Introduzione

Perché spiegare l’allattamento ai papà? Nessuno di loro ha mai allattato e mai potrà farlo.


Fino a pochi decenni fa la gravidanza, il parto, l’allattamento e le cure di un bambino piccolo erano una questione esclusivamente femminile. Il papà era poco presente, con un ruolo decisamente marginale. Le diverse figure femminili della rete parentale erano invece molto attive e coinvolte, a volte anche troppo: dalle nonne alle zie, dalle amiche alle “esperte” vicine di casa, non mancavano aiuti e consigli (più o meno richiesti).


In molte zone del mondo questa è ancora la realtà prevalente e si conferma il proverbio africano “per fare un bambino ci vuole un intero villaggio”. Oggi però, da noi, il villaggio è diventato sempre più piccolo, spesso formato solo da mamma e papà, o con qualche nonno che compare e scompare tra gli impegni lavorativi e le diverse attività del tempo libero. Ma non è solo questione di nuclearizzazione della famiglia, i nuovi padri da un po’ di tempo ci sono, vogliono esserci; molti di loro si sentono catturati dall’esperienza della nascita del figlio e ritengono di poter dare un importante contributo. Qualche esperto ha parlato di “mutazione antropologica”; forse il termine è esagerato, ma è nella realtà quotidiana vedere mariti e compagni non perdersi nessun appuntamento ecografico, prendere molto seriamente l’impegno di partecipare agli incontri preparto, sostituire sul comodino i libri di viaggi con quelli di puericultura. Per non parlare della presenza in sala parto (ormai la regola) e del ruolo attivo in ospedale nei primi giorni.


Questo veloce cambiamento è nato dal basso, un po’ per necessità e un po’ per passione, favorito da operatori attenti e sensibili, tollerato da altri, apprezzato dalle neomamme che hanno trovato nel loro uomo un sostegno autentico e disponibile. I “nuovi padri” non hanno tolto nulla alle madri, che mantengono un ruolo di assoluto protagonismo: il merito del mettere al mondo è tutto loro e di nessun altro. La fatica, l’impegno, il rischio è solo della madre, e ogni paternità resterà sempre debitrice di una maternità.


Da alcuni anni sono disponibili numerosi studi che mostrano i cambiamenti psicologici e biologici che avvengono nei padri coinvolti in mansioni di cura (ne daremo conto nel libro); non si tratta di perdita di virilità, anche se si verificano vere e proprie modificazioni ormonali, ma di lasciare che l’esperienza generativa arricchisca profondamente la personalità dell’uomo. Dopo la nascita di un figlio nulla è più come prima, per la madre come per il padre; la differenza tra i due è che la prima non può “fuggire”, mentre il secondo può decidere se farsi catturare dall’evento oppure se mantenere le distanze e attendere che il bambino sia più grande per occuparsene.


Come padri abbiamo vissuto il piacere di prenderci cura dei nostri figli e di condividere con le nostre mogli questa esperienza, come pediatri abbiamo avuto la soddisfazione di aiutare tanti padri incerti e spaventati a “buttarsi”. Nel 2006 nel centro nascita in cui lavoriamo abbiamo condotto una ricerca (allora innovativa) per indagare i vissuti dei nuovi padri, scoprendo così la ricchezza delle loro emozioni e dei loro desideri. Con quella ricerca è aumentata la sensibilità di tutta l’équipe nel coinvolgere i neopapà in ogni momento del percorso nascita, dai corsi nascita di coppia alle fasi di accudimento del dopo parto. Oggi da noi è routine proporre ai papà il contatto pelle a pelle con il neonato dopo un cesareo o incoraggiare i padri a passeggiare con i bambini in braccio per i corridoi mentre le mamme riposano.


