Nei primi giorni di vita: la voce
Alla nascita di un bambino ci rendiamo subito conto che questo essere delicato e attento è capace di comunicare e di ascoltare. Quando una mamma lo avvicina al seno e lo chiama, lui sente la sua voce, la riconosce, la ricorda ed ecco che avviene l’incontro. Questo incontro iniziale, meraviglioso e indimenticabile, è fatto di pelle, di luci ma soprattutto di voce.
Ben presto mamma e bambino hanno bisogno l’uno dell’altro, hanno bisogno di riconoscersi anche in vesti nuove e la voce materna diventa un ponte fra il prima e il dopo, fra il dentro e il fuori. Prima era voce e tocco insieme, ritmi del cuore che si incrociano e temporalità che si sovrappongono; dopo è la rassicurazione, la consolazione, la carezza più leggera che si possa fare. Non ci meravigliamo allora che fin dai primi istanti dopo la nascita sia così sensibile ai suoni e alle voci: sappiamo bene che sa riconoscere la voce della mamma che ha ascoltato, mista agli altri suoni del suo corpo, nei mesi di gestazione. La sa distinguere da mille altre e fissa su di lei lo sguardo. Nel lungo periodo che precede la nascita altri suoni nutrono il bambino che sta crescendo: le diverse voci familiari, i suoni esterni della vita di ogni giorno.
L’inizio di una nuova vita insieme non è sempre facile e il ritrovare una temporalità condivisa richiede spesso molto tempo e pazienza da parte di tutti. Sono tanti i segnali che un genitore deve imparare a interpretare per avvicinarsi, a poco a poco, a questa nuova vita e molti di questi sono sonori.
Anche il piccolo comunica grazie alla sua voce: con il proprio pianto, incredibilmente vario e deciso e con i vocalizzi sottili che inizia a produrre, in risposta a una vostra carezza o richiamo. Ci si accorge, a volte, che alcuni suoni, richiami, vocalizzi, canti appena accennati hanno il potere di calmare il bambino: ecco che lui ci sta guidando nelle sue preferenze, nelle sue sensibilità e attenzioni.
Anche i suoi segnali gradualmente cambieranno: diminuiranno i momenti di pianto e verranno sostituiti con i primi lunghi vocalizzi e, da qui in poi, nuovi dialoghi avranno inizio.