La qualità elettrica dell’aria
Una buona boccata d’aria fresca è un vero toccasana; è pulita e rinvigorisce, dà un sano appetito e favorisce un sonno profondo e ristoratore. D’altro canto, non c’è niente di peggio di quella sorta di miscuglio gassoso che è l’aria di città in cui molta gente vive, lavora e respira. I Romani sceglievano alcune zone per riposarsi e riprendersi basandosi sulla qualità dell’aria; nessuno può salire su una montagna, passeggiare lungo una spiaggia o sedersi nei pressi di una cascata senza accorgersi di questa qualità. Molti sono i fattori coinvolti, come la temperatura, l’umidità, la pressione atmosferica e il vento, ossia i componenti di facile percezione di ciò che chiamiamo clima; ma esistono anche altri fattori, e uno dei più importanti è la presenza nell’atmosfera di quei nuclei di condensazione dotati di carica elettrica conosciuti come ioni (o ioni atmosferici, per distinguerli dagli ioni di altre sostanze).
L’aria è composta soprattutto da molecole di ossigeno, azoto e anidride carbonica; queste, a loro volta, sono formate da atomi, con un nucleo che ha carica elettrica positiva, attorno al quale ruotano elettroni la cui carica elettrica è negativa. La maggior parte delle molecole dell’aria sono in equilibrio elettrico, ossia neutre, ma quando una di esse prende o perde un elettrone la carica diventa negativa nel primo caso e positiva nel secondo. Si trasforma, dunque, in uno ione atmosferico negativo o positivo. La formazione degli ioni è legata a varie cause: la luce ultravioletta che proviene dal sole, la radioattività del suolo, l’acqua in rapido movimento come nel frangersi delle onde o delle cascate, o le scariche temporalesche. Oggi gli ioni atmosferici possono essere generati anche in modo artificiale. I piccoli ioni negativi sono molto attivi dal punto di vista elettrico, rapidi, mobilissimi; nell’aria che respiriamo sono per lo più costituiti da uno o più atomi di ossigeno o di azoto. Conferiscono vitalità all’organismo e, secondo alcuni, sono assimilabili a quello che per gli yogi indiani è il “prana atmosferico” (che, per inciso, si assorbe respirando con il naso). Enormi quantità di piccoli ioni negativi sono prodotte dalle grandi masse d’acqua in movimento o in corso d’evaporazione, quali i mari o i laghi grandi e profondi.
I grossi ioni positivi, o ioni lenti, sono formati da un nucleo polimolecolare che cattura i piccoli ioni negativi agglutinandoli. La presenza di numerosi grossi ioni diminuisce la conduttività elettrica dell’aria, cosa che si verifica soprattutto quando questa è inquinata da polveri, fumo, nebbia, smog. In sostanza, si può dire che all’aumentare dei grossi ioni diminuiscono quelli piccoli. Gli ioni più grandi sono caratteristici dell’aria inquinata delle città; in campagna, dove l’aria è pulita, si contano 1, 2 o 3 piccoli ioni per uno grosso, mentre in città la proporzione è di uno piccolo contro 275 grossi, fino a 600. È il predominio dei grossi ioni lenti e l’assenza di piccoli ioni negativi veloci a rendere l’aria delle città insalubre e meno tonica. Le polveri, al pari dei gas di scarico delle automobili, assorbono e neutralizzano i piccoli ioni negativi, ossia la fonte di vivificazione dell’atmosfera.
Uno dei primi scienziati a eseguire ricerche sugli ioni fu il russo A.L. Chizhevsky, che costruì il primo generatore meccanico di ioni nel suo laboratorio di Mosca nel 1922, e nei successivi 17 anni condusse un’enorme quantità di ricerche sugli effetti degli ioni atmosferici sugli organismi viventi. Dopo molti studi effettuati sugli animali, si accorse che l’aria ricca di ioni negativi favoriva una migliore mobilitazione dei meccanismi di difesa del corpo (effetto opposto a quello dell’aria carica di ioni positivi), e nel 1928 realizzò una speciale camera di ionizzazione, dove sottopose a trattamento 130 pazienti affetti da tubercolosi. Il loro stato di salute generale migliorò in modo significativo e aumentarono di peso.
Molte moderne ricerche sugli ioni sono state effettuate in climatologia medica. È noto che gli effetti di certi tipi di vento caldo e secco, portatori di ioni positivi, disturbano la gente in molte parti del mondo. Il Foehn svizzero, il Mistral in Francia, Il Santa Ana in California, Il Chinook in Canada, lo Scirocco e la Tramontana in Italia, lo Sharav israeliano. Questi venti hanno spiccati effetti sull’insorgenza di malesseri generali di vario tipo, fra cui la depressione, la tendenza al suicidio o addirittura all’omicidio. L’azione nociva del Foehn, in particolare, è riconosciuta dalla legislazione di alcuni Paesi alpini: in Austria e in Svizzera, infatti, la presenza di questo vento viene considerata un’attenuante nei processi per crimini collegati a condizioni di raptus nervosi. In Italia, l’effetto psicotropo del vento è riconosciuto a livello popolare da sempre: per questo si usa dire ancora oggi che chi si trova a compiere azioni poco logiche deve essere “sciroccato”.
All’Università ebraica di Gerusalemme, il Prof. F.G. Sulman ha studiato, per un periodo di 4 anni, un gruppo di 800 persone che soffrono lo Sharav. Ha trovato nel loro sangue un’insolita quantità dell’ormone serotonina, dovuta con probabilità all’elevato contenuto di ioni positivi nell’aria prima dello spirare di quel tipo di vento. Ha scoperto che poteva riprodurre in modo artificiale gran parte degli effetti di quel vento, e che il trattamento con ioni negativi riportava alla normalità le condizioni dei pazienti. Ancora a Gerusalemme, i dottori dell’ospedale Bikur Holim scoprirono che gli ioni negativi, anche senza alcun altro trattamento, facevano cessare le condizioni spastiche nei bambini che soffrivano di bronchite asmatica dopo un tempo molto minore rispetto a quello richiesto da un trattamento convenzionale.
In generale si può dire che gli ioni positivi tendono a produrre effetti nocivi, mentre gli ioni negativi ci fanno star bene. Hanno un notevole effetto benefico nei casi di febbre da fieno, asma e allergie. Si è notato, per di più, che stabilizzano la pressione del sangue, migliorano la capacità lavorativa, la capacità di apprendimento e i riflessi. Il ritmo delle onde cerebrali si equilibra e il bilancio metabolico di certe vitamine si normalizza. L’effetto della ionizzazione negativa dell’aria sembra legato alla spiccata reattività elettrica degli ioni negativi e alla loro capacità di legarsi agli ioni positivi nel sangue, neutralizzandoli.
Abbiamo visto in precedenza che la matrice fondamentale in cui è immerso il nostro corpo, ossia il tessuto connettivo, passa da uno stato di gel, acidosico, con carica in prevalenza positiva durante la notte, a uno stato di sol, alcalosico, con carica in prevalenza negativa durante il giorno. L’alternanza di questi due stati assicura la buona salute del nostro sistema. Quando il connettivo di una parte del nostro corpo, per un motivo qualsiasi, rimane bloccato nello stato di gel, a carica positiva, è soggetto al processo dell’infiammazione, meccanismo con il quale il nostro corpo neutralizza tutti i materiali di carica positiva utilizzando un’insieme di stratagemmi chimico-fisici portatori di carica negativa.
Per questa ragione gli ioni negativi che respiriamo hanno l’effetto di rafforzare questo nostro meccanismo di depurazione naturale. L’aria del mare o della montagna viene avvertita come salutare perché gli ioni negativi che essa contiene, e che si formano per effetto dei raggi ultravioletti e per il frangersi delle onde sugli scogli, vanno a legarsi con le particelle di polvere, di polline o con tutto quello che ha carica positiva, neutralizzandoli e facendoli precipitare. Allo stesso modo, dentro di noi, una maggiore disponibilità di ioni negativi provenienti dall’aria respirata ci consente una buona riserva di “neutralizzatori” di ioni positivi in eccesso, che si concentrano nelle parti del nostro corpo che funzionano meno bene.
Chizhevsky pensava che l’influenza degli ioni potesse essere trasmessa direttamente attraverso il flusso sanguigno. In uno dei suoi esperimenti, collegò il sistema circolatorio di due animali e vide che quando uno solo di questi era esposto agli ioni atmosferici, l’altro mostrava la stessa reazione anche se non aveva respirato la stessa aria.
L’aria delle città è molto ricca di ioni positivi di provenienza industriale, automobilistica o dovuti alle difficoltà di ricambio dell’aria a causa della presenza di edifici alti. Per questo, oltre che per i numerosi altri motivi già discussi, molti bambini respiratori orali e allergici si concentrano soprattutto nei grandi centri urbani.
Esistono in commercio degli apparecchi, gli ionizzatori, che, attraverso la produzione di microscariche elettriche, ionizzano negativamente l’aria con cui sono a contatto, un po’ come fanno i fulmini durante un temporale. Uno di questi dispositivi, chiamato Elanra, è riconosciuto in Australia come dispositivo medico efficace per il trattamento dell’asma e di disturbi respiratori legati alle allergie.
Il dispositivo viene posto a circa 1-1,5 metri dal bimbo che dorme, rivolto verso di lui. Durante la notte fa sì che il bambino respiri aria ricca di ioni negativi. Un toccasana per il respiratore orale con tendenze allergiche.