I bisogni fondamentali sono universali e non differiscono in base all’età, al sesso, alla cultura o alle condizioni sociali: ogni individuo deve vedere soddisfatti i propri bisogni fisici, ma anche quelli emotivi (ad esempio di relazione, affetto, contatto, comprensione, sicurezza) e spirituali (come il bisogno di armonia, giustizia, integrità, bellezza, realizzazione).
Risalire la corrente delle emozioni fino ad arrivare ai bisogni è la via che ci permette di esercitare l’empatia senza smarrirci, aprendo la strada a un approccio creativo per la risoluzione dei problemi, piuttosto che irrigidendo il nostro comportamento nella gabbia dei giudizi e nel desiderio di controllare gli eventi e le vite nostre e altrui.
Parlare in questa chiave dei bisogni ci consente anche di aprirci all’ascolto di quella parte di noi stessi che non ha ricevuto comprensione, impedendo che la sofferenza interiore possa consumarci e incattivirci.
Accudire e crescere un bambino significa essere consapevole dei suoi bisogni fondamentali e sintonizzarsi su di lui, in modo da cogliere il suo stato emotivo, al di là delle parole che non sa ancora dire. Significa anche restare connessi con i propri bisogni, in modo da poter comprendere meglio le interazioni emotive, a volte intense, che avvengono fra noi e i nostri figli, e lavorare alla ricerca di equilibri che tengano conto dei sentimenti di ciascuno.
I bisogni umani sono numerosi. Marshall Rosenberg, creatore dell’approccio della Comunicazione non violenta (CNV), ha provato a stilare un elenco di bisogni dividendoli in alcune categorie1: autonomia (collegata con la libertà di esprimere e attuare il proprio potenziale), celebrazione (il bisogno di festeggiare gli eventi felici come anche di elaborare quelli dolorosi, i lutti e le perdite), integrità (connessa al bisogno di coerenza interiore e alla possibilità di dare significato alle cose e agli eventi della vita), comunione spirituale (armonia, bellezza e simili), interdipendenza (il più vasto raggruppamento di bisogni, che include amore, accettazione, apprezzamento, empatia, fiducia, rispetto, sostegno, intimità, appartenenza, sicurezza, comprensione e molti altri), e infine i bisogni fisiologici come acqua, cibo, riposo, protezione, movimento, espressione sessuale.
Non è possibile in pochi capitoli trattare approfonditamente ciascuno di essi; concentrandoci sui più frequenti nei bambini e negli adulti che si prendono cura di loro, in questa parte quindi passeremo in rassegna solo alcuni bisogni fondamentali. Vedremo anche cosa succede quando tali bisogni non vengono appagati, e come essi restino “incistati” in noi riemergendo in modo distorto, come ombre proiettate sugli altri, sui nostri figli, oppure mistificati, equivocati, soddisfatti attraverso surrogati che, come certi pasti dietetici sostitutivi, lasciano un senso di fame insaziabile.