Canti e giochi di movimento

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La pedagogia

Il bambino e il genitore intraprendono un viaggio comune: sognano, cantano, si incontrano, girano, e volano, metaforicamente parlando, verso orizzonti inesplorati. Il canto esprime anche simbolicamente la gioia dell’incontro, della possibilità di costruire una relazione creativa, curiosa, allegra e che tende all’infinito. Il bambino viene stimolato in un gioco corporeo che, accostato ad altri oggetti (un foulard, una palla morbida, un piccolo cuscino colorato) permette di raggiungere nuovi traguardi non in solitudine e consente al bambino di acquisire sempre maggiore fiducia nel genitore o nell’educatore.

La mamma

Quante volte hai chiesto a me e a papà di farti fare “vola, vola”! Tutto è iniziato quel pomeriggio dai nonni quando abbiamo sentito insieme un canto antico che nonno Ettore adorava. Eri in braccio alla nonna e, mentre io cantavo lei ti faceva danzare. La nonna diceva di non essere una gran ballerina ma si è lasciata trasportare dalla musica…. seguivate alla precisione e meravigliosamente il mio canto: ha cominciato ad alzarti, riabbracciarti, sollevarti… Avete poi iniziato a girare lentamente prima in un senso e poi nell’altro. La nonna era molto prudente, non ha preso velocità. Ciò ha dato inizio al gioco che tu stessa hai chiamato “vola vola” e che ci chiedevi spesso anche quando eri più grande. La variante a tre, fatta con papà, era quella di starti ai lati e alzarti camminando, tenendoti sotto le braccia per poi finire in un vorticoso e allegro girotondo che spesso manteneva i tuoi piedini ancora sollevati da terra.

Il pediatra

Il bambino si impegna in un gioco dove l’aspetto fisico del movimento del corpo è di grande rilievo. Il corpo viene sollevato fino a rimanere sospeso prima di avvertire la sensazione di precipitare e quindi di essere accolto al sicuro tra le braccia del genitore. Il canto sostiene l’aspettativa del bambino, ossia le strofe rassicurano sul fatto che, dopo il momento della sospensione dell’abbraccio, verrà il momento del ritorno alla sicurezza nelle mani che nuovamente lo sosterranno e lo guideranno a una ripetizione della danza. L’esperienza di una aspettativa che viene sempre confermata, testimonia al bambino l’affidabilità del genitore.


Un consiglio: per evitare il rischio di un trauma da caduta o da scuotimento nel più piccolo, non lanciate in aria il bambino. È sufficiente sollevarlo dolcemente in aria non abbandonando la presa con le mani, per poi farlo scendere dolcemente fino ad arrestarne la discesa con un bell’abbraccio.


Nei bambini più grandicelli che canteranno e danzeranno aiutandosi con una palla, questo gioco aiuterà le abilità di organizzazione dei movimenti e la capacità visuo-spaziale, ossia la coordinazione tra occhio, mano che lancia, corpo che si muove e oggetto da riprendere.

Il massaggio

Il tuo bimbo è sdraiato con la schiena appoggiata alle tue gambe o appoggiato al terreno.


Le tue mani sul suo petto scorrono lungo le sue braccia fino alle mani e si rincontrano sul petto.


Le tue mani affiancate sul petto si aprono verso le rispettive ascelle come a disegnare un vortice in apertura (senso orario) e in chiusura (senso antiorario).

Il bambino apprende, in questi semplici tocchi, come tutto può fluire dentro e fuori di sé, percependo l’unità che egli è. Dall’elemento acqua il tuo bambino è chiamato a vivere dell’elemento aria. Aiutalo con questi movimenti a far fluire le emozioni che durante il pianto si bloccano in questa parte.

La musica

Imparare a volare” si basa anch’essa su una versione della Ciaccona, leggermente diversa da quella seicentesca, risultando più elaborata armonicamente e più complessa nella definizione delle variazioni, presenti sia al basso che al canto. Molti autori settecenteschi si sono cimentati in queste variazioni, tra le quali una tra le più celebri è quella di Johann Sebastian Bach (molto note quelle per organo e quella per violino solo). Questa versione si basa sulla Ciaccona del compositore veneziano Benedetto Marcello (1686-1739) scritta per flauto dolce e basso continuo, stampata a Venezia nel 1712.

Suggerimento d’ascolto

Lo specchio Ricomposto, Stradivarius, 2013.

Cantami ancora!
Cantami ancora!
Manuela Filippa, Elena Malaguti, Costantino Panza, Manuel Staropoli
Antiche melodie e giochi per crescere con la musica.Una raccolta di melodie antiche e giochi musicali per piccoli ascoltatori, per condividere con loro la magia della musica e del canto. Una raccolta di melodie antiche, cantate e suonate da secoli, che risuonano in noi e nei nostri bambini come il profumo dei fiori di campagna, dei sentieri conosciuti, già percorsi.Una raccolta di giochi, da fare con i propri figli, in coppia o insieme a più persone, che i nonni ci hanno tramandato.Canti e giochi con storie lontane, che il tempo ha custodito, commentati da genitori ed esperti di musica, pedagogia e pediatria, che possono aiutare i bambini e i genitori di oggi a trovare e mettere radici in questo nuovo mondo, radici vitali, gioiose, musicali.Questo e molto altro è Cantami ancora!, libro con CD allegato. Conosci l’autore Manuela Filippa, ricercatrice in psicologia e pedagogia musicale, si occupa di studi e progetti sperimentali sull’origine dell’esperienza musicale. Tiene regolarmente corsi di formazione musicale per insegnanti, educatori, operatori sanitari, genitori e bambini. È autrice di contributi, articoli, testi sulla musica e la prima infanzia. Elena Malaguti è pedagogista, psicologa e psicoterapeuta, esperta in sostegno e cura di eventi di natura traumatica, processi di resilienza e inclusione scolastica e sociale. Insegna Didattica e Pedagogia Speciale presso la Scuola di Psicologia e Scienze della Formazione dell'Università di Bologna e svolge attività di consulenza e supervisione a genitori, educatori, psicologi. Costantino Panza, specialista in pediatria e neonatologia, è pediatra di famiglia, marito e padre di tre figli. Collabora con l’Associazione culturale pediatri, Nati per la Musica e UPPA. È inoltre autore di diversi articoli scientifici e di divulgazione. Manuel Staropoli si occupa principalmente di Musica Antica eseguita su originali o copie di strumenti risalenti a Rinascimento e Barocco. Ha al suo attivo una notevole attività concertistica e tiene numerosi seminari e masterclass. Attualmente è docente di Flauto Dolce presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari, e di Flauto Traversiere presso il Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza.