Emergenze di 3° grado

Ustioni

Sono tra gli incidenti più frequenti in età pediatrica con due picchi di età:


da 0 a 3-4 anni, in prevalenza casalinghi:

  • in cucina, il bambino si rovescia addosso una pentola di acqua bollente
  • in bagno, il bambino apre il rubinetto dell’acqua calda del bidè


da 8 a 10-12 anni, in prevalenza esterni alla casa (strada, cortile, giardini). I casi più frequenti sono:

  • il bambino dà fuoco ai sacchi dell’immondizia
  • il bambino attizza un fuoco con l’alcool


È un incidente che raramente porta a morte, ma può determinare LESIONI PERMANENTI, funzionalmente ed esteticamente INVALIDANTI PER TUTTA LA VITA.


Pertanto è importante che i genitori abbiano consapevolezza di evitare con tutte le precauzioni possibili tale evenienza .

Tipi di ustione

In ordine di gravità, le ustioni si distinguono in:

  • ustioni di 1° grado: sono leggere scottature che interessano solo lo strato più superficiale dell’epidermide. L’unico segno evidente è un arrossamento della zona ustionata, dovuto alla dilatazione dei capillari in superficie, talvolta unito a un leggero gonfiore e a un forte bruciore. Di solito non richiedono particolari cure mediche e guariscono nel giro di 5-7 giorni senza lasciare cicatrici;
  • ustioni di 2° grado: sono scottature che interessano gli strati superficiali e profondi della cute (il derma) e in genere causano delle bolle (flittene) dovute alla fuoriuscita del plasma dai capillari cutanei coinvolti. Anche in questo caso il paziente lamenta dolore e bruciore intensi. Le lesioni più superficiali solitamente guariscono nel giro di 10-15 giorni senza lasciare segni; quelle più profonde, invece, necessitano di più tempo e possono lasciare cicatrici;
  • ustioni di 3° grado: sono le più gravi. Oltre allo strato dell’epidermide e del derma, vengono danneggiati anche i tessuti sottostanti (tessuto adiposo e muscolare, fino ad arrivare alle ossa), provocando la morte (necrosi) dei tessuti cutanei e la formazione di macchie nere e croste (escare). La cute appare di colore marrone, nero o bianco marmoreo ed è dura al tatto. Non vi è quasi mai dolore, in quanto le cellule nervose sono state distrutte.

Cosa fare?

Prima di ogni altro intervento è importante:

  1. Raffreddate il più velocemente possibile la parte ustionata con acqua, ancor prima di togliere gli abiti.
  2. Denudate la parte coinvolta dall’ustione, sempre sotto il getto di acqua fredda: mantenete la parte in acqua fredda corrente per almeno 15-20 minuti: questo ha la funzione di ridurre il dolore ed evitare che il danno coinvolga strati più profondi della pelle, riducendo così il rischio di cicatrici permanenti.
  3. Tranquillizzate il bambino, se possibile, abbracciandolo e dandogli da bere acqua e limone zuccherata o succhi di frutta.
  4. Somministrate un antidolorifico, tipo paracetamolo.
  5. Chiamate il soccorso e nel frattempo procedete con la seguente medicazione: al termine del lavaggio con acqua fredda, applicate sulla parte ustionata una pomata emolliente o per le ustioni da sole o antibiotica (gentamicina) e coprite con una garza sterile (se ne siete provvisti), altrimenti un fazzoletto o una pezza o un asciugamano (in relazione all’estensione dell’ustione).

    In assenza di tali medicamenti, si può usare una miscela di olio di oliva con albume d’uovo amalgamati: l’uso di sostanze grasse ha la funzione di proteggere la cute lesa dall’infezione ed evitare che la garza o il telo aderiscano alla pelle.

  6. Se non avete chiamato prima il soccorso, portate voi il bambino in ospedale per un’adeguata valutazione del grado di ustione e per una conseguente terapia adeguata, continuando per tutto il percorso a somministrare da bere al bambino e ad abbracciarlo per tranquillizzarlo.

Calma e sangue freddo
Calma e sangue freddo
Luciano Proietti
Primo soccorso pediatrico e prevenzione degli incidenti dei bambini.Un agile prontuario illustrato per un corretto ed efficace pronto intervento, con le risorse che si hanno a disposizione sul momento, in caso di ferite, tagli, traumi, ustioni, soffocamenti e ingestione di sostanze tossiche. Ferite, tagli, traumi, ustioni, soffocamenti, ingestione di sostanze tossiche… Sapere come comportarsi quando si verificano incidenti, più o meno pericolosi, che riguardano il bambino è di fondamentale importanza per ridurre gli effetti invalidanti e la mortalità.Un corretto ed efficace pronto intervento, con le risorse che si hanno a disposizione sul momento, può fare davvero la differenza.Altrettanto importante è sapere come prevenire gli incidenti, adottando le opportune precauzioni ambientali e “educando” il bambino alla valutazione del rischio; compito che spetta in primo luogo ai genitori e agli educatori dell’infanzia.In Calma e sangue freddo, agile prontuario illustrato rivolto a tutti coloro che si occupano di bambini, il pediatra Luciano Proietti descrive come agire tempestivamente a seconda dell’incidente (prima del ricorso al medico o dell’arrivo in ospedale) e dà utili indicazioni per orientare l’adulto verso una fondamentale responsabilizzazione del bambino. Conosci l’autore Luciano Proietti, medico, chirurgo, specializzato in pediatria e chirurgia pediatrica, ha lavorato per vent’anni presso la Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale Regina Margherita di Torino.Promotore di una “pediatria funzionale”, che curi e prevenga le malattie agendo sulle cause interne ed esterne, e non solo sui sintomi, si occupa di alimentazione fisiologica in età pediatrica.