Glossario

A
AFASIA
L’afasia è un disturbo della comprensione e/o della produzione del linguaggio verbale, non dovuto a deficit sensoriali primari, deficit intellettivi, disturbi psichiatrici o debolezza dell’apparato muscolo-scheletrico.

AGNOSIA
È un disturbo percettivo che rende incapaci di riconoscere oggetti, animali o persone, in assenza di deficit sensoriali. L’agnosia “appercettiva” si manifesta come la difficoltà di integrazione dei dati sensoriali elementari alle forme visive complesse, mentre l’agnosia “associativa” si manifesta come la difficoltà di abbinare le conoscenze relative ad un oggetto alla sua forma visisva complessa.

ALESSIA
È il disturbo di lettura riferito a un adulto lesionato.

APPRENDIMENTO
L’apprendimento è la modificazione del comportamento che si basa sull’esperienza e che dura nel tempo.

ARCHITETTURA FUNZIONALE
È una schematizzazione (attraverso, ad esempio, un diagramma di flusso) dei processi e dei meccanismi di un sistema mentale. Ogni parte dell’architettura e ogni collegamento non nasce da speculazioni astratte, ma da osservazioni strutturate e ponderate su pazienti, oppure attraverso test mirati somministrati a soggetti normali.

ATTENZIONE
  • È un processo cognitivo che permette di selezionare stimoli ambientali, ignorandone altri;
  • È un prerequisito dell’apprendimento;
  • Può essere definita come un’abilità cognitiva multidimensionale (Posner e Petersen, 1990; Mirsky et al., 1991; Fan et al., 2002) che comprende almeno tre sistemi neurali: l’allerta, l’orientamento, il controllo esecutivo;
  • “L’insieme dei diversi processi di selezione che il cervello mette in atto nei confronti degli stimoli che giungono dal mondo esterno, attraverso gli organi di senso” (Turatto, 2004).

AUTOMATISMO
Abilità appresa nel tempo tramite numerose ripetizioni. L’automatismo è di livello elevato per abilità poco complesse (moduli di primo tipo come l’ammiccamento), mentre è sempre in via di perfezionamento per abilità complesse (moduli di terzo tipo come suonare il pianoforte, secondo Moscovitch e Umiltà).

AUTOSTIMA
L’autostima è l’azione di valutare se stessi come un insieme di determinate caratteristiche. Il giudizio risultante viene fatto dal confronto delle proprie caratteristiche con quelle degli altri: è il rapporto tra come siamo e come vorremmo essere.
B
BDE
Batteria di discalculia evolutiva (test).

BULLISMO
Letteralmente il termine significa “prepotente”, “bullo” dall’inglese bullying e consiste nel fenomeno delle prepotenze perpetrate da bambini e ragazzi nei confronti dei loro coetanei soprattutto in ambito scolastico.
C
COGNIZIONE
Il termine cognizione (dal latino: cognoscere, “sapere”) è utilizzato in diverse accezioni da differenti discipline, ma è generalmente accettato con riferimento al pensiero ed al modo in cui si raggiunge la consapevolezza. È l’atto o l’effetto del conoscere, la nozione acquistata.

COGNITIVO (SISTEMA)
Il sistema cognitivo, in psicologia cognitiva, è paragonabile a un elaboratore suddiviso in diverse componenti interconnesse in maniera funzionale. Il sistema cognitivo comprende quindi vari moduli, intesi come sottosistemi funzionali isolabili, coordinati da un processore centrale. Un processo cognitivo è la sequenza dei singoli eventi necessari alla formazione di un qualsiasi contenuto di conoscenza.

COSTANZA DI FORMA
Vedere Effetto costanza di forma.
D
DEVIAZIONE STANDARD
È l’oscillazione tollerabile che la media può subire in positivo e in negativo. Indica quanto i punteggi si discostano dalla media complessiva.

DIAGNOSI
La diagnosi (dal greco dia “attraverso” e gnosis “conoscenza”) è la procedura di ricondurre un fenomeno (o un gruppo di fenomeni), dopo averne considerato ogni aspetto, a una categoria. Anche il risultato di una tale classificazione si chiama diagnosi.

DIAGNOSI DIFFERENZIALE NEUROPSICOLOGICA
È un processo volto ad isolare una determinata patologia attraverso una serie di misurazioni (Test Neuropsicologici) che indirizzano, per inclusione ed esclusione, in un ben definito diagramma di flusso (vedi architettura funzionale).

DIAGNOSI FUNZIONALE NEUROPSICOLOGICA
Una diagnosi funzionale neuropsicologica è l’indagine delle diverse funzioni cerebrali (percezione, linguaggio, memorie, sistemi attentivi, motricità). Può isolare le diverse patologie attraverso la diagnosi differenziale. (vedi sopra)

DISCALCULIA
La Discalculia è un Disturbo Specifico dell’Apprendimento delle abilità numeriche e aritmetiche.

DISGRAFIA
La Disgrafia è un Disturbo Specifico dell’Apprendimento che si manifesta come difficoltà a riprodurre sia i segni alfabetici sia quelli numerici; pertanto essa riguarda esclusivamente il grafismo e non le regole ortografiche e sintattiche, sebbene influisca negativamente anche su tali acquisizioni a causa della frequente impossibilità di rilettura, di autocorrezione e delle inevitabili cadute attentive.

DISLESSIA
  • La Dislessia è un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) di origine neurobiologica, caratterizzato da difficoltà nella lettura, in un contesto in cui il livello scolastico globale e lo sviluppo intellettivo del soggetto sono nella norma.
  • La dislessia è una disfunzione neurologica sfumata che non permette lo sviluppo completo del modulo lettura, con diverse cause sottostanti. Tali cause si esprimono singolarmente o in interazione e dipendono, in misura diversa, nei diversi individui dal sistema attentivo, linguistico e visuo-percettivo.

DISORTOGRAFIA
La Disortografia è un Disturbo Specifico dell’Apprendimento della scrittura. Il bambino con Disortografia ha difficoltà nel rispettare le regole ortografiche.

DISPRASSIA
Disturbo specifico della coordinazione e del movimento.

DISTRATTORE
Elemento che distoglie l’attenzione dallo scopo preposto.

DOPPIO COMPITO
Due compiti dati contemporaneamente o in successione vengono detti “doppi compiti”. Essi sono indicati per trattare le risorse attentive deboli di soggetti dislessici o con deficicit dell’attenzione.

DSA
Disturbo Specifico di Apprendimento. Un soggetto con capacità intellettive nella norma e privo di deficit (sensoriali, neurologici, relazionali e sociali) ha un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) se ha una o più funzioni dedicate agli apprendimenti (come il calcolo, la lettura o la scrittura) compromesse.
E
EFFETTO AFFOLLAMENTO
Le numerose parole di un brano possono creare interferenze e confusione nella lettura. Le cause possono essere legate a disturbi al sistema magnocellulare, alla rigidità del fuoco attentivo, o di conseguenza a movimenti oculari (saccadici) disordinati.

EFFETTO CONTESTO
Un brano deve essere letto più velocemente di una lista di parole, perché il significato velocizza la lettura. Quando ciò non avviene significa che non c’è stata una decodifica immediata del significato o era troppo forte l’“effetto affollamento”.

EFFETTO LESSICALE
Le parole devono essere lette più velocemente delle non parole, attraverso la via lessicale, che ne permette il riconoscimento immediato. Quando ciò non avviene (parole e non parole vengono lette alla stessa velocità) può significare che la lettura è così frammentata da non riuscire a formare l’intera parola, dunque la via lessicale non si sta formando (lessico visivo di input).

EFFETTO PREWIEV
Il “vedere prima”: mentre il lettore aggancia l’attenzione sulla parola da leggere, nello stesso tempo utilizza altre risorse per iniziare la decodifica della parola che sta sulla destra.

EFFETTO COSTANZA DI FORMA
Le costanze sono fenomeni innati del nostro apparato percettivo. Quest’ultimo valuta le caratteristiche “reali” di forma, colore, grandezza, luminosità. La costanza di forma è quella che ci permette di riconoscere tanti triangoli in mezzo a quadrati, cerchi, rombi. Durante la lettura, però, a causa di questo effetto, lettere simili (come b, d, p, q) vengono confuse se il sistema di controllo non è sufficientemente “forte” (Giro del cingolo anteriore) o a causa di un basso sviluppo delle capacità di orientamento visuo-spaziale.

EMOZIONE
Le emozioni sono stati mentali e fisiologici associati a modificazioni psicofisiologiche a stimoli interni o esterni, naturali o appresi.
F
FOCALIZZAZIONE SPAZIALE
L’attenzione può essere distribuita, con le risorse attentive applicate in modo uniforme su tutto il campo visivo, o focalizzata, con con le risorse attentive concentrate solo su una determinata posizione spaziale.

FOCALIZZAZIONE TEMPORALE
È la concentrazione in un brevissimo lasso di tempo della maggior parte delle risorse attentive.

FONEMA
Unità distinte di suono.

FONETICA
È lo studio generale dei suoni linguistici. Branca della linguistica e della glottologia, studia la produzione e la percezione di suoni linguistici (i cosiddetti fonemi) e le loro caratteristiche.

FONOLOGIA
La fonologia o scienza dei suoni; detta anche fonematica o fonemica è il ramo della linguistica che studia come i suoni linguistici funzionino all’interno d’una certa lingua, ovvero come si organizzino le unità distinte di suono, i fonemi. Essa fa parte della grammatica d’una qualsiasi lingua, a differenza della fonetica che è lo studio generale dei suoni linguistici.

FUOCO DELL’ATTENZIONE
Il focus attentivo è considerato metaforicamente come: un “fascio di luce” o “zoom di una lente”. Le ricerche hanno dimostrato che le dimensioni del focus sono variabili, che esse cambiano a seconda delle richieste del compito, che si può esercitare un controllo volontario sulla dimensione che esso assume.

FUNZIONI ESECUTIVE
Le funzioni attentive esecutive appartengono al Sistema Esecutivo o al SAS. Esse vengono anche definite come le abilità necessarie per programmare, mettere in atto e portare a termine con successo un comportamento finalizzato ad uno scopo.
G
GRAFEMA
Il segno elementare e non ulteriormente suddivisibile che costituisce il linguaggio scritto, ovvero la singola lettera.
I
INDICI PREDITTIVI
Previsioni di possibili disturbi attraverso test che verificano le abilità considerate pre-requisiti degli apprendimenti scolastici di base e della’area della lettoscrittura.

INTERFERENZA
Azione o comportamento che distoglie l’attenzione dallo scopo preposto. Tipico di alcuni training è l’inserimento volontario e graduale di interferenze (visive o uditive), per allenare il SAS alla gestione dei distrattori e della frustrazione.
L
LESSICO
Si definisce lessico (o anche vocabolario) la totalità di tutte le parole di una lingua. Importante per la lettura è il “lessico visivo di input”, una sorta di vocabolario visivo che permette di riconoscere e leggere immediatamente la parola (lettura lessicale).

LOGOPEDIA
La parola deriva dal greco logos (“discorso”) e paideia (“educazione”). La logopedia è un ramo sanitario che si occupa della prevenzione, dell’educazione e della rieducazione della voce, del linguaggio scritto e orale e della comunicazione in età evolutiva, adulta e geriatrica.

LETTURA
La lettura è il processo che permette di recuperare e comprendere informazioni e idee conservate e immagazzinate in forma scritta.

LISTENING
Dall’inglese “ascolto”, indica una serie di trattamenti abilitativi per rinforzare la memoria di lavoro uditiva.
M
MEDIA (riferita alle tabelle sulla lettura)
Media della velocità di lettura in sillabe/secondi (o quantità di errori). Indica il numero di sillabe lette per unità di tempo (sillabe al secondo) in media dai normolettori (o il numero degli errori che in media commette un normolettore).

MEMORIA
È la capacità del cervello di conservare informazioni. Può essere suddivisa in varie tipologie: a breve e a lungo termine, implicita ed esplicita, dichiarativa e procedurale.

MEMORIA DI LAVORO
Detta anche working memory, è una memoria a breve termine, in cui le informazioni vengono trattenute temporaneamente dal sistema, con una capacità molto piccola. È quindi un sistema per l’immagazzinamento temporaneo e di manipolazione dell’informazione.

MODELLO DEL CONTINUUM
Modello teorico che mette in relazione continua, in un unico sistema, i processi emotivi, le risorse attentive, i sistemi cerebrali centrali e gli aspetti modulari degli apprendimenti.

MODULARIZZARE
Lo sviluppo graduale di un’abilità, di un modulo, fino alla sua maturazione e automatizzazione.

MODULO
Per la neuropsicologia è un qualsiasi sistema automatizzato che compie un lavoro specifico: la lettura, lo sciare, lo sbattere le ciglia, il parlare.

MODULO DI PRIMO TIPO
Atti motori elementari e semplici come i riflessi e i sottosistemi della percezione.

MODULO DI SECONDO TIPO
Moduli di primo tipo assemblati tra di loro (attraverso le risorse dedicate implicitamente dal processore centrale). Ad esempio, le abilità lingustiche e il riconoscimento degli oggetti.

MODULO DI TERZO TIPO
Moduli di primo e di secondo tipo assemblati tra di loro grazie alle risorse del processore centrale e all’esperienza. Sono moduli di terzo tipo la lettura e l’apprendimento motorio complesso. La classificazione dei moduli in tre tipi è stata fatta da Moscovitch e Umiltà (1990).

MOVIMENTO OCULARE SACCADICO
Vedere Saccade.
N
NEUROSCIENZE
La neuroscienza è la scienza che studia il sistema nervoso centrale: apprendimento, memoria, movimento, sonno, sforzo, invecchiamento e disordini neurologici e psichiatrici. Inoltre sonda le molecole, le cellule ed i geni responsabili del funzionamento nervoso del sistema. A questo livello superiore, i metodi delle neuroscienze si intrecciano con le scienze cognitive e con la filosofia della mente, generando il campo delle neuroscienze cognitive.

NEUROPSICOLOGIA
Nelle neuroscienze la neuropsicologia si caratterizza per lo studio dei processi cognitivi e comportamentali correlandoli con i meccanismi anatomo-funzionali cerebrali che ne sottendono il funzionamento. Si basa sul metodo scientifico e condivide il punto di vista del processamento dell’informazione della mente tipico della psicologia cognitiva (o cognitivismo).
O
OPTOMETRIA
È una disciplina non medica che ha come obiettivo il trattamento dei difetti visivi con mezzi ottico-fisici ed, in genere, il miglioramento delle funzioni visive con tecniche non mediche, escludendo cioè l’uso di farmaci e di interventi chirurgici.

P
PAROLE E NON PAROLE (liste di) Sono due test somministrati per calcolare la velocità di lettura. Le non parole, nello specifico, sono parole che non hanno un significato corrente nella lingua in uso (zato o gofu per l’italiano).

PASAT
(Paced Auditory Serial Addition Test) è un test ideato da Gronwall (1977) che viene adattato e modificato a trattamento da F. Benso (2001). Nel trattamento sono utilizzati numeri, somme e moltiplicazioni. È utilizzato per discalculie (come effetto secondario) e soprattutto, per rinforzare il Sistema Attentivo Supervisore e la memoria di lavoro.

PERCEZIONE
Processo attraverso il quale l’informazione che proviene dagli organi di senso (sistemi efficienti e computanti), in seguito viene organizzata dai sistemi centrali in un’esperienza utilizzabile dal soggetto. Si distingue di solito dalla sensazione, che si riferisce al risultato immediato (modulare) e relativamente non elaborato della stimolazione dei recettori sensoriali.

PROCESSORE CENTRALE (PC)
Vedere Sistema Attentivo Supervisore (SAS).

PROCESSORE DEDICATO
Moscovitch e Umiltà definiscono “processore dedicato” quella parte di processore centrale che si occupa, in modo implicito, della modularizzazione dei sistemi specifici di secondo tipo.

PUNTO Z
I punti Z, chiamati anche punti standard, consentono di cogliere con precisione il significato di due o più punteggi grezzi riportati in differenti prove, perché permettono di ordinare in una unica distribuzione i punteggi conseguiti in più prove: infatti ad ogni punto grezzo corrisponde un preciso punto Z. Come si può evincere dalla formula, un soggetto che ha una prestazione uguale alla media del gruppo normativo avrà un punto Z = 0.
Z= punteggio ottenuto dal soggetto-media standard / deviazione standard
Q
QI
Il quoziente intellettivo o QI è un punteggio ottenuto tramite test standardizzati con lo scopo di misurare l’intelligenza, che, comunque, non ha ancora una definizione denotativa condivisa dai diversi studiosi.
R
RETEST
Ripetizione di alcuni test dopo un certo periodo di tempo, per verificare la situazione del soggetto e i possibili miglioramenti.

RISORSE
Le risorse, spesso seguite da “attentive” o “esecutive”, rappresentano le energie attentive del Sistema Esecutivo (o SAS). Sono il carburante che permette lo svolgimento di pensieri e azioni.
S
SACCADE
I movimenti oculari saccadici (o saccadi) sono rapidi spostamenti dell’occhio.

SAS
È l’acronimo del Sistema Attentivo Supervisore di Norman Shallice (1986). Sono nominati in modo interscambiabile il SAS di Shallice (1988), il Processore Centrale di Moscovitch e Umiltà (1990) e il Sistema Esecutivo di Baddeley (1986). Il SAS è il sistema che ha il compito di fornire le “energie attentive” per lo svolgimento dei nostri compiti, ha la funzione di supervisionare il flusso delle operazioni automatizzate. Tali automatismi ci permettono di attuare la soluzione e lo schema più appropriato al contesto del momento.

SISTEMA ESECUTIVO (SE)
Vedere SAS.

SILL/SEC
Sillabe al secondo. Corrispondono alla velocità di lettura e sono un indice fondamentale per comprendere la gravità del disturbo di lettura.

SISTEMA COGNITIVO
Vedere cognitivo.

SISTEMA NERVOSO
Il sistema nervoso è costituito da una rete di cellule nervose (neuroni) che attraversano il corpo. I neuroni sono raggruppati in circuiti e inviano messaggi da una parte all’altra del corpo attraverso segnali elettrochimici. Il sistema nervoso si divide in centrale e periferico.
T
TACHISTOSCOPIO
Il tachistoscopio è uno strumento computerizzato che permette di far apparire, per pochi millesecondi, liste di parole e non parole (nelle ultime versioni anche pezzi di brano) sullo schermo di un computer. I numero e il tempo (brevissimo) di apparizione delle parole viene regolato dall’operatore, il quale deve essere formato e preparato per evitare errori che renderebbero lo strumento inutile o dannoso.

TEST
Prove che misurano abilità in diversi ambiti scientifici, da non confondere con i trattamenti (vedere dopo).

TRAINING
Vedere trattamento.

