seconda parte

Giocare all'aperto

Abbiamo già parlato dell’importanza di stare all’aria aperta. Che viviate in campagna o in città, cercate di ritagliarvi regolarmente un po’ di tempo da trascorrere nel verde.


Osservare, interagire, rispettare

I nativi americani chiedono il permesso alla pianta prima di raccoglierne i frutti. Francesco d’Assisi ringraziava “fratello sole” per il calore che ci procura. Impariamo a rispettare la natura e a comprendere che tutte le creature sono interdipendenti. Insegniamo ai nostri figli a non distruggere per puro divertimento e a rispettare l’ambiente nel quale si trovano.


Impariamo anche ad accettare e assecondare la curiosità (è una grandissima risorsa!) dei nostri figli e lasciamoli il più possibile liberi di esplorare e sperimentare. Non trasmettiamo loro i nostri pregiudizi e le nostre paure: non diciamo che i vermi sono ripugnanti, non urliamo alla vista di un ragno, non preoccupiamoci dei vestiti puliti più che della sete di conoscenza dei nostri bambini.


Se prevedete una giornata all’aria aperta, scegliete abiti comodi ed economici, perché i bambini possano muoversi liberamente e giocare senza paura di sporcarsi o di rovinare il bel vestitino. Concedetevi il lusso di mollare un po’ la presa, di rallentare e magari di inginocchiarvi a terra insieme a loro per osservare le meravigliose creature con le quali condividiamo la Terra.


Osservate insieme le piante e gli animali che vivono nel vostro territorio. Formiche, farfalle, api, ragnatele, chiocciole, lumache, eccetera. Andate a caccia di impronte, di pigne, di conchiglie, di semi, di nidi abbandonati, di ghiande e di tutte le piccole meraviglie che troverete sul vostro cammino. Giocate con l’acqua, con la terra, con il fango, con la sabbia. Fate uno strappo alla regola e rimanete alzati fino a tardi qualche sera d’estate per osservare il cielo. Sdraiatevi su un prato durante il giorno e fermatevi a guardare le nuvole.


E provate alcune di queste attività, che vi aiuteranno a conoscere meglio l’ambiente in cui vivete.

L’erbario

Durante le vostre passeggiate all’aperto, raccogliete fiori e foglie che potrete in seguito far essiccare e raccogliere in un erbario.


Per farle seccare, disponetele tra due pezzi di cartone sopra i quali appoggerete un grosso libro e attendete una settimana circa. Se avete molto materiale, potrete disporlo su più strati.


Incollate il tutto su un quaderno (o sul vostro diario del naturalista, se ne avete creato uno) aggiungendo dettagli come il nome della pianta dalla quale provengono, e magari un disegno o una fotografia della stessa.

Il Diario del Naturalista

Il Nature Journal è un “diario del naturalista”. Un diario, un erbario, un’enciclopedia fai-da-te, un album da disegno, un diario di bordo delle vostre esplorazioni. Tutto in un semplice quadernetto.


Tenere un diario di questo tipo è un’attività estremamente creativa, piacevole ed utile. Un supporto impareggiabile per scoprire il mondo naturale insieme ai bambini. Da portare con sé durante le giornate trascorse all’aperto per raccogliere, conservare, identificare, classificare, immortalare le vostre scoperte.


Dopo un pomeriggio al parco (o nel bosco, o sulla spiaggia) l’avventura può proseguire a casa, a scuola o in biblioteca, dove si potrà cercare di identificare e scoprire informazioni su ciò che è stato raccolto ed osservato fuori.


Nel vostro diario del naturalista potrete incollare campioni, disegnare mappe, immortalare fiori e foglie facendone il calco con una matita o con i pastelli a cera. Sarà inoltre uno spunto, un punto di partenza per tantissime altre attività creative: creare collage con foglie, sassi e pezzetti di legno, giochi di memoria con foglie, fiori, insetti ecc.


È anche un modo per esercitare le proprie abilità artistiche. Una scusa per praticare regolarmente il disegno dal vero sperimentando diverse tecniche (penna, matita, acquarello, carboncino), senza preoccuparsi eccessivamente del risultato finale. Un motivo in più per uscire di casa e trascorrere del tempo in mezzo alla natura. Un modo per rilassarsi e trascorrere insieme del tempo di qualità, ritrovare il legame con la natura, vivere con lentezza. Condividere un’attività legata alla natura, imparare insieme, osservare le reciproche prospettive sarà utile e istruttivo per grandi e piccini.


Non limitatevi ad annotare ciò che vedete. Registrate anche le vostre sensazioni. Descrivete i suoni, i profumi. Potete inventare filastrocche, scrivere poesie. Potrete anche proporre ai vostri figli poemi o composizioni di autori conosciuti, ispirate al mondo naturale o a ciò che in particolare state osservando. Se lo desiderate, o se i vostri figli hanno uno spiccato interesse per un argomento in particolare, potrete creare un diario tematico: gli uccelli, le piante, i fiori, gli insetti, il cielo, le stagioni.


Dopo esserci trasferiti in campagna, noi abbiamo realizzato “il libro delle stagioni”, sul quale annotavamo, disegnavamo e datavamo l’arrivo delle rondini, la fioritura di questa o quella specie, la maturazione dei frutti del nostro giardino, eccetera. In seguito abbiamo creato il diario dell’orto. Prima abbiamo progettato il nostro orticello, disegnandone la mappa, poi abbiamo registrato l’evoluzione delle nostre pianticelle. Abbiamo anche incollato alcuni semi, rappresentando accanto ad essi la pianta alla quale appartenevano. È interessante confrontare di anno in anno non solo le eventuali variazioni dovute alle condizioni atmosferiche, ma anche l’evoluzione delle abilità e delle tecniche utilizzate dai bambini.


Tenere un diario naturale non aiuta solo a conoscere meglio la natura e a sviluppare le proprie doti artistiche. È molto utile anche per ampliare il vostro vocabolario e quello dei vostri bambini. Nominate ciò che conoscete nel modo più preciso possibile (un albero, una quercia, una quercia da sughero). Disegnate, fotografate, memorizzate o raccogliete campioni di ciò che non conoscete per scoprirne tutti i segreti. Se i vostri bambini sanno già scrivere, potranno esercitarsi annotando le nuove parole etichettando ciò che stanno raccogliendo e disegnando.

La caccia ai colori

Occorrente:

  • una confezione da uova (di cartone)

  • colori e pennelli

  • un bel prato pieno di fiori


Dipingete ogni scomparto della confezione da uova con un colore diverso. Suggerite ai vostri figli di trovare fiori, foglie o altri elementi da associare a ogni colore. Si divertiranno moltissimo e impareranno a osservare meglio ciò che li circonda. Inoltre, noteranno le differenti sfumature di ciascun colore.


Variante: potrete svolgere questa attività anche in casa, sostituendo i fiori e le foglie con altri oggetti di uso quotidiano.

Memory foglie e fiori

Durante una passeggiata in mezzo alla natura, raccogliete fiori e foglie che farete in seguito seccare in una pressa o in un grosso libro. Procuratevi due esemplari per ciascun campione. Incollateli in seguito su un foglio di cartoncino, che ritaglierete per creare delle carte per giocare al gioco del memory”. Le carte potranno essere plastificate con nastro adesivo trasparente.


Approfittatene per introdurre il vocabolario esatto relativo agli oggetti che raccoglierete: i bambini da tre a sei anni attraversano un periodo di grande sensibilità e impareranno i nuovi termini (sì, anche quelli che vi sembrano troppo complessi!) senza alcuna difficoltà.


Se non siete esperti di alberi e foglie approfittatene per imparare insieme ai vostri bambini! In rete o in biblioteca troverete tutto il necessario per identificare le piante che si trovano comunemente nella vostra zona.


Variante: raccogliete diversi tipi di foglie e fotografate gli alberi dai quali queste provengono. Potrete creare delle carte come quelle descritte sopra, ma lo scopo del gioco sarà di associare ciascuna foglia all’albero corrispondente (figura seguente).


Variante: tratta dal libro Land art avec les enfants11: ciascun bambino raccoglie una o più coppie (ce ne vorranno almeno una decina) di oggetti, non più grandi di un vasetto di yogurt. Seduti in cerchio, ciascuno presenta gli oggetti reperiti e li nomina, se necessario con l’aiuto di un adulto. In seguito, i bambini chiudono gli occhi e ciascun oggetto viene coperto da un vasetto di yogurt rovesciato. I bambini dovranno quindi sollevare due vasetti. Se gli oggetti sono differenti, li coprono nuovamente. Quando un bambino scopre una coppia, prende i due oggetti e gioca di nuovo.


Memory: come si gioca

Disponete le carte sul tavolo o su una superficie piana, con l’immagine rivolta verso il basso. A turno, ciascuno dei giocatori dovrà girare una carta, poi un’altra, cercando di ricostituire le coppie.
Chi trova due figure uguali potrà tenerle e giocare nuovamente. In caso contrario, le carte verranno nuovamente girate e il bambino dovrà cercare di ricordare dove si trovano per costituire le coppie con quelle che andrà a scoprire in seguito.
Una volta ricostituite tutte le coppie, vince il giocatore che ne possiede di più.


Collage con fiori e foglie

Con fiori e foglie si possono creare divertenti collage. Paesaggi, personaggi, animali e creature fantastiche. Nel suo libro Blossom buddes12, Elsa Mora, artista cubana, presenta simpatici personaggi realizzati con foglie e fiori.


Raccogliete fiori, foglie, ramoscelli, ghiande e bacche durante le vostre passeggiate. Al ritorno a casa, potrete inventare un’infinità di scenari e personaggi e, perché no, anche delle storie delle quali potranno essere protagonisti.


Come Elsa Mora, potrete fotografare queste creature effimere, o lasciarle seccare in una pressa o in un grosso libro per poterle conservare.

Caccia al tesoro sensoriale

Il bambino, bendato, deve riconoscere oggetti reperiti nella natura e, tolta la benda, ritrovarne di simili.


Con il materiale raccolto si può poi creare un’opera di land art: un disegno, una struttura, un mandala costituito di materiali naturali.


Variante: il bambino, bendato, cammina su un tappeto di pietre, legno, erba, pigne… che deve riconoscere al tatto.


Lo scopo non è il risultato ma l’esperienza. Lasciare al bambino la possibilità di osservare, di decidere, di sperimentare, di creare, di cambiare idea, di disfare e ricominciare, senza esprimere giudizi (siano essi positivi o negativi) sul suo operato.

I mandala

I mandala sono disegni simmetrici ed effimeri, tipici della tradizione buddista. I monaci li realizzano con sabbia colorata per poi distruggerli non appena terminati. Le dimensioni possono variare, da una trentina di centimetri fino a uno o due metri se ci sono più bambini.


I bambini sono radunati intorno ad un cerchio tracciato sul suolo con sassi, pezzetti di legno o altri materiali reperiti nella natura. Il cerchio viene diviso in spicchi e ciascuno spicchio viene affidato a due o più bambini. (Se il bambino è uno solo, potrete lavorare uno spicchio alla volta insieme a lui). Andreas Guthler e Kathrin Lacher13 suggeriscono di organizzare l’attività come segue:

  • i bambini discutono e decidono come realizzare il proprio lavoro

  • scelgono una gamma limitata di colori e di materiali

  • un bambino avrà il compito di sistemare i materiali nello spicchio, partendo dal centro, mentre gli altri si occuperanno di reperirli nell’ambiente circostante (i ruoli possono poi essere invertiti)

In questo modo i bambini imparano a pianificare e a cooperare.

Aiutare gli uccelli a sopravvivere all’inverno

Durante l’inverno gli uccelli, così come molti altri animali selvatici, soffrono per mancanza di cibo a causa dell’urbanizzazione, dell’agricoltura intensiva che modifica il paesaggio, dei pesticidi e degli interventi dell’uomo in generale.


