appendice V

Dichiarazione dell'usbc
in risposta all'app

USBC (United States Breastfeeding Committee): 17 ottobre 2005

Contraddittorietà delle nuove raccomandazioni dell’AAP sulla SIDS

La settimana scorsa l’Accademia Americana di Pediatria (AAP) ha pubblicato le nuove raccomandazioni sulla prevenzione della Sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS). Se una sola di esse fornisce un valido supporto informativo per i genitori che intendono proteggere i propri figli, le altre non soltanto sono prive di solide basi scientifiche, ma comportano altresì diversi rischi.


Ora l’AAP raccomanda di far dormire i lattanti nella stessa stanza dei genitori, poiché ciò ridurrebbe il rischio di SIDS. Mentre gli studi davano unanime confer-ma del fatto che all’isolamento (in una camera separata) del bambino durante il sonno sia ricollegabile un maggior rischio di SIDS, prima d’oggi questo dato non era stato ampiamente diffuso. È stato, inoltre, provato che dormire vicino al proprio bambino aumenta la reazione materna ai segnali psicologici inviati dal piccolo durante la notte, contribuendo alla riuscita dell’allattamento materno. All’allattamento, a sua volta, è imputabile una riduzione del rischio di contrarre numerose patologie acute e croniche, oltre a una riduzione, stando a un’analisi dei National Insitutes of Health, del 21% del tasso di mortalità infantile, e un calo, secondo numerosi studi, del rischio di SIDS.


Due delle raccomandazioni presenti nelle nuove dichiarazioni AAP hanno destato particolare preoccupazione: dare il ciuccio al bambino e toglierlo dal letto dei genitori prima che abbiano ripreso sonno. Entrambe le raccomandazioni sollevano dubbi per diversi motivi, quali la mancanza di basi scientifiche chiare, la limitazione delle scelte del genitore, il rischio di complicare il processo, potenzialmente difficile, di accompagnamento del bambino alla nanna e l’intralcio all’allattamento.


Poiché l’utilizzo precoce del ciuccio riduce la durata dell’allattamento, nella dichiarazione dell’AAP sulla prevenzione della SIDS si raccomanda di attendere fino a un mese di vita del neonato allattato al seno prima di ricorrere al ciuccio (così da consentire che l’allattamento si avvii con il piede giusto). Tuttavia, anche oltre tale limite i ciucci presentano rischi per la salute, e possono minacciare il buon esito dell’allattamento.


Numerosi studi (ma non tutti) hanno rivelato un legame tra uso del ciuccio e minor incidenza della SIDS. Non si tratta, tuttavia, di studi in grado di determinare se si tratti di un rapporto causale e, quindi, se il ciuccio possa ridurre il rischio di SIDS. Comunque, quand’anche la stimolazione orale prodotta dalla suzione fosse protettiva, solo i neonati privati della fonte naturale di suzione notturna – l’allattamento materno – beneficerebbero della stimolazione prodotta da una fonte artificiale quale il ciuccio. Solo per certi gruppi “a rischio” avrebbe senso supporre i rischi per la salute connessi all’uso del ciuccio quali candidosi, malocclusioni e otiti.


Non si dispone neppure di dati sufficienti a giustificare il fatto che si consigli ai genitori di dormire o di non dormire con i propri figli – oltre a informarli degli effetti benefici del dormire nella stessa stanza con il bambino. Negli studi di controllo più validi, la sicurezza del lattante non viene valutata sulla base del semplice fatto che questi dorma o no nel letto dei genitori, ma a partire da specifici fattori ambientali che richiamino l’attenzione sull’eventualità che il bimbo dorma nel letto, in culla o su qualsiasi altra superficie. La SIDS, ad esempio, è stata ricollegata al sonno in posizione prona, al fumo materno, all’uso di materassi soffici e di biancheria da letto che, in prossimità del bimbo, rischi di coprirgli il capo. Eccezioni evitabili, per le quali la stessa condivisione del letto è stata associata a un maggior rischio di SIDS, comprendono la presenza di componenti d’arredo particolarmente pericolosi (ad esempio il sofà, che aumenta di 25 volte il rischio di morte improv-visa), il fumo o un’incapacità dei genitori dovuta ad alcol, droga o stanchezza.


L’USBC raccomanda cautela nel consigliare l’uso del ciuccio nei bambini allattati al seno anche dopo il primo mese di vita, oltre a sottolineare l’importanza della vicinanza al proprio bambino, e a sostenere, come nella dichiarazione della Sezione sull’allattamento al seno dell’AAP, il sonno del bambino in stretta vicinanza della madre.


L’USBC è un comitato nazionale composto da oltre 30 organizzazioni per la salvaguardia, la promozione e il sostegno dell’allattamento materno.

L’USBC è un’organizzazione di organizzazioni. Le opinioni espresse dall’USBC non corrispondono necessariamente alla posizione delle organizzazioni membro, né le opinioni espresse dai rappresentanti dell’USBC corrispondono necessariamente alla posizione dell’USBC.


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Di notte con tuo figlio
Di notte con tuo figlio
James J. McKenna
La condivisione del sonno in famiglia.L’antropologo James J. McKenna descrive i vantaggi del sonno condiviso, riportando le più recenti evidenze scientifiche che ne evidenziato i potenziali benefici. In passato dormire insieme ai propri figli era la norma in quasi ogni epoca e cultura. Oggi invece, questa pratica è fonte di innumerevoli interrogativi e occasioni per colpevolizzarsi.Dove far dormire i bambini è un tema assai controverso nella cultura occidentale poiché risveglia questioni legate all’ideologia della promozione dell’indipendenza degli individui, bambini compresi.Il timore di condividere il letto con un bambino è altresì alimentato dallo stile di vita comunemente accettato dalla cultura occidentale, secondo cui si dovrebbe lavorare tutto il giorno, stare con la famiglia soltanto la sera o nel fine settimana e dormire da soli, profondamente e per tutta la notte. Il letto, poi, è anche sinonimo di sesso, per cui dormire con un bambino risulterebbe sospetto.Di notte con tuo figlio sviscera e smentisce ogni teoria scientifica a sostegno dell’inopportunità, se non addirittura della pericolosità o dell’immoralità, di questa abitudine. James J. McKenna sovverte queste credenze culturalmente accettate, agendo da uomo di scienza: i suoi studi sul sonno dimostrano il legame che si crea durante la notte tra figlio e genitore, attraverso tracciati dei mutamenti fisiologici registrati in entrambi i soggetti addormentati e con filmati della loro danza notturna. Legame che, come lui ha dimostrato, ha un fondamento biologico misurabile.L’autore raccomanda il sonno condiviso, purché in situazioni di assoluta sicurezza, e ne illustra le diverse modalità, avvalendosi delle più recenti evidenze scientifiche a sostegno dei potenziali benefici del sonno condiviso e tanti utili consigli per prevenire eventuali rischi e inconvenienti.Pronti a scoprire gli innumerevoli benefici di stare tutti insieme nel lettone? Conosci l’autore James J. McKenna, titolare della cattedra di Antropologia Edmund P. Joyce C.S.C., nonché Direttore del Mother-Baby Behavioral Sleep Laboratory (laboratorio di ricerca sul sonno materno infantile) dell’Università di Notre Dame, è tra le massime autorità in materia di allattamento al seno in relazione alla SIDS (Sindrome della morte in culla) e al sonno condiviso.I suoi interventi a conferenze e convegni medici sulla genitorialità sono molto richiesti in tutto il mondo.