loro anime. Da ciò possono derivare molti problemi. Non tanto problemi “meccanici” quanto funzionali. Esse sono portate a credere in principi errati quali l’esigenza di una educazione prestigiosa ed elitaria, o che sia un bene lasciare il bambino alle cure di una tata così che i genitori possano essere liberi.


…Ciò che avviene nell’infanzia rimane stampato nell’anima umana. Ecco perché è essenziale che il bambino sia il centro delle attenzioni di qualcuno: che qualunque cosa il bambino faccia sia considerata con interesse da quella persona. Perciò i genitori devono prendersi cura del loro bambino per renderlo il centro del loro affetto e per dargli quell’amore di cui ha così tanto bisogno.


Maria Montessori

Tratto da Creative development in the child, vol. 2, p.67-72

Libertà e amore
Libertà e amore
Elena Balsamo
L’approccio Montessori per un’educazione secondo natura.ll pensiero Montessori spiegato da una grande scrittrice che è anche medico pediatra: Elena Balsamo, nota esperta in tematiche perinatali e pedagogiche. Per educare un bambino occorre prima di tutto educare se stessi.In Libertà e amore, Elena Balsamo ci conduce in un viaggio attraverso lo spazio e il tempo per riscoprire un nuovo approccio al bambino, dalla vita prenatale all’età evolutiva, prendendo spunto dalla visione di Maria Montessori, donna straordinaria che ha dato vita a un sistema educativo a dir poco rivoluzionario, diffuso in ogni parte del mondo.Scriveva Maria Montessori che i capricci e le disobbedienze del bambino non sono altro che aspetti di un conflitto vitale fra l’impulso creatore e l’amore verso l’adulto, che però non lo comprende.C’è quindi un grosso fraintendimento sulle aspettative dei genitori e degli insegnanti nei confronti dei bambini, che comincia dalla nascita e si manifesta con il confondere il bambino reale con il bambino ideale, esistente soltanto nella mente e nella fantasia degli adulti.Il prezzo da pagare è la perdita dell’autenticità, della libertà, della vera natura del bambino stesso.La scuola montessoriana consiste in un vero e proprio laboratorio creativo nel quale, in un ambiente ricco di amore, rispetto e autentica libertà di scelta, le capacità intellettuali e manuali sono libere di svilupparsi in tutta la loro forza e bellezza.Quello di Maria Montessori non è però solo un metodo educativo, ma molto di più: è un modo di guardare il mondo e gli esseri che lo abitano con gentilezza e amore, nella consapevolezza che siamo tutti parte dello stesso ecosistema.Una nuova chiave di lettura per reinventare la relazione con i nostri figli e i nostri alunni, secondo natura. Conosci l’autore Elena Balsamo, specialista in puericultura, si occupa di pratiche di maternage e lavora a sostegno della coppia madre-bambino nei periodi della gravidanza, del parto e dell'allattamento.Esperta di pedagogia Montessori, svolge attività di formazione per genitori e operatori in ambito educativo e sanitario.