Introduzione

Due bambini giocano ad un gioco senza regole:
Bambino 1: Aspetta, questo gioco non ha regole.
Bambino 2: E allora?
Bambino 1: Come facciamo a sapere se stiamo giocando correttamente?
Bambino 2: Se ci divertiamo, vuol dire che stiamo giocando correttamente.

Dallas Clayton

Non si è mai troppo giovani, né troppo vecchi per giocare.

Fin dai primi giorni di vita possiamo interagire con i nostri piccoli attraverso il gioco.


Nei primi mesi il bambino scopre il proprio corpo. Possiamo aiutarlo, stimolarlo e coccolarlo attraverso il contatto fisico e visivo. Massaggi, carezze, contatto corpo a corpo (portandolo ad esempio nella fascia) saranno estremamente graditi a questa età.


Solo dopo aver acquisito il controllo del proprio corpo inizierà a interessarsi al mondo circostante, che vorrà esplorare con tutti i cinque sensi. In questa fase il bambino non ha bisogno di giocattoli. Una giostrina e una bambola rudimentale, magari fatta con un fazzoletto annodato che porta l’odore della mamma saranno più che sufficienti.


Non è necessario acquistare giocattoli per stimolare il bambino. Tutto ciò di cui ha bisogno è il contatto e l’interazione con il mondo che lo circonda. Parlate con il vostro bambino, cantate per lui. Filastrocche e ninnenanne sono spesso tra i ricordi più cari della nostra infanzia.


Anche la lettura ad alta voce è estremamente benefica e stimolante per i bambini. Un articolo di Luciano Benedetti sul “Corriere della Sera” sottolinea come “secondo studiosi di tutto il mondo, la lettura ad alta voce è una delle strategie di dimostrata efficacia per prevenire i problemi dello sviluppo e dell’apprendimento nel bambino”. Perché leggere a un bambino ha effetti molto positivi sulla sua salute, sul suo sviluppo cognitivo ed emotivo.


Non è mai troppo presto per iniziare a leggere ad alta voce ai nostri bambini: fin dai primi giorni ameranno essere cullati dalla voce di mamma e papà. Secondo la teoria dello sviluppo precoce (Early Child Development) nel bambino molto piccolo, lo stimolo a svolgere un nuovo compito (come quello di ascoltare, appunto) aumenta la sopravvivenza dei nuovi neuroni che si stanno formando.


Verso i sei-otto mesi i bambini adorano il gioco del cucù. Questo gioco permette loro di assimilare il concetto di permanenza dell’oggetto (l’oggetto – in questo caso il genitore – esiste anche quando non lo vedo) e di sviluppare la memoria a breve termine. Ma questo gioco è anche molto di più. Il contatto “occhi negli occhi” rafforza il legame e la connessione tra genitore e figlio.


L’attesa fiduciosa e la gioia nel ritrovarvi alimentano la fiducia in se stesso e nella vita. A questa età potrete proporre sonagli e oggetti confezionati con materiali dalle consistenze diverse per poter sperimentare attraverso il tatto. La bambola-fazzoletto sarà sempre amata e potrà essere affiancata a una bambola a sacchetto.


Un altro “gioco” molto amato a questa età è il “test di gravità”. Non spazientitevi se il vostro bambino getta per l’ennesima volta il cucchiaio che avete appena raccolto. Sta scoprendo leggi fisiche di fondamentale importanza.


A questa età il bambino apprezzerà anche i giochi sensoriali proposti nella seconda parte di questo libro. Questo genere di attività potrà essere proposto, con diverse modalità, fino ai sei anni e oltre.

Tra gli otto e i dodici mesi il bambino inizia a esplorare in modo più audace e attivo. Sportelli, cassetti e armadi alla sua altezza forniscono esperienze sensoriali formidabili. Ovviamente è giunto il momento di fissare alcune regole. Riservandogli un cassetto pieno di oggetti interessanti e inoffensivi (cucchiaio di legno, pentolino, strofinaccio) lo terrete impegnato mentre svolgete le vostre faccende ed eviterete che svuoti l’intera cucina.


Secondo Maria Montessori il senso dell’ordine (esteriore e interiore) si sviluppa nei primi due anni di vita. È quindi importante che il bambino cresca in un ambiente ordinato e il più possibile adatto a lui, nel quale possa facilmente trovare ciò che desidera e imparare a riporlo autonomamente. L’ordine è importante anche perché infonde sicurezza: nel mondo caotico nel quale viviamo, sapere che nella nostra casa ogni cosa è al suo posto è incredibilmente rassicurante.


Ai giochi sensoriali proposti in precedenza potrete aggiungere in seguito la componente verbale. Nominate ciascun oggetto e le sue caratteristiche (“Questo è rosso”, “Questo è verde”, “Questo è liscio”, “Questo è ruvido” e così via).


Attraverso l’album di famiglia1 potrete rafforzare il legame con amici e familiari che vivono lontani ma che hanno un ruolo importante nella vita della vostra famiglia. Sfogliatelo regolarmente, nominate le persone raffigurate e spiegate al bambino chi sono e perché le considerate speciali.

Dai due anni in poi entra in scena l’immaginazione. Un oggetto può acquisire un valore simbolico e trasformarsi in qualcos’altro. La bambola verrà accudita e curata con amore e attenzione, sia dai maschi sia dalle femmine.


In questa fase, il bambino giocherà a imitare gli adulti con i quali interagisce. Questo è il suo modo di scoprire se stesso e di esercitare le proprie abilità psicomotorie. Lasciate che vi aiuti nelle faccende di ogni giorno. Ne trarrete entrambi grande soddisfazione.


Permettetegli di esplorare liberamente il mondo che lo circonda. Vestitelo in modo che non debba preoccuparsi di sgualcire o macchiare i suoi abiti nel corso delle sue avventure. Invitatelo ad ascoltare il canto degli uccelli, ad annusare fiori e piante, a manipolare elementi diversi come acqua, sabbia, terra, pietre, pezzi di legno. Questi elementi presenti in natura sono ben più interessanti di qualsiasi giocattolo si possa acquistare.


Osservate le forme di vita presenti nel vostro ambiente. Anche se vivete in città potrete senz’altro osservare piccoli insetti e uccelli e scoprire il loro mondo meraviglioso. Osservare la natura, studiare le api, le formiche, raccogliere e classificare foglie e fiori, nutrire gli uccelli durante l’inverno e aiutarli a nidificare in primavera. Potrete persino allevare le farfalle2 osservandone lo sviluppo da vicino per poi liberarle in un parco o sul balcone di casa. Lasciatevi guidare dalla curiosità dei vostri bambini per approfondire argomenti che non conoscete e imparare insieme nuove cose.

Il gioco simbolico prima e il “fare finta” poi sono i germogli della creatività. Il bambino impara a immaginare situazioni diverse e soluzioni originali: un dono essenziale per il futuro. Grazie all’elasticità mentale acquisita anche attraverso il gioco, il bambino impara a elaborare soluzioni appropriate nelle situazioni difficili e ad adattarsi più facilmente a quelle inaspettate.


Permettetegli di sperimentare utilizzando gli oggetti in modo diverso da quella che è la loro funzione primaria. Sarete sorpresi dalle idee che i vostri bambini potranno avere.


Non è raro vedere i bambini interessarsi più alla confezione che al giocattolo che contiene. Offrite al vostro bambino un semplice scatolone e state a guardare. Se il bambino ve lo chiede, aiutatelo a trasformare lo scatolone in ciò che desidera. In caso contrario, limitatevi a osservare e perché no, a imparare. I nostri figli possono essere una meravigliosa fonte di ispirazione per le nostre menti troppo razionali.


A questa età il bambino inizia ad apprezzare i libri illustrati, che non si stancherà di sfogliare, da solo o insieme a mamma e papà.


Per il momento il gioco con gli altri bambini si svolge in modo prevalentemente “parallelo”. I bambini giocano l’uno accanto all’altro ma non giocano ancora insieme. Dai tre anni in poi il bambino imparerà per gradi a interagire con gli altri.


Ma di tutte le attività che potrete proporre, quelle che i bambini apprezzeranno di più sono quelle della vita quotidiana. O di “Vita pratica”, come le chiamava Maria Montessori. Riordinare, pulire, preparare da mangiare… permettete ai vostri bambini di partecipare alle faccende che svolgete giorno per giorno. Ne saranno felici, si sentiranno utili e competenti e, non meno importante, diventeranno presto dei validi aiutanti.

Verso i tre-cinque anni potrete proporre teli da gioco e travestimenti. Se giocate all’aperto potrete stupirli con le bolle di sapone.


L’albero genealogico permetterà al bambino di comprendere le relazioni tra i membri della famiglia e di trovare il proprio posto.


Le attività artistiche (pittura, disegno, arti plastiche) saranno estremamente gradite a questa età, così come tutte le esperienze sensoriali.


Se possibile, frequentate con regolarità la biblioteca. Permetterete ai vostri bambini di usufruire di un’ampia selezione di opere e di imparare a rispettare le regole dettate dalla condivisione. Quando leggete un libro al vostro bambino non dimenticate di leggere il titolo e il nome dell’autore. Insegnategli subito come prendere e riporre il libro al suo posto, con cura, nel verso giusto, come trasportarlo, tenendolo chiuso e utilizzando entrambe le mani. Mostrategli come girare le pagine, con delicatezza. Imparerà a rispettare i libri e a maneggiarli con cura.

Dai sette anni in poi, il gioco ruota intorno all’immaginazione. È particolarmente importante, anche in questa fase, incoraggiare i bambini a esprimere la propria creatività, nonostante le forti influenze dei giochi moderni che tendono a relegare il bambino in un ruolo passivo o in uno scenario preconfezionato. Una mente “bambina”, aperta e creativa, sarà un dono prezioso per il resto della vita.


Incoraggiate i vostri bambini a scrivere, redigendo insieme diari di viaggio, lettere, un diario del naturalista3, fumetti, ricettari, manuali e storie illustrate. Partendo da ciò che amano, sfruttate le loro inclinazioni e abilità in modo creativo. Vostro figlio è appassionato di calcio? Create insieme un annuario nel quale raccoglierete informazioni sui suoi giocatori preferiti. O di cavalli? Cercate insieme informazioni su questi animali e create un libro con illustrazioni e fotografie fatte da voi.


Continuate a frequentare regolarmente la biblioteca. Troverete sempre nuove fonti di ispirazione.


Se decidete di permettere ai vostri figli di utilizzare il computer, restate accanto a loro quando lo fanno, in modo da poterli guidare e accompagnare.

Nota: Le fasce di età sopra indicate sono presentate a puro titolo indicativo e non devono essere considerate in modo troppo rigido. Ogni bambino si sviluppa a un ritmo diverso e lo stesso bambino potrà essere in “anticipo” su alcuni aspetti e in “ritardo” su altri.

Giochi con me?
Giochi con me?
Claudia Porta
Tanti modi creativi per accompagnare i nostri figli nella crescita.Tante idee per imparare a giocare con i bambini, creare giochi fai da te e divertirsi nella natura, stimolando la creatività e la fantasia dei nostri figli. Da bambini, tutti sappiamo giocare. Crescendo però smettiamo gradualmente di farlo, per poi accorgerci che non ne siamo più capaci. Ed è qui che ci vengono in aiuto i nostri figli: attraverso il gioco è possibile infatti creare un legame profondo con i bambini e, se restiamo in ascolto, potremo capire molto di più di ciò che riescono a esprimere a parole. Claudia Porta presenta, oltre ad alcune riflessioni sull’importanza del gioco nei suoi diversi aspetti, molti progetti creativi alla portata di tutti, da realizzare con e per i bambini.Giochi con me? diventa, così, anche un libro per trasmettere ai più piccoli il valore del lavoro e il rispetto per ciò che ne risulta, perché comprendano che ciò che non esiste si può sempre inventare. Conosci l’autore Claudia Porta è autrice, blogger e insegnante di yoga e di meditazione. Dal 2007 vive in Provenza e cura il blog lacasanellaprateria.com. Organizza anche corsi di yoga e meditazione guidate.