Canti e giochi sul corpo

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La pedagogia

Rido, scherzo, canto, avvio la relazione a due. La posizione permette di sviluppare l’interazione sociale precoce e favorisce i processi di imitazione. Il contatto, lo sguardo, la scoperta delle parti del corpo, utilizzando anche disegni e immagini, se lo si desidera, possono migliorare nel bambino la comprensione del proprio schema corporeo integrando sentimenti, pensieri ed emozioni. Un gioco sonoro che può essere svolto anche con piccoli gruppi di amici alla scoperta delle differenti parti del corpo di ciascuno, per imparare divertendosi a rispettarsi e a scoprire le differenze.

La mamma

Dopo il bagnetto ricordo che, mentre ti asciugavo, avvolta nell’accappatoio bianco che ti aveva regalato la nonna, mi guardavi con i tuoi occhioni verdi, come se volessi domandarmi altre carezze e baci. Ho iniziato ad accarezzarti le guance, il naso, la bocca, i capelli, le orecchie, fino a scendere al collo e farti un leggero solletico, seguito da un lungo bacio. Quanti sorrisi! La mia voce accompagnava il gioco delle carezze e anche per me, era bello ripeterlo tante volte. È diventato il nostro divertimento dopo il bagno; quando sei cresciuta lo hai chiamato il “gioco dell’asciugatrice automatica”.

Il pediatra

La posizione faccia a faccia privilegia i giochi delle espressioni del volto.

Toccare/accarezzare la parte del corpo/volto pronunciando il nome aiuta nel riconoscimento e dell’arricchimento del vocabolario. In questo gioco il bimbo si rispecchia letteralmente nel volto del genitore. Il rispecchiamento aiuta il bambino piccolo a riconoscere, nel volto del genitore, le proprie espressioni e il proprio stato affettivo. Come se il genitore dicesse: «So chi sei e che cosa senti», facendo fare al bambino una speciale esperienza mentale che, se volessimo esprimere in parole da adulto, suonerebbe così: «Vivo questa emozione che sto vedendo di fronte a me. Mi sento compreso e so che c’è qualcuno che mi riconosce».

Il massaggio

Dall’attaccatura dei capelli le punte delle dita scivolano lungo il viso sino a sentire il mento. Le mani a coppa coprono gli occhi lasciando il naso libero e come una finestra si aprono e si chiudono. Dalla punta del naso i polpastrelli scendono fino alla base delle narici. Con tutte le dita dal centro della bocca allungo fino agli zigomi come i baffi di un gatto. Sulla testa, massaggio circolarmente con le punte delle dita come se facessi uno shampoo. Massaggia tutta la forma dell’orecchio. I polpastrelli scivolano dal mento fino al collo finendo come se facessi il solletico.

Chi si prende cura del piccolo potrà abbinare parole a gesti permettendogli di prendere consapevolezza del suo corpo attraverso il linguaggio corporeo a lui più consono. L’esplorazione sensoriale rafforzerà il significato delle parole.

La musica

Folle Faccia si basa su uno dei più famosi bassi ostinati della musica antica. In particolare si è preso spunto dalla Follia di Jean Baptiste Lully (1632-1687), compositore fiorentino naturalizzato francese. La melodia è di probabile origine portoghese e si diffuse ben presto in tutta Europa divenendo la base per una “sfida” di bravura nella quantità e nella difficoltà delle variazioni. Da ricordare le più celebri, come quella per Violino di Arcangelo Corelli (op V n. XII), quella di Marin Marais per Viola da Gamba e Basso Continuo e quella per 2 Violini e Basso di Antonio Vivaldi.

Suggerimento d’ascolto

Musica Antiqua Köln (dal film “Le Roy Danse” di Gérard Corbiau): Deutsche Grammophon, 2000.

Cantami ancora!
Cantami ancora!
Manuela Filippa, Elena Malaguti, Costantino Panza, Manuel Staropoli
Antiche melodie e giochi per crescere con la musica.Una raccolta di melodie antiche e giochi musicali per piccoli ascoltatori, per condividere con loro la magia della musica e del canto. Una raccolta di melodie antiche, cantate e suonate da secoli, che risuonano in noi e nei nostri bambini come il profumo dei fiori di campagna, dei sentieri conosciuti, già percorsi.Una raccolta di giochi, da fare con i propri figli, in coppia o insieme a più persone, che i nonni ci hanno tramandato.Canti e giochi con storie lontane, che il tempo ha custodito, commentati da genitori ed esperti di musica, pedagogia e pediatria, che possono aiutare i bambini e i genitori di oggi a trovare e mettere radici in questo nuovo mondo, radici vitali, gioiose, musicali.Questo e molto altro è Cantami ancora!, libro con CD allegato. Conosci l’autore Manuela Filippa, ricercatrice in psicologia e pedagogia musicale, si occupa di studi e progetti sperimentali sull’origine dell’esperienza musicale. Tiene regolarmente corsi di formazione musicale per insegnanti, educatori, operatori sanitari, genitori e bambini. È autrice di contributi, articoli, testi sulla musica e la prima infanzia. Elena Malaguti è pedagogista, psicologa e psicoterapeuta, esperta in sostegno e cura di eventi di natura traumatica, processi di resilienza e inclusione scolastica e sociale. Insegna Didattica e Pedagogia Speciale presso la Scuola di Psicologia e Scienze della Formazione dell'Università di Bologna e svolge attività di consulenza e supervisione a genitori, educatori, psicologi. Costantino Panza, specialista in pediatria e neonatologia, è pediatra di famiglia, marito e padre di tre figli. Collabora con l’Associazione culturale pediatri, Nati per la Musica e UPPA. È inoltre autore di diversi articoli scientifici e di divulgazione. Manuel Staropoli si occupa principalmente di Musica Antica eseguita su originali o copie di strumenti risalenti a Rinascimento e Barocco. Ha al suo attivo una notevole attività concertistica e tiene numerosi seminari e masterclass. Attualmente è docente di Flauto Dolce presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari, e di Flauto Traversiere presso il Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza.