danze e girotondi

I Commenti

La pedagogia

Questo canto invita ad utilizzare l’immaginazione e il gioco simbolico. Adatto forse a bambini leggermente più grandi, stimola la fantasia, il senso del ritmo e l’organizzazione di una storia che i bambini potranno narrare anche attraverso l’utilizzo di travestimenti, immagini, oggetti da loro creati per costruire la narrazione in modo spontaneo. Mentre ascoltate la canzone provate a stimolare la creatività nei bambini, se siete in gruppo, o quella di vostro figlio se siete soli con lui, ponendogli alcune domande come ad esempio: “Dove mi immagino di essere mentre ascolto la canzone e che cosa sto facendo?”. Intonando la domanda secondo il ritmo della musica, potete suggerirgli di chiudere gli occhi, se lo desidera (o è in grado) e accompagnarlo con qualche suggerimento: “Sono un cavaliere che con un maestoso cappello entra nella stanza del re dopo aver vinto una battaglia e si aspetta di ricevere un premio? Sono una dama vestita con un abito scintillante e mi appresto a danzare con il mio cavaliere? Lasciatevi trasportare dalle sue risposte, muovetevi liberamente nello spazio, cercate insieme oggetti (semplici, creativi, anche un mestolo o un colapasta possono trasformarsi in una spada e in un cappello) e iniziate a danzare insieme, roteando, toccandovi, esplorandovi, lasciandovi spazi di solitudine che poi vengono interrotti da un nuovo incontro. Non solo stimolerete la creatività, la flessibilità del pensiero, ma potrete anche insegnare con gioia ed amore il senso del ritmo, del rituale, del rispetto dei turni e della partecipazione ad un gruppo.

La mamma

Quale bambino non ama travestirsi?

A mano a mano che crescevi, costumi carnevaleschi, fiocchi, acconciature e abiti dismessi finivano in un contenitore in camera tua, chiamato il “cesto dei travestimenti”. Quando Lea e Andrea venivano a trovarti sparivate per molto tempo in camera e riemergevate proponendoci ogni volta uno spettacolo diverso. Ci facevate sedere sul divano e davate inizio alla vostra rappresentazione. Luci adatte, musica scelta per l’occasione e coreografie personali. Ci ha sempre colpito la vostra capacità nel creare, con molta fantasia, personaggi e storie nuove, ogni volta diverse.


Qualche anno dopo ci hai chiesto di far parte di un gruppo di danze rinascimentali partecipando a spettacoli e rievocazioni storiche, indossando finalmente veri costumi d’epoca.

Il pediatra

Che girotondo fa-vo-lo-so! Non ci sono idee precise, bisogna inventarsi qualcosa… sembra che non ci siano regole da seguire. Ma non è vero, non lasciatevi ingannare perché la regola c’è ed è sopraffina: ci viene chiesto di impegnarci a coordinare il nostro movimento con quello del o dei bambini: questa è l’essenza della sincronizzazione. La spontaneità che viene offerta richiede il massimo impegno a osservare il danzatore di fronte a me per poter rispondere in modo pronto seguendo la pulsazione della danza. La sincronia è uno stato interattivo di reciprocità che porta a un benessere collettivo, del genitore come del bambino. Con questa danza coltiviamo anche la qualità della nostra risposta, l’abilità a percepire, interpretare e rispondere in modo pronto e appropriato e la contiguità, la prontezza e la velocità di risposta ai segnali del bambino. Lasciando al bambino l’iniziativa, coltiviamo un’altra preziosa nostra capacità: la cooperazione, un indicatore di rispetto e di riconoscimento di autonomia del bambino.


Non riusciamo ad essere sempre sincronizzati? Meno male, la perfezione annoia. Invece l’impegno a passare da uno stato non coordinato a uno coordinato con il nostro partner, riuscire ad arrivare anche solo per pochi momenti a una regolazione reciproca dei movimenti ha un sapore così intenso e buono da superare ogni ricerca della perfezione.

Il massaggio

Tuo figlio è sdraiato appoggiando la sua pancia sulle tue gambe.

Con un ritmo brioso, dalla punta delle dita dei piedi, saltella risalendo dai polpacci, alle gambe, alle natiche fin sulla schiena proponendo eventualmente anche la testa. Dalla schiena sino ai piedi ridiscendi con le mani a coppetta imprimendo dei colpi energizzanti. Risali dai piedi saltellando e ridiscendi dalle braccia con le mani a coppa. Alterna la sensazione dei saltelli a quella delle mani a coppetta lungo tutto il corpo del tuo bambino. Anche il ritmo con cui le mani salgono e scendono dal corpo, può variare, provale assieme o in maniera alternata.


Termina trasformando i polpastrelli delle tue mani in artigli di tigre, che dalle spalle “graffiano” tutta la sua schiena più volte.


Il bimbo sperimenta la sensazione di attivazione energizzante del corpo. Il battito con le mani a coppetta ricorda che alcuni tocchi possono essere più impattanti al fine di produrre benessere. Non solo ciò che scorre, accarezza, produce percezioni positive; ciò che risuona internamente, con una vibrazione diversa, porta il bambino a una visione interiore di sé.

La musica

La Spagnoletta è una danza la cui origine è facilmente collocabile nella Penisola Iberica. Tra le più popolari danze del XVI secolo, la versione utilizzata è tratta dalla raccolta “Il Ballarino” di Fabritio Caroso, stampato nel 1581.

Cantami ancora!
Cantami ancora!
Manuela Filippa, Elena Malaguti, Costantino Panza, Manuel Staropoli
Antiche melodie e giochi per crescere con la musica.Una raccolta di melodie antiche e giochi musicali per piccoli ascoltatori, per condividere con loro la magia della musica e del canto. Una raccolta di melodie antiche, cantate e suonate da secoli, che risuonano in noi e nei nostri bambini come il profumo dei fiori di campagna, dei sentieri conosciuti, già percorsi.Una raccolta di giochi, da fare con i propri figli, in coppia o insieme a più persone, che i nonni ci hanno tramandato.Canti e giochi con storie lontane, che il tempo ha custodito, commentati da genitori ed esperti di musica, pedagogia e pediatria, che possono aiutare i bambini e i genitori di oggi a trovare e mettere radici in questo nuovo mondo, radici vitali, gioiose, musicali.Questo e molto altro è Cantami ancora!, libro con CD allegato. Conosci l’autore Manuela Filippa, ricercatrice in psicologia e pedagogia musicale, si occupa di studi e progetti sperimentali sull’origine dell’esperienza musicale. Tiene regolarmente corsi di formazione musicale per insegnanti, educatori, operatori sanitari, genitori e bambini. È autrice di contributi, articoli, testi sulla musica e la prima infanzia. Elena Malaguti è pedagogista, psicologa e psicoterapeuta, esperta in sostegno e cura di eventi di natura traumatica, processi di resilienza e inclusione scolastica e sociale. Insegna Didattica e Pedagogia Speciale presso la Scuola di Psicologia e Scienze della Formazione dell'Università di Bologna e svolge attività di consulenza e supervisione a genitori, educatori, psicologi. Costantino Panza, specialista in pediatria e neonatologia, è pediatra di famiglia, marito e padre di tre figli. Collabora con l’Associazione culturale pediatri, Nati per la Musica e UPPA. È inoltre autore di diversi articoli scientifici e di divulgazione. Manuel Staropoli si occupa principalmente di Musica Antica eseguita su originali o copie di strumenti risalenti a Rinascimento e Barocco. Ha al suo attivo una notevole attività concertistica e tiene numerosi seminari e masterclass. Attualmente è docente di Flauto Dolce presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari, e di Flauto Traversiere presso il Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza.