Che tipo di genitori siamo?

APPRENSIVI

Superprotettivi, sempre attenti a qualsiasi movimento del bambino per ridurre il più possibile le situazioni di rischio.


Oltre a impedire movimenti liberi ed esperienze motorie potenzialmente rischiose (arrampicarsi, saltare, correre, salire sugli alberi), aggiungono un profluvio di parole e frasi di divieto, raccomandazioni, paure:

non correre
non saltare
non sudare
fai attenzione
guarda dove metti i piedi
non sporcarti
attenzione che cadi
ti fai male

I figli dei genitori apprensivi sono i bambini più a rischio di incorrere in incidenti: infatti appena può, il bambino non vede l’ora di trasgredire le raccomandazioni e, non avendo avuto l’opportunità di sperimentare il movimento libero e valutarne autonomamente i rischi, si procura facilmente traumi e danni.

FATALISTI

Hanno piena fiducia nella capacità naturale del bambino di valutare fin dove può spingersi a fare e sperimentare.

Pensano che sia più il caso a determinare gli incidenti che non una prevenzione mirata e attenta.

Il risultato può essere una maggiore insicurezza del bambino, una incapacità a valutare il rischio di una azione.

I figli di genitori emotivamente freddi e distaccati, tendono ad essere paralizzati sul piano emotivo o in preda ad una aggressività violenta.

Bruno Bettelheim, Un genitore quasi perfetto, op. cit.

DISTRATTI

Sono i genitori rivolti verso se stessi, con la mente ai loro impegni, alle loro attività.

Sempre collegati al computer, a parlare al telefono, a mandare messaggi con il telefonino.


Ritengono che il bambino si diverta a giocare da solo, oppure che non serva giocare o parlare con lui.


Questo comportamento può facilmente rendere il bambino meno socievole, chiuso in se stesso, scontroso, diffidente.

EDUCATIVI

Sono i genitori convinti che la migliore protezione del bambino passi attraverso la sua responsabilizzazione.

Parlano al bambino, lo informano, spiegano nei dettagli ogni situazione e ogni rischio.


È la condizione che rende meno probabile una situazione di rischio: il bambino si sente incoraggiato a fare esperienze anche rischiose, ma con la consapevolezza di usare con attenzione gli attrezzi e con la certezza della presenza del genitore e del suo intervento in caso di difficoltà.

Calma e sangue freddo
Calma e sangue freddo
Luciano Proietti
Primo soccorso pediatrico e prevenzione degli incidenti dei bambini.Un agile prontuario illustrato per un corretto ed efficace pronto intervento, con le risorse che si hanno a disposizione sul momento, in caso di ferite, tagli, traumi, ustioni, soffocamenti e ingestione di sostanze tossiche. Ferite, tagli, traumi, ustioni, soffocamenti, ingestione di sostanze tossiche… Sapere come comportarsi quando si verificano incidenti, più o meno pericolosi, che riguardano il bambino è di fondamentale importanza per ridurre gli effetti invalidanti e la mortalità.Un corretto ed efficace pronto intervento, con le risorse che si hanno a disposizione sul momento, può fare davvero la differenza.Altrettanto importante è sapere come prevenire gli incidenti, adottando le opportune precauzioni ambientali e “educando” il bambino alla valutazione del rischio; compito che spetta in primo luogo ai genitori e agli educatori dell’infanzia.In Calma e sangue freddo, agile prontuario illustrato rivolto a tutti coloro che si occupano di bambini, il pediatra Luciano Proietti descrive come agire tempestivamente a seconda dell’incidente (prima del ricorso al medico o dell’arrivo in ospedale) e dà utili indicazioni per orientare l’adulto verso una fondamentale responsabilizzazione del bambino. Conosci l’autore Luciano Proietti, medico, chirurgo, specializzato in pediatria e chirurgia pediatrica, ha lavorato per vent’anni presso la Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale Regina Margherita di Torino.Promotore di una “pediatria funzionale”, che curi e prevenga le malattie agendo sulle cause interne ed esterne, e non solo sui sintomi, si occupa di alimentazione fisiologica in età pediatrica.