TRATTAMENTO
I trattamenti (o training) sono esercizi da svolgere una o più volte a settimana, da personale formato che segue precisi protocolli di somministrazione. La difficoltà del training deve essere tarata sul soggetto che va motivato e mantenuto il più attivo ed attento possibile durante la seduta. Prima di ogni trattamento va accuratamente misurata la funzione da trattare. Finito il ciclo dei trattamenti bisogna eseguire un “retest”. I trattamenti sono abilitativi quando potenziano e sviluppano un’abilità ancora da formare (come nel caso della dislessia), sono invece riabilitativi quando potenziano un’abilità gia presente ma debole perché trascurata o danneggiata.

TPV
Test di Percezione Visiva e integrazione visuo-motoria.
V
VIA FONOLOGICA
È uno dei percorsi del “modello a due vie” all’interno dell’architettura funzionale della lettura. È il processo per cui lo scritto viene convertito in suono (conversione grafema/fonema) senza passare dal centro del signficato (si legge senza sapere ciò che si è letto).

VIA LESSICALE
È uno dei percorsi del “modello a due vie” all’interno dell’architettura funzionale della lettura. È la via che sfrutta la conoscenza delle parole e il loro significato per leggere in modo più veloce ed efficace.

VISUO-PERCEZIONE
È la percezione (vedere sopra) che coinvolge la modalità sensoriale visiva.
W
WISC III
Test standardizzato per misurare il Quoziente Intellettivo.
Z
Z (PUNTO)
Vedere Punto Z.

La dislessia
La dislessia
Eva Benso
Una guida per genitori e insegnanti: teoria, trattamenti e giochi.Come riconoscere in tempo i sintomi della dislessia e quali strumenti adottare per farvi fronte. Un manuale teorico e pratico per genitori e insegnanti. La dislessia è un disturbo specifico dell’apprendimento, in particolare della lettura, vissuta ancora oggi come un grave handicap cognitivo e sociale. Da qui, l’esigenza imperativa di pubblicare un libro che spieghi come riconoscerne velocemente i sintomi, quali strumenti adottare per farvi fronte (sia in ambito clinico che scolastico) e quale sia la corretta interpretazione da dare ad una condizione troppo spesso sottovalutata. La dislessia si pone l’obiettivo di inquadrare l’argomento in maniera divulgativa, secondo il punto di vista neuropsicologico, affinché possa essere uno strumento utile per insegnanti, genitori e chiunque voglia approfondire la materia, attraverso numerosi grafici, schemi esplicativi e un glossario finale.Etichette e luoghi comuni vengono aboliti, fornendo al lettore una prospettiva strutturata sul problema e illustrando il funzionamento della lettura nei suoi aspetti sottostanti: visuo-percettivo, linguistico e attentivo.Nella parte teorica del testo l’autrice Eva Benso affronta anche il momento diagnostico e quello dei trattamenti abilitativi, le cause del disturbo e i principali luoghi comuni e miti da sfatare, perché non esiste un dislessico uguale a un altro. Infine, la sezione riservata agli esercizi ludici e ricreativi permette di allenare il bambino dislessico divertendolo e interessandolo alla lettura, agevolata con l’uso di illustrazioni, fiabe o attività manuali, tutte tappe di un preciso percorso propedeutico di rinforzo cognitivo. La parola chiave del metodo proposto è “allenamento”, una vera e propria palestra per la mente. Conosci l’autore Eva Benso è Psicologa, Trainer Attentivo 3° livello formatore del Metodo Benso e Applicatore SMAART del Metodo Feuerstein.Opera privatamente a Torino (studio Tigmo) presso enti pubblici e privati, svolgendo attività di valutazione neuropsicologica, supporto psicologico, (ri)abilitazione cognitiva per disturbi delle funzioni esecutive-attentive, della memoria e dell’apprendimento.È socio fondatore e Presidente di ANCCRI. Sul territorio nazionale è docente in corsi per insegnanti, in Master e Seminari Universitari, in corsi di Alta Formazione e sul Metodo Benso.