capitolo iv

I tanti volti della
Madre

Il precursore dello specchio è il volto della madre.

Donald Woods Winnicott

Nell’occhio della madre il bambino esplora le profondità del cuore.

Johann Heinrich Pestalozzi

Quando un cucciolo umano viene alla luce la prima cosa che fa è specchiarsi negli occhi materni: lì legge com’è fatto il mondo, perché il mondo per lui è sua madre.


La madre dunque fa da specchio al bambino, ma il bambino a sua volta fa da specchio alla madre: ognuno riflette in sé qualcosa dell’altro, come se ognuno avesse il compito di ricordare all’altro un pezzo della sua storia.


L’astro che brilla di luce riflessa è la Luna e non per nulla questo pianeta ha da sempre affascinato con la sua magia gli esseri umani. I poeti ne hanno cantato le lodi, a lei Leopardi ha dedicato alcuni dei suoi versi più belli, lui che della luna portava la sensibilità ma anche la ferita.


La Luna ci parla di coccole, nutrimento, protezione, sicurezza e amore, ci parla di casa, di grembo, di latte, di pappa e di culla: tutto ciò di cui ha bisogno un neonato per sopravvivere su questo pianeta. Ci parla di mamma. La Luna rappresenta – per dirla con linguaggio da adulto – l’archetipo materno.


Ecco perché rivolgersi alla Luna e studiarne le caratteristiche nel tema natale1 può offrire indizi importanti sulla relazione mamma-bambino, su quello che gli psicologi chiamano “modello di attaccamento materno”. Come questo si sviluppa è di fondamentale importanza perché influenza e condiziona poi le future relazioni di adulti: la prima relazione con la mamma infatti fa da modello a tutte le altre. E se il rapporto con lei è stato ambiguo o insicuro, se non è stato empatico e congruente ai bisogni, è come se nell’anima rimanesse un buco, difficile poi da riempire o da chiudere, che ci fa incontrare persone con buchi simili ai nostri… Perché l’inconscio va alla ricerca di ciò che conosce bene, mentre ha una grande paura dell’ignoto.

Quella lunare è un’esigenza fortissima, che ogni essere umano si porta dentro come marchiata a fuoco e che cercherà prima o poi di soddisfare nella relazione con l’altro, chiedendo per esempio al partner di dargli ciò che dalla madre non ha avuto. Impresa impossibile purtroppo, che rinnovella il trauma, riapre la ferita.


Dai bisogni lunari si dovrebbe imparare ad affrancarsi crescendo, pena il rimanere bambini dipendenti per tutto il resto della propria esistenza. Ma perché ciò avvenga senza intoppi occorrerebbe che questo bisogno originario e fisiologico fosse soddisfatto al momento giusto, nel tempo previsto dalla natura per lui. C’è un tempo per ogni cosa e il tempo della Luna è all’inizio della vita.

Ho elaborato un approccio per le mie consultazioni mediche, sia con i bambini che con gli adulti, che comprende anche la lettura della carta natale astrologica, come mappa psico-spirituale, perché, come ho spiegato in Compagni di viaggio2, è uno strumento molto utile ai fini diagnostici, sebbene, mi rendo conto, inusuale per una pediatra: ma del resto nel ’600 l’astrologia faceva parte del piano di studi della Facoltà di Medicina di grandi Università, come Bologna e Parigi, e in tempi più recenti veniva usata anche da Jung per i suoi casi più difficili. Per cui posso vantare illustri precedenti…


Mi sono resa conto, per esempio, che osservare in un tema natale il segno, la casa e gli aspetti che la Luna forma con altri pianeti può darci indicazioni preziose su come il bambino ha sperimentato la vita prenatale nel grembo, su come il bambino vede la mamma, su come ha vissuto o vive la relazione con lei. E non sono certo dati di poco conto…


La diagnosi oltretutto è veloce e mette in moto processi di consapevolezza che aprono la strada alla guarigione.

Vediamo dunque di scoprire, con l’aiuto degli archetipi astrologici, i diversi volti che può, proprio come una maschera, indossare una madre, ma anche quali doni una relazione pur difficile con lei può lasciarci in eredità. Perché tutto ha un senso, anche le prove: ci aiutano a farci diventare ciò che siamo destinati ad essere. In quanto sono proprio le difficoltà che incontriamo nel corso della nostra esistenza a spingerci a cercare, a guardarci dentro, a trovare le risorse all’interno di noi e non fuori. Sono proprio gli ostacoli e gli inciampi, i fallimenti e le delusioni a renderci più forti e capaci, più pronti ad allinearci sul nostro cammino.


Io sono solita dire che la vita è come un arazzo di cui noi vediamo solo il retro: tutti quei fili intrecciati ci sembrano un gran guazzabuglio ma se solo riuscissimo a dare una sbirciatina dall’altra parte ci stupiremmo di quanto è perfetto e meraviglioso il disegno…


Non è quindi un caso che quel determinato bambino abbia quel determinato genitore e viceversa, perché tutto risponde a un personale progetto di vita. Tutto fa parte del gioco…


Se la mia strada prevede che io mi occupi di favorire e proteggere la relazione mamma-bambino durante la gravidanza e il maternage, è funzionale allo scopo che io abbia sperimentato diversi traumi prenatali e neonatali: mi servivano per diventare ciò che ero chiamata ad essere. Se io non avessi vissuto queste esperienze, anche molto dolorose, che mi hanno spinto poi a elaborarle per uscire dal tunnel della sofferenza, non avrei scritto i libri che ho scritto e oggi non sarei qui a dirvi ciò che vi sto dicendo.


Quindi bando ai sensi di colpa, così frequenti, ahimè, tra le mamme: il tema natale può offrirci una chiave per superarli se pensiamo che esso nasce insieme al bambino e che quindi tutto il progetto è già scritto lì, fin dai primi istanti di vita, fin dal primo respiro.


Gli aspetti difficili – che sono sempre una sfida trasformabile in opportunità – sono quelli che riguardano le quadrature e le opposizioni – più difficilmente le congiunzioni – tra la Luna e altri pianeti: per esempio Luna quadrata o opposta a Marte, Mercurio, Saturno, Nettuno, Urano, Plutone. Gli aspetti facili invece sono rappresentati da trigoni, sestili e spesso congiunzioni. Noi qui ci riferiremo dunque alle prime, cioè agli aspetti difficili. Quindi, quando per esempio parleremo dell’archetipo Luna-Saturno sarà sottinteso che intenderemo una posizione della Luna quadrata od opposta a Saturno.
Per comprendere qual è la propria o quella del proprio bambino, basta scaricare da un sito tipo www.astro.com la carta natale, inserendo i dati di nascita individuali, e osservare nella tabella sottostante gli aspetti che riguardano la Luna. Quelli difficili sono colorati in rosso, quelli facili in blu. Le quadrature sono rappresentate da un quadrato e stanno a indicare che la distanza tra i due pianeti è di 90°: sono sfide che invitano ad essere sormontate. Le opposizioni sono rappresentate da due cerchietti uniti da una linea e stanno a indicare che la distanza tra i due pianeti è di 180°: come nel gioco del tiro alla fune, uno tira da una parte e uno dall’altra e l’invito è a trovare un equilibrio tra i due.
Nella tabella nella pagina accanto, per esempio, la Luna è opposta a Saturno, Marte, Mercurio e quadrata a Nettuno: una bella sfida!

L’archetipo Luna-Saturno: la madre girata

Una Luna che guarda Saturno è una madre con la schiena girata. Così la vede il bambino. Una madre che guarda altrove, che guarda lontano, forse verso qualcuno che non c’è più. Una madre in lutto, che guarda la morte, il cui grembo viene percepito come un sepolcro (è il caso per esempio dei bambini che arrivano dopo un precedente aborto).


Oppure è una madre triste, depressa, che si sente sola, afflitta da tanti doveri e preoccupazioni (una fra tutte la povertà), troppo presa dal lavoro che la tiene lontana dalla casa e dai figli, troppo focalizzata sul fare e troppo poco sull’essere: una madre che non gioca col bambino perché non ha tempo. A volte una mamma avanti con l’età.


Può essere anche una madre rigida, fredda, dura, emotivamente bloccata, dal cuore congelato come un cubetto di ghiaccio. In ogni caso una madre distante, spesso severa e autoritaria, che fa leva sul senso di colpa e del dovere per ottenere ciò che vuole e di cui il bambino teme le critiche e il giudizio.


Insomma una madre che non nutre (per esempio che non allatta), che non accoglie, che non c’è quando c’è il bisogno. Una madre che non supporta, che non sostiene, perché lei stessa non è stata sostenuta. Nei casi più gravi una madre assente, perché venuta a mancare troppo presto o una madre invalida o con qualche forma di handicap.


L’aspetto Luna-Saturno può anche indicare l’incubatrice: la culla (Luna) – prigione (Saturno), che però ha anche la funzione di proteggere il neonato quando è uscito troppo presto dal grembo ed è ancora immaturo per stare fuori nel mondo.

La ferita che crea questo aspetto è di rifiuto e abbandono: “Non merito di essere amato” pensa il bambino che non è guardato. E si immagina colpevole di chissà quale delitto. E si fa piccolo per non disturbare, per non aggravare il carico di sofferenza che sente già pesante come piombo e soffocante come una prigione. Non si aspetta niente dal mondo, che gli appare arido come un deserto, glaciale come una steppa congelata. Impara a non chiedere nulla e a mostrarsi forte e indipendente. Viene trattato da grande anche quando è ancora piccino. Indossa una corazza per non soffrire. Nega bisogni ed emozioni. Trattiene le lacrime, si mostra indifferente, ma dentro di sé alberga un bisogno immenso di amore e tenerezza. Ciò che è stato minato in profondità è niente meno che il suo diritto di esistere.

Da adulto questo bambino avrà paura di relazionarsi, di aprire il cuore, di far fluire emozioni e sentimenti per il timore di rivivere l’antico rifiuto e abbandono. Attirerà partner rifiutanti, emotivamente bloccati o freddi, stacanovisti del lavoro, per lo più assenti, oppure fuggirà lui stesso da relazioni appaganti per una forma inconscia di autosabotaggio. In alcuni casi si fingerà indipendente, nonostante il bisogno fortissimo di amore e tenerezza, per evitare di provare di nuovo la sofferenza patita nell’infanzia che ha il terrore di dover rivivere. E continuerà a credere che l’amore va guadagnato con sforzo e sacrificio, quello che ha compiuto lui per cercare di accaparrarsi lo sguardo della mamma…


L’uomo portatore dell’aspetto Luna-Saturno (o con Luna in Capricorno di cui Saturno è il governatore), avrà bisogno di una compagna3 matura, saggia e responsabile, su cui poter fare affidamento.

La lezione e il dono: l’unica terapia nel caso di una madre girata è voltarsi. Non più aspettare con ansia e trepidazione che si volti lei, non più attendere un suo sguardo, una sua parola, un suo sorriso, un suo riconoscimento. Bisogna salutarla, ringraziarla per il dono della vita, restituirle il suo fardello e poi girarsi e andare avanti dritti per la propria strada.


Allora e solo allora, può darsi, ma non è detto, lei – o qualcun altro nella propria vita – si girerà. Ma il primo passo tocca a noi, un passo coraggioso e fiero. Dall’altra parte, in altra direzione. Non prima però di aver riconosciuto e accettato la propria fragilità e i propri bisogni. Non prima di aver guardato la ferita, di aver lasciato uscire lacrime e pianto. Per poi scoprire che l’amore, quello vero, è un dono e non richiede affatto di essere meritato…


Il dono che sta in questa ferita, una volta suturata, si chiama indipendenza emotiva e autonomia. Imparare a farcela da soli, a camminare con le proprie gambe ma anche aprire il cuore con fiducia e permettersi di essere amati…

L’archetipo Luna-Urano: la madre precaria

Una Luna che guarda Urano è una madre che non dà sicurezza ma al contrario trasmette un senso di precarietà: a volte c’è, a volte non c’è. Scompare all’improvviso e il bambino sente di non potervi fare affidamento. È una mamma su cui non si può contare. È una madre insofferente, forse anche del suo ruolo di madre. Spesso è una donna intellettualmente brillante e indipendente, anticonvenzionale e libera, a cui intimità e dedizione stanno un po’ strette…


Ma questo aspetto può indicare anche una mamma sradicata, strappata alla sua famiglia quand’era piccina o che ha avuto un distacco improvviso di placenta che ha dato il via a un parto prematuro. O un bambino che da piccolo ha vissuto un trasloco, un cambiamento forzato e improvviso che l’ha traumatizzato.

La ferita che crea questo aspetto sta nell’insicurezza affettiva: il bambino pensa “Non mi attacco alla mamma così almeno se la perdo non soffro” (e lo stesso può fare inconsciamente la madre).


Da adulto questo bambino avrà facilmente una grande irrequietezza e instabilità affettiva e sarà portato a cambiare frequentemente partner. Tenderà a uscire dalle relazioni non appena ha la sensazione che siano diventate troppo coinvolgenti perché teme di perdere il controllo dei suoi sentimenti e soprattutto la sua libertà.


Il fantasma del passato tornerà a farsi sentire e il suo ostentato non attaccamento – sbandierato come esempio di libertà e indipendenza – nasconderà invece sotto sotto una paura inconscia di perdere di nuovo la persona amata (in questo caso la compagna), dalla quale pertanto decide di prendere lui le distanze per non correre il rischio di soffrire di nuovo come accaduto nell’infanzia.


Chi è portatore di questo aspetto preferirà legami non tradizionali, convivenza piuttosto che matrimonio o darà vita a una famiglia non convenzionale, che va al di là degli schemi classici. L’uomo con Luna-Urano (o Luna in Acquario di cui Urano è il governatore) cercherà una compagna originale e innovatrice nel suo modo di pensare e di porsi di fronte alla vita e che sia prima di tutto un’amica.


La lezione e il dono: si tratta di comprendere che libertà e amore possono coesistere all’interno della stessa relazione, purché sempre nel rispetto reciproco, che i rapporti possono essere paritari e nello stesso tempo non convenzionali e che è preferibile, perlomeno in questo caso, che siano basati su una forte affinità intellettuale, sulla condivisione e il dialogo.

L’archetipo Luna-Nettuno: la madre fragile

La Luna che guarda Nettuno è una madre ipersensibile, fragile, sofferente, perlopiù emotivamente. Una madre che non è presente a se stessa e quindi nemmeno al bambino. Una madre dipendente o sacrificata, che si è annullata per gli altri. Una madre che non sa mettere limiti e confini perché lei stessa fa fatica a trovare i suoi. Il bambino con tale aspetto è in totale simbiosi con lei, ne avverte i moti più sottili dell’animo ma non si sente contenuto in modo sicuro e amato come vorrebbe. Pur idealizzando la madre, ne avverte la vulnerabilità e l’instabilità emotiva e rimane invischiato nella dipendenza da lei.

La ferita che ne deriva è il senso d’impotenza: “Io ti salverò” pensa il bambino, ma si sente troppo piccolo per farlo…


Da adulto questo bambino così sensibile ricreerà la situazione dell’infanzia attirando nella sua vita persone instabili, fragili e bisognose, dipendenti come lui, che necessitano del suo aiuto (esattamente come la figura materna) e con cui instaura legami in cui la forza dell’uno deriva dalla fragilità dell’altro (il pensiero inconscio è “io ti aiuto così tu finalmente potrai darmi quello di cui ho bisogno” e cioè attenzione e amore). È la sindrome del salvatore o della crocerossina (questo aspetto è molto frequente nei terapeuti o in chi si dedica a professioni d’aiuto perché nasce da un senso di impotenza). Questo tipo di relazione, in cui uno dei partner reciterà il ruolo del genitore e uno del bambino, non è paritaria, in quanto basata su reciproche necessità, e genera di nuovo molta rabbia. Alla lunga rende la relazione una grande sofferenza (fino a quando non si è lavorato sull’origine della ferita stessa e cioè sulla figura materna).


La ricerca dell’amore sarà difficile e carica di dolore perché l’immaginario è quello di una relazione perfetta, idealizzata, senza conflitti, come quella che si sarebbe voluta da bambini, e si traduce quindi in frequenti illusioni, seguite da immancabili cocenti delusioni.


Le persone con questo aspetto sono convinte che da qualche parte esista il partner che le guarirà da ogni ferita o che loro stesse potranno salvare e non si rendono conto che per poter creare una relazione adulta e paritaria devono prima trovare la completezza in se stesse, altrimenti non faranno che incontrare individui problematici, inconsistenti o irresponsabili che continueranno a farle soffrire.


L’uomo portatore di un aspetto Luna-Nettuno (o con Luna in Pesci di cui Nettuno è il governatore) ha bisogno di una compagna che possegga una profonda sensibilità, fantasia, romanticismo e spiritualità.


La lezione e il dono: questo aspetto conferisce una squisita sensibilità e una grande capacità di empatia, talenti artistici e una predisposizione a ricercare gli aspetti spirituali della vita.


La lezione da imparare è che per guarire le ferite l’unica terapia è andarle a guardare, lavoro che possiamo fare solo noi… Occorre accettare la debolezza, la fragilità e il senso di impotenza e ricollegarsi con il proprio Sé superiore: unica fonte di quella sicurezza e di quell’amore che tanto si cerca negli altri ma che deve nascere innanzitutto dentro ciascuno di noi per poter essere trovato poi anche fuori.

L’archetipo Luna-Plutone: la madre ambivalente

La Luna che guarda Plutone è una madre potente ma anche enigmatica, difficile da decifrare per il bambino, che ne avverte le emozioni e pulsioni intense ma non riesce a comprenderle e quindi le teme per paura di rimanerne travolto. È una madre che ha un lato sotterraneo, segreto, nascosto probabilmente anche a lei stessa, e che il bambino percepisce come una minaccia. Per cui fa fatica a fidarsi. Può essere una madre con seri problemi di salute o portatrice di traumi familiari irrisolti che pesano come macigni sia su di lei che sulla progenie. È una madre ambivalente, che può inviare messaggi contrastanti al bambino a cui mostra un lato profondamente creativo ma anche uno distruttivo. La percezione che ne risulta è che l’amore va di pari passo con la sofferenza…


In questo tipo di attaccamento prevalgono in genere dinamiche di potere, di controllo e di manipolazione, e si sviluppano gelosia e risentimento.

Il grembo che corrisponde a questo aspetto è detto lussureggiante: è un po’ come una giungla in cui da un momento all’altro possono sbucare bestie feroci…


La ferita che crea è di tradimento, dal momento che la sicurezza e la fiducia sono state minate da una madre che ha utilizzato il suo potere per manipolare il bambino o ricattarlo emotivamente.


Il bambino avverte una non coerenza tra il dire e il fare della madre, percepisce le sue emozioni più oscure e profonde che però vengono esteriormente negate o rimangono occulte (è il caso dei segreti di famiglia) per cui producono nel piccolo una sfiducia nel proprio intuito e nella propria capacità di sentire.


Da adulto questo bambino attirerà nella sua vita persone e partner molto intensi da un punto di vista emotivo, ma sarà esposto anche a relazioni cariche di gelosia, possessività, rabbia e tradimenti, in cui c’è un forte bisogno di controllo, dettato dalla falsa illusione che questo possa evitare un ulteriore tradimento e abbandono come quello vissuto nell’infanzia. A volte si mettono in atto vere e proprie dinamiche sadomasochistiche o vi è un forte bisogno di seduzione per paura di essere sottomessi.


L’uomo portatore di un aspetto Luna – Plutone (o con Luna in Scorpione di cui Plutone è il governatore) cerca una donna segreta e misteriosa, profonda e passionale, dalle qualità un po’ sciamaniche…


La lezione e il dono: questo aspetto implica la necessità di andare a investigare le questioni familiari lasciate in sospeso o irrisolte e di perdonare.

Il dono che offre è la capacità di cogliere i lati più nascosti e le emozioni più sotterranee delle persone, il che può costituire una grande risorsa specialmente per chi è chiamato a svolgere professioni terapeutiche.

L’archetipo Luna-Marte: la madre arrabbiata

La Luna che guarda Marte è una madre maschile e guerriera. Che in alcuni casi ha assunto il ruolo paterno, mentre in altri non ha protetto il bambino. Ma è anche una madre arrabbiata, che nei casi più gravi può essere aggressiva e perfino violenta e in ogni modo viene vissuta come una figura forte e dominatrice. Il bambino ne prende le distanze, ha la sensazione di dover stare sempre in allerta, come di fronte a un nemico pericoloso che da un momento all’altro può perdere il controllo. È una madre frettolosa e ansiosa, spesso imprevedibile, quindi non rassicurante. In un tema femminile questo aspetto è indice di una forte competitività tra madre e figlia, in un tema maschile di profonda rabbia nei confronti del femminile. Come ricorda Lidia Fassio4, in questo tiro alla fune tra il bisogno di unione lunare e l’esigenza di separazione marziale, le donne tendono a identificarsi con la Luna e a proiettare Marte all’esterno (e quindi hanno difficoltà a gestire i processi di separazione, non si sanno difendere e attirano partner arrabbiati o molto machos), mentre gli uomini fanno esattamente il contrario (hanno paura di vivere l’intimità e trovano donne simili alla madre).


A volte però l’aspetto Luna-Marte indica semplicemente una nascita del bambino avvenuta con taglio cesareo (il coltello del chirurgo…) che ha generato rabbia sia nella mamma che nel neonato.

Da adulto l’uomo, in balia delle proprie emozioni, tenterà di dominare le donne o ne diverrà vittima; la donna mostrerà rancore verso gli uomini (l’archetipo della femminista arrabbiata) ma anche verso le altre donne vissute come rivali pericolose (come lo era la madre).

Un uomo portatore di un aspetto Luna-Marte (o con Luna in Ariete di cui Marte è il governatore) cerca una donna forte e indipendente.


La lezione e il dono: per evitare somatizzazioni, occorrerà incanalare l’energia di Marte in sport competitivi o arti marziali o anche, e ancora meglio, nella lotta per qualche nobile causa, magari volta a proteggere donne e bambini. La sfida è imparare a coniugare dolcezza e determinazione, accoglienza e autonomia.

L’archetipo Luna-Mercurio: la difficile comunicazione mamma-bambino

La Luna che guarda Mercurio è una madre che, pur essendo brillante e intelligente, fa fatica a comprendere il suo bambino e a dialogare con lui. Può essere una madre nervosa, irrequieta e ansiosa, magari un po’ immatura, che spinge inconsciamente il bambino a limitare la sua esplorazione del mondo o che gli invia messaggi verbali contrastanti rispetto a quelli corporei. Per esempio la mamma dice al bambino che gli vuole bene ma non lo tocca: questo è un doppio messaggio che confonde il piccolo per il quale l’amore non è un concetto astratto e non può non passare attraverso il contatto fisico.

“Nessuno mi capisce” pensa il bambino e si chiude in se stesso.


Un bambino che possiede nel suo tema natale l’aspetto Luna-Mercurio è un bambino affamato di comunicazione, per il quale le parole rappresentano una essenziale fonte di nutrimento.


Da adulto questo bambino ricreerà la situazione dell’infanzia attirando nella sua vita partner che non lo capiscono, con cui non riesce a condividere attività e interessi. Potrà essere timido e ansioso, soprattutto nel parlare in pubblico, e soffrire di attacchi di panico.


Un uomo portatore di un aspetto Luna-Mercurio (o con Luna in Gemelli, di cui Mercurio è il governatore) ha bisogno di una compagna brillante con cui dialogare e condividere i propri interessi.


La lezione e il dono: integrare intuito e razionalità, imparare a comunicare con il cuore.

Cara mamma
Cara mamma
Elena Balsamo
Spunti per una maternità consapevole.Una miscellanea di scritti dedicati al tema della maternità, con spunti e riflessioni per viverla in modo autentico e consapevole. Dalla penna delicata di Elena Balsamo, una miscellanea di scritti che l’autrice ha voluto dedicare al tema della maternità.Cara mamma non è un testo di informazioni pratiche su come prepararsi alla nascita del bambino, ma un omaggio a tutte le madri che svolgono o hanno svolto, silenziosamente, con pazienza e umiltà, il mestiere più importante del mondo.Un libro dedicato a tutti i figli che sono impegnati nel faticoso processo di elaborazione della propria storia personale, così come a tutte le madri e a coloro che si apprestano a diventarlo. Conosci l’autore Elena Balsamo, specialista in puericultura, si occupa di pratiche di maternage e lavora a sostegno della coppia madre-bambino nei periodi della gravidanza, del parto e dell'allattamento.Esperta di pedagogia Montessori, svolge attività di formazione per genitori e operatori in ambito educativo e sanitario.