APPENDICE 1

Classificazione delle pratiche nel parto normale
(Rapporto della OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità - Ginevra 1999)

Questa classificazione è stata realizzata secondo i criteri medici fondati sull’evidenza.

CATEGORIA A
Pratiche che sono chiaramente utili e che dovrebbero essere incentivate.

  1. Un programma personale che stabilisca dove e da chi essere assistiti durante il parto, da predisporre con la donna durante la gravidanza.
  2. Controllo del benessere fisico ed emotivo della donna durante il parto e il post-parto.
  3. Offrire liquidi per via orale durante il parto.
  4. Rispetto della scelta informata da parte della donna del luogo del parto.
  5. Rispetto del diritto della donna all’intimità nel luogo del parto.
  6. Supporto affettivo da parte degli assistenti durante il parto.
  7. Rispetto della scelta degli accompagnatori da parte della donna durante il parto.
  8. Fornire alla donna tutte le spiegazioni e informazioni che richiede.
  9. Metodi non invasivi, non farmacologici per alleviare il dolore durante la dilatazione, come il massaggio e le tecniche di rilassamento.
  10. Monitoraggio fetale con auscultazione intermittente.
  11. Libertà di posizione e movimento durante tutto il parto.
  12. Invito a evitare la posizione da sdraiata (decubito supino) durante il parto.
  13. Contatto immediato pelle a pelle della madre e del bambino e sostegno a iniziare l’allattamento durante la prima ora dopo il parto, secondo gli orientamenti dell’OMS sull’allattamento.

CATEGORIA B
Pratiche che sono chiaramente pregiudizievoli o inefficaci e che dovrebbero essere eliminate.

  1. Ricorso abituale al clistere.
  2. Ricorso abituale alla rasatura del pube.
  3. Ricorso abituale alla somministrazione endovenosa durante il parto.
  4. Posizione in decubito supino (sdraiata) durante la dilatazione.
  5. Posizione da sdraiata, con o senza staffe, durante il parto.
  6. Sforzi da spinta sostenuti e diretti durante la fase espulsiva.
  7. Massaggio e stiramento del perineo nella fase espulsiva.

CATEGORIA C
Pratiche di cui non esiste una chiara evidenza e che devono essere usate con cautela.

  1. Rottura artificiale del sacco amniotico nella prima fase del parto.
  2. Pressione del fondo uterino nella fase espulsiva.
  3. Legatura e resezione precoce del cordone ombelicale.

CATEGORIA D
Pratiche che spesso vengono usate in modo non adeguato.

  1. Restrizione di liquidi e alimenti durante il parto.
  2. Controllo del dolore per mezzo dell’anestesia epidurale.
  3. Monitoraggio fetale elettronico.
  4. Portare mascherina e camice sterile durante l’assistenza al parto.
  5. Stimolazione con ossitocina.
  6. Spostamento della donna in un altro luogo all’inizio della fase espulsiva.
  7. Invitare la donna a spingere prima che lei senta il bisogno impellente di farlo.

Il parto cesareo
Il parto cesareo
Ibone Olza, Enrique Lebrero Martinez
Solo se indispensabile, sempre con rispetto.Spesso il parto cesareo viene proposto senza una reale scelta da parte della mamma. Come è possibile renderlo il meno tecnologico possibile? Negli ultimi anni alcuni Paesi hanno registrato un allarmante incremento dei parti con taglio cesareo, al punto che per molti costituisce addirittura il modo più frequente di nascere. Senza alcun dubbio questa cultura non tiene conto delle conseguenze psicologiche, oltre che fisiche, tanto per la madre quanto per il figlio. Contro questa tendenza, il saggio Il parto cesareo di Enrique Lebrero Martinez e Ibone Olza intende incoraggiare le madri a ritrovare la fiducia nel proprio corpo e a recuperare la dignità della nascita. Il libro si rivolge quindi sia alle donne e alle famiglie, sia agli operatori sanitari, e tutti coloro che hanno a che fare con l’evento della nascita. Conosci l’autore Ibone Olza, nata in Belgio nel 1970, è madre di tre figli. È laureata in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Navarra e dottoressa in Medicina presso l'Università di Saragozza, specializzandosi in Psichiatria e svolgendo la sua attività professionale nel campo della psichiatria infantile, giovanile e perinatale. Attualmente lavora come psichiatra infantile presso un Centro di Igiene Mentale di Madrid e appartiene all'associazione El Parto es Nuestro. Dal 1996 è socia del gruppo di sostegno all'allattamento "Via Lactea" di Saragozza e nel 2001 ha fondato, insieme a Meritxell Vila, il forum virtuale Apoyo Cesareas, che fornisce supporto psicologico a madri che hanno subito cesarei e parti traumatici.