Offrire loro cibo e riparo durante la stagione fredda è un’attività che permette ai bambini (e non solo) di coltivare l’empatia, il senso di responsabilità e l’altruismo. Permette inoltre di esercitare le proprie attività manuali, di imparare a conoscere la natura, di studiare le diverse specie e il comportamento degli uccelli. Ultimo ma non meno importante: occuparsi degli uccelli è piacevole e divertente, soprattutto se questa attività viene condivisa con altri membri della famiglia.


Ecco che cosa possiamo fare per aiutare gli uccelli a sopravvivere all’inverno, in campagna come in città:

Potete sistemare nel vostro giardino o sul vostro balcone una mangiatoia, da riempire con semi vari che potrete acquistare in un negozio specializzato o con quelli che utilizzate in cucina e che avete nella vostra dispensa.


Potete anche confezionare delle “pigne ai semi“, facendo attenzione a posizionarle fuori dalla portata dei predatori (essenzialmente i gatti).


Le pigne ai semi sono particolarmente adatte ai piccoli uccelli come passeri, pettirossi, cinciarelle e cinciallegre. I merli che frequentano il nostro giardino si mettono invece ai piedi dell’albero e aspettano che i piccoli sopracitati facciano cadere qualche seme. Se desiderate quindi nutrire uccelli di più grandi dimensioni, è preferibile utilizzare una mangiatoia. Se poi volete essere davvero i migliori amici degli uccelli che vivono dalle vostre parti, potrete fornire loro acqua e riparo.


Acqua per dissetarsi e per farsi il bagnetto (un contenitore largo e profondo pochi centimetri sarà perfetto sia per abbeverarsi che per la toilette, indispensabile agli uccelli). Ricordate che d’inverno l’acqua può gelare. Sarà quindi preferibile fornire acqua tiepida e controllarla regolarmente. Non posate il contenitore a terra: oltre a essere pericoloso per quanto riguarda i predatori, l’acqua gelerebbe più in fretta. Per chi proprio vuole rovinarsi, esistono in vendita apposite vasche riscaldate.


Un’altra idea per venire in aiuto ai nostri amici uccelli è la casetta. Come sapete, molti di loro nidificano nelle cavità naturali (spesso nei tronchi degli alberi), che si fanno sempre più rare. Offrire loro un riparo sicuro, nel quale potranno costruire un nido, rifugiarsi per dormire e poi, in primavera, deporre le uova ed allevare i loro piccoli sarà per loro un grande aiuto e per voi, che potrete osservarli da vicino, una grande soddisfazione.


Esistono in commercio delle casette apposite, ma se ne avete voglia potrete costruirne una. I bambini saranno pazzi di gioia. La casetta per gli uccelli deve essere più naturale possibile: l’interno non deve essere trattato né dipinto.


La base dovrebbe misurare circa 15×15 cm. Di 15 cm circa dovrebbe essere anche la distanza dal fondo del foro di entrata/uscita, il cui diametro può variare dai 3 ai 4,5cm, in base al tipo di uccello che desiderate ospitare. La casetta dovrà essere resistente e impermeabile.


Nutrire e proteggere gli uccelli può essere un’attività istruttiva e interessante per tutta la famiglia. Fornire loro il nutrimento permette di poterli osservare tranquillamente senza disturbarli (dalla finestra, per esempio). Potrete approfittarne per procurarvi un libro che illustri gli uccelli presenti nella vostra regione e imparare a identificarli. Imparerete così a conoscere i diversi tipi di uccelli, le loro abitudini, il periodo in cui si presentano, i diversi modi in cui nidificano e persino a riconoscerne il canto.


Inoltre insegnerete ai vostri figli, con l’esempio e non con le parole, a prendersi cura della natura e delle altre creature, senza necessariamente impadronirsene chiudendole in una gabbia.


Un’ultima raccomandazione: se iniziate a nutrire gli uccelli quest’inverno, dovrete prendervi l’impegno di farlo fino alla fine: loro si abitueranno e torneranno regolarmente. Interrompendo bruscamente questo “rifornimento” sul quale loro contano, mettereste in pericolo la loro vita.


In primavera, invece, sarà opportuno sospendere. Tra aprile e settembre, gli uccelli nutrono i loro piccoli. In questo periodo il nutrimento abbonda, soprattutto gli insetti che sono di gran lunga il cibo ideale per i piccini. Potrete continuare ad aiutarli lasciando in giardino (o sul balcone) i vostri scarti di filo. Li utilizzeranno per costruire i loro nidi.

Le pigne ai semi

Occorrente:

  • Pigne

  • Semi

  • Burro di arachidi

  • Spago

Spalmare le pigne con il burro d’arachidi. Rotolarle nel mix di semi. Legare la base della pigna con un cordoncino. Appendere questo delizioso pranzetto in un posto frequentato dai vostri piccoli amici, che ve ne saranno riconoscenti!


Il burro di arachidi

Il burro di arachidi si trova nei supermercati, ma potrete anche realizzarlo in casa. Sarà un’ottima merenda anche per i bambini.

Ingredienti:

  • Una tazza di arachidi pelate, sbucciate e tostate

  • 50 g di olio (le ricette tradizionali consigliano quello di arachidi, ma noi preferiamo quello di oliva)

  • Sale quanto basta

Con un robot da cucina tritate finemente le arachidi. Aggiungete olio e sale e mescolate. Conservate in un barattolo di vetro, in un luogo fresco e asciutto.


Mangiatoia per uccelli

Occorrente:

  • un cartoccio di latte

  • mix di semi

  • un bastoncino

  • forbici

  • cordoncino per appendere la mangiatoia

Lavate il cartoccio di latte e lasciatelo asciugare. Tagliatelo creando una o due “finestre” come nell’illustrazione. Praticate un foro poco sotto l’apertura, nel quale infilerete un bastoncino che dovrà sporgere di una decina di centimetri (da entrambe le parti se le aperture sono due).


Riempite il fondo del cartoccio di semi o di cibo per uccelli.

Appendete questa mangiatoia sul balcone, o sul ramo di un albero se avete un giardino. Sistematela in modo da poter osservare tranquillamente (e senza disturbare) gli uccelli che verranno a nutrirsi.

Osservare le farfalle

Per osservarle da vicino, provate ad attrarre le farfalle sul vostro balcone o nel vostro giardino, fornendo loro ciò di cui necessitano per nutrirsi e riprodursi.


Procuratevi una varietà di fiori tipici della vostra zona (perché del loro nettare si nutrono le farfalle che vivono, appunto, nella vostra zona). Sistemateli al sole: le farfalle hanno bisogno di calore per poter volare. Per questo amano stare al sole e avrete più possibilità di attrarle se i vostri fiori sono sistemati in un punto soleggiato e riparato dal vento. Pare che le farfalle adulte siano attratte particolarmente dai fiori di colore giallo e viola, ma anche da piante aromatiche come timo, verbena, finocchio, basilico, erba cipollina, rosmarino, salvia, lavanda, menta, melissa. Anche mughetti e persino le tanto temute ortiche sono molto apprezzati dalle farfalle.


Molte specie di farfalle depongono le loro uova solo su piante specifiche, come carota, finocchio, prezzemolo. Delle loro foglie si nutrono i giovani bruchi. Coltivando queste piante sul vostro balcone, con un po’ di fortuna, potrete osservare l’intero ciclo di vita della farfalla.


Lo sapevate? Se alcune specie di farfalle migrano verso i paesi caldi durante l’inverno, altre trascorrono i mesi freddi al riparo, aspettando il ritorno della primavera. Per fornire loro la protezione di cui necessitano, una pianta di edera sarà perfetta. Le farfalle vi si rifugeranno durante i mesi invernali per tornare a volare in primavera.

Allevare le farfalle

Un’attività meravigliosa e appassionante per avvicinare i bambini alla natura. Seguire, osservare, accompagnare l’evoluzione dei bruchi e la loro trasformazione in farfalle, lasciandole andare quando è giunto il momento, è un grandissimo gesto d’amore e di rispetto. In primavera non sarà difficile, durante una passeggiata in campagna o al parco, reperire i bruchi. Potrete anche trovarne sulla verdura che acquistate al mercato. Basta aguzzare la vista. Potrebbe essere utile consultare un’enciclopedia (online o cartacea) per farsi un’idea del loro aspetto. Di solito la pianta sulla quale si trovano è la loro pianta nutrice. Bisognerà quindi garantire loro una buona quantità di foglie fresche di questa pianta per continuare a nutrirli.


Prima di iniziare, accertatevi di poter portare a termine l’esperimento: ci vorranno dalle tre alle sei settimane. Assicuratevi di non avere spostamenti previsti in questo lasso di tempo.


Sulle piante di finocchio o di carote potrete trovare i bruchi Macaone. Sulle piante di prugne o di pesche, sui ciliegi, sul biancospino e sui mandorli troverete probabilmente il Iphiclides Podalirius, e sulle ortiche gli Aglais Urticae. Per chi non avesse dimestichezza con questi insetti, è possibile acquistare dei kit pronti all’uso. Troverete indicazioni su dove trovarli nella sezione Risorse. Anche se buona parte del divertimento sta proprio nella ricerca dei bruchi.


Sistemate i bruchi in un contenitore di vetro o di plastica (andranno bene quelli da cucina), possibilmente trasparente. Chiudetelo con un telo di garza o di lino non troppo fitto, che fisserete con un elastico, in modo da garantire una corretta aerazione. Nutrite i bruchi ogni giorno con le foglie della pianta nutrice e teneteli al riparo dalla luce diretta del sole.


I bambini saranno felici di guardarli mangiare o tessere dei sottilissimi fili di seta fino al giorno in cui si arrotoleranno nel loro bozzolo e si trasformeranno in crisalidi. Rimarranno in questo stato per diversi giorni, senza nutrirsi. In questo periodo è bene non disturbarle.


Dopo qualche giorno la farfalla uscirà dalla crisalide e pian piano stenderà le sue ali. In questa fase potrà essere osservata da vicino e anche presa in mano, facendo però attenzione a non toccarne le ali.


Prima di liberarle, nutrite le vostre farfalle con fiori freschi, pezzetti di frutta (mele o banane) o con qualche goccia di acqua zuccherata. Sarà interessante osservarle da vicino mentre mangiano, servendosi della loro proboscide. Quando le vostre farfalle saranno pronte per prendere il volo, lasciatele andare. Potrete liberarle anche sul balcone di casa. Saranno perfettamente in grado di farsi strada da sole. Ma se ne avete la possibilità, concedetevi una passeggiata in campagna o al parco più vicino. Sarà senz’altro più gradevole per voi come per loro.

Le coccinelle

Le coccinelle sono un aiuto prezioso per le piante del giardino. Si nutrono infatti di afidi, parassiti dannosi per le piante, proteggendo queste ultime.

Sono attratte da piante come calendula, pisello odoroso e borragine.

Anche le larve di coccinella possono essere acquistate e allevate.


Il ciclo di vita delle coccinelle dura all’incirca un mese ed è molto simile a quello delle farfalle. Anche la coccinella attraversa infatti gli stadi uovo-larva-pupa-insetto adulto. Se tutti conosciamo la coccinella adulta, difficilmente la riconosceremmo negli altri stadi del suo sviluppo.


La mamma coccinella depone le uova sotto una foglia, al riparo dai predatori, scegliendo un luogo nel quale i suoi piccoli potranno nutrirsi una volta venuti al mondo. Le larve sono molto voraci e si nutrono di afidi. Allevarle non è semplice a meno che non si disponga di una pianta che ne contenga a sufficienza. In alternativa, è possibile utilizzare gli appositi kit in commercio che contengono tutto il necessario (maggiori informazioni nella sezione risorse online).


Dopo un paio di settimane, la larva si chiude nel suo bozzolo e inizia la metamorfosi. Quando sarà pronta, la coccinella adulta verrà fuori dal bozzolo. Ci vorranno un paio di ore prima che il suo guscio si indurisca e si tinga di rosso.

Allevare le chiocciole

Le chiocciole si trovano facilmente in giardino o al parco, soprattutto nelle giornate umide. I bambini sono spesso affascinati da queste creature, allora perché non ospitarle a casa per qualche tempo?


Lo sapevate? La velocità media di una chiocciola è di 7 centimetri al minuto. Queste creature sono dotate di una notevole forza e possono sollevare fino a cinque volte il loro peso. Possono vivere fino a 5 anni e si nutrono prevalentemente di foglie di insalata e di frutta.


Per ospitarle in casa vostra dovrete allestire un terrario. Vi occorrerà un grande contenitore di vetro che potrete coprire con una retina o uno strofinaccio per garantire una corretta aerazione. Disponete qualche centimetro di terra al fondo del vostro contenitore. Aggiungete qualche foglia, un po’ di muschio, qualche bastoncino sul quale le chiocciole possano arrampicarsi. Se avete raccolto più esemplari, con un po’ di fortuna (e di pazienza, ci vorranno almeno due-tre settimane) potrete assistere alla nascita dei piccoli. Le chiocciole sono ermafrodite. Quando si accoppiano vengono entrambe fecondate e depongono le uova in un buco nel terreno.


Il vostro compito sarà di mantenere il terrario pulito e di fornire regolarmente nutrimento. Quando vi sembrerà di averle osservate abbastanza potrete lasciarle libere, preferibilmente nel luogo in cui le avevate raccolte.

Allevare le rane

Se desiderate osservare da vicino queste incredibili creature, potrete ospitarle in casa vostra per qualche tempo. Troverete facilmente i girini in laghetti o ruscelli, o addirittura in qualche fontana cittadina. Raccoglieteli in un barattolo di vetro e procuratevi anche qualche litro dell’acqua nella quale li avete trovati per poter ricostruire a casa il loro habitat. Una volta a casa, trasferiteli in un acquario o in un contenitore che possa assumerne la funzione. Utilizzate solo l’acqua prelevata nel luogo di origine dei vostri piccoli ospiti: quella del rubinetto potrebbe essere dannosa per loro.


I girini si nutrono in genere di alghe presenti nell’acqua in cui vivono. In un ambiente domestico, potrete nutrirli con cibo per pesci.


Cercate di riprodurre un ambiente il più possibile simile a quello nel quale si trovavano in precedenza. Procuratevi anche qualche grossa pietra. Quando saranno pronti per uscire dall’acqua, i piccoli dovranno poterlo fare subito.


Osservateli attentamente e vedrete spuntare le loro zampette posteriori. In seguito perderanno la coda. Quando spunteranno le zampe anteriori, i ranocchi saranno pronti per uscire dall’acqua e… per essere rilasciati nel luogo nel quale li avevate trovati.

Allevare i vermi

Spesso ingiustamente ignorati (se non addirittura temuti!) i vermi sono creature interessantissime. Non hanno ossa né occhi, e respirano attraverso la pelle. Scavano la terra cibandosi di ciò che contiene e, così facendo, ne migliorano la qualità. Non è meraviglioso?


Se non insegnate loro a sfuggirli, i vostri bambini saranno naturalmente attratti da queste creature e avranno voglia di osservarle da vicino. Questo è possibile in particolar modo quando il suolo è umido.


Dopo una giornata di pioggia, i vermi escono allo scoperto e i bambini possono prelevarne qualcuno da osservare a casa.


Potete metterli in un contenitore di vetro (andrà bene anche un grosso barattolo), con un po’ di terra (almeno la metà del contenitore), preferibilmente prelevata nello stesso luogo in cui avete reperito i vermi stessi. Raccogliete anche eventuali pezzi di foglie e residui organici presenti nel terreno. Mantenete la terra leggermente umida vaporizzando un po’ d’acqua sulla superficie. Tenete il barattolo in un posto fresco e riparato dal sole.


Osservateli mentre mangiano la terra per poi rigettarla in superficie. Spiegate ai bambini come questo migliori la qualità della terra stessa.

Dal seme alla pianta

Dopo essere stati impollinati, i fiori producono semi. I semi viaggiano in mille modi diversi: portati dal vento, galleggianti sull’acqua, attaccati alle zampe o alla coda di un animale…


Una volta finito nel terreno, se ci sono tutte le condizioni necessarie, il seme potrà germogliare.


