parte seconda - in viaggio verso la salute

Mappe per orientarsi

Un’infinita rete di fili pervade tutto l’Universo. I fili orizzontali sono nello spazio. I fili verticali sono nel tempo. A ogni loro incrocio c’è un individuo. E ogni individuo è una perla di cristallo. Il grande fulgore di un Essere Assoluto illumina e penetra ciascuna perla. E ciascuna perla riflette non solo la luce di tutti gli altri cristalli della rete, ma anche ogni altro riflesso dell’Universo intero

Rigveda, II millennio a.C.

La ruota di medicina, simbolo di saggezza

La Ruota di Medicina è un modo di comprendere l’Universo.È uno specchio in cui si riflettono tutte le cose

Hyemeyhost Storm

Ognuno di noi, mi sono resa conto, ha delle rotte geografiche particolari, delle radici spirituali che lo nutrono e da cui trae forza e ispirazione.


La mia passione per la cultura nativo-americana ha origini molto antiche ed è stata nutrita nell’infanzia dai doni che mi faceva il mio papà: un costume da squaw con tanto di cradleboard sulla schiena, una collana e degli orecchini navajo… I miei primi mocassini con le perline furono invece regalo di mia nonna che me li portò direttamente dall’America quando avevo meno di una decina d’anni. Ancora li conservo, insieme al ricordo degli anelli di fumo che mio padre faceva salire verso l’alto quando aspirava la sua bella pipa di legno che tanto amavo.


Tutti questi piccoli segni sono stati per me come i sassolini di Hans e Gretel che mi hanno permesso di ritrovare la strada verso casa…


È solo dopo averla percorsa tutta, non senza fatica e tribolazione, che oggi posso permettermi di parlarvi della Ruota di Medicina, o meglio di cosa ho imparato attraverso la “mia” ruota di medicina, giacché, come mi ricordò un giorno un caro amico, ognuno ne ha una sua personale.


La Ruota di Medicina è un simbolo antichissimo, che fa parte della tradizione nativo-americana. Può essere considerata come una mappa che consente di orientarsi lungo il viaggio chiamato Vita. Saper interpretare questa mappa ci permette di capire da dove proveniamo, dove ci troviamo e dove stiamo andando, condizioni indispensabili per muoverci con consapevolezza nella giusta direzione.


La Ruota di Medicina è un cerchio e proprio come l’esistenza non ha né inizio né fine.

Ha un centro e una periferia che è la circonferenza esterna del cerchio. Il centro è uno spazio vuoto, quello che i Lakota chiamano “hocoka”: lo spazio al centro del villaggio di tipì. Si tratta di uno spazio sacro, sede del divino. È il centro del mondo e nello stesso tempo il centro di se stessi. È da lì che proveniamo quando nasciamo, è da lì che viene il neonato e non per nulla i Lakota lo chiamano “hoksicala” che significa “piccola separazione dal centro”.


Se il centro è l’inizio, l’origine di ogni essere umano, è anche il punto finale di ritorno, che prima o poi tutti raggiungeremo. Ma per ritrovarlo, come abbiamo già avuto modo di dire, occorre compiere un lungo viaggio e percorrere tutta la circonferenza, esplorarla in ogni sua direzione e in ogni suo aspetto.


Il cerchio è completezza ed è a questa che bisogna mirare per ritrovare la salute, ovvero l’integrità. Tutto ciò che non accettiamo ed escludiamo dalla nostra vita ci si rivolta contro, come una minoranza ghettizzata, creandoci problemi e confusione. Allora ecco che dobbiamo con pazienza recuperare e riscoprire ciò che avevamo scartato per renderci conto che ogni cosa ha il suo posto nel grande cerchio della vita. Non esistono in senso assoluto giusto e sbagliato, negativo e positivo, ma solo i passi che dobbiamo compiere sul nostro cammino, in parte già tracciato e in parte ancora da tracciare. Ogni medaglia ha il suo rovescio, ogni cosa esistente ha i suoi pregi e i suoi difetti, così come ogni essere umano. Anche ciò che ai nostri occhi appare come “negativo” ha sempre un aspetto “positivo” che va ricercato e scoperto. La Vita è fatta di equilibrio tra opposti: la luce e il buio, il giorno e la notte, il maschile e il femminile, il caldo e il freddo, il duro e il morbido e così via. Non possiamo escludere nessuno di questi aspetti, pena il rimanere monchi di una parte e perdere l’armonia.


La Ruota di Medicina può esserci d’aiuto per comprendere il significato dei nostri passi, quelli già compiuti e quelli ancora da compiere.

Vediamo ora come, al pari di una bussola, possiamo utlizzare questa preziosa mappa.


La ruota di medicina è divisa in quattro quadranti in base ai quattro punti cardinali: nord, sud, est e ovest. Il numero quattro è un numero sacro per la maggior parte dei popoli nativo americani. Per la numerologia è il numero della stabilità, dell’organizzazione, della struttura.


Le sezioni della ruota diventano otto se aggiungiamo le direzioni intermedie: nord-est, sud-est, sud-ovest, nord-ovest e nord-est.

Ognuno di noi entra a far parte del cerchio della vita in un momento particolare che corrisponde alla data della sua nascita. Oggi sappiamo che è il bambino a determinarla: ancora una volta la scienza ha confermato quanto la saggezza dei popoli tradizionali di tutto il mondo ha sempre saputo. È come se ognuno di noi avesse bisogno di condizioni determinate per svolgere il proprio compito terreno, corrispondenti a una determinata configurazione dei pianeti e delle stelle, secondo l’astrologia, o delle stagioni e delle direzioni, secondo la ruota di medicina. Se l’astrologia è legata al cielo, la ruota di medicina è invece orientata sulla terra ed è, rispetto alla prima, uno strumento più semplice e di più facile lettura e quindi può essere utilizzata con profitto anche da esploratori alle prime armi. È per questo motivo che ve la propongo così come l’ho scoperta io.


Ogni direzione all’interno della ruota rappresenta un aspetto della vita e di noi stessi. A seconda del periodo in cui siamo nati, avremo più o meno sviluppato tale aspetto ma per diventare una persona completa dovremo acquisire anche il potere delle altre direzioni. Ecco il perché dell’importanza di percorrere tutta la ruota di medicina.


Facciamo un esempio per capirci meglio: una persona nata in febbraio, quindi a nord, potrà avere un’accentuata razionalità, una predilezione per l’uso della mente e l’acquisizione della conoscenza, una grande capacità – e bisogno – di comunicazione ma se non conquisterà anche i doni e i poteri delle altre direzioni rischierà di rimanere una persona fredda, distaccata, con un sapere di stampo libresco, una persona “congelata”, proprio come il ghiaccio dei mesi invernali. Per lei sarà fondamentale esplorare la direzione opposta alla sua di nascita e cioè il sud, sede delle emozioni e dei sentimenti, del cuore, della fiducia e dell’innocenza del bambino.


Il sud è anche la direzione del guerriero, che deve affrontare e sconfiggere i suoi mostri interiori. Dopo un soggiorno a sud, a volte molto tormentato e faticoso, grazie a esperienze vissute sulla propria pelle, come quelle del calore, della vicinanza e del contatto, il ghiaccio potrà sciogliersi e diventare acqua, le emozioni represse potranno cominciare a fluire e la paura un po’ alla volta si trasformerà in fiducia. Inizierà quindi il passaggio a sud-ovest: forse arriverà allora una guida attraverso i sogni che faranno da indicatori verso la nuova direzione da imboccare.


La sosta a ovest obbliga a confrontarsi con gli aspetti materiali della realtà, con la propria fisicità e con il mistero della morte. Il passaggio a ovest conferisce la concretezza necessaria a realizzare i sogni, a renderli realtà e permette quindi di bilanciare la tendenza all’immaginazione, tipica della direzione est, che quando è molto spiccata porta la persona a vivere in un mondo di sogni e fantasia, a iniziare centomila progetti senza riuscire a concluderne uno. L’est è la direzione dello spirito, della visione e della rinascita. È la direzione del veggente. È a est che la certezza rigida del nord viene improvvisamente mandata in mille pezzi e un nuovo cammino si apre.


Solo dopo aver conquistato la necessaria concretezza, dopo aver esplorato attraverso l’introspezione dell’ovest gli aspetti materiali della vita, e aver conquistato l’indipendenza, la sicurezza e il potere che nasce dal contatto con Madre Terra e con il proprio corpo, ecco che il nostro navigatore solitario potrà dirigersi verso nord e tornare alla direzione della sua nascita con un bagaglio di conoscenza vissuta e quindi trasformata in saggezza. Ora sì che, dopo aver acquisito la visione dell’est, l’amore e la fiducia del sud, il potere e l’indipendenza dell’ovest, potrà condividere il suo patrimonio e farne dono anche agli altri.


Non per nulla il nord è la direzione del Maestro.

Quando tornerà ad est questa volta sarà in grado di raggiungere le vette della spiritualità, una spiritualità però non ascetica e disincarnata ma radicata nel corpo, nutrita dall’amore e dalla saggezza acquisiti lungo il cammino. Una spiritualità che si è fatta “carne” perché è solo penetrando nella concretezza della realtà, affondando piedi e mani nella terra, che si può arrivare al divino. È dall’est che il nostro esploratore potrà raggiungere il centro, lo spazio vuoto dove regna il silenzio, dove non esistono più opposizioni, dove tutto è uno: il centro di se stesso, il centro del mondo. A questo punto il pellegrinaggio è compiuto.


Leggere la Ruota di Medicina significa sapere che c’è un tempo per ogni cosa nella vita e che occorre sempre procedere con ordine, senza saltare le tappe. Per esempio la Ruota di medicina ci dice che prima di effettuare delle scelte importanti (nord-est) occorre aver sciolto i nodi karmici o transgenerazionali: non si può arrivare a nord-est senza aver effettuato il passaggio a nord-ovest… Questa consapevolezza può fornirci la calma necessaria per riflettere e agire con saggezza, senza prendere decisioni affrettate che possono poi rivelarsi dannose per noi stessi e per chi ci sta accanto.

La ruota del maternage

Sulla base degli insegnamenti della Ruota di medicina, ho elaborato una mia personale “Ruota del maternage”: una sorta di mappa che può aiutarci a comprendere i bisogni del neonato, di ogni essere che viene al mondo.


La direzione della nascita è l’est, che come abbiamo visto, è legato alla dimensione spirituale ma anche alla visione. L’est è la direzione della vista, dello sguardo e infatti il primo bisogno del neonato è di ritrovare lo sguardo della mamma, come ci dimostra la pratica del breast-crawling: nel primo quarto d’ora dopo il parto il neonato lasciato sul ventre materno non cerca il seno ma lo sguardo della madre.


“Guardami!” è dunque la prima richiesta del bambino al suo ingresso nel mondo. “Se tu mi vedi, io mi vedo” è come se ci dicesse. Lo sguardo è legato all’est, la direzione dello Spirito.


“Toccami” è il secondo grido del neonato: è legato alla direzione del sud, quella della fiducia e dell’amore. Il tocco è un gesto d’amore: “Se tu mi senti, io mi sento”.


“Nutrimi!”: la direzione dell’ovest reclama cibo, per il corpo e per l’anima. Il latte materno soddisfa tutte le esigenze del neonato, lo rende forte, lo fa crescere: e allora ecco che “Io posso” affrontare la vita in tutti i suoi aspetti anche materiali, posso mettere radici salde e sicure nella terra, condizione indispensabile per poter levare i rami verso il cielo.


“Parlami!”: la direzione del nord chiede comunicazione attraverso la parola. La parola crea e mantiene in vita, fa crescere, nutre e conforta. La parola calma, rassicura, dona pace e speranza: è come una coperta che riscalda nelle fredde notti invernali…


Ecco, l’amore per un bambino ha bisogno di tutti questi elementi per essere completo e pieno. Ci sarà poi chi nasce con un bisogno più spiccato di una di queste diverse componenti rispetto alle altre: c’è il piccolo che si nutre soprattutto di sguardi e quello che è invece affamato di parole, chi reclama soprattutto il tocco e chi il latte… La carta natale astrologica ne darà una chiara dimostrazione e ci indicherà quali sono i bisogni più forti in quel determinato bambino. Ma tutti prima o poi chiedono di essere soddisfatti e se questo non succede nella tela della propria storia personale rimane un buco, che necessiterà di essere chiuso, magari a quaranta o cinquant’anni…


La vita non ha fretta: c’è sempre tempo per recuperare ciò che è andato perduto, fino all’ultimo istante della nostra esistenza.

La mia ruota di medicina1

Potete divertirvi a disegnare (magari insieme al vostro bambino) la vostra personale ruota di medicina, tenendo a mente che:


Il NORD è correlato a: inverno – bianco – aria – stelle – mente – vecchiaia – futuro – regno animale – bisonte – condividere/ricevere – comunicazione – malattie mentali – certezza – amore platonico – archetipo del Maestro – numero 4


Il SUD è correlato a: estate – colore rosso – acqua – emozioni – infanzia – passato – regno vegetale – topo – dare – amore, innocenza, fiducia – amore emotivo – archetipo del guerriero – paura – malattie emotive – numero 3


L’OVEST è correlato a: autunno – colore nero – terra – corpo, dimensione fisica – età adulta – presente – regno minerale – orso – introspezione – potere – amore fisico – archetipo del guaritore –– impotenza – malattie fisiche – numero 2


L’EST è correlato a: primavera – colore giallo – fuoco – dimensione spirituale – nascita/morte – senza tempo – regno umano – aquila – immaginazione, creatività – visione – amore spirituale – archetipo del veggente – vecchiaia, morte – malattie spirituali – strumento di guarigione: arte, scrittura, numero 1


NORD-EST: controllo delle energie per dirigerle nella giusta direzione, scelte


SUD-EST: comunicazione con gli antenati per avere indicazioni sulle proprie radici e sviluppare la propria natura


SUD-OVEST: comunicazione con gli spiriti nel sogno per comprendere i simboli


NORD-OVEST: rispetto delle leggi cosmiche – karma


Le stelle dentro di noi, ovvero la carta Natale astrologica...

Anzitutto ci sono le stelle.
Possiamo contare sulla loro presenza, sulla loro luce immensa e ardente.
A notte fonda costituiscono per noi la rassicurazione che saremo in grado di trovare la nostra via.
Le stelle sono i nostri antenati.
Le stelle sono degli incandescenti calderoni di trasformazione.
Sono il ventre di una creatività immensa

Swimme-Tucker

Siamo fatti della stessa sostanza delle stelle

W. Shakespeare

Se segui tua stella non puoi fallire a glorioso porto

Dante Alighieri

Per capire l’uomo è necessario prendere prima in considerazione anche il cosmo

M. Montessori

Ho sempre amato le stelle, fin da bambina, quando mi incantavo a osservarle d’estate in montagna, nelle notti passate nei rifugi d’alta quota insieme a mio padre, dove mi perdevo a contemplare il cielo, da cui traevo immancabilmente forza, ispirazione e conforto.


Ma è solo da un po’ di anni a questa parte che esse mi sono apparse in tutto il loro splendore per mostrarmi una nuova strada da percorrere: si è trattato di un vero e proprio colpo di fulmine, come quando si ritrova qualcosa che ci appare così familiare…


Una serie di sincronicità mi hanno portato su questo apparentemente strano cammino: un buon libro, scovato su internet, le conversazioni con una vicina di casa, appassionata di astrologia, e poi l’incontro con Prembodhi, discepolo di Osho, che con i suoi seminari mi ha permesso di “assaggiare” dal vivo la magia dell’astrologia. Il suo modo di parlare dei pianeti e dei segni mi ha letteralmente incantato: lo ascoltavo raccontare della Luna e di Chirone come una bambina rapita dalle favole che chiede “Ancora, ancora!” E così mi sono messa a studiare i segreti del cielo con un entusiasmo e una passione che mai avrei immaginato e, a poco a poco, ho scoperto, con mia grande sorpresa, che, anche se non lo sappiamo, noi nasciamo con le istruzioni per l’uso!

Eh, sì, perché la carta natale non è altro che una mappa – come la Ruota di medicina ma molto più complessa di questa – che contiene le indicazioni per orientarci nel nostro viaggio terreno. “Una carta astrologica natale è una mappa simbolica della psiche umana individuale. Questa mappa è come un seme perché contiene a livello di microcosmo le potenzialità esistenti nell’individuo e i periodi della sua vita in cui queste potenzialità potrebbero venir realizzate”2. Ma è scritta in codice e bisogna saperla interpretare.


Come ci ricorda il cabalista Nadav Crivelli “stelle e pianeti sono “lettere” che Dio ha posto nel Cielo”: “veicoli che ci trasmettono informazioni altrimenti troppo lontane o elevate per essere raggiunte. Le stelle e le galassie sono l’anello di congiunzione tra il finito e l’infinito”.3


Segni e pianeti è come fossero le vocali e le consonanti di un misterioso alfabeto che, una volta noto, ci consente di comporre parole, frasi e finanche storie. Una sfida estremamente affascinante per una scrittrice… Ed è così che lo studio degli astri mi ha catturato totalmente e dato col tempo grandissime soddisfazioni, aiutandomi a mettere insieme i pezzi del mio puzzle personale e a ricostruire la mia storia trovandone il filo conduttore. Un’esperienza che mi ha portato ad esclamare con entusiasmo “Ma qui c’era già scritto tutto!”

Eh sì, perché nel nostro microcosmo interiore è riflesso tutto il cosmo e viceversa nel cosmo è riflesso tutto il nostro mondo interiore secondo l’antico principio “Come dentro così fuori”.


Lo diceva già Paracelso: “Qualsiasi cosa che la teoria astronomica ha sondato in profondità studiando gli oggetti planetari e le stelle …può essere anche applicata al firmamento del corpo”.


Convinta di queste affermazioni e forte dei risultati ottenuti, ora utilizzo la lettura della carta natale anche nella mia pratica professionale, a volte con risultati che sorprendono, oltre ai pazienti, prima di tutto me stessa… Ho scoperto infatti di poter applicare l’astrologia al mio lavoro di medico “dell’anima”, per renderlo ancora più proficuo e profondo.


Spesso quando non riesco a trovare nell’anamnesi, cioè nella storia del bambino, il bandolo della matassa, dò un’occhiata alla sua carta natale e immancabilmente lì trovo la risposta che mi mancava. Quante volte mi è capitato per esempio di vedere bambini con sintomi quali paura dell’abbandono, incubi e terrori notturni, non apparentemente giustificati (avendo potuto godere gli stessi di una buona gravidanza, un ottimo parto e un maternage ad alto contatto), che mostravano inequivocabilmente nella loro mappa astrale i segni di un trauma da abbandono… In questi casi ho la conferma che il problema ha radici molto più antiche e l’origine va ricercata nella storia del genitore o in qualche memoria transgenerazionale.


Dare un’occhiata alla carta natale di un bambino, anche molto piccolo, mi può dare poi delle indicazioni utili da offrire ai genitori per sapere qual è l’approccio migliore da utilizzare con il loro figlioletto, perché nella sua mappa è scritto di cosa ha più bisogno e quali sono i tratti distintivi del suo carattere.

Già solo la conoscenza della posizione del Sole può dirci tanto: se abbiamo in casa un piccolo Sagittario possiamo prepararci al suo bisogno innato di libertà, di esplorazione sia fisica che spirituale e favorire le sue esigenze portandolo spesso in giro, mostrandogli le bellezze del mondo, facendolo viaggiare fin da bambino: spesso e volentieri scopriremo – come mi ha riferito una mamma – che il suo ambiente preferito è l’aereo!


Un Gemelli, anche solo di pochi mesi, si annoierà ad essere tenuto sempre in braccio, nel medesimo ambiente: avrà bisogno di continue novità, di comunicazione con l’adulto e di esplorazione del mondo che lo circonda anche se si tratta solo delle stanze della sua casa…


Mentre da un piccolo Toro possiamo più ragionevolmente aspettarci che se ne starà tranquillo e contento tra le mura domestiche, appagato dai comfort materiali che gli danno quella sicurezza di cui tanto necessita: e rimarremo per esempio stupiti nel constatare come fin dai primi anni di vita il nostro bambino gradirà stare comodamente sdraiato sul divano a guardare i cartoni animati…


Ad una Bilancia dovremo offrire occasioni per sviluppare i suoi talenti artistici e condizioni di vita che appaghino il più possibile il suo bisogno innato di relazioni armoniose e dovremo prepararci alla ricchezza ed effervescenza della sua vita sociale…


Un giovane Leone avrà bisogno più di altri della nostra approvazione e del nostro plauso per le sue piccole grandi conquiste: apprezzarlo, sostenerlo e dedicargli attenzione sarà il modo migliore per farcelo amico per sempre. Un Acquario necessiterà di un genitore-amico che gli conceda libertà e rispetto delle proprie scelte individuali, anche se il più delle volte queste si riveleranno essere poco ortodosse e molto contro corrente…

Un piccolo Pesci dovrà essere approcciato con molta dolcezza e delicatezza, nella consapevolezza che vive in un mondo tutto suo fatto di sogni e fantasia. Inoltre il piccolo pesciolino avrà bisogno di essere protetto da influenze esterne a lui nocive in quanto è una spugna psichica che assorbe tutto… Con uno Scorpione dovremo prepararci a rispondere nel modo più veritiero e profondo possibile, alle sue scomode domande e ai suoi centomila “Perché?”4.

Ma oltre al Sole ci sono tanti altri pianeti e punti in relazione tra loro che bisogna prendere in considerazione per poter tracciare un quadro completo e significativo di quel bambino e della sua storia. I pianeti rappresentano i diversi aspetti della nostre psiche, sono come i personaggi di una grande commedia che è la nostra stessa vita e ognuno di loro ci porta un messaggio e vuole essere onorato. La loro posizione nelle diverse case e gli aspetti che formano tra di loro ci raccontano del nostro modo di stare al mondo, ma anche di frammenti di storia familiare: la relazione con il padre e con la madre, gli studi, i viaggi, la salute, il matrimonio, la sessualità… È veramente impressionante la quantità di informazioni che si riescono a leggere attraverso questa sorta di fotografia del nostro percorso terreno.


La Luna per esempio ci parla del grembo in cui siamo cresciuti durante la nostra vita prenatale e del tipo di attaccamento che abbiamo sperimentato con la nostra mamma: ci dice se è stato sicuro o insicuro, rifiutante, ambivalente o invischiante, informazioni molto importanti per capire poi che tipo di relazioni tenderemo a sviluppare da adulti.


L’ascendente ci parla del momento della nostra nascita e del rapporto che abbiamo con il nostro veicolo fisico, il corpo.

Conoscendo la posizione e il segno del nodo lunare nord, potremo poi avere valide indicazioni circa le lezioni che tutti noi, grandi e piccini, abbiamo da apprendere in questo “giorno di scuola” (come lo definiva Bach) che è la nostra vita attuale e presente. E così scopriremo che ci sarà chi è venuto qui per scoprire che l’amore negli occhi dei propri cari è più importante del successo professionale e sociale; chi invece ha da acquisire la comprensione che è bene battersi per grandi cause e grandi ideali ma senza cadere nel fanatismo e scordarsi poi del singolo individuo che soffre al proprio fianco; chi deve imparare a staccarsi da relazioni di dipendenza e conquistare la libertà di essere se stesso; chi deve sperimentare la possibilità di restare e di incarnarsi pienamente nella realtà materiale; chi l’arte di lavorare in gruppo e condividere ecc.


In particolare i pianeti come Saturno, Urano, Plutone, Nettuno e la cometa Chirone, ci parlano delle nostre ferite, delle nostre sfide, dei nostri traumi – fisici, mentali, emotivi e spirituali – dei punti critici su cui dobbiamo lavorare ma anche dei nostri talenti e di ciò che può appagare la nostra anima, dei nostri superpoteri e di come possiamo utilizzarli per diventare ciò che siamo chiamati ad essere.


Saturno per esempio, nel suo lato ombra, rappresenta la mente subconscia, l’autorità esterna che ci giudica e ci dice come dobbiamo essere, è il nastro registrato delle nostre credenze, il disco rotto che continua a ripetere le stesse parole “È sempre stato così…”


Urano invece, pianeta governatore del segno dell’Acquario, è il liberatore: è lui che apre il lucchetto della palla al piede del carcerato, è lui che ci aiuta a ricordare ciò che Saturno ha represso perché troppo doloroso e ci dice che “un’altra storia è possibile”, permettendoci di trasformare i traumi in nuove opportunità. Ma per farlo c’è bisogno di un ponte che è Chirone, il guaritore, la cometa che ci riporta a Betlemme. Chirone è la ferita che deve riaprirsi per essere curata, quella che invece Saturno vuole tenere chiusa perché ne ha paura ma anche perché sa che “c’è un tempo per ogni cosa”: la ferita, non va aperta con forza ma con gradualità e delicatezza, e soltanto al momento giusto.


È un lungo cammino quello di Chirone ma è passaggio obbligato, indispensabile, perché, come ci ricorda Lass, nella ferita c’è il dono che ci aspetta…


Noi siamo qui su questa terra, come viaggiatori in transito, per imparare le lezioni che ogni pianeta ci insegna: per esempio la responsabilità, l’integrità e la resilienza da Saturno, la libertà da Urano, l’amore incondizionato da Nettuno: solo così troveremo il santo Graal, ovverossia il tesoro, appagando il desiderio più grande della nostra anima e raggiungendo il nostro scopo evolutivo. E solo così potremo lasciare un segno del nostro passaggio in questo mondo.

Per aspera ad astra…

L’astrologia è una scienza antichissima, che affonda le sue origini nella notte dei tempi, e rappresenta un utile strumento diagnostico e terapeutico se utilizzata però nel modo giusto. Ne faceva uso finanche il grande psicoanalista Gustav Jung che ne riconobbe l’enorme potenziale utilizzandola per i suoi casi di più difficile interpretazione: “Nei casi di diagnosi psicologiche difficili di solito faccio fare l’oroscopo per acquisire un ulteriore punto di vista da una visuale completamente diversa. Debbo dire che molto spesso ho trovato che i dati astrologici spiegavano certi punti che altrimenti sarei stato incapace di capire” scriveva in una lettera del 19475. Secondo lui l’astrologia è una psicologia ante litteram “proiettata”, in cui le diverse attitudini e temperamenti umani sono rappresentati da dèi ed identificati con i pianeti e le costellazioni zodiacali. E Steven Forrest, astrologo evolutivo americano, afferma che l’astrologia è fondamentalmente basata sulla nozione che la struttura della coscienza umana e la struttura del cielo si rispecchiamo l’una nell’altra, poiché sono costruite intorno alle stesse leggi, organizzate intorno agli stessi principi e quindi noi possiamo capire la logica della mente osservando la forma del sistema solare.

Del resto, non per nulla, nel 1300-1400 ai medici che frequentavano l’Università di Bologna e Parigi era richiesta una competenza astrologica per poter portare a termine efficacemente i loro studi.


Oggi purtroppo questa “arte sacra” è stata screditata e a suo riguardo circolano moltissimi pregiudizi infondati. Si tratta invece, a mio avviso, di una scienza che andrebbe rivalutata e rivista alla luce delle nuove conoscenze che oggi possediamo e avvicinata con una modalità e una finalità ben diverse da quelle di tipo prognostico veicolate dai mass media.


Lo scopo dell’astrologia non è sicuramente quello di predire il futuro di un individuo ma piuttosto di leggerne la trama che lo sottende, di conoscere di quale kit iniziale è stato dotato, quali sono le sfide a cui è chiamato, le correzioni da effettuare (quello che nella Cabalah è chiamato tikkun), gli ambiti in cui ha più opportunità di realizzarsi e gli obiettivi di massima della sua avventura su questo pianeta.


“Da dove vengo e dove devo andare?”: la domanda più importante che ogni essere umano prima o poi si pone trova nella mappa astrale una risposta molto esatta e precisa che non può lasciare indifferenti.


Non per nulla Rudhyar definiva la carta natale “la formula di Dio per la soluzione dei nostri problemi. È la ricetta del Grande Guaritore” lui diceva e io sono sempre più convinta che avesse perfettamente ragione…

“Lo zodiaco è un libro di straordinaria ricchezza e profondità: vi sono contenuti tutti i misteri della vita”6 scriveva il mistico Aivanhov e il teologo Fox afferma “Il cielo è come una biblioteca archeologica del cosmo e della sua storia. Esplorandolo esploriamo le nostre stesse storie.”7

L’analisi del tema natale consente un’indagine interiore di una profondità e verità difficilmente raggiungibili con altre discipline.

Più volte mi è capitato per esempio di sentirmi dire, con mio grande stupore, da persone che uscivano da anni di psicoterapia, di aver avuto in una sessione di due ore flash intuitivi che non erano mai emersi precedentemente o comunque una visione panoramica della loro vita di una chiarezza nuova e straordinaria.


Ma dobbiamo sempre ricordare che una carta natale non potrà mai dirci che ne sarà della vita del suo possessore: questa rimane una scelta del tutto personale legata al libero arbitrio. Le stelle possono solo indicarci le potenzialità insite in ogni essere umano ovverossia fino a quali altezze saremmo in grado di spingerci ma se lo faremo o no dipende solo da noi… Come diceva Tommaso d’Aquino “Astra inclinant, non necessitant” (cioè gli astri predispongono ma non determinano).


Inoltre, se è facile dire, anche per un principiante, che il punto di arrivo per un Acquario è la libertà, intesa come individualità, per un Leone l’espressione di sé e lo sviluppo completo della sua personalità, per un Sagittario la conoscenza del significato della vita e per una Bilancia il creare relazioni armoniose, non è altrettanto semplice interpretare una carta natale, ovverossia quella configurazione unica, strettamente individuale che appartiene ad ogni singolo individuo e lo rende così speciale e inimitabile.


Come sempre, anche in questo ambito, la tecnica non basta: è fondamentale conoscere l’abc e le regole grammaticali e sintattiche di questo particolare linguaggio ma poi occorre affidarsi all’intuito e ad una visione panoramica dall’alto: “la carta natale può essere correttamente interpretata solo da persone di saggezza intuitiva e queste sono poche”8 dice Swami Sri Yukteswar.

Non è certo questo il luogo adatto per scendere nei particolari di questa conoscenza così antica e complessa, ci basterà ricordare che essa rappresenta uno strumento valido – che poggia su basi scientifiche e non su mistificazioni da ciarlatani – da cui possiamo trarre indicazioni utili per la crescita nostra e dei nostri figli.


Insomma la mappa del tesoro esiste davvero! E ci viene offerta in dono alla nascita, basta saperla leggere… Se correttamente interpretata offre delle indicazioni molto utili a cui ognuno può scegliere o meno di attenersi. Ma soprattutto ci fa comprendere che se è vero che sul nostro cammino sono stati messi ostacoli e prove da superare, è anche vero che ci sono stati dati gli strumenti necessari per affrontarli e oltrepassarli: questa consapevolezza ci può essere di grande aiuto e conforto nei momenti di crisi e difficoltà.


Così come sapere che nulla è legato al caso ma, come ci ricorda Swami Sri Yukteswar, ogni bambino nasce nel giorno e nell’ora in cui “i raggi celesti sono in armonia matematica” con il suo destino individuale, o per dirla con le parole di Jung, “Noi siamo nati in un determinato momento e in un determinato luogo e, come il vino d’annata, abbiamo le qualità dell’anno e della stagione in cui siamo nati”, ci permette di eliminare profondi sensi di colpa. Per esempio quelli che spesso noi mamme nutriamo nei confronti dei nostri figli: sapere che un’esperienza negativa che essi hanno vissuto, legata a nostre problematiche personali, fa parte del loro cammino evolutivo ed è quindi necessaria al loro sviluppo spirituale, può farci tirare un grande respiro di sollievo…


La carta natale poi ci ricorda che ognuno di noi è veramente unico e speciale: una combinazione perfetta che non ha eguali al mondo, perché noi siamo opere d’arte originali, fatte a mano e firmate una per una, non fotocopie.

La bellezza dell’astrologia per me risiede proprio in questo: nell’essere, come ci ricorda Forrest, “una celebrazione dell’umana diversità”9. Mai come attraverso lo studio delle mappe astrali ci si rende conto di quanto siamo diversi e soprattutto unici, ognuno col suo differente e personale cammino. E questa consapevolezza automaticamente elimina ogni tentazione di giudizio.

Ecco, a mio avviso, il vero valore terapeutico dell’astrologia: ci aiuta a ricordarci chi siamo.

Siamo meravigliose potenzialità in attesa di realizzarsi e, per utilizzare le parole di una canzone di Bocelli, “come stelle nel cielo siamo nati per risplendere”. Ce ne siamo solo dimenticati…


In questo senso una delle visite che mi ha dato in assoluto più soddisfazione è stata quella fatta a un bimbo di dieci anni, un’anima sensibile e artistica, a cui mi è venuto spontaneo mostrare la carta natale. Gabriele è un ragazzino che ama cantare e ballare ma ahimè non giocare a pallone e per questa “diversità” soffre, in quanto non si sente compreso e riconosciuto né dagli amici né dal padre che lo vorrebbe vedere sui campi di calcio… Così esprime il suo malessere attraverso otiti e tonsilliti frequenti.


È bastato dirgli, spiegandogli la sua “mappa del tesoro”, che è un bambino speciale, con meravigliose doti e qualità, un cigno in attesa di trovare i suoi simili, per vederlo illuminarsi da un momento all’altro: all’improvviso si è messo a ballare nel mio studio e quando gli ho detto che gli avrei stampato e dato la sua carta natale da portare a casa mi ha risposto entusiasta “La attacco al muro e la guardo ogni mattina!”.


Lo stesso effetto di completo appagamento hanno avuto per me le parole di una mamma che mi ha scritto dopo una sessione sul suo tema di nascita: “Grazie a questa meravigliosa scienza delle stelle che mi ha fatto scoprire è come se avessi fatto chiarezza sulla mia identità, come se avessi appianato quella “confusione su me stessa” derivante dalle caratteristiche opposte che mi appartengono e che anche la carta ha rivelato. Mi sento un po’ come il risultato di moltissime esperienze remote che inconsciamente mi porto dentro e questa cosa mi riempie l’animo. Ho capito che i flash intuitivi che mi vengono sono assolutamente da seguire anche se a volte oscuri e inspiegabili (anche se ora, guardando le mie stelle, in realtà diventano spiegabili….) Che cosa meravigliosa! “


Ecco, questa per me è terapia. E anche, per i miei gusti e per il mio modo di essere e di sentire, la più bella, veloce, divertente e piacevole che ci sia…


Se i segni potessero parlare…

L’ARIETE dice: “Io sono. Io esisto. Sono la vita che nasce, la scintilla che accende il fuoco, la primavera che sboccia in tutta la sua forza e la sua freschezza. Io sono l’inizio. Sono la testa del neonato che sbuca dal canale del parto e si fa strada nel mondo.


Io sono il Guerriero coraggioso, sono il Pioniere che affronta l’ignoto. Le mie parole preferite: coraggio e azione rapida e decisa.”


Il TORO dice: “Io sto e godo delle mie risorse: ho un tetto sotto cui ripararmi, una bella ciotola di zuppa calda, un letto morbido e confortevole, una famiglia intorno a me. Madre Terra mi nutre e mi sostiene. Le mie parole preferite: stabilità, sicurezza e calma. Ma anche tocco e coccole: le cerco e le offro a chi mi ama. Io ho bisogno di musica e silenzio, di lunghe camminate nei boschi. Io sono il Contadino. Il mio obiettivo è: sopravvivere con le mie risorse e avere fiducia in me stesso.


Il GEMELLI dice: “Io comunico. Rapidamente io percepisco e trasmetto informazioni, parlo e ascolto, imparo e insegno. Io creo una rete di connessioni e mi muovo nello spazio intorno a me. La vita per me è comunicazione e movimento. Io sono lo Story-teller, il tessitore di parole, il Mago. Io sono la farfalla che vola di fiore in fiore. Il mio motto è “qui e ora”.


Il CANCRO dice: “Io sento. Vivo in un mondo fatto di emozioni e sentimenti. L’acqua è il mio elemento, la casa e la famiglia il mio habitat naturale. Io sono la Grande Madre che tutto abbraccia e tutto contiene. Io sono il Sensitivo, la Guaritrice, il Poeta. Le mie parole preferite: nido, amore e tante coccole…”


Il LEONE dice: “Io mi esprimo e creo. Io voglio essere me stesso. Voglio gioire e celebrare la vita, voglio ridere e scherzare, voglio creare e godere con l’innocenza di un bambino e la magnanimità di un re. Amo stare sul palcoscenico. Io sono il Leader, il Protagonista, il Creativo. Le mie parole preferite: grandiosità, creatività, generosità e calore umano.”


La VERGINE dice: “Io servo. Io mi metto a servizio degli altri con umiltà e dedizione. Io analizzo, valuto e mi muovo con prudenza e con modestia. Io punto all’ideale ma ho la necessaria concretezza e praticità per realizzarlo. La mia parola preferita è: perfezione. Io sono il Servitore, l’Analista, il Giardiniere.”


La BILANCIA dice: “Io equilibro. Amo la bellezza nelle persone e nell’arte, cerco l’amore e la pace nelle relazioni. Io, una volta che l’ho imparata, insegno la serenità e la calma anche durante la tempesta. Le mia parole preferite sono: grazia e armonia. Io sono l’Artista, l’Amante, il Counselor, il Mediatore.”


Lo SCORPIONE dice: “Io desidero. Io penetro nel profondo alla ricerca dei tesori nascosti dell’anima. Io ti leggo dentro con la mia vista a raggi X. Intensità, passione, desiderio sono le mie parole preferite. Io seduco. Io sfido i tabù e cerco la verità che sta sotto la superficie. Io voglio vedere e scoprire cosa c’è “oltre”…. Io sono lo Sciamano, il Detective, lo Psicanalista.”


Il SAGITTARIO dice: “Io comprendo. Io ricerco il senso della vita e comprenderlo mi dà gioia. Amo i viaggi e l’esplorazione nel lontano di altri mondi, fuori e dentro di me. Seguitemi! Ho bisogno del contatto con la natura selvaggia e incontaminata. Io sono il Pellegrino, il Filosofo, l’Esploratore, il Ricercatore, il Maestro. Le mie parole preferite sono fiducia ed entusiasmo.”


Il CAPRICORNO dice: “Io resisto. E per questo compio grandi imprese. Io organizzo. Io do struttura, offro affidabilità, resistenza e durata. Io reggo a condizioni estreme, io sono resiliente. Le mie parole preferite sono: integrità, responsabilità e tenacia. Io insegno rigore e disciplina. Io ce la faccio da solo. Sono maestro di solitudine. Io sono l’Essenza, ciò che rimane quando è stato tolto tutto ciò che non serve. Io sono il Padre, il Primo ministro, ma anche l’Eremita e l’Asceta.”


L’ACQUARIO dice: “Io so. Io vedo. Fidatevi di me: ho già un piede nel futuro e lavoro per costruire un mondo nuovo di pace e fratellanza per tutti. Le mie parole preferite sono: libertà, originalità, grandi ideali, comunità. La mia meta è essere me stesso, costi quel che costi. Io sono il Ribelle, l’Esule, il Genio. Ma soprattutto io sono il Seminatore, il Profeta.”


Il PESCI dice: “Io sono Uno col Tutto. Io credo all’unità tra corpo e spirito, tra Terra e Cielo. Anelo all’Amore che è compassione universale, cerco la strada per ricongiungermi al Divino. Io trovo la scintilla di Luce anche nelle tenebre. Io perdono. Le mie parole preferite: fede, immaginazione, consapevolezza e unità. Io sono il Poeta, il Sognatore, il Mistico, il Santo. Io sono la Coscienza Universale”


Compagni di viaggio
Compagni di viaggio
Elena Balsamo
Come adulti e bambini insieme possono aiutarsi a guarire.Una panoramica chiara ed esauriente dei diversi strumenti terapeutici alternativi a disposizione della famiglia e in particolare della coppia mamma-bambino. Compagni di viaggio volge l’attenzione alla salute emotiva della famiglia.Basandosi sulla sua personale esperienza di medico e di paziente, Elena Balsamo offre al lettore una panoramica chiara ed esauriente dei diversi strumenti terapeutici alternativi a disposizione della famiglia (e in particolare della coppia mamma-bambino), nonché numerosi spunti di riflessione sul significato della malattia e sul messaggio contenuto nei sintomi, per trasformare la sofferenza in un’occasione preziosa di apprendimento ed evoluzione. Conosci l’autore Elena Balsamo, specialista in puericultura, si occupa di pratiche di maternage e lavora a sostegno della coppia madre-bambino nei periodi della gravidanza, del parto e dell'allattamento.Esperta di pedagogia Montessori, svolge attività di formazione per genitori e operatori in ambito educativo e sanitario.