CAPITOLO III

Mappiamo le storie

Come tutti gli amori che si rispettino,
anche l’amore per la lettura
è soggetto a colpi di fulmine
che possono cogliere dappertutto,
inaspettatamente.1

La geografia dei libri nel nido

Spesso sento dire: “Il mio bambino non è interessato alla lettura. Preferisce fare altre cose”. Oltre ad indagare sulle modalità di proposizione e di condivisione di letture da parte degli adulti e sul temperamento del piccolo (magari più desideroso di esplorare con il corpo in movimento e percorrere grandi spazi, cosa che rende difficile il raccoglimento intorno ad un libro) chiedo anche dove, nel loro nido, queste persone tengono i libri.


Poniamoci una semplice domanda: dove collochiamo i libri per i nostri piccolissimi?


E dopo aver preso una decisione non fermiamoci lì, ma rimaniamo in costante osservazione e facciamo dei cambiamenti, degli esperimenti.


– All’interno del nido d’infanzia:

  • mettiamo il libro esposto e visibile anche all’ingresso;
  • mettiamo sempre un libro nel cesto dei tesori;
  • i libri devono essere presenti anche in uno scaffale ad accesso libero da parte dei bimbi, vicino ai giochi ma separati da essi;
  • riponiamo gli albi illustrati per le narrazioni su uno scaffale al quale arriviamo solo noi adulti;
  • addobbiamo le pareti con immagini che riproducano le copertine dei libri ai quali siamo più affezionati;
  • costruiamo libri con le nostre mani e riempiamoli di materiali e figure insieme ai bambini. Alcuni teniamoli in custodie morbide e colorate, e facciamoli comparire in un momento magico che si ripete ogni tanto per poi nasconderli di nuovo. Altri, i più resistenti, lasciamoli a disposizione dei bambini;
  • facciamo un ricambio di libri dopo un po’ di tempo; anche qui possiamo fare esperimenti: scaffale ad accesso libero dei bimbi con sei libri. Dopo una settimana cambiamone uno, e così ogni settimana. Quando sono passate sette settimane li cambiamo tutti e la settimana seguente li cambiamo ancora tutti: registriamo la risposta da parte dei piccoli lettori.

– A casa:

Questo “turn over” è auspicabile anche a casa. Nelle nostre case non è necessario avere tanti libri, ma metterli in punti strategici alla portata dei bimbi nei luoghi di relax.


Sul comodino, vicino al divano.


L’abitudine a frequentare le biblioteche, inoltre, aiuta a riconoscere il libro come un tesoro, condividerlo, rispettarlo, e averne cura.


L’abitudine dei genitori a cercare libri e frequentare i luoghi dei libri, la pratica della lettura di piacere, viene imitata dai piccoli, ed è un rinforzo potentissimo.


Insomma, tutto considerato, il posto più giusto dove trovare un libro è in mano ai genitori, la poltrona più comoda è quella che ha per fondo le loro ginocchia, per braccioli le loro braccia, e per schienale il loro petto, dove pulsa il cuore.

L’ingresso del nido

Fai ciao ciao con le manone
dammi un bacio col magone
dài non piangere papà
con le dade resto qua.2

L’ingresso al nido è un momento delicatissimo e carico di sensazioni da gestire.


Come appena evidenziato, l’ingresso del nido come spazio fisico va preparato con molta cura, anche con strategie di mediazione narrativa. Ci devono essere pubblicazioni per i genitori, libri da poter prendere e portare a casa, libri letti da poco insieme al nido.


Ora mi vorrei soffermare su un’altra accezione di “ingresso”, cioè sulle intenzioni e le azioni di accoglienza, presentazione, comunicazione e restituzione delle esperienze e opportunità narrative da parte degli educatori ai genitori.


Una delle grandi responsabilità degli educatori del nido è informare le famiglie della grande opportunità offerta dalla mediazione narrativa e dalla lettura ad alta voce per la crescita cognitiva, emotiva e affettiva dei loro bimbi.


Accogliere le famiglie significa anche raccontare loro come la pratica della lettura debba essere un dono costante e quotidiano, a scuola come a casa (ricordiamo a mamme e papà che la loro voce è molto più importante della nostra!).


Significa restituire loro verbalizzazioni, documentazioni, immagini sull’attività narrativa, coinvolgerli nei progetti e nei laboratori di costruzione del libro e dei personaggi mediatori3. Significa creare per essi occasioni di incontro con formatori ed esperti di letteratura per la primissima infanzia, affinché i genitori conoscano le caratteristiche dei libri adatti per i loro figli e scelgano pubblicazioni di qualità.


A volte capita che i bambini portino al nido libri a cui sono affezionati, che di solito tengono a casa ma che i genitori gli mettono in mano per condividere il piacere di leggerli con gli amici e le dade. Mettiamo che si tratti di un libro Disney con le immagini tratte dai film di animazione, come ad esempio Cenerentola.


Ecco che aleggia l’imbarazzo, perché le educatrici sanno che quel libro forse non ha le caratteristiche di un libro mirato per il nido.


Ma quell’oggetto è carico di affettività e significa: “io sto bene insieme al mio papà e alla mia mamma con questo libro, e vorrei mostrarlo alle dade e agli amici.”


Accogliamolo allora, restituiamo entusiasmo e curiosità, poi magari proponiamo anche altri libri. Accogliere significa anche questo.

Contenitori per libri

- Simone, perché impacchetti i libri e li nascondi dentro al mobile?
- Perché sono i miei preferiti…
me li voglio regalare per il mio compleanno.

Il rituale che accompagna alla lettura condivisa nel nido è un fattore di grandissima rilevanza.


Se in famiglia i bimbi piccoli possono essere uno, due, massimo tre, nella struttura del nido d’infanzia ci troviamo spesso a lavorare con gruppi di sei, otto, dieci, dodici bambini…


Creiamo allora il giusto contesto e il giusto appeal per il momento della lettura: ecco di seguito alcuni suggerimenti.

  • Ci mettiamo in fila come le formichine e raggiungiamo l’albero delle storie (uno scaffale di legno a parete a forma di tronco nel quale sono posizionati i libri).
  • Arriva la dada con il trenino o con il carrello magico dei libri (contenitore-carrello mobile che portiamo appositamente ogni volta nell’angolo della lettura).
  • I nidi di libri, cesti appesi al soffitto riempiti di libri magari da un personaggio mediatore come il gabbiano Ivano.
  • Accendiamo le lucine, la dada si mette il cappello o le scarpe, la cagnolina Matildina ci porta un libro…

Tutti questi “riti” danno alla pratica della lettura un contorno e una cornice che li riveste di un significato importante.

Mappiamo gli incontri

Mappare le storie può voler dire tante cose.


Ad esempio possiamo mettere un microchip immaginario in un libro e seguire tutti i movimenti che fa, quante volte viene scelto e sfogliato da ognuno, l’effetto che fa su ogni bambino.


Questa operazione ci può essere d’aiuto per correggere il tiro di un percorso o di una modalità di narrazione, e così via.


Le mappe servono a trovare la strada. Possiamo mappare anche i momenti che dedichiamo alla lettura ad alta voce, e ai giochi con i libri. Prendiamo appunti sulle letture che proponiamo e sulle cose che hanno funzionato per avere non uno schema rigido, ma una traccia di lavoro valida per la prossima volta. Sarà come disporre di una preziosissima pasta madre che farà lievitare bene l’attività di narrazione ogni volta con meno sforzi. Così sarà davvero piacevole viaggiare insieme nel piccolo grande mondo della lettura.

Fai un libro, fanne un altro
Fai un libro, fanne un altro
Elisa Mazzoli
Storie, filastrocche, percorsi di narrazione efficace al nido.Un manuale semplice e divertente per coinvolgere i bambini più piccoli in storie e narrazioni, e stimolare i processi di sviluppo emotivo e cognitivo. Quali sono i contenuti, gli strumenti giusti per divertirsi con storie, canzoni, filastrocche, libri, e stimolare i processi di sviluppo emotivo e cognitivo dei più piccoli? Fai un libro, fanne un altro è un manuale semplice e coinvolgente che invita genitori, educatori e i professionisti dell’infanzia a mettersi in gioco con mani, voce, testa e cuore per scegliere, sfogliare, costruire libri e coccolare i bambini nelle loro prime avventure, con dolci e divertenti narrazioni. Contiene un CD con 10 canzoni inedite per il nido (testi di Elisa Mazzoli, musica di Silvio Bertozzi). Conosci l’autore Elisa Mazzoli vive da sempre a Cesenatico.È scrittrice, narratrice, consulente editoriale, formatrice nell’ambito della letteratura per l’infanzia.Laureata in Scienze Politiche, dal 1996 è autrice di libri per bambini e ragazzi.Premio nazionale Nati per Leggere 2018 con Il viaggio di Piedino (Bacchilega Junior), svolge incontri di narrazione per bambini e corsi in scuole, biblioteche, librerie, centri famiglie, per insegnanti, genitori e operatori del settore infanzia sulla letteratura per bambini e la mediazione narrativa sul territorio nazionale. Si occupa di formazione sulla letteratura per l’infanzia per insegnanti dai nidi d’infanzia alle scuole primarie.www.elisamazzoli.blogspot.com