Canti e giochi sul corpo

I Commenti

La pedagogia, (Elena Malaguti)

Come quando venivamo cullati con armonia e gentilezza possiamo riproporre al nostro bambino una modalità positiva di entrare in relazione. L’ascolto attento e l’avvio del gioco può anche favorire la scoperta delle relazioni che abbiamo ricevuto da bambini. I ricordi affiorano, positivi e negativi, e richiamano la storia di ognuno di noi che può continuare o essere ritrascritta, nel caso in cui nessuno ci abbia accolto in modo caloroso, anche attraverso la scoperta di nuove armonie, superando le inibizioni, per costruire relazioni positive ed esprimere la nostra presenza anche con il corpo.

La mamma, (Cecilia Pizzorno)

Ero con te seduta sul divano verde. Lo ricordo come se fosse appena passato. Tu avevi un golfino di lana arancione perché faceva un po’ freddo e ti eri raggomitolata come una pallina sulle mie ginocchia. Ti strofinavo la schiena e ho iniziato a cantare sottovoce. Poi mi sono accorta che mentre cantavo muovevo le gambe seguendo il tempo: i nostri due corpi danzavano insieme, di qua e di là. Poi, piano piano, il nostro movimento è diventato sempre più ampio e le frasi che cantavo sempre più lunghe.

Abbiamo forse composto insieme un canto nuovo, danzando?

Il pediatra, (Costantino Panza)

Il linguaggio maternese favorisce l’apprendimento delle parole nel bambino che guarda il volto del genitore. Provate con qualche variazione di rima: sarà una piacevole sorpresa vedere come il bimbo aumenterà la sua attenzione! Il contatto fisico, semplicemente tenendo le mani al bimbo più grande, o attraverso l’abbraccio o il sostegno del busto nel più piccolino, è un segno dell’intimità e dell’interesse a partecipare a questo gioco. Segnare il tempo dondolando o far sobbalzare delicatamente le ginocchia coinvolge tutto il corpo del bambino al ritmo che il genitore offre. Il bimbo seguirà il ritmo proposto dal genitore imparando a coordinarsi e a sintonizzarsi con lui. Il genitore si propone quindi come una guida gioiosa e sicura.

Ottimo gioco da svolgere quando il bambino riesce a stare seduto senza appoggi. Attenti a non far saltellare con vigore perché un eccessivo scuotimento del corpo e della testa può essere pericoloso.

Il massaggio, (Elena Scesa)

Creare la relazione corporea. Tu, padre o madre, permettiti di ascoltare quali sensazioni, quali percezioni arrivano alle tue mani e lasciale fluire per trasformarle nell’incontro con l’altro.


Il bambino contattato in una benefica esperienza corporea è un bambino certo di sé, fiducioso dell’altro, generativo di nuove forme di benessere, pronto a donare ciò cha ha ricevuto, ben disposto a intessere relazioni nutrienti con gli altri.


Desidero condividere la ricerca della posizione più accogliente per porre il bambino nella relazione con te. Il bambino supino ha la schiena a contatto con le tue gambe. Tu potrai essere seduta sul pavimento con le gambe allungate per accoglierlo e la schiena appoggiata su un cuscino a contatto con una parete o un divano.


In questa posizione potrai più facilmente accarezzarlo con delicatezza oppure con vigore, a seconda del suggerimento che le diverse melodie che canti ti daranno. Potrai utilizzare un olio vegetale spremuto a freddo preferibilmente non profumato.


Sostieni il tuo bambino appoggiando la sua schiena al tuo torace e appoggia le tue mani sui suoi piedini. Fai scorrere i tuoi pollici sul loro dorso, dall’attaccatura della caviglia nella direzione di ogni singolo dito. Al cambio di ritmo, le mani massaggeranno il dorso dall’esterno all’interno del piede. Accompagna il movimento dondolandoti. Al ritornello le mani scivolano dalla coscia sino alla punta delle dita e risalgono. Alla ripresa della strofa le mani massaggiano dall’esterno della gamba sino al suo interno, salendo e scendendo ancora e ancora.


Il bambino appoggiato alla pancia della mamma ritrova le sensazioni di quando in utero veniva massaggiato dal dondolio, dalle oscillazioni dei movimenti della madre. Il calore del corpo del genitore diventa sia nutrimento affettivo sia regolatore di temperatura corporea per entrambi.


Il gioco comune permette al bambino di percepire attraverso il tocco chi è, come è fatto, quali sono i suoi confini corporei.

La musica, (Manuel Staropoli)

Canta ancora, cantami ancora” si basa sulla Ciaccona (presente in questa raccolta in due versioni, una più antica e una più recente). Si tratta di una danza in tempo ternario costituita da una serie di variazioni costruite su di basso ostinato, cioè su di una linea melodica che si ripete ad libitum. Forse di origine Spagnola o addirittura sudamericana, ha avuto grande diffusione tra il Seicento e il Settecento. Questa versione (più antica) si basa sulla nota Ciaccona per 2 violini e Basso di Tarquinio Merula (1595-1665) e sull’altrettanto famosa Ciaccona di Claudio Monteverdi (1567-1643) “Zefiro Torna”.

Suggerimento d’ascolto

Tarquinio Merula, Ciaccona, Il Giardino Armonico: Viaggio Musicale – Teldec, 2000.

Cantami ancora!
Cantami ancora!
Manuela Filippa, Elena Malaguti, Costantino Panza, Manuel Staropoli
Antiche melodie e giochi per crescere con la musica.Una raccolta di melodie antiche e giochi musicali per piccoli ascoltatori, per condividere con loro la magia della musica e del canto. Una raccolta di melodie antiche, cantate e suonate da secoli, che risuonano in noi e nei nostri bambini come il profumo dei fiori di campagna, dei sentieri conosciuti, già percorsi.Una raccolta di giochi, da fare con i propri figli, in coppia o insieme a più persone, che i nonni ci hanno tramandato.Canti e giochi con storie lontane, che il tempo ha custodito, commentati da genitori ed esperti di musica, pedagogia e pediatria, che possono aiutare i bambini e i genitori di oggi a trovare e mettere radici in questo nuovo mondo, radici vitali, gioiose, musicali.Questo e molto altro è Cantami ancora!, libro con CD allegato. Conosci l’autore Manuela Filippa, ricercatrice in psicologia e pedagogia musicale, si occupa di studi e progetti sperimentali sull’origine dell’esperienza musicale. Tiene regolarmente corsi di formazione musicale per insegnanti, educatori, operatori sanitari, genitori e bambini. È autrice di contributi, articoli, testi sulla musica e la prima infanzia. Elena Malaguti è pedagogista, psicologa e psicoterapeuta, esperta in sostegno e cura di eventi di natura traumatica, processi di resilienza e inclusione scolastica e sociale. Insegna Didattica e Pedagogia Speciale presso la Scuola di Psicologia e Scienze della Formazione dell'Università di Bologna e svolge attività di consulenza e supervisione a genitori, educatori, psicologi. Costantino Panza, specialista in pediatria e neonatologia, è pediatra di famiglia, marito e padre di tre figli. Collabora con l’Associazione culturale pediatri, Nati per la Musica e UPPA. È inoltre autore di diversi articoli scientifici e di divulgazione. Manuel Staropoli si occupa principalmente di Musica Antica eseguita su originali o copie di strumenti risalenti a Rinascimento e Barocco. Ha al suo attivo una notevole attività concertistica e tiene numerosi seminari e masterclass. Attualmente è docente di Flauto Dolce presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari, e di Flauto Traversiere presso il Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza.