capitolo ii

Come funziona l'allattamento

Caro Andrea,

dopo aver compreso l’importanza dell’allattamento per la salute e il futuro di Federico, è arrivato il momento di capire meglio come funziona questo processo biologico così naturale e così misterioso. In pratica parliamo di come funziona il seno di Luisa, ma dobbiamo usare un’ottica nuova, quella legata alla maternità e al generare. È importante specificarlo perché noi maschi, soprattutto in certi momenti dello sviluppo, pensiamo al seno soltanto come oggetto di desiderio, legato alla pratica sessuale, cioè al dare e ricevere piacere nel rapporto amoroso. Se riflettiamo meglio, è affascinante riconoscere che alcune parti del nostro corpo, in periodi diversi dello sviluppo, svolgono funzioni diversificate (anche se tra loro strettamente legate): in questo momento il seno di Luisa rappresenta il nutrimento fisico e mentale di Federico, la parte del corpo della mamma che gli permette la sopravvivenza, che sazia la sua fame e il suo bisogno di contatto.


Nei primi mesi di vita la natura ha previsto una monodieta, un solo alimento perfetto e completo: questo cibo è prodotto integralmente dalla madre, anzi, la madre è cibo. Un giorno il seno di Luisa tornerà a essere quello che era prima della nascita di Federico, ma per ora permette un legame stretto tra lei e il suo bambino; è molto simile alla placenta, al punto che un famoso pediatra polacco, Janusz Korczak, all’inizio del ’900 intuì che il latte materno era per il bambino “sangue bianco”. In effetti attraverso il suo latte Luisa trasmette a Federico, oltre alle sostanze nutritive, anche cellule vive e ormoni che veicolano il suo assetto immunitario e il suo stato emotivo.


La prima cosa utile da sapere è che il seno non è un serbatoio dove si raccoglie il latte, e il capezzolo non è il rubinetto per farlo uscire. Il seno è un organo rotondeggiante e morbido, ricco di tessuto adiposo, che contiene una ghiandola molto efficiente in grado di produrre grandi quantità di latte umano. Questa ghiandola può essere attiva o spenta, e ad accenderla sono gli ormoni prodotti dal cervello materno a seguito dell’esperienza della maternità. Quindi non ha importanza se un seno è grande o piccolo (la parte adiposa non concorre all’allattamento), quello che conta è l’attivazione della ghiandola, e a guidare il tutto è la suzione del bambino.


Il meccanismo è sostanzialmente regolato da due ormoni che si chiamano prolattina e ossitocina. Il primo comanda alla ghiandola di produrre il latte, il secondo di farlo fuoriuscire. Quindi il latte si forma istantaneamente, in tempo reale, mentre Federico succhia, e più succhia più latte si forma. È vero il detto “non si allatta perché c’è latte, ma c’è latte perché si allatta”. Gli ormoni che ti ho citato sono molto importanti e hanno anche altre funzioni; l’ossitocina ad esempio è attiva durante il rapporto sessuale e durante il parto (regola le contrazioni), ma anche quando ci si prende cura di qualcuno con empatia e sensibilità, per questo è stato chiamato “l’ormone dell’amore”. L’ossitocina produce piacere, favorisce il legame tra le persone, regola la socializzazione; l’allattamento quindi rafforza la relazione tra Luisa e Federico, ma anche tra di voi. La prolattina, oltre a far produrre il latte, provoca attenzione, accudimento e difesa della prole; in forma leggermente modificata permette agli uccelli di nidificare e di covare.


Soltanto da pochi anni le ricerche hanno permesso di scoprire che questi ormoni sono presenti anche nei padri coinvolti nell’accudimento dei figli; quindi esiste una chiara base biologica che regola per chiunque i comportamenti di cura. Attenzione però, tu come padre hai la possibilità di tenerti lontano da questa esperienza, evitando di farti coinvolgere fisicamente ed emotivamente; in questo caso nel tuo organismo i livelli di prolattina e di ossitocina resteranno a valori bassi e il legame con tuo figlio dovrà attendere altre occasioni per rafforzarsi.


Ma torniamo al seno di Luisa che adesso, dopo poche ore dal parto, comincia a diventare più teso e più caldo. Significa che comincia a modificarsi; progressivamente aumenterà la produzione del colostro (il primo latte giallognolo) e nell’arco di alcuni giorni arriverà a produrre il latte bianco, più grasso. Questo processo è piuttosto lento quando si allatta il primo figlio, mentre diventa molto più veloce nelle gravidanze successive (questo perché, una volta modificato, il seno si riattiva con maggiore facilità anche a distanza di anni). Nei primi giorni è molto importante che Federico succhi spesso (anche ogni ora) e provochi quindi una stimolazione costante; questo permette una migliore attivazione ormonale e favorisce tutto il processo. Le poppate lunghe serviranno più avanti, adesso è meglio curare la frequenza, evitando che il seno resti a riposo per troppe ore (all’incirca non più di quattro ore); quindi c’è un numero minimo di poppate al giorno, ma non un numero massimo.


Con il passare del tempo, soprattutto dopo le prime 2-3 settimane, il seno si stabilizza e la produzione di latte riesce a mantenersi costante e proporzionata alle richieste del bambino. Tieni presente che il latte non è sempre uguale: abbiamo già visto differenze tra i primi giorni e i successivi, ma c’è anche differenza tra i primi minuti della poppata e la fine (quando aumenta la componente grassa), oppure differenze legate alla stagione calda o fredda o ad altre condizioni di stato della mamma. Quindi dobbiamo cercare di non interferire con questo meccanismo così preciso e rodato da millenni di evoluzione della specie. Per questi motivi è meglio evitare di inserire aggiunte di latte artificiale o schemi temporali rigidi che confondono il bambino e non gli permettono di mantenere il ritmo di cui ha bisogno (e che alla fine solo lui conosce).


Si sottovalutano troppo i fattori che ostacolano una adeguata produzione di latte. Ci sono infatti altri ormoni che annullano gli effetti della prolattina e dell’ossitocina, sono le adrenaline e i cortisonici, cioè le sostanze prodotte dallo stress, dalla paura, dal dolore. È da questo che Luisa deve essere protetta se vuoi aiutarla ad allattare bene e a produrre tutto il latte che serve a Federico. Se nel corso dell’allattamento sarà necessario assumere farmaci o fare anestesie o esami particolari, dovrete consultare un’ostetrica esperta o un medico che potrà darvi i consigli per evitare interferenze nella produzione del latte e permettervi di proseguire con serenità.


Il seno di Luisa attualmente si è trasformato in qualcosa di molto diverso da quello che rappresentava quando ti sei innamorato di lei. Adesso è il nutrimento completo e perfetto per il tuo bambino che inizia così il suo cammino per diventare grande. Se non è questo un miracolo…

Images

Images


Images

L'allattamento spiegato ai papà
L'allattamento spiegato ai papà
Alessandro Volta, Ciro Capuano
Il sostegno essenziale per mamma e bambino.Tutto quello che un papà deve sapere per provvedere all’aiuto e al sostegno indispensabili alla coppia madre-figlio durante l’allattamento. In questi ultimi tempi, moltissime mamme si sono riappropriate dell’allattamento al seno, dopo decenni di oblio. Talora però resta da persuadere uno degli attori più importanti affinché si stabilisca e prosegua un buon allattamento: il papà. L’allattamento spiegato ai papà è un agile e simpatico volumetto in cui i pediatri Alessandro Volta e Ciro Capuano raccontano a un immaginario padre tutte le cose che ogni papà deve sapere per provvedere all’aiuto e al sostegno indispensabili alla coppia madre-figlio. La prefazione è firmata dal famoso dottor Sergio Conti Nibali, direttore della rivista UPPA (Un Pediatra Per Amico). Conosci l’autore Alessandro Volta, pediatra e neonatologo, è padre dei tre ragazzi e di una bambina in affido. È responsabile dell'assistenza neonatale negli ospedali di Scandiano e Montecchio Emilia e membro della Commissione Nascita dell'Emilia Romagna. Cura il sito www.vocidibimbi.it Ciro Capuano, nato a Napoli nel 1967, lavora come pediatra presso il Nido dell'U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale di Montecchio Emilia ed è formatore per il personale sanitario sull'allattamento al seno secondo le linee guida OMS/Unicef. Si interessa di medicina integrata e delle tematiche inerenti il microbioma materno-infantile in epoca perinatale.