PARTE terza - La salute del bambino

La logosintesi:
ovvero la parola come terapia

La parola è un gran dominatore, che con piccolissimo corpo e invisibilissimo, divinissime cose sa compiere; riesce infatti e a calmar la paura, e a eliminare il dolore, e a suscitare la gioia, e ad aumentar la pietà.

Gorgia da Leontini

A cantare inizia il mondo se indovini la parola magica

J. von Eichendorff

Di’ solo una parola e io sarò guarito

dalla celebrazione eucaristica

Nei lunghi anni di sofferenza che ho attraversato, molto spesso, tra le lacrime, ho alzato al Cielo questa preghiera, più volte ascoltata da bambina durante la messa domenicale, e che riprende l’invocazione del centurione a Gesù: “Di’ solo una parola e io sarò guarita”.


Ho sempre sognato di poter curare e guarire attraverso la parola: una parola magica che proprio come l’abbracadabra delle favole permette di compiere miracoli…


Del resto “avrah ka dabra” in aramaico significa proprio questo: “io creo mentre parlo”!


Ci sono delle parole che sono delle vere e proprie formule magiche: “Sono qui con te” per me è una di queste…

Ma è solo verso il termine del mio cammino iniziatico – così considero questi sedici anni di malesseri e sofferenza – che ho scoperto la Logosintesi®1 e ho sentito immediatamente che era un altro efficacissimo strumento che mi avrebbe aiutato nel mio processo di guarigione e che avrei poi potuto proporre anche ai miei pazienti.

L’incontro con questo nuovissimo approccio terapeutico – ideato dallo psichiatra e psicoterapeuta Willem Lammers nel 2005 – è avvenuto per me attraverso le parole di Vera, una dolcissima signora, avanti con l’età ma giovanile nello spirito, consigliatami da una mia cara amica riflessologa.


La sua delicatezza, la sua empatia e il suo atteggiamento materno mi hanno immediatamente conquistato e io ho iniziato ad applicare su di me quanto lei mi ha insegnato con risultati veramente stupefacenti…


Non mi sembrava vero di aver trovato uno strumento semplice, veloce ed efficace che però non fosse doloroso come quelli sperimentati nel passato: finalmente non avevo più bisogno di annegare da sola nella sofferenza, di rivivere fatti e luoghi da cui facevo poi fatica a tirarmi fuori. Con la Logosintesi, attraverso piccoli flash, costituiti da un’immagine o da una parola chiave, solo ed esclusivamente con l’uso della parola, ecco che riuscivo a sciogliere pian piano sintomi prima irremovibili e nodi emotivi che mi bloccavano il cammino.


Vera mi ha poi fatto provare l’emozione di una passeggiata – perché questo è stata – lungo la linea del tempo per andare a rimettere a posto le memorie passate, con una metodica che mi ricordava molto le costellazioni familiari ma che si è rivelata, rispetto a queste, assolutamente non dolorosa e anzi a tratti molto piacevole.


“Una medicina non deve provocare sofferenza – mi ha detto Vera – io voglio aiutare a guarire senza far soffrire”. E devo dire che io mi sono riconosciuta totalmente nelle sue parole.


Ma in che cosa consiste esattamente la Logosintesi?

Lo dice il nome stesso: “riunire attraverso la parola”. Ma riunire cosa? I pezzi di anima andati perduti nel corso del tempo…


Come abbiamo già avuto modo di vedere, ogni volta che accade un trauma è come se una parte di energia si staccasse dalla nostra essenza e si congelasse diventando inaccessibile per noi. Le parole giuste al momento giusto possono sciogliere questi “mondi congelati” e liberare l’energia intrappolata rendendola nuovamente disponibile.


Si tratta di frasi semplici che vengono pronunciate secondo uno schema di base (che mi ricorda molto la lezione dei tre tempi montessoriana) ma che vanno adattate ad ogni particolare situazione affidandosi all’intuito: proprio, quando si fa da sé, o del terapeuta quando ci si fa accompagnare. Uno dei vantaggi della Logosintesi è che, nei casi più semplici, quando la si è imparata, la si può usare anche da soli, proprio come i fiori di Bach. Nei casi più complessi invece è meglio affidarsi ad un esperto che ci guida nel percorso con mano e parole sapienti, come quelle di Vera…


Facciamo un esempio pratico per capire meglio come funziona questa tecnica semplice e strabiliante: Ester è triste e si sente sola, spesso piange chiusa nella sua stanza quando nessuno la vede. Si sottopone a una sessione di Logosintesi per alleviare il suo dolore. La terapista le chiede dove sente la tristezza e lei risponde che l’avvolge tutt’intorno come una nube grigia. Allora la conduttrice le chiede di ripetere questa semplice frase “Recupero tutta l’energia legata a questa sensazione di tristezza che mi avvolge come una nube grigia e la rimetto al posto giusto dentro di me.” A questo punto a Ester compare all’improvviso un flash: rivede un libriccino che le aveva regalato il papà quand’era bambina con una dedica molto particolare “A Ester, che va ripetendo “siamo sempre sole”. Ecco che le lacrime cominciano ad affiorare sul suo volto e lei le lascia scorrere.