Dopo il parto il passaggio più delicato e impegnativo è senz’altro l’avvio dell’allattamento al seno: la mamma è stanca e il bambino è in confusione, una pratica vecchia come il mondo sembra alquanto difficile e a rischio di fallire fin dalle prime battute. Ma anche la gestione a casa, dopo i primi giorni, può mettere a dura prova la nuova famiglia: c’è abbastanza latte? il piccolo mangia a sufficienza? oppure succhia troppo spesso e gli vengono le coliche? è normale il seno arrossato e duro? e adesso che fare? Gli aiuti non mancano, i consultori e le ostetriche sono pronte a sostenere. Da oltre vent’anni abbiamo informazioni validate da studi e si organizzano ottimi corsi di formazione per gli operatori. I “dieci passi” promossi da Unicef e OMS, il Codice in difesa dell’allattamento e numerosi documenti periodicamente aggiornati (ne parleremo in dettaglio) hanno permesso di migliorare il sostegno alle mamme. Ma resta sempre la necessità di condividere i momenti di crisi (soprattutto quelli delle tre di notte) e di avere un sostegno quotidiano sicuro; spesso basta un sorriso, quasi sempre occorrono più di due mani e di due occhi, qualche volta invece serve un aiuto professionale con collaudata esperienza. Il papà può essere una risorsa preziosa, in grado di fare la differenza. Anche questo è stato verificato e misurato: sappiamo che una breve motivazione e istruzione anche ai papà prima della dimissione dall’ospedale modifica in maniera significativa l’efficacia e la durata dell’allattamento, nonostante il padre non possa agire direttamente.


Nasce da qui l’esigenza e l’utilità di informare e motivare anche i padri sull’allattamento, con l’obiettivo di sostenere le mamme in questo bellissimo e importante compito. Questo libro dunque è scritto da due padri che non hanno mai allattato per insegnare ad altri padri ciò che mai avranno la possibilità di fare. Ciononostante siamo convinti che questa lettura porterà piacere e vantaggio ai padri, alle madri e ai loro piccoli. È con questo spirito che ci siamo messi a scrivere.


Il libro contiene venti brevi capitoli, indirizzati a un padre ideale che li rappresenta tutti, Andrea, marito di Luisa e padre di Federico. Le parti narrative sono intervallate da schede di sintesi e approfondimento, di facile e rapida lettura. Abbiamo aggiunto alcuni disegni didattici che rappresentano posizioni per allattare e per tenere in braccio il bambino. Oltre a riferimenti bibliografici per gli appassionati, abbiamo selezionato i siti web che possono aiutare i genitori a trovare ulteriori informazioni. I temi sviluppati nel libro derivano dalla nostra esperienza professionale a fianco delle mamme e dei papà, il resto lo può fare soltanto la pratica e l’aiuto diretto del pediatra di famiglia, degli operatori dei consultori e dei gruppi di auto-aiuto del vostro territorio.


Buona lettura e buon allattamento.

L'allattamento spiegato ai papà
L'allattamento spiegato ai papà
Alessandro Volta, Ciro Capuano
Il sostegno essenziale per mamma e bambino.Tutto quello che un papà deve sapere per provvedere all’aiuto e al sostegno indispensabili alla coppia madre-figlio durante l’allattamento. In questi ultimi tempi, moltissime mamme si sono riappropriate dell’allattamento al seno, dopo decenni di oblio. Talora però resta da persuadere uno degli attori più importanti affinché si stabilisca e prosegua un buon allattamento: il papà. L’allattamento spiegato ai papà è un agile e simpatico volumetto in cui i pediatri Alessandro Volta e Ciro Capuano raccontano a un immaginario padre tutte le cose che ogni papà deve sapere per provvedere all’aiuto e al sostegno indispensabili alla coppia madre-figlio. La prefazione è firmata dal famoso dottor Sergio Conti Nibali, direttore della rivista UPPA (Un Pediatra Per Amico). Conosci l’autore Alessandro Volta, pediatra e neonatologo, è padre dei tre ragazzi e di una bambina in affido. È responsabile dell'assistenza neonatale negli ospedali di Scandiano e Montecchio Emilia e membro della Commissione Nascita dell'Emilia Romagna. Cura il sito www.vocidibimbi.it Ciro Capuano, nato a Napoli nel 1967, lavora come pediatra presso il Nido dell'U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale di Montecchio Emilia ed è formatore per il personale sanitario sull'allattamento al seno secondo le linee guida OMS/Unicef. Si interessa di medicina integrata e delle tematiche inerenti il microbioma materno-infantile in epoca perinatale.