Come scegliere i giocattoli
Esistono in commercio numerosi, costosi giocattoli per neonati. Giocattoli che promettono di sviluppare questo o quel senso, questa o quella abilità.
Ma il bambino piccolo non ha bisogno di tutto questo. Non ha bisogno di luci, di suoni, di continue sorprese. Il bambino ha bisogno di braccia, ha bisogno di mani, di un viso. Nessun giocattolo sarà mai altrettanto perfetto e “stimolante” per lui. Ha bisogno di sentire la nostra voce, di far parte della nostra vita. Essa contiene tutti gli stimoli necessari al suo sano sviluppo.
I famosi giochi tutti luci-suoni-musiche possono essere un’alternativa allettante perché, catturando temporaneamente l’attenzione del bambino, offrono ai genitori qualche attimo di calma. Ma se osserviamo con attenzione i nostri figli ci rendiamo conto che in realtà non sono “calmi e tranquilli” ma ipnotizzati, assolutamente passivi. Per non parlare del fatto che in genere le canzoncine o le musichette che caratterizzano questo genere di giochi finiscono con l’esasperarci ancor più delle richieste di attenzione da parte dei nostri bambini.
Un tappeto o un materassino steso sul pavimento e una giostrina appesa a circa un metro di distanza (in modo che non possa afferrarla) contengono stimoli più che sufficienti per un neonato. Potrete creare diversi tipi di giostrina e alternarli regolarmente. Ancora una volta, non c’è bisogno di luci e suoni, né di ingranaggi, motorini e batterie che muovano la giostrina, che oscillerà spontaneamente grazie agli spostamenti d’aria presenti in una casa piena di vita.
Fitzhug Dodson, psicologo e autore di numerosi libri sulla genitorialità tra cui Your child: Birth to age 6 (Fireside, 1986), sostiene che il giocattolo ideale rappresenti 10% del gioco. Il restante 90% deve venire dal bambino.
Più il gioco è rudimentale, più a lungo suscita interesse, e il suo uso può evolvere con la crescita del bambino. Proprio per questo spesso i bambini si interessano più allo scatolone che al contenuto, più all’etichetta che al pupazzo.
Stendete il vostro bambino sul pavimento (su un tappeto o una trapunta) e non legato in sdraiette e seggiolini. Libero di esplorare lo spazio circostante e il proprio corpo, ne acquisirà pian piano il controllo. Imparerà da solo a girarsi, a sollevarsi, poi a gattonare e a camminare. È fondamentale che il bambino abbia libertà di movimento e che l’ambiente che lo circonda sia adatto e sicuro, sgombro da eventuali pericoli.
Imparate a fidarvi del vostro bambino. La natura è meravigliosamente congegnata e le varie tappe dello sviluppo si susseguiranno senza bisogno di forzature. Abbiate l’umiltà di osservarlo e di incoraggiarlo senza intralciarlo con aspettative precise o con interventi non necessari. Siate presenti, non invadenti: saper osservare è una delle cose più importanti e più difficili da imparare per un genitore.
Quando il bambino inizia ad acquisire maggiore autonomia, è bene incoraggiarlo lasciandogli tutta la libertà possibile. E con questo non intendo che bisogna lasciargli tirare giù le tende o giocare con i fili elettrici in nome della libertà, ma che bisognerebbe cercare di organizzare la casa, o almeno la sua cameretta e il soggiorno, perché sia “a misura di bambino”. Il piccolo dovrebbe potersi muovere senza impedimenti, senza rischiare di farsi male o di fare danni, e senza sentirsi dire continuamente “no”. In questo modo potrà sviluppare indipendenza e spirito di iniziativa, senza aver sempre paura di sbagliare e di essere sgridato. Sarebbe opportuno togliere di mezzo oggetti fragili, preziosi e pericolosi finché non avrà imparato a comprenderne il valore. Non è necessario sbarazzarsene; basterà sistemarli in alto, fuori dalla sua portata.
