È un evento estremamente raro e improbabile alle nostre latitudini.
Può verificarsi quasi esclusivamente nei bambini piccoli, nei primi 3 anni di vita, in situazioni molto specifiche che comportano una esposizione prolungata al freddo, soprattutto in condizioni di immobilità, quali:
giornata sulla neve in montagna di inverno
gita in alta montagna (> 2000 metri), anche in estate, con il bambino nel marsupio o nello zainetto
permanenza prolungata in acqua fredda al mare
Di solito:
il bambino è sofferente, piange, si lamenta
guance, naso, orecchie, mani e piedi sono molto freddi, arrossati o bianchi e dolenti
Cosa fare?
Ovviamente, riscaldate le parti congelate e tutto il corpo.
Se possibile, mettete il bambino a bagno in acqua tiepida-calda con temperatura crescente per il tempo necessario a riscaldarlo; in alternativa, immergete in acqua calda le parti congelate e coprite il bambino con indumenti caldi.
Somministrate bevande calde (tisane o brodi).
Somministrate antidolorifici (paracetamolo o ibuprofene).
Dopo averlo riscaldato, coprite le parti con pomate riscaldanti che favoriscono l’afflusso di sangue (quali artiglio del diavolo e salicilati) per le prime 6/8 ore.
Successivamente applicate pomate antinfiammatorie (arnica, calendula, cortisone) per il tempo necessario in relazione all’entità del congelamento, da 3 a 8 giorni.
Tenete gli arti congelati in posizione sollevata rispetto al cuore, per ridurre il gonfiore.
Consultate il pediatra per la valutazione del danno e la terapia da seguire.
Prevenzione
Proteggete mani, piedi e testa dei bambini (soprattutto nei primi due anni di vita) prima di portarli al freddo o in montagna (sia in estate che in inverno).
Non rimanete a lungo all’aperto, al freddo, soprattutto se c’è vento.
Luciano Proietti
Primo soccorso pediatrico e prevenzione degli incidenti dei bambini.Un agile prontuario illustrato per un corretto ed efficace pronto intervento, con le risorse che si hanno a disposizione sul momento, in caso di ferite, tagli, traumi, ustioni, soffocamenti e ingestione di sostanze tossiche.
Ferite, tagli, traumi, ustioni, soffocamenti, ingestione di sostanze tossiche… Sapere come comportarsi quando si verificano incidenti, più o meno pericolosi, che riguardano il bambino è di fondamentale importanza per ridurre gli effetti invalidanti e la mortalità.Un corretto ed efficace pronto intervento, con le risorse che si hanno a disposizione sul momento, può fare davvero la differenza.Altrettanto importante è sapere come prevenire gli incidenti, adottando le opportune precauzioni ambientali e “educando” il bambino alla valutazione del rischio; compito che spetta in primo luogo ai genitori e agli educatori dell’infanzia.In Calma e sangue freddo, agile prontuario illustrato rivolto a tutti coloro che si occupano di bambini, il pediatra Luciano Proietti descrive come agire tempestivamente a seconda dell’incidente (prima del ricorso al medico o dell’arrivo in ospedale) e dà utili indicazioni per orientare l’adulto verso una fondamentale responsabilizzazione del bambino.
Conosci l’autore
Luciano Proietti, medico, chirurgo, specializzato in pediatria e chirurgia pediatrica, ha lavorato per vent’anni presso la Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale Regina Margherita di Torino.Promotore di una “pediatria funzionale”, che curi e prevenga le malattie agendo sulle cause interne ed esterne, e non solo sui sintomi, si occupa di alimentazione fisiologica in età pediatrica.