parte seconda - in viaggio verso la salute

Preparare lo zaino
e mettersi in viaggio

Il viaggio più difficile di un essere umano è quello che lo conduce dentro sé stesso alla scoperta di chi veramente egli è

C. G. Jung

ll vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi

M. Proust

Tutto comincia con un passo

Lao Tsu

Non smetteremo di esplorare.E alla fine di tutto il nostro andareritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta

T. S. Eliot

Per guarire occorre mettersi in viaggio, con coraggio, fiducia, pazienza e perseveranza.


Ma in viaggio verso dove? Verso casa! È da lì che venimmo un giorno… Ed è lì che ritorneremo. La vita inizia con un viaggio e finisce con un viaggio… Perché non è altro che questo: un percorso iniziatico, un lungo pellegrinaggio dal centro alla periferia del cerchio e poi di nuovo dalla periferia al centro. Nasciamo al centro, poi ce ne separiamo durante l’infanzia e la giovinezza ma a partire dall’età adulta dobbiamo riprendere il cammino per ritornarvi. Perché il centro è casa, inizio e fine, alfa ed omega.

“Il centro è ciò che tiene unito tutto. Senza centro le cose scappano via. Per questo i bambini hanno le madri, e le tribù gli sciamani, e il cielo, il sole e la luna – scrive Aldo Nove – Il centro è da dove veniamo tutti e verso il quale tutti andiamo”1.

È necessario compiere molti giri del cerchio però prima di poter ritrovare, proprio come il figliol prodigo, la Casa del Padre, fino a quando un giorno, stanchi di girare sempre per la stessa periferia, decidiamo di compiere la grande traversata del Mar Rosso, quella che ci porta dalla schiavitù della terra d’Egitto alla libertà della Terra Promessa.


Ma per arrivarci lungo è il cammino…

Ci sono curve e tornanti, dossi e cunette, non sono concesse scorciatoie. Non sempre è lineare il percorso che ci attende. A volte si avanza a zig zag, a volte pare di essere dentro a un labirinto. In parte si procede da soli, in parte in compagnia.


L’importante però è mettersi in cammino. Perché tutto comincia con un passo.

La strada poi si svela camminando, ponendo un piede dopo l’altro. E avanzando si scopre che non è tanto la meta ad essere importante quanto il cammino.


In tibetano, come ci ricorda Chatwin, la definizione di “essere umano” è “a-Go ba”, che significa “Viandante”, “Colui che migra”.

Siamo tutti viandanti e pellegrini sulle strade della Vita: c’è chi percorre sentieri in mezzo al bosco, chi mulattiere d’alta quota, chi scala una vetta dopo l’altra, chi attraversa deserti e chi si fa strada in mezzo alla giungla a colpi di machete… Ognuno ha il suo cammino, in parte già tracciato, in parte da tracciare. A volte si procede al buio, alla luce fioca di un lumino, a volte sotto il sole di mezzogiorno, a volte si sale su ripidi pendii, a volte si scende quasi correndo, a volte ancora si passeggia mano nella mano…


Siamo tutti per strada, siamo tutti in viaggio. Il viaggio è ciò che ci accomuna tutti.

E allora forse qualche indicazione può tornare utile: chi ha già attraversato un territorio può guidare un altro che per la prima volta vi si avventura.


Poi sarà il suo turno ad essere guidato in altra zona da chi già c’è stato.

Ecco pertanto qualche riflessione e qualche spunto da chi ha intrapreso il viaggio più importante e lungo che ci sia: quello dentro di sé, nella sconfinata prateria dell’anima.

Il viaggio interiore

C’è chi passa la vita a viaggiare: sale e scende da un aereo, percorre chilometri e chilometri in auto tutti i giorni, si avventura verso terre ignote e luoghi sconosciuti. A volte, per alcuni, non per tutti, si tratta di una fuga. Andare lontano per non guardare vicino. Esplorare il fuori per non sondare il dentro. Fino a quando un evento improvviso, una malattia, un lutto, un fallimento, una separazione, non costringono a una sosta, forzata. La Vita mette un ultimatum o meglio offre un’occasione per fare un altro tipo di viaggio, interiore.


È un viaggio scomodo, molto meno divertente di una scampagnata fuori città o di un trekking in qualche luogo esotico. Ma necessario per crescere e diventare chi si è.


Nessuno ci prepara a questo viaggio, nessuno ci insegna cosa fare, cosa portare appresso, come procedere. Per questo viaggio non esiste segnaletica, né guide turistiche da portarsi dietro.


È un percorso avvolto nella nebbia: si brancola nel buio, si procede a tentoni. A volte si cade, ci si sbuccia le ginocchia, si batte la testa o sanguinano le mani. Manca la bussola e con lei l’orientamento. Ci si scoraggia, le lacrime fanno capolino. Ci si sente sopraffatti, sembra troppo difficile, troppo impegnativo, al di là delle nostre forze.


Allora ecco qualche segreto imparato sulla via, nella convinzione che, come diceva il saggio Lao Tsu “Un passo alla volta si possono percorrere diecimila miglia”…

  • Non guardare lontano alla vetta innevata, ai 4000 metri… guarda davanti a te, al prossimo passo che ti attende. Fin lì ce la puoi fare.

    Pensa a oggi, a domani, non ai prossimi mesi o addirittura anni.

    E subito l’ansia si placa. Respira! Visualizza un passo, il prossimo che ti aspetta. Poniti un obiettivo, piccolo, realizzabile, che ti dia sollievo: ecco questo l’ho fatto! Non più di quanto puoi, di quanto sei in grado. Un passo proporzionato alla tua forza. Oggi uno, domani un altro. E la montagna, scomposta in tanti sassolini, può essere vinta…

    L’elenco dei compiti o degli obiettivi man mano si assottiglia. Le voci vengono spuntate una ad una. Se ce l’ho fatta oggi, ce la farò domani! Un passo dopo l’altro, così si impara a camminare.

  • Armati di pazienza: la strada è lunga, non si può avere fretta.

    Non credere a chi ti dice che in pochi giorni sei arrivato. Per quanto tu sia veloce, il tempo occorre. Così come serve per maturare il grano.

    Ogni boccone va digerito, elaborato, altrimenti si rischia un’indigestione… E ogni cosa arriva al tempo giusto. Come il maestro che giunge solo quando l’allievo è pronto. Possono volerci mesi oppure anni, non lo possiam sapere. Dobbiamo imparare ad aspettare, anche questo fa parte del percorso.

    “Pazienza non significa sopportare passivamente, ma essere tanto lungimiranti da confidare nell’esito conclusivo di un processo. Cosa significa pazientare?

    Significa guardare la spina e vedere la rosa, guardare la notte e vedere l’alba.”2

  • Chiedi aiuto quando ne hai bisogno. Non tutti sanno farlo. Chi è cresciuto dovendosela cavare sempre da solo è restio a domandare. Ha imparato a sopravvivere senza l’appoggio altrui e continua a farlo. Gli pare una debolezza e invece non lo è.

    Siamo tutti vulnerabili, chi più chi meno. L’unica differenza è che alcuni lo mostrano, altri no. Ognuno di noi ha paure e insicurezze: c’è chi le fa vedere e chi le nasconde per paura di essere giudicato e criticato o forse perfino abbandonato. Così gli è successo una volta nella vita e pensa che ancora gli capiterà. Non vuole rivivere il dolore che ha provato un tempo, magari quand’era piccino ed è stato rifiutato per aver parlato, per aver espresso le sue emozioni, per aver raccontato il suo amore o il suo dolore. Eppure chi si apre aiuta l’altro ad aprirsi e rivelarsi. È come se gli desse un tacito permesso. E solo allora avviene l’incontro, quello più bello: l’intreccio dei cuori che vibrano all’unisono. Il contatto anima ad anima: l’unico che dà gioia vera.

    Scoprirsi richiede coraggio, a volte un coraggio da leoni, ma quale premio riserva poi, quanta soddisfazione!