L’operatrice la invita allora a ripetere un’altra frase: “Allontano tutta l’energia non mia legata a queste lacrime e a questa frase scrittami dal mio papà quand’ero piccina, la allontano da ogni mia cellula, da ogni mio corpo e la mando nello spazio-tempo a cui essa realmente appartiene e lì la lascio per sempre”. Ecco che la tensione si allenta ed Ester si rende conto di aver assorbito nella sua memoria cellulare la solitudine della madre e di averla fatta propria…


Un’ultima frase chiuderà la seduta almeno per questa volta: “Recupero tutta l’energia legata alle mie reazioni a questa frase letta nel libriccino quando ero bambina e la rimetto al posto giusto dentro di me”.


Nei mesi a venire Ester si accorgerà che il senso di solitudine che l’aveva afflitta per tutta la vita la sta definitivamente abbandonando e che ora, come per miracolo, non è realmente più sola: tante amiche le tengono compagnia e la aiutano nel momento del bisogno come non era mai accaduto prima d’allora…


Lo stesso procedimento appena descritto può essere applicato anche in caso di sintomi fisici, in quanto anch’essi derivano da blocchi energetici: in alcuni casi, specie se sono molto radicati e antichi, occorre tempo e pazienza per lasciarli andare, a volte invece si assiste alla loro scomparsa alla velocità della luce.

“La Logosintesi agisce cercando l’emozione all’origine del disturbo in atto che si è bloccata in un luogo del passato che viene chiamato “mondo congelato”, e la scioglie grazie al potere della parola”. Che diventa “guarigione quando è maamar, dis-concatenamento del linguaggio e dell’essere”2 come dice il cabalista Ouaknin.

Per mezzo di questa tecnica semplice e delicata si possono far riaffiorare credenze sbagliate, fantasie negative e memorie traumatiche, che abbiamo visto – nel capitolo sulla malattia – essere la causa di tanti nostri malesseri e sofferenze, e smontarle e disfarle una per una. Si può lavorare sulle ferite senza necessariamente doverle rivivere per filo e per segno, in quanto si lavora sui simboli ad esse legate.


E a volte ci si renderà conto che alla base di situazioni problematiche che si ripetono continuamente nella nostra vita ci sono quelli che Loyd chiama “traumi lecca-lecca”: ovverossia eventi, accaduti nell’infanzia, che sembrano banali a un occhio adulto ma che hanno invece lasciato un segno indelebile nel bambino che siamo stati. Trovo che la Logosintesi sia strumento privilegiato per agire su queste memorie e trasformarle velocemente e con risultati veramente incredibili…


Se l’energia è bloccata nel passato non possiamo disporne nel presente per compiere il nostro destino ma se la liberiamo ecco che ci ritroviamo pieni di nuove e inaspettate forze per realizzare la nostra unica e speciale missione di vita, quella che ci aspetta da sempre.


Formula per i momenti di emergenza

Picchiettare con le falangi delle dita di una mano (indice, medio, anulare e mignolo) il punto karate, ovvero il bordo esterno dell’altra mano ripetendo queste parole: “Anche se in questo momento mi sento… (adattare le parole alla situazione es. mi sento arrabbiato, impaurito, stanco, triste ecc. e possibilmente specificarne il motivo “per la litigata con…”) tutto questo può cambiare e cambia mentre lo osservo perché tutto si trasforma e scorre nel flusso dell’energia”.


Questo semplice esercizio ci ricorda che tutto può cambiare da un momento all’altro e ci aiuta a staccarci dalla situazione che stiamo vivendo e a guardarla con l’occhio del testimone, dell’osservatore esterno, come si fa di solito nella meditazione. Può essere ripetuta con sfumature e sfaccettature diverse più volte al giorno.


Per saperne di più consultare: Eft integrata – Andrea Fredi www.eft-italia.it e


Compagni di viaggio
Compagni di viaggio
Elena Balsamo
Come adulti e bambini insieme possono aiutarsi a guarire.Una panoramica chiara ed esauriente dei diversi strumenti terapeutici alternativi a disposizione della famiglia e in particolare della coppia mamma-bambino. Compagni di viaggio volge l’attenzione alla salute emotiva della famiglia.Basandosi sulla sua personale esperienza di medico e di paziente, Elena Balsamo offre al lettore una panoramica chiara ed esauriente dei diversi strumenti terapeutici alternativi a disposizione della famiglia (e in particolare della coppia mamma-bambino), nonché numerosi spunti di riflessione sul significato della malattia e sul messaggio contenuto nei sintomi, per trasformare la sofferenza in un’occasione preziosa di apprendimento ed evoluzione. Conosci l’autore Elena Balsamo, specialista in puericultura, si occupa di pratiche di maternage e lavora a sostegno della coppia madre-bambino nei periodi della gravidanza, del parto e dell'allattamento.Esperta di pedagogia Montessori, svolge attività di formazione per genitori e operatori in ambito educativo e sanitario.