appendice iii

Prevenzione della sindrome
della morte improvvisa del lattante
(sids)

Sunto della dichiarazione dell'accademia americana di pediatria (AAP)

Nell’autunno del 2005 l’Accademia Americana di Pediatria pubblicò una dichiarazione sulla Sindrome della morte improvvisa del lattante come aggiornamento della precedente dichiarazione del 1 marzo 2000. Il documento conteneva un’analisi dei più recenti studi sulla SIDS e un elenco di raccomandazioni.


Eccone un sunto:

A seguito della pubblicazione, nel 1992, delle raccomandazioni dell’Accademia Americana di Pediatria (AAP) secondo cui è sconsigliabile far dor-mire il lattante in posizione prona [con l’addome appoggiato alla superficie adibita al sonno], si è registrata una drastica riduzione dell’incidenza della Sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS). Sebbene si continui a registrare un calo del tasso di decessi per SIDS, il decremento degli ultimi anni potrebbe essere, in parte, imputabile al riconoscimento di ulteriori con-cause responsabili della morte improvvisa del lattante. Dalla pubblicazione dell’ultima dichiarazione dell’AAP nel 2000 sono state poste in evidenza altre problematiche quali il grave rischio connesso al sonno su un fianco. L’AAP non ritiene più che quella su un fianco rappresenti una valida alter-nativa alla posizione supina [addome in posizione opposta a quella della superficie adibita al sonno]. Essa sottolinea, inoltre, la necessità di abolire dall’ambiente adibito al sonno dei lattanti biancheria da letto soffice e superflua, giocattoli morbidi ed eventuali pericoli connessi alla condivisione del letto con un adulto, ed evidenzia come la riduzione del rischio di SIDS sia imputabile alla condivisione del sonno nella stessa stanza degli adulti e all’uso del ciuccio durante il sonno e l’importanza di istruire neonatologi e chiunque si occupi dei bambini sul ruolo fondamentale del “sonno a pancia in su”, e sulle strategie volte a ridurre l’incidenza della plagiocefalia posturale imputabile alla posizione supina.


Tra le raccomandazioni dell’AAP figura anche il seguente, e controverso, consiglio:

Si raccomanda la realizzazione di un ambiente adibito al sonno separato ma vicino: è dimostrato che il rischio di SIDS si riduce qualora il lattante dorma nella stessa stanza della madre. Si consiglia l’utilizzo di culle o lettini conformi agli standard di sicurezza della CPSC [Consumer Product Safety Commission, organo statunitense a tutela e difesa del consumatore, N.d.T.] e dell’ASTM [Ente statunitense per il controllo dei materiali, N.d.T.]. Gli accessori per il sonno condiviso (lettini applicabili al letto della madre) consentono un accesso agevole, ma sicuro, al lattante, specie per l’allattamento. Tuttavia la Consumer Product Safety Commission non ha ancora stabilito standard di sicurezza relativi a tali prodotti.


Sebbene la percentuale relativa alla condivisione del letto negli Stati Uniti sia in crescita per numerose ragioni, tra cui la maggior facilità di allattamento, la task force conclude affermando che esiste un numero crescente di evidenze scientifiche a dimostrazione della maggior pericolosità della condivisione del letto, così come praticata negli Stati Uniti e nei restanti Paesi occidentali, rispetto al sonno del lattante su una superficie separata; essa, quindi, raccomanda di non condividere il letto con il lattante durante il sonno. Questi verrà posto nel letto della madre durante le poppate o per essere calmato, ma dovrà tornare nella propria culla o nel proprio lettino non appena il genitore sarà pronto a riprendere sonno.


Si valuti l’utilizzo del ciuccio per i sonnellini e il sonno notturno. Sebbene non se ne conosca ancora la dinamica, è indubbio che l’uso del ciuccio durante il sonno riduca il rischio di SIDS, mentre resta dubbia la prova che esso inibisca l’allattamento materno o causi successive complicazioni dentali. Fino a prova contraria la task force raccomanda l’uso del ciuccio durante il primo anno di vita…”


L’intero documento è disponibile all’indirizzo:

http://aappolicy.aappublications.org/cgi/content/full/pediatrics;116/5/1245


Per ulteriori informazioni contatta:

The American Academy of Pediatrics

141 Northwest Point Boulevard

Elk Grove Village, IL 60007-1098

847-434-4000 http://www.aap.org


Numerosi enti e pedagogisti noti e autorevoli hanno dato risposta alla dichiarazione. Nelle successive appendici sono riportati alcuni passaggi.

Di notte con tuo figlio
Di notte con tuo figlio
James J. McKenna
La condivisione del sonno in famiglia.L’antropologo James J. McKenna descrive i vantaggi del sonno condiviso, riportando le più recenti evidenze scientifiche che ne evidenziato i potenziali benefici. In passato dormire insieme ai propri figli era la norma in quasi ogni epoca e cultura. Oggi invece, questa pratica è fonte di innumerevoli interrogativi e occasioni per colpevolizzarsi.Dove far dormire i bambini è un tema assai controverso nella cultura occidentale poiché risveglia questioni legate all’ideologia della promozione dell’indipendenza degli individui, bambini compresi.Il timore di condividere il letto con un bambino è altresì alimentato dallo stile di vita comunemente accettato dalla cultura occidentale, secondo cui si dovrebbe lavorare tutto il giorno, stare con la famiglia soltanto la sera o nel fine settimana e dormire da soli, profondamente e per tutta la notte. Il letto, poi, è anche sinonimo di sesso, per cui dormire con un bambino risulterebbe sospetto.Di notte con tuo figlio sviscera e smentisce ogni teoria scientifica a sostegno dell’inopportunità, se non addirittura della pericolosità o dell’immoralità, di questa abitudine. James J. McKenna sovverte queste credenze culturalmente accettate, agendo da uomo di scienza: i suoi studi sul sonno dimostrano il legame che si crea durante la notte tra figlio e genitore, attraverso tracciati dei mutamenti fisiologici registrati in entrambi i soggetti addormentati e con filmati della loro danza notturna. Legame che, come lui ha dimostrato, ha un fondamento biologico misurabile.L’autore raccomanda il sonno condiviso, purché in situazioni di assoluta sicurezza, e ne illustra le diverse modalità, avvalendosi delle più recenti evidenze scientifiche a sostegno dei potenziali benefici del sonno condiviso e tanti utili consigli per prevenire eventuali rischi e inconvenienti.Pronti a scoprire gli innumerevoli benefici di stare tutti insieme nel lettone? Conosci l’autore James J. McKenna, titolare della cattedra di Antropologia Edmund P. Joyce C.S.C., nonché Direttore del Mother-Baby Behavioral Sleep Laboratory (laboratorio di ricerca sul sonno materno infantile) dell’Università di Notre Dame, è tra le massime autorità in materia di allattamento al seno in relazione alla SIDS (Sindrome della morte in culla) e al sonno condiviso.I suoi interventi a conferenze e convegni medici sulla genitorialità sono molto richiesti in tutto il mondo.