L’apparato genitale maschile in pericolo
Gli scienziati hanno scoperto recentemente che molte sostanze chimiche create dall’uomo, in particolare quelle trasmesse attraverso gli insetticidi, i pesticidi, gli erbicidi, i fungicidi e i fertilizzanti, si potenziano l’una con l’altra e mimano l’attività ormonale. Più precisamente mimano gli estrogeni, che sono ormoni femminili. Ecco perché l’apparato genitale maschile è in pericolo, ecco perché aumentano i disturbi del tratto genitale maschile. Fino ad oggi non sono state fornite altre spiegazioni plausibili.
Indagini concordanti tra loro, provenienti da vari Paesi industrializzati, evidenziano che sempre più bambini presentano testicoli non scesi [problema comunemente indicato con il nome di criptorchidismo, N.d.T.]. Uno studio spagnolo ha comparato la frequenza di questa anomalia in diverse zone della provincia di Granada. Poiché questo difetto di nascita viene di solito corretto chirurgicamente, fu sufficiente contare il numero di interventi effettuati. Le coltivazioni di frutta e verdura di questa regione vengono trattate con il 51% dei pesticidi utilizzati in Spagna. In molte aree della costa mediterranea sono diffuse le coltivazioni in serre plastificate chiuse, in cui i lavoratori, comprese le donne in gravidanza, sono esposti a livelli alti di pesticidi. È stato notato che il numero di interventi di correzione era significativamente più alto nei distretti in cui era più alto l’utilizzo di pesticidi.
Le anomalie del pene, come ad esempio l’ipospadia, difetto per cui l’apertura dell’uretra si trova nella parte inferiore anziché all’estremità, sono anch’esse sempre più frequenti. Una recente indagine effettuata negli Stati Uniti ha rilevato che, dal 1970 al 1993, i tassi di ipospadia sono all’incirca raddoppiati in tutte e quattro le regioni degli Stati Uniti. Nello stesso periodo, è cresciuto anche il tasso di cancro ai testicoli. Oggi è comunemente accettato che la maggioranza dei cancri dei testicoli rappresentino gli effetti a lungo termine di difetti di sviluppo prima della nascita.
L’impressionante diminuzione della concentrazione media di spermatozoi e il declino della qualità del seme, verificatisi a partire dalla metà del ventesimo secolo, rappresentano l’aspetto più preoccupante della vulnerabilità del sistema genitale maschile.
Se tutte queste sostanze chimiche sono “mimatori di estrogeni”, è verosimile che possano interferire anche con lo sviluppo dell’apparato genitale femminile, anche se in modo più sottile. È ciò che sembra confermare uno studio belga che riguarda la precocità sessuale delle immigrate da Paesi in via di sviluppo. I ricercatori hanno notato che tra 145 ragazzi seguiti per problemi di pubertà precoce, 39 fra le femmine erano immigrate nei quattro o cinque anni precedenti da 22 Paesi in via di sviluppo, senza nessuna relazione con un particolare background etnico o di provenienza. Tutte avevano nel sangue alti livelli di DDE, un derivato chimico dell’organoclorina DDT, ancora usato in certi Paesi del terzo mondo.