di Meredith Small

Presentazione

Sono molti i bambini dotati di una salute fisica ed emotiva peggiore di quella che dovrebbe essere. L’obesità infantile, che ad oggi ha raggiunto livelli epidemici, dimostra come essi soffrano di ipernutrizione alimentare, ma probabilmente di malnutrizione affettiva. Quando un bambino può definirsi fortunato? Quando è felice, equilibrato e moralmente solido... Un bambino fortunato è un bambino che conosce l’attaccamento – e ha una buona relazione non solo con la famiglia ma con il mondo intorno a lui.

William Sears e Martha Sears

The Successful Child


Scopo di questo libro è descrivere l’attuale posizione della scienza e le polemiche medico-sociali in merito al tema del sonno condiviso, illustrando le motivazioni per cui manca il consenso sulla condivisione del letto; fornire inoltre le giuste informazioni, secondo quanto dimostrato dalle evidenze scientifiche, sulla sicurezza e sui rischi legati ai luoghi deputati al sonno, in modo da consentire ai genitori di neonati sani e nati a termine di prevenire le condizioni riconosciute sfavorevoli che rischiano di trasformare il sonno condiviso e la scelta del lettone in situazioni pericolose. L’intento di questo libro non è difendere una particolare pratica legata al sonno, bensì fare chiarezza circa l’importanza di operare la scelta giusta per ogni singola famiglia, oltre che informare i genitori sui potenziali vantaggi del dormire accanto ai propri piccoli in totale sicurezza.


Dedico questo libro a mia madre, Mary Virginia Lane McKenna, che ha saputocrescere sei figli senza mai chiedere consiglio al dottor Spock,e alla cara memoria di Grant Elsberry e dei suoi genitori, Dan e Lisa, che hannoconosciuto le vette dell’amore e l’abisso della perdita.

Fidatevi di Jim McKenna.

Soprattutto fidatevi di quanto dice riguardo il sonno condiviso, perché Jim è un uomo coscienzioso e onesto ma – ed è quel che più conta – perché i suoi consigli in materia si fondano su basi scientifiche, storiche e antropologiche. I suoi consigli tengono altresì conto di cosa sia meglio, dal punto di vista biologico ed emotivo, per genitori e figli, e delle modalità di sviluppo e di evoluzione dell’attaccamento. Infine, Jim ha praticato di persona il sonno condiviso: è ormai papà di un ragazzo meraviglioso (con il quale ha condiviso il sonno).


Fidatevi di Jim perché è sceso in campo in favore del sonno condiviso anche nelle fasi più accese di una polemica che ha raggiunto proporzioni considerevoli, specie negli Stati Uniti – strano per un accademico come lui. In genere gli studiosi si dedicano alle proprie ricerche nel chiuso di un laboratorio, coltivando le loro conoscenze riservate dall’alto di una Torre d’Avorio, nel pubblico disinteresse. Ma da allora Jim è rimasto affascinato dal sonno infantile, dedicandovisi anima e corpo e denunciando pubblicamente e con caparbietà quanto la nostra cultura abbia frainteso i reali bisogni dei bambini. Ha, in un certo senso, avviato una rivoluzione culturale, che ha cavalcato non da spettatore dei comportamenti umani, bensì da promotore del loro miglioramento. Una sfida non facile.


Ogni cultura ha a cuore i propri valori, molto spesso così radicati nella vita quotidiana da non essere neppure riconosciuti, finché un individuo rivoluzionario non decida di comportarsi in maniera diversa rispetto alla norma; o fintanto che non spunti un antropologo a farci presente come in altre culture vigano idee diverse e come possano esistere diversi tipi di “norma-lità”. Dove far dormire i bambini è un tema assai controverso nella cultura occidentale poiché risveglia (scusate il gioco di parole) questioni legate all’ideologia della promozione dell’indipendenza degli individui, bambini compresi. Possiamo parlare dell’importanza della famiglia, ma nella cultura occidentale l’obiettivo fondamentale è farcela da soli, essere in grado di decidere da soli, affrontare le tempeste emotive dell’esistenza da soli, senza l’aiuto di nessuno.


Il timore di condividere il letto con un bambino è altresì alimentato dallo stile di vita comunemente accettato dalla cultura occidentale, secondo cui si “dovrebbe” lavorare tutto il giorno, stare con la famiglia soltanto la sera o nel fine settimana e dormire da soli (strano come agli adulti sia concesso di condividere il sonno, ma solo con altri adulti), profondamente e per tutta la notte. In Occidente il letto è anche sinonimo di sesso, per cui dormire con un bambino risulta sospetto.