Osservate il ciclo di vita del seme e della pianta insieme ai vostri bambini facendo germogliare grano, fagioli, lenticchie, eccetera. Se scegliete germogli commestibili potrete anche portarli in tavola.


Ma quali sono le condizioni necessarie perché il seme germogli? Provate a chiederlo ai bambini e ascoltate le loro risposte. In seguito potrete tentare un esperimento. In contenitori diversi, disponete alcuni semi. Ad alcuni darete tutto ciò di cui hanno bisogno (terra, acqua, luce). A ciascuno degli altri togliete invece uno di questi elementi.

  1. Senza terra: adagiate i vostri semi su uno strato di cotone, annaffiateli regolarmente ed esponeteli alla luce.

  2. Senza acqua: disponete i vostri semi sulla terra, sistemateli al sole e non annaffiateli.

  3. Senza luce. Fornite ai semi terra e acqua, poi riponeteli in un sacchetto.

Quali cresceranno prima? Quali non cresceranno affatto? State a guardare. Il risultato potrebbe sorprendere anche voi!

L’orto sul balcone

Che soddisfazione per i bambini (e non solo) mangiare frutta e verdura che loro stessi hanno piantato e curato! Se avete un giardino, regalate ai vostri figli un fazzoletto di terra per coltivare il proprio orto. In caso contrario, potrete comunque coltivare le vostre piante in un vaso sul balcone.


Zucchine, peperoni, melanzane e pomodori, ad esempio, cresceranno benissimo anche in vaso. Potrete osservare le vostre piante crescere e fiorire, per poi produrre cibi che porterete in tavola. Sarà un’esperienza davvero emozionante e, se lascerete ai bambini la responsabilità di occuparsi delle piante, limitandovi a fungere da osservatori e accompagnatori, offrirete loro una meravigliosa opportunità per mettersi alla prova e portare a termine un compito importante.


Quale modo migliore per restare in sintonia con la natura che immergersi letteralmente nel ciclo delle stagioni attraverso il giardinaggio? Senza dimenticare la soddisfazione del portare in tavola frutta e verdura autoprodotta.


Se non avete un giardino, questo non significa che non possiate sperimentare le gioie della semina, del raccolto e della degustazione dei vostri prodotti. Molte piante (come pomodorini, erbe aromatiche, zucchine, piselli e fragole) possono infatti essere coltivate in vaso. Non dimenticate di lavarle molto bene con bicarbonato di sodio, soprattutto se vivete in città.


Pianificate il vostro orto insieme ai bambini. Stilate una lista dei prodotti che vi piacerebbe coltivare, poi verificate che siano adatti al luogo in cui vivete, al clima e, eventualmente, ad essere coltivate in vaso.

Giochi con me?
Giochi con me?
Claudia Porta
Tanti modi creativi per accompagnare i nostri figli nella crescita.Tante idee per imparare a giocare con i bambini, creare giochi fai da te e divertirsi nella natura, stimolando la creatività e la fantasia dei nostri figli. Da bambini, tutti sappiamo giocare. Crescendo però smettiamo gradualmente di farlo, per poi accorgerci che non ne siamo più capaci. Ed è qui che ci vengono in aiuto i nostri figli: attraverso il gioco è possibile infatti creare un legame profondo con i bambini e, se restiamo in ascolto, potremo capire molto di più di ciò che riescono a esprimere a parole. Claudia Porta presenta, oltre ad alcune riflessioni sull’importanza del gioco nei suoi diversi aspetti, molti progetti creativi alla portata di tutti, da realizzare con e per i bambini.Giochi con me? diventa, così, anche un libro per trasmettere ai più piccoli il valore del lavoro e il rispetto per ciò che ne risulta, perché comprendano che ciò che non esiste si può sempre inventare. Conosci l’autore Claudia Porta è autrice, blogger e insegnante di yoga e di meditazione. Dal 2007 vive in Provenza e cura il blog lacasanellaprateria.com. Organizza anche corsi di yoga e meditazione guidate.