    Quando trovi un amico, puoi procedere in cordata insieme a lui, almeno per un tratto di strada. Non sei più solo! Assieme ci si dà forza lungo il cammino, si condivide il sentiero già percorso, ci si confronta sui passi da seguire. Quanto più bello allora diventa il viaggio…

  • Tieni un diario del tuo viaggio: ti aiuterà a ricordarne i passi. Scrivi ogni meta raggiunta, ogni traguardo: ti darà fiducia a proseguire.

    Guarda a quanto hai già compiuto, a quanta strada hai percorso e fatti i complimenti per quanto sei stato bravo!

    Quando si è in cammino da tanto ci si scorda delle vette conquistate, dei valichi oltrepassati… Fai un elenco di tutti i piccoli o grandi passi compiuti e ti stupirai di quanti sono!
    Non sempre chi ci guarda dall’esterno se ne accorge, non sempre gli altri vedono i nostri progressi, i nostri passi avanti, ma noi possiamo esserne i testimoni e diventare gli archivisti della nostra storia.

    Quando poi un giorno saremo arrivati a destinazione sarà bello rileggere il diario di bordo e chissà, magari raccontare la nostra avventura ai nipotini…

    Un diario può avere tante forme: può anche essere fatto di immagini, magari ritagliate dai giornali o di foto per noi importanti, che ci ricordano qualcosa, o di disegni o semplici macchie di colore. In un diario si può mettere di tutto un po’: una poesia, un ricordo, anche un piccolo oggetto o perché no un profumo…
    Un album sensoriale ci renderà più piacevole il cammino…


Cosa mettere nello zaino?

La strada per la felicità non è dritta.Tutto si compie se hai un cerchione di risposta chiamato Decisione,un potente motore chiamato Amore,una buona assicurazione chiamata Fedee abbondante combustibile chiamato Pazienza

A. Jodorwsky

Quando si è pronti a partire, come per ogni viaggio che si rispetti, occorre munirsi di una mappa e di una bussola, ovverossia di strumenti per orientarsi, ma anche di uno zaino capiente, cioè della capacità di ricevere e di accogliere i doni che ci vengono fatti lungo la strada. Io vi propongo gli “utensili” che ho trovato utili nel mio cammino sperando che possano esserlo anche per il vostro. Potete metterli nella vostra sacca degli attrezzi e tirarli fuori quando vi servono, uno alla volta, uno per uno, a seconda delle vostre esigenze e delle vostre necessità, scegliendo quelli che più vi si confanno. Altri ancora li scoprirete voi strada facendo…

E ora: BUON VIAGGIO!


Itaca

Sempre devi avere in mente Itaca

raggiungerla sia il pensiero costante.

Soprattutto, non affrettare il viaggio;

fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio

metta piede sull’isola, tu, ricco

dei tesori accumulati per strada

senza aspettarti ricchezze da Itaca.

Itaca ti ha dato il bel viaggio,

senza di lei mai ti saresti messo

sulla strada: che cos’altro ti aspetti?

Kostantinos Kavafis


Compagni di viaggio
Compagni di viaggio
Elena Balsamo
Come adulti e bambini insieme possono aiutarsi a guarire.Una panoramica chiara ed esauriente dei diversi strumenti terapeutici alternativi a disposizione della famiglia e in particolare della coppia mamma-bambino. Compagni di viaggio volge l’attenzione alla salute emotiva della famiglia.Basandosi sulla sua personale esperienza di medico e di paziente, Elena Balsamo offre al lettore una panoramica chiara ed esauriente dei diversi strumenti terapeutici alternativi a disposizione della famiglia (e in particolare della coppia mamma-bambino), nonché numerosi spunti di riflessione sul significato della malattia e sul messaggio contenuto nei sintomi, per trasformare la sofferenza in un’occasione preziosa di apprendimento ed evoluzione. Conosci l’autore Elena Balsamo, specialista in puericultura, si occupa di pratiche di maternage e lavora a sostegno della coppia madre-bambino nei periodi della gravidanza, del parto e dell'allattamento.Esperta di pedagogia Montessori, svolge attività di formazione per genitori e operatori in ambito educativo e sanitario.