Jim McKenna, invece, ha preso tutte queste credenze culturalmente accettate e le ha sovvertite, agendo da bravo uomo di scienza. I suoi studi sul sonno dimostrano il legame che si crea durante la notte tra figlio e genitore, attraverso tracciati dei mutamenti fisiologici registrati in entrambi i soggetti addormentati, e filmati della loro danza notturna. Legame che, come da lui dimostrato, ha un fondamento biologico misurabile. Jim ha altresì studiato il sonno di bambini appartenenti alle altre culture e ripercorso le tradizioni della cultura occidentale legate a questo tema, per riuscire a comprendere il motivo per cui nel mondo di oggi siamo tutti tanto categorici, e moralisti, rispetto a dove far dormire i nostri figli. Basandosi su queste conoscenze McKenna raccomanda il sonno condiviso, purché in condizioni di assoluta sicurezza, perché è la scelta migliore per genitori e figli. Fidatevi del consiglio perché Jim ha valutato la questione da tutte le possibili angolazioni.


La norma accettata dalla cultura occidentale è quella di far dormire i bambini nel proprio letto: è quanto raccomandato dai pediatri e quanto si aspettano i nonni. Quindi il sonno condiviso è diventata una pratica rivoluzionaria. Tuttavia i genitori che scelgono di dormire con i propri figli non si sentono rivoluzionari: desiderano soltanto stare vicino al proprio bambino. Grazie al cielo ci pensa Jim a rassicurare questi genitori della normalità e naturalità della loro scelta, a dispetto dei dettami culturali.


Fidatevi di Jim McKenna, e sogni d’oro.

La dott.ssa Meredith Small, autrice di Our Babies, Ourselves, How Biology and Culture Shape the Way We Parent e Kids: How Biology and Culture Shape the Way We Raise Young Children, insegna antropologia alla Cornell University. Specializzata in primatologia, attualmente si occupa dell’intersezione tra biologia e cultura e di come essa influisca sulla salute e sul benessere del bambino. Giornalista e divulgatrice, è anche commentatrice della trasmissione radiofonica All Things Considered.

Di notte con tuo figlio
Di notte con tuo figlio
James J. McKenna
La condivisione del sonno in famiglia.L’antropologo James J. McKenna descrive i vantaggi del sonno condiviso, riportando le più recenti evidenze scientifiche che ne evidenziato i potenziali benefici. In passato dormire insieme ai propri figli era la norma in quasi ogni epoca e cultura. Oggi invece, questa pratica è fonte di innumerevoli interrogativi e occasioni per colpevolizzarsi.Dove far dormire i bambini è un tema assai controverso nella cultura occidentale poiché risveglia questioni legate all’ideologia della promozione dell’indipendenza degli individui, bambini compresi.Il timore di condividere il letto con un bambino è altresì alimentato dallo stile di vita comunemente accettato dalla cultura occidentale, secondo cui si dovrebbe lavorare tutto il giorno, stare con la famiglia soltanto la sera o nel fine settimana e dormire da soli, profondamente e per tutta la notte. Il letto, poi, è anche sinonimo di sesso, per cui dormire con un bambino risulterebbe sospetto.Di notte con tuo figlio sviscera e smentisce ogni teoria scientifica a sostegno dell’inopportunità, se non addirittura della pericolosità o dell’immoralità, di questa abitudine. James J. McKenna sovverte queste credenze culturalmente accettate, agendo da uomo di scienza: i suoi studi sul sonno dimostrano il legame che si crea durante la notte tra figlio e genitore, attraverso tracciati dei mutamenti fisiologici registrati in entrambi i soggetti addormentati e con filmati della loro danza notturna. Legame che, come lui ha dimostrato, ha un fondamento biologico misurabile.L’autore raccomanda il sonno condiviso, purché in situazioni di assoluta sicurezza, e ne illustra le diverse modalità, avvalendosi delle più recenti evidenze scientifiche a sostegno dei potenziali benefici del sonno condiviso e tanti utili consigli per prevenire eventuali rischi e inconvenienti.Pronti a scoprire gli innumerevoli benefici di stare tutti insieme nel lettone? Conosci l’autore James J. McKenna, titolare della cattedra di Antropologia Edmund P. Joyce C.S.C., nonché Direttore del Mother-Baby Behavioral Sleep Laboratory (laboratorio di ricerca sul sonno materno infantile) dell’Università di Notre Dame, è tra le massime autorità in materia di allattamento al seno in relazione alla SIDS (Sindrome della morte in culla) e al sonno condiviso.I suoi interventi a conferenze e convegni medici sulla genitorialità sono molto richiesti in tutto il mondo.