Il bambino che ha una certa libertà di movimento, e che ha a portata di mano pochi oggetti solidi, interessanti e di qualità con i quali sperimentare, inizierà a giocare per conto suo, purché siate comunque nei paraggi. Al contrario, il piccolo al quale è vietato andare là, toccare questo o quello, correre, o saltare, avrà bisogno del vostro aiuto per trovare qualcosa da fare senza essere sgridato.
Il bambino libero di esplorare acquisisce maggiore autonomia, maggiore fiducia in se stesso, e maggiori abilità pratiche. Il bambino che aiuta la mamma a lavare le verdure sviluppa in maggior misura i sensi (che poi sono solo cinque, anche se certe pubblicità promettono di svilupparne molti di più) di quello seduto di fronte alla girandola luminosa. Certo, magari ci sarà un po’ d’acqua sul pavimento, ma indovinate chi sarà felice di asciugare? Proprio lui, il vostro bambino. In questo modo avrà imparato a svolgere un compito, a controllare che tutto sia in ordine, a sistemare eventuali “danni” provocati, rendendosi conto che la responsabilità è sua, ma senza viverla come un peso. Se pensate di insegnare queste cose ai vostri figli quando saranno adolescenti… buona fortuna!
E che dire del riordinare? Se riusciamo a convincere i nostri figli che riordinare fa parte del gioco, eviteremo musi lunghi e discussioni; a tale fine, è importante che il numero dei giocattoli sia limitato e che ognuno abbia un proprio posto ben preciso. L’ordine è molto importante non solo per la mamma, ma anche per il bambino perché se vive nel caos, avrà il caos anche nella sua testa. Fino ai tre anni i bambini amano l’ordine e impareranno senza sforzo i gesti necessari a mantenerlo. Questi poi rimarranno come un’ottima abitudine per il resto della loro vita.
Purtroppo i materiali naturali stanno a poco a poco scomparendo dalle nostre case e dalle nostre vite. Il legno, ad esempio, materiale antico, poetico, carico di storia e di significato, porta in sé la storia dell’albero, il lavoro dell’uomo, la cura e il rispetto per la natura. È un materiale gradevole al tatto, solido e sicuro. I giocattoli in legno durano tutta la vita e possono passare di generazione in generazione, aumentando il loro valore affettivo e la connessione tra genitori e figli e rinforzando le tradizioni familiari e il senso di appartenenza.
Scegliere un gioco di qualità, come una figura intagliata nel legno, ad esempio, è un segno di rispetto nei confronti del bambino. Il cavallo di legno sarà forse più costoso di quello di plastica, ma durerà tutta la vita e sarà trattato con maggiore rispetto, insegnando al bambino il valore delle cose, frutto del duro lavoro dell’uomo. Ce ne sarà uno e non dieci, e grazie alla sua unicità sarà ancora più prezioso.
Educandoli al gusto delle cose belle e di qualità, al rispetto e alla cura delle proprie cose, aiuteremo i nostri figli a cercare e a creare bellezza intorno a sé, nella loro vita, nel mondo.
I giocattoli dovrebbero essere facilmente accessibili, a portata di mano, in soggiorno o nella stanza nella quale la famiglia passa più tempo e non solo nella camera dei bambini. Un piccolo scaffale ordinato o un cestino dei tesori non comprometteranno certo l’aspetto estetico della vostra casa; soprattutto se ogni giocattolo ha un suo posto ben preciso. Questo rende l’ambiente gradevole e ordinato e rassicura il bambino che, perfettamente in grado di riporre ogni oggetto al proprio posto, si sente competente e impara a tenere in ordine. Ovviamente è indispensabile dare l’esempio, mantenendo lo stesso comportamento. Limitare il numero di oggetti presenti in casa e assegnare a ciascuno il proprio posto è un’ottima idea anche per mamma e papà.