Vediamo ora di passare in rassegna almeno i principali.
Subito dopo la nascita, per esempio, vi è il periodo sensitivo dell’attaccamento, quello cioè in cui si sviluppa il “bonding” tra mamma e bambino: se essi non vengono separati ma viene preservata la loro intimità, ecco che le ore dopo il parto si rivelano un momento privilegiato per instaurare un buon legame tra madre e figlio. La stessa cosa vale per l’allattamento: il processo può avvenire anche se inizia più tardi ma non in modo così facile e ottimale come quando si stabilisce nei primi istanti dopo la nascita, cioè nel periodo sensitivo della suzione.
Dalla nascita – ma a dire il vero già da prima, quando è ancora nel ventre materno – fino ai cinque-sei anni vi è il periodo sensitivo per il movimento e quello per il linguaggio: è il momento delle grandi conquiste, in cui il bambino scopre il proprio corpo, la propria voce e tutte le loro possibilità. Nel giro di un anno acquisisce la posizione eretta e inizia la deambulazione, nel giro di due-tre è padrone dei propri movimenti, corre, salta, si arrampica e pronuncia frasi complete. Il movimento è il motore che spinge il bambino alla scoperta del mondo e che consente la sua crescita psichica. È il movimento infatti che permette la conoscenza della realtà su cui potrà basarsi poi il processo dell’astrazione.
Senza aiuto alcuno il bambino impara a camminare e a parlare. Apprende alla perfezione una o più lingue – quelle parlate nell’ambiente in cui vive – senza sforzo alcuno. All’età di sei anni conosce migliaia di parole e possiede già una notevole proprietà di linguaggio.
Intorno all’anno di età, e fino ai primi due-tre, vi è poi il periodo sensitivo dell’ordine: il bambino ha bisogno di punti di riferimento che gli consentano di orientarsi nello spazio. Molti “capricci” in bambini di questa età, come abbiamo già avuto modo di vedere, sono legati proprio all’esigenza non sempre soddisfatta di ritrovare “ogni cosa al suo posto”, là dove la si era lasciata. Il bambino ha bisogno di ordine nell’ambiente esterno per poter costruire il suo ordine interiore.
Intorno ai quattro-cinque anni si verifica nel bambino un forte interesse nei confronti delle lettere e dei numeri. Le lettere e le cifre smerigliate, l’alfabetario mobile e le aste numeriche (ma non solo) saranno un valido ausilio per rispondere a queste nuove curiosità. Se aiutati con misura e senza pressioni i bambini potranno arrivare spontaneamente a leggere, a scrivere e a scoprire i primi calcoli, non ancora memorizzabili, già intorno ai cinque anni. Farà seguito quindi il periodo sensitivo della cultura, intorno ai sei-dodici anni, e quello della sensibilità per la vita sociale e i rapporti con gli altri, tipico dell’adolescenza.
Ogni età ha insomma le sue caratteristiche e le sue particolari esigenze, che vanno comprese e rispettate. Questa è la legge della Natura. I semi vanno gettati nella stagione giusta e poi bisogna attendere pazientemente che crescano. Occorre annaffiarli e prendersi cura del terreno in cui sono stati piantati, eliminando le erbacce che potrebbero soffocarli. Ma poi non si può fare altro che aspettare. Sembrerà lungo l’inverno, ci parrà che nulla succeda perché niente appare alla vista per molti mesi. Eppure, magicamente, un giorno di primavera, ecco che un piccolo germoglio spunterà dalla terra e due tenere foglioline faranno la loro comparsa. L’occulto lavoro del seme è diventato visibile e si manifesta ai nostri occhi da un istante all’altro in una sorta di “esplosione”. La stessa identica cosa succede anche per gli esseri umani.
E proprio come un fiore sboccia all’improvviso, da un giorno all’altro, quando il tempo è giunto, così anche un bambino fa le sue conquiste: improvvisamente ecco che sta in piedi da solo, che cammina, che parla o va in bicicletta. Una sorta di miracolo e noi lo guardiamo estasiati: solo ieri ci sembrava così lontano da tutto ciò! Ma questo perché noi non vedevamo il lavoro che intanto egli stava compiendo di nascosto. Mentre a noi sembrava fermo, immobile nei suoi progressi, lui invece stava lavorando intensamente per costruire se stesso e, anche se nulla appariva all’esterno, lui era profondamente impegnato con tutte le sue energie nell’occulto lavoro.
E all’improvviso ecco il balzo quantico: l’esplosione del linguaggio, del movimento, della scrittura.
Il tempo è maturo, vi sono le condizioni necessarie e sufficienti perché ciò che deve accadere accada. La nostra vita è segnata da appuntamenti: inutile cercare di cambiare le date o accelerare il corso della storia…