capitolo iii

la fonte e il berdsaglio

L’esempio più celebre

Il più famoso “momento eureka” nella storia dell’umanità è stato l’effetto di un ragionamento analogico. Il re Erione chiese ad Archimede di risolvere un problema: aveva dato a un artigiano la quantità d’oro necessaria per fabbricare una nuova corona e, benché la corona finita avesse lo stesso peso dell’oro che gli aveva consegnato, il re sospettava che l’artigiano ne avesse riempito l’interno con dell’argento, e avesse tenuto per sé l’oro rimasto. Ovviamente il re non voleva fare un taglio in una corona tanto bella, ma voleva verificare in modo indiretto. Archimede promise di pensarci.


Alcuni giorni più tardi Archimede si stava rilassando ai bagni pubblici. Quando si sedette nella vasca, osservò la quantità d’acqua spostata dal suo corpo. Notò che il livello dell’acqua si alzava e si abbassava a seconda di quanto il suo corpo si immergeva o si sollevava… gli venne un lampo di genio. Era così eccitato dalla sua scoperta che saltò fuori dal bagno e corse per le strade gridando: “Eureka, eureka!”. Aveva capito che se la corona, una volta immersa, avesse spostato più acqua del previsto, questo significava che era stata riempita con materiale meno denso dell’oro. Si erano verificate le condizioni ideali per favorire un’improvvisa presa di coscienza. La cronologia degli eventi era stata perfetta: l’aver fatto il bagno dopo l’incontro con il re. Archimede era probabilmente in uno stato emotivo dominato dal timore di non riuscire a risolvere il problema. Inoltre, era stato implicato un ragionamento analogico.

Una caratteristica umana

È facile analizzare e spiegare il processo dell’analogia. Prima di tutto c’è una “fonte”: sono le conoscenze acquisite, con cui ognuno di noi ha familiarità. Oggi l’agricoltura intensiva può essere usata come “fonte”, visto che in tutto il mondo abbiamo ormai sentito parlare dei vari aspetti dell’agricoltura industriale. Le limitazioni insite nei moderni metodi di coltivare la terra e allevare gli animali hanno già raggiunto la fase della consapevolezza collettiva.


Nel processo dell’analogia occorre anche il “bersaglio”. Di solito si tratta di un insieme di conoscenze meno familiari e più complesse, con molti punti in comune con la “fonte”. Partendo dai punti in comune tra la “fonte” e il “bersaglio”, è possibile conoscere e comprendere meglio quest’ultimo; si può anche favorire la nascita di una nuova consapevolezza. Il nostro “bersaglio” è la nascita industrializzata. L’agricoltura intensiva e la nascita industrializzata hanno molti punti in comune. Si può dire anche che siano due aspetti dello stesso fenomeno. Nel primo caso si tratta di esseri viventi non-umani, nel secondo caso di esseri viventi umani. Entrambe le pratiche rappresentano tipici esempi di deviazioni dalle leggi naturali.


L’analogia è un processo essenziale del ragionamento umano diffuso nelle scienze, nell’educazione, in politica, in letteratura, nell’arte… È molto usata dagli oratori e dai predicatori, che vogliono convincere il loro pubblico. La percezione analogica è un ingrediente necessario alla creatività. È una caratteristica umana trans-culturale. Recenti ricerche hanno dimostrato che persino un bambino di tre anni riesce a risolvere un’analogia. Non c’è presa di coscienza senza ragionamento analogico.

Alimentare la cascata

L’impressionante “momento eureka” che l’umanità ha sperimentato di recente è stato l’effetto di una cascata di analogie. È iniziato con un piccolo numero di fatti nuovi. Abbiamo scoperto che all’origine dell’improvvisa epidemia di morbo della mucca pazza vi era l’uso di mangimi e integratori contenenti carne e farine prodotte da ossa di pecore morte. Da quel momento, ogni notizia relativa all’allevamento e all’agricoltura ha avuto l’effetto di iniziare una nuova fase della cascata. È così che possiamo spiegare, ad esempio, la tempesta mediatica relativa agli alimenti geneticamente modificati. È così che improvvisamente abbiamo tutti scoperto nuovi aspetti dell’allevamento ittico. È così che ci siamo accorti che gli apicoltori immettono prodotti chimici negli alveari per allontanare le api durante le operazioni di raccolta, o per la prevenzione di malattie infettive, o per i trattamenti contro gli acari.


Oggi non dobbiamo rallentare il ritmo di questa cascata, ma dobbiamo assicurarci che continui a fluire. Dobbiamo addirittura alimentarla continuamente e far sì che si espanda. È in gioco il futuro dell’umanità.

L'Agricoltore e il Ginecologo
L'Agricoltore e il Ginecologo
Michel Odent
L’industrializzazione della nascita.Uno scambio di idee che analizza le molteplici similitudini fra l’industrializzazione dell’agricoltura e quella del parto. Sembra il titolo di una favola moderna: durante uno scambio di idee, l’agricoltore e il ginecologo comprendono fino a che punto entrambi abbiano manipolato le leggi della natura e analizzano le impressionanti similitudini fra l’industrializzazione dell’agricoltura e quella del parto, ambedue sviluppatesi nel corso del ventesimo secolo.L’Agricoltore e il Ginecologo di Michel Odent è una pietra miliare sull’industrializzazione della nascita. Conosci l’autore Michel Odent, medico ostetrico celeberrimo, noto soprattutto per aver introdotto il parto in acqua e le sale parto simili a un ambiente domestico, ha al suo attivo una cinquantina di studi scientifici e oltre dieci libri pubblicati  e tradotti in più di venti lingue. Da molti anni gestisce a Londra il Primal Health Centre, studiando gli aspetti relativi alla salute del bambino dalla gestazione al primo anno di vita.Di recente ha creato un nuovo sito internet - www.wombecology.com - dedicato all’ecologia della vita intrauterina.