Canti e giochi di movimento

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La pedagogia

Fuggi che ti prendo! Rido, canto e gioco insieme a te”. Mi prendo il tempo e lo spazio per vivere pienamente il piacere della relazione, costituita non solo da momenti di cura. Questo canto, unito al movimento, aiuta il bambino a liberare le sue energie ma anche a rispettare le regole imparando i turni, a saper aspettare, senza subire rimproveri o imposizioni.

La mamma

Ricordo una mattina in cui Marta si era appena svegliata ma non voleva alzarsi e si nascondeva sotto il lenzuolo. Lo faceva spesso anche quando era piccolina; nella culla e nel passeggino amava nascondere la faccia per farsi scoprire. Ho iniziato allora a cantare invitandola a nascondersi, toccandola e dandole buffetti in diverse parti del corpo.


La nonna che stava spolverando mi ha suggerito un’idea: potevamo anche noi usare un piccolo telo per questo gioco! Mentre cercavo i foulards colorati nel cassetto Marta è riemersa incuriosita e insieme abbiamo iniziato a cantare e correre per casa, sostituendo il lenzuolo del letto con i foulards. Si divertiva tantissimo a nascondersi… per poi farsi trovare! La sua risata metteva allegria a tutta la famiglia.

Il pediatra

In questo gioco, ideale per bambini grandicelli, il canto è accompagnato da un particolare tipo di movimento dove il bambino è il protagonista e decide autonomamente come danzare. Il testo racconta di una persona che fugge e di una persona che rincorre. I ruoli sono ben distinti, ma solo se ognuno rispetta il proprio ruolo dà significato a quello dell’altro. L’assenza di un attore fa scomparire l’altro: se io non rincorro, non esiste più chi fugge. Il bambino in questo gioco non segue il ritmo offerto dall’adulto, ma è autonomo e libero di scegliere la sua personale via di fuga. La sua individualità è fortemente rappresentata rispetto alle altre danze con cui abbiamo fino ad ora abbiamo ballato. Quindi sono fortemente rappresentati un’individualità e un’autonomia ma il ballo, come abbiamo detto prima, è possibile solo se si rispetta il proprio ruolo e quello dell’altro. Essere autonomi ma sempre all’interno di una danza comune, con semplici ma definite regole: se non c’è questa esperienza non è possibile l’incontro (“ti prendo io”).

Il massaggio

Tuo figlio ti sta di fronte. Partendo dal dorso delle sue mani i tuoi polpastrelli fuggono lungo tutto il braccio arrivando alle spalle bloccandole con una presa decisa per poi ridiscendere con prese “saltellanti” più energiche sino alle mani. Dalla sommità del capo le tue mani scivolano passando dalle orecchie, dal collo, dalle spalle, lungo tutto il braccio sino ad arrivare alle mani. Poni le mani sul tuo volto e aprile a ventaglio, come nell’antico gioco del cucù.

Lo svelamento del volto del bambino gli procura una sensazione liberatoria e di riscoperta di ciò che lo circonda, di ciò che già conosce. Il gioco del “vedo e non ti vedo” aiuta il bambino a placare gli stati d’allarme che si attivano nel momento del distacco da te. I gesti ritualizzati, ciclici lentamente fanno scomparire il tuo volto ma la percezione fisica consolida la certezza di poterlo rivedere al risveglio.

La musica

Fuggi, fuggi, fuggi si basa sul Ballo di Mantova, detto anche Mantovana; è una canzone popolare del XVI secolo di cui esistono molteplici versioni. Sembra che la sua origine sia da far risalire a Giuseppino del Biado (XVII sec.). La melodia presenta tratti comuni con l’inno nazionale israeliano e con il tema della celebre composizione La Moldava di Smetana.

Suggerimento d’ascolto

Ostinati Balli, Tactus, 2003 Cod.: TC.600005.

Cantami ancora!
Cantami ancora!
Manuela Filippa, Elena Malaguti, Costantino Panza, Manuel Staropoli
Antiche melodie e giochi per crescere con la musica.Una raccolta di melodie antiche e giochi musicali per piccoli ascoltatori, per condividere con loro la magia della musica e del canto. Una raccolta di melodie antiche, cantate e suonate da secoli, che risuonano in noi e nei nostri bambini come il profumo dei fiori di campagna, dei sentieri conosciuti, già percorsi.Una raccolta di giochi, da fare con i propri figli, in coppia o insieme a più persone, che i nonni ci hanno tramandato.Canti e giochi con storie lontane, che il tempo ha custodito, commentati da genitori ed esperti di musica, pedagogia e pediatria, che possono aiutare i bambini e i genitori di oggi a trovare e mettere radici in questo nuovo mondo, radici vitali, gioiose, musicali.Questo e molto altro è Cantami ancora!, libro con CD allegato. Conosci l’autore Manuela Filippa, ricercatrice in psicologia e pedagogia musicale, si occupa di studi e progetti sperimentali sull’origine dell’esperienza musicale. Tiene regolarmente corsi di formazione musicale per insegnanti, educatori, operatori sanitari, genitori e bambini. È autrice di contributi, articoli, testi sulla musica e la prima infanzia. Elena Malaguti è pedagogista, psicologa e psicoterapeuta, esperta in sostegno e cura di eventi di natura traumatica, processi di resilienza e inclusione scolastica e sociale. Insegna Didattica e Pedagogia Speciale presso la Scuola di Psicologia e Scienze della Formazione dell'Università di Bologna e svolge attività di consulenza e supervisione a genitori, educatori, psicologi. Costantino Panza, specialista in pediatria e neonatologia, è pediatra di famiglia, marito e padre di tre figli. Collabora con l’Associazione culturale pediatri, Nati per la Musica e UPPA. È inoltre autore di diversi articoli scientifici e di divulgazione. Manuel Staropoli si occupa principalmente di Musica Antica eseguita su originali o copie di strumenti risalenti a Rinascimento e Barocco. Ha al suo attivo una notevole attività concertistica e tiene numerosi seminari e masterclass. Attualmente è docente di Flauto Dolce presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari, e di Flauto Traversiere presso